- Come ti senti? - chiese El alla mora.

- Come vuoi che mi senta El? Mi sento male, come ogni altro fottutissimo giorno di questa mia fottutissima vita -

La ragazza, si ritrovava a dover cambiare di nuovo città, per colpa dei suoi genitori, il loro lavoro era la causa di tutti questi spostamenti.

Non riuscivano a stare in un determinato posto per più di una settimana, e la ragazza odiava questa cosa.
Tokyo, New York, Londra, Parigi.. le avevano girate tutte, la prossima tappa sarebbe stata Los Angeles.

La mora pensava che sarebbe stato bello andare a L.A se non fosse per il fatto che dopo una settimana se ne sarebbero già dovuti andare.

Non aveva neache fatto in tempo a mettere a posto la sua stanza che già dovevano ripartire, per un altro trasferimento, per un nuovo luogo, una nuova scuola.

La ragazza sospiro' chiudendo la sua valigia, guardando per l'ultima volta la sua stanza che l'aveva ospitata per quella settimana.

Cominciò a scendere le scale contro voglia, portandosi a dietro la sua valigia, entro' in macchina in silenzio, si mise le cuffiette alle orecchie e comincio' a pensare.

Nella sua attuale citta, Parigi, non si era riuscita a fare molti amici, quando era arrivata a scuola, tutti l'avevano giudicata male, senza neanche provare a conoscerla.

Nessuno sapeva di lei, di cosa aveva passato, di che cosa aveva provato, nessuno aveva provato a donarle affetto, nessuno.

Nessuno si era mai domandato il perchè di quelle dannatissime bende che portava ai polsi.

Era sola, e in più El era ormai lontana da lei, e ora ancora di più, lei si ritrovava a dover andare a Los Angeles, mentre l'amica, se ne stava lì, a Brooklyn, luogo dove la ragazza aveva tutto, dove aveva passato la sua infanzia, dove aveva conosciuto El, la sua attuale migliore amica.

 – Destiny, Des, tesoro svegliati, siamo arrivati – sussuro' la madre.
 – Uhm.. –

La ragazza si risveglio' dai suoi pensieri scendendo velocemente dalla macchina, entrando in aereoporto.

Da lì a poco, avrebbe salutato anche Parigi.

Fra poco, sarebbero dovuti scendere dall'aereo, la mora, essendo vicina al finestrino, poteva godere del panorama che offriva L.A di sera, una cosa fantastica.

Una volta scesi, si avviarono verso la nuova casa, dove forse avrebbero passato il resto dei loro giorni senza più trasferisi.

'Uhm, non male' pensò la ragazza ammirando la casa.

Una villetta con un ampio giardino, quello che aveva proprio quello che aveva sempre sperato.

Entro' dirigendosi subito in camera sua, buttandosi a capofitto sul letto.

-Dimenticavo, da domani inizi la scuola , felice?- chiese la madre sorridendole.

-Tantissimo, non vedi? Sto sprizzando felicità da tutti i pori.-

La madre se ne ando' lasciando la ragazza ai suoi pensieri.

La ragazza sperava davvero tanto di trovarsi bene in quella scuola, e di trovare, magari, un qualcuno, disposto a diventarle amico, a donarle un po' di affetto.

Prese la sua valiga e tiro' fuori il suo diario segreto, prese una biro e comincio' a scrivere..

"Caro diario,

è passato molto tempo dall’ultima volta che ti ho scritto, non credi?

Oggi sembra essere una bella giornata a L.A.

E' una citta' stupenda, tante luci, vita..

Poco fa mia mamma e' venuta a ricordarmi che domani iniziero' la scuola.

Non so come andra', ma.. ho paura.

Tanta.

Ti scriverò presto.

Tua, Des."

La ragazza chiuse il diario e lo ripose dentro al suo cassetto, si mise il pigiama, e ando' a dormire pensando a come sarebbe stato il suo primo giorno di scuola.

La ragazza era appoggiata al muretto della scuola, attendendo con impazienza che la campenella che segnalava l'inizio delle lezioni.

Vedeva ogni tipo di gruppetto in mezzo all'atrio esterno a conversare, c'era quello delle cheerleders, quello dei secchioni, quello delle persone 'normali', e... quello dei ragazzi più belli.

Destiny, era rimasta per una buona mezz'ora li a fissarli come una scema, uno di loro, si giro' probabilmente sentendosi parecchio fissato, la guardo e scoppio' a ridere.

La ragazza abbaso' il capo, arrossendo violentemente.

Destiny's POV.

C'era ogni tipo di gruppetto in mezzo al atrio esterno, c'era quello delle cheerleders, quello dei secchioni, quello delle persone 'normali', e... quello dei cinque ragazzi più belli.

Era rimasta per una buona mezz'ora li a fissarli come una scema, uno di loro, si giro' probabilmente sentendosi parecchio fissato, mi guardo e scoppio' a ridere.

Dio, che figura.

Abbasai il capo, arrossendo violentemente.

Continuavo a guardare a terra, anche se mi sentivo 'guardata', avevo paura, paura di alzare la testa e incontrare lo sguardo del ragazzo dalla risata facile.

Meno cinque minuti e la campanella sarebbe suonata.

Non vedevo l'ora.

Continuavo a guradare l'orologio ogni cinque secondi, il tempo sembrava non passare mai.

-Guarda che non rendi il tempo più veloce continuando a fissarlo- alzai lo sguardo e mi ritrovai davanti il ragazzo dalla risata facile, mi sorrideva.

Ora che lo vedevo meglio, era davvero molto carino.

-Ehm.. già- risposi come se avessi paura che mi potesse mangare, ma che risposta del cazzo è mai questa?!

-Non ti ho mai vista a scuola, sei nuova?-

-Si, mi sono appena trasferita da Parigi- il ragazzo si porto' una mano al cuore.

-Ah, Paris, la citta' dell'amour!- risi di gusto, sentendolo parlare in quel modo.

-sei davvero buffo.. ehm.. il tuo nome?-
-Louis, Louis Tomlinson- mi tese la mano, l'afferrai, stringendola.

-Destiny, Destiny Brown-

-Ho la netta impressione che noi due diventeremo grandi amici!- mi abbraccio'

-Lo credo anche io- gli sorrisi guardandolo.

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P.s questa è Destiny: http://data.whicdn.com/images/26425279/151011393725021238_k5hr2xtK_c_large.jpg