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Autore: xingchan    13/02/2013    6 recensioni
 Nessuno poteva fregarla, e tutti la consideravano una donna capace di tutto pur di raggiungere i suoi, o meglio, il suo obiettivo: fare più soldi possibile.
Il fine giustifica i mezzi? Per lei senza ombra di dubbio.
 
Dalla ex raccolta Lifetime.
Genere: Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nabiki Tendo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Lifetime'
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Astuzia.

Era quello che serviva per una cospicua somma. La chiave del successo.

Nabiki Tendo lo sapeva, anche fin troppo bene, e non si lasciava scappare niente. Ogni occasione era buona per arraffare qualche yen.

Non le fregava granchè la fonte. L'importante era che ci fossero scoop da vendere e qualcuno disposto a pagare somme ingenti.
Naturalmente le risorse più laute riusciva a estorcerle direttamente da casa. Tutta la scuola avrebbe dato chissà cosa per qualche notizia piccante sui due piccioncini, sempre che si decidessero a darsi almeno un bacio. Certo, se riusciva a rubare loro un gesto ancora più spinto non le dispiaceva mica, eh!

Senza dimenticare l'attenzione che riponevano negli scatti a dir poco disinibiti della misteriosa ragazza con il codino. Che poi tanto misteriosa non era, dato che ormai mezzo mondo sapeva che non era altro che l’alter ego di Ranma Saotome, l’artista marziale più sbruffone di Nerima.

Lei affermava che quelli erano i più appaganti, perchè più frequenti. Infatti moltissime volte quello scemo, dimenticandosi della sua forma momentanea, se ne andava in giro per casa quasi completamente nuda.

Li faceva pagare a peso d'oro, soprattutto da un certo compositore di versi melensi di nome Kuno Tatewaki, che inizialmente si lamentava come una femminuccia a cui è stata tolta la bambolina, poi, al dolce suono delle sillabe che componevano la parola taccagno, il Tuono Blu si destava e le comprava, dicendole poeticamente che era una donna senza scrupoli.

Si atteggiava nella parte della finta offesa e se ne andava contando le banconote, sperando solo che il suo adorato futuro cognatino non lo venisse a sapere.

E se anche fosse? Quello là non farebbe del male ad una mosca, come potrebbe mettere le mani addosso ad una ragazza, per lo piùindifesa come lei?!

Perchè Nabiki non praticava le arti marziali. Ci aveva provato però ha dovuto mollare, prediligendo i soldi e la pigrizia. Non era tagliata per la violenza come sua sorella Akane.

Era più portata per gli affari.

E più fredda. Anche in questioni sentimentali. Non si era ancora innamorata di nessuno.

E contava che mai lo avrebbe fatto.

Non poteva succedere una cosa del genere a lei.

Cinica.

Scaltra.

Calcolatrice.

In una sola parola: diabolica.

Ciò che era. E a lei stava bene così. Se fosse stata un po’ più dolce non avrebbe più guadagnato niente.
Si infilava il bottino in tasca e dirigeva in aula facendo finta di niente.

Un po’ come quel pomeriggio. Una cosa del genere succedeva pressappoco due volte a settimana.

Mandava Tatewaki praticamente in rosso, anche se pensava che anche lui ci aveva ricavato qualcosa di buono.

La giornata trascorreva, fra partite di shoji fra i due anziani e battibecchi fra quei due timidoni, finché non arrivava il tanto atteso bagno di Ranma.

Lei sapeva che lui si doveva per forza trasformare prima di immergersi nell’acqua bollente, così si armava di una polaroid e si appostava dietro la porta del malcapitato.

Le bastava soltanto un rumore per capire che doveva entrare in azione.

Splash!

Ora!

Apriva la porta scorrevole piano. Bene, Ranma-chan era di spalle. Bastava non farla accorgere e voltare.

Fa cheese, diceva fra sé. E intanto cominciava a scattare, mentre l'ignara ragazza stava tranquillamente per i fatti suoi. Ma quella volta si bloccò, sentendo il ronzio della macchinetta che faceva il suo lavoro. E le venne un sospetto.

Fondato, ovviamente.

Prima che riconoscesse la sua faccia, Nabiki chiuse la porta e si dileguò. E un'arrabbiatissima Ranma ragazza urlava con foga il suo nome.

Come si faceva a non riconoscere una come lei, una iena ridens con il caschetto?

-NAAABIKIIIIIIIIII!!! Devi smetterla una buona voltaaaaaaa!!!!!!!!!-. E partì all'inseguimento, lasciando la porta del bagno per terra, ormai andata in frantumi.

Corsero per tutta la casa: in corridoio, in soggiorno, davanti a Soun e Genma che giocavano in veranda, in cucina dove Kasumi stava cucinando, davanti alla stanza di Happosai che stava tranquillamente stirando la biancheria rubata, davanti alla porta di Akane che stava facendo i compiti. Sentendo le grida ed i passi frettolosi dei due, la più piccola delle Tendo aprì la porta. -Ma che sta succedendo?!-. Vi trovò Ranma-chan e Nabiki che litigavano poco distante dalla sua camera.

-Dammi quella fotografia, Nabiki! Ne ho abbastanza di questa storia!!-.

-Neanche per idea- ribattè quella. -Non avrai intenzione di alzare le mani su una ragazza, spero...-.

Ranma-chan ringhiò. Aveva ragione lei, maledizione!

Akane intervenne, cercando di porre rimedio. -Nabiki, Ranma ha ragione... Dai, dagli quella foto!- disse pacatamente.
-Ma sorellina! E poi come faccio ad avere i soldi per riparare la palestra?!-.

Ecco, pensò Ranma. Toccando il punto debole di Akane, ovvero il dojo, non avrebbe avuto il suo aiuto. Infatti la ragazza non muoveva un muscolo e fissava la più grande.

Poi posò lo sguardo su Ranma trasformato che le chiedeva mentalmente di essere dalla sua parte. Sospirò e continuò a parlare. -Non ce n'è bisogno. Papà è riuscito ad avere altri allievi grazie ad Happosai.-. Tese la mano. -Dammi, Nabiki.-.

La mezzana si strinse al petto la polaroid e la foto, sentendo qualcosa di superfluo che le dava fastidio al petto. Sorrise maleficamente, quando si accorse cos'era.

-Prima dammi 3000 yen, poi se ne parla sorellina...-.

-Nabiki?!?!?!?!?!?!- l'avvertì la minore.

-Va bene... Ecco...- concluse porgendola. E si ritirò in camera sua.

Chi l'ha detto che lei era cattiva?! Lei aveva un cuore d'oro...

Akane la guardò un attimo sospirando per poi strapparla e dare i pezzi alla ragazzina rossa, che in quel momento quasi non credeva ai propri occhi.

-Grazie, Akane.- le disse sorridendo.

La giovane annuì. -E stai più attento la prossima volta...-. E ritornò anche lei nella sua stanza.

E mentre la ragazza con il codino saltellava allegramente verso il bagno, la nostra viperetta con il caschetto se la rideva sotto i baffi.

Nella confusione, non si era accorta di averne scattate due!
 
 
 
 


 
 
 
 
Anche questa faceva parte di Lifetime; era una delle vostre preferite! XD
Prometto che continuerò le altre ff senza (ri)pubblicare le mie vecchie one-shot in continuazione!!
 
 
 
   
 
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