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Autore: FrancyCece9    14/02/2013    1 recensioni
Carlo e Francesca, sono nemici per colpa di chi? E se dovessero passare del tempo insieme?
Riuscirà un ballo a farli riavvicinare?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lascia l'ultimo ballo per me

Come ogni anno, durante la festa del paese si sarebbe tenuta la tradizionale gara di ballo a cui tutti i ragazzi e le ragazze dai 14 ai 18 anni dovevano partecipare, non c’era scampo per nessuno. I ragazzi scoprivano il rispettivo partner solo il giorno delle prove che avvenivano quattro mesi prima della gara; i ragazzi dovevano preparare tre balli latino-americani.
Francesca non vedeva l’ora della prima prova, a lei ballare piaceva e si divertiva un sacco; Carlo invece non sopportava la gara, a lui piaceva ballare ma non con le ragazze, era noioso. Appena entrato nella sala prove vide la sua partner, aveva i capelli castani sciolti fino alle spalle, era piccolina e indossava una canottiera bianca, dei pantaloncini corti e le scarpe da ballo da sala
-Tu?- chiese sconvolto appena la ragazza si girò verso di lui
-Qualche problema?-chiese lei avvicinandosi al ragazzo
-Si molti, in realtà ho un unico problema-rispose irritato il ragazzo
-E quale sarebbe questo problema?-domandò lei sistemandosi i capelli
-Tu- rispose lui velocemente
-Senti coso, tu non mi stai simpatico, anzi a dirla tutta proprio non ti sopporto, io non ti sto simpatica quindi balliamo e basta-spiegò lei
-Perfetto Francesca- concluse lui facendole una linguaccia
-Ciao Francesca, ciao Carlo! Allora pronti per ballare?- chiese Chiara la loro insegnante entrando in sala
-No!!-risposero i due ragazzi all’unisono
-Perfetto!-esclamò sarcastica l’insegnante-Cominciamo bene. Perché non volete ballare?-chiese sedendosi
-Perché non voglio ballare con lui-rispose Francesca decisa
-Perché non voglio ballare con una come lei- le fece eco Carlo
-E com’è lei?- domandò Chiara provocando il moro
-Lei è… è…, insomma non importa com’è lei, non la sopporto e mi sembra sufficiente- cercò di spiegare il ragazzo irritato
-Credo che questa conversazione non andrà da nessuna parte- s’intromise Francesca
-Bene, allora  cominciamo dalla scelta delle canzoni: farete una salsa, un cha cha e una samba e ballerete su “Volare” “Il ballo del mattone” e “Se vuoi uscire una domenica sola con me”, cominciamo con la samba- disse Chiara mettendo fine alla discussione. Iniziarono a provare i primi passi
-Ti odio- sibillò Carlo mentre stringeva a se Francesca
-Io di più- gli rispose Francesca mentre si allontanarono, Chiara spense la musica e i due si lasciarono le mani
-Bravi, insieme siete stupendi- disse Chiara estraendo il cd dallo stereo –Ci vediamo domani- concluse aprendo la porta
-A domani- ricambiò cordiale Francesca
-A mai più- disse il moro avvicinandosi alla ragazza
-Mister Simpatia eh?- l’apostrofò la ragazza mentre usciva.
Il giorno dopo Chiara arrivò in anticipo alla lezione e li attese, arrivarono insieme
-Sempre gentile- commentò Francesca entrando dopo Carlo
-Non sono un gentiluomo, problemi?-domandò il ragazzo
-Non sai quanti- rispose lei appoggiando la borsa per terra
-Buon giorno ragazzi. Allora, dobbiamo ballare, però prima facciamo riscaldamento-cominciò Chiara, iniziarono con il riscaldamento e poi continuarono provando e riprovando fino alla fine delle due ore, successivamente Francesca scappò a studiare mentre Carlo venne trattenuto da Chiara
-Allora Carlo. Cos’è successo tra te e Francesca?-chiese Chiara
-Niente, tra me e lei non è mai successo niente-rispose Carlo dopo qualche istante di silenzio
-Senti una volta eravate sempre insieme e poi? Poi cos’è successo?-continuò Chiara
-Poi, poi lei si è fidanzata e mi ha lasciato in disparte, ci vedevamo solo agli adolescenti e non ci dicevamo più di ciao, in breve tempo siamo passati da quel ciao all’indifferenza e all’odio reciproco, ecco tutto- raccontò Carlo arrabbiato ancora con Francesca
-Tu però la vedevi come un’amica? O era qualcosa di più?-domandò Chiara
-Forse stava diventando qualcosa di più, però lei ha troncato tutto, ha preferito il suo ragazzo a me, il suo migliore amico ed ho cominciato ad odiarla e lei a odiare me-continuò Carlo
-E ti manca?-chiese Chiara
-Si, mi manca tanto, in realtà io non la odio, però lei odia me-constatò il moro
-Secondo me no, lei non ti odia, si è solo adeguata a trattarti come tu la tratti. Se tu cominci a  trattarla bene anche lei ti tratterà di conseguenza- lo rassicurò Chiara –Ora vai a casa, e ricordati, trattala bene- gli ricordò poi mentre il ragazzo usciva. Dopo circa due settimane Chiara fece provare un nuovo passo ai due ragazzi, provandolo Francesca era caduta
-Ahi!!!- urlò accasciandosi a terra e mettendo le mani sulla caviglia destra
-Francesca!- urlò Carlo correndole vicino –Dove ti fa male?- domandò il ragazzo preoccupato
-Qua, mi fa malissimo-rispose  Francesca tra le lacrime
-La caviglia destra? Riesci ad alzarti- chiese Chiara alla ragazza
-Ci provo-disse asciugandosi le lacrime –Carlo, mi aiuti?- chiese poi al ragazzo appoggiandogli un braccio dietro il collo, il ragazzo lentamente si mise in piedi e fece appoggiare il piede per terra
-Ahi! No, no. Non riesco ad appoggiarlo, però riesco a muoverlo-costatò Francesca tenendosi in piedi grazie a Carlo
-Aspetta che ti metto il ghiaccio spray. Carlo toglile la scarpa, mi raccomando fai lentamente- disse Chiara cercando il ghiaccio nell’armadietto del pronto soccorso. Carlo eseguì i comandi di Chiara e aspettò il ghiaccio spray. Successivamente Carlo aiutò Francesca a infilarsi i pantaloni della tuta sopra agli altri, le calze e le scarpe e dopo aver salutato Chiara la prese in braccio e la portò fuori, la mise sul motorino
-Allora, ti porto a casa?-chiese il ragazzo appoggiandosi al manubrio del motorino
-Si grazie. Il problema sarà domani, come farò ad andare dalla fermata a scuola se non riesco a camminare?- si chiese lei
-Ti ci porto io a scuola e ti vengo a prendere, dovrai aspettare, però ti assicuro che ti porterò io-progettò lui
-Dici davvero?-domandò lei –Lo faresti davvero?-
-Certo, per te lo farei-rispose  lui sorridendo –Ora però ti porto a casa- salì sul motorino e si diresse verso casa della ragazza, quando arrivò parcheggiò e scese, aiutò Francesca a scendere e l’accompagno  lungo il vialetto di casa sua, suonò e aspettò che aprissero
-Carlo!- disse incredula la mamma di Francesca
-Buongiorno, in sala provando, Francesca si è slogata la caviglia così l’ho portata a casa e da domani la porterò e l’andrò a prendere a scuola-spiegò il moro
-Grazie, ma non devi disturbarti, troveremo un’altra soluzione-rifiutò la mamma-
-Be, io voglio che mi accompagni lui a scuola- s’impuntò Francesca
-Guardi che non è affatto un disturbo, anzi un piacere- dichiarò Carlo
-Va bene, grazie Carlo, allora a domani- accettò la mamma –O cielo, entrate- disse poi vedendo Carlo che sosteneva Francesca
-Grazie Carlo, a domani- sussurrò Francesca mentre si sedeva sul divano
-Ciao stellina-ricambiò lui lasciandole un bacio sulla fronte. Il giorno dopo Carlo, puntuale arrivò a casa di Francesca
-Buongiorno, come stai?- chiese infilandosi la cartella della ragazza
-Abbastanza bene, forse riesco a camminare, però da ieri si è gonfiato-rispose lei cercando di alzarsi in piedi
-Che fai?- chiese lui aiutandola
-Provo ad alzarmi, in qualche modo dovrò pur salire le scale- rispose lei –Ok, prenderò l’ascensore-concluse lei abbandonandosi nelle braccia dell’amico.
-Allora, dove la porto signorina?- chiese Carlo ironico
-Al patibolo- rispose lei sarcastica
-Credevo di doverla portare a scuola?- domandò lui serio
-Scemo! Portami a scuola- rise lei
-Ai suoi ordini-concluse lui accendendo il motorino. Arrivato alla scuola di Francesca scese e l’aiutò a scendere dal motorino, l’accompagnò  fino all’ascensore e l’affidò alla bidella
-Ci vediamo all’uscita- la salutò Carlo.
Dopo le ore di lezione andò all’uscita di scuola a prendere l’amica
-Ciao- le disse appena la vide seduta sulle scale
-Ciao Carletto- gli rispose sorridendo
-Pronta per tornare a casa?- chiese lui aiutandola a mettersi in piedi
No, portami da qualche parte- rispose lei mettendosi il casco
-Ok, ti porto al mare- le rispose lui mettendo in moto, in circa mezz’ora arrivarono al mare, Carlo la fece sedere per terra, lei si tolse le scarpe e lui la seguì
-Vieni in spalle- le propose lui togliendosi la felpa
-E dove mi porti?- chiese lei stringendosi a lui
-In acqua- disse lui cominciando a correre, in un attimo si trovarono in acqua, cominciarono a spruzzarsi e a ridere, poi infreddoliti uscirono
-Ho freddo- disse lei stringendosi nelle spalle
-Tieni mettiti questa- disse porgendole la sua felpa –Andiamo a casa? Sennò prendiamo la broncopolmonite- le chiese lui
-Tanto è aprile e fa caldo non ci prendiamo proprio niente. Andiamo dai, che abbiamo le prove- gli ricordò Francesca
-E come facciamo?-domandò lui guardando il piede destro che Francesca si stava fasciando
-In qualche modo faremo- minimizzò lei
-Non ti abbatti mai tu?- chiese lui
-No, dovresti saperlo-rispose lei. Tornarono a casa per cambiarsi, poi Carlo passò a prendere Francesca per portarla alle prove
-Ciao ragazzi!- esclamò Chiara vedendoli entrare –Francesca, come stai?- chiese mentre la ragazza si sedeva sulla sedia
-Non troppo bene-rispose lei -Però voglio ballare-
-Riesci a camminare?- domandò Chiara
-Ci posso provare, oggi a scuola sono andata alla lavagna e sono rimasta in piedi per un’ora- spiegò la ragazza
-Allora proviamo a fare qualcosa- disse Chiara, Francesca si mise in piedi
-Allora?- domandò Carlo –Ti fa male?
-No, ho preso un antidolorifico e non mi fa male, proviamo il balletto- disse lei
-Pronto Carlo?- chiese Chiara aspettando un cenno dal ragazzo per far partire la musica, cominciarono a ballare, Francesca faceva quello che poteva e Carlo la seguiva cercando di renderle tutto più facile
-Bravissimi- esultò Chiara spegnendo la musica –Francesca apprezzo il tuo sforzo e te Carlo sei stato fantastico, non l’hai lasciata per un secondo in modo che non cadesse- si complimentò Chiara felice
-Non è stato facile- disse Francesca sedendosi
-Bé, se volete provarlo ancora altrimenti vi lascio- continuò Chiara
-Se non ti dispiace, io mi fermerei, devo sforzare poco il piede- si scusò Francesca
-Tranquilla- rispose Chiara –Potete andare-
-Ciao Chiara- salutarono Carlo e Francesca all’unisono, i due ragazzi uscirono e andarono ai giardinetti, dopo aver preso un gelato
-Allora Francy, come stai?- chiese Carlo dopo essersi seduto vicino a lei su una panchina
-Così, credo che Lorenzo mi tradisca- confessò lei
-Ma va, come potrebbe tradire una come te?- la consolò lui
-Sarà, però è strano e i suoi amici fanno strani commenti- continuò Francesca titubante
-Non li stare a sentire, Lorenzo non avrebbe nessun motivo per tradirti, sono sicuro che sono solo film mentali che ti fai- replicò il moro
-Mi fido- rispose Francesca
-Vado un attimo al bar, aspettami qui- disse Carlo allontanandosi
-Ok- rispose lei prendendo il cellulare e scrivendo un messaggio
-Ma guarda chi c’è qui- disse una voce alle sue spalle, girandosi vide il proprietario della voce, Matteo Basile
-Senti Basile, non ci provare che con me non attacca- replicò Francesca seccata
-Ma come, tu tutta sola qui. Dov’è il principe azzurro?- chiese lui sedendosi vicino alla ragazza
-Non sono sola e il principe azzurro è a casa con la febbre- rispose lei spostandosi lontano da lui
-Allora non gli dispiacerà se mentre lui è febbricitante io mi diverto con la sua ragazza?- domandò il ragazzo avvicinandosi al viso di Francesca e mettendole una mano sulla coscia
-Toglile le mani di dosso stronzo!- urlò Carlo
-E tu chi sei? Il suo amante?- chiese lui infastidito
-Io sono quello che se non ti levi immediatamente dai coglioni, ti cambia i connotati della faccia- spiegò Carlo avvicinandosi al ragazzo riccio
-Oh che paura!- ridacchiò Matteo
-Levati dalle palle- urlò Carlo prendendolo per la maglietta
-Ok, tranquillo Carlo. Me ne vado- si arrese il riccio liberandosi dalla presa del moro
-Grazie, ero immobilizzata- sussurrò Francesca abbandonandosi nell’abbraccio dell’amico
-Stai tranquilla è tutto finito- la rassicurò Carlo  stringendola a se. Rimasero abbracciati per alcuni secondi finché Francesca non smise di tremare
-Dai, ti accompagno a casa- le disse alzandosi e prendendola in braccio, l’accompagnò a casa e si accordarono per il girono dopo.
-Ciao!- esclamò Francesca aprendo la porta a Carlo alcuni giorni più tardi
-Ma tu cammini?- chiese lui incredulo che il giorno prima l’aveva lasciata zoppicante e dolorante
-Già, pero mi accompagni lo stesso?- chiese lei
-Ovvio che ti accompagno- le rispose lui contento. Trascorsero alcuni giorni e le prove si susseguivano giorno dopo giorno, quando un giorno Francesca non si presentò alle prove, Carlo provò a chiamarla ma il cellulare era staccato, così decise di andare a casa sua
-Buonasera, c’è Francesca? Oggi non è venuta alle prove e non ha scritto a nessuno-spiegò Carlo alla madre della ragazza
-Ciao Carlo, Francesca è in camera sua, vediamo se riesci a farla ragionare- rispose la mamma di Francesca mentre lo accoglieva in camera della figlia
-Ciao Francy, sono Carlo. Come stai?- chiese lui palesa alla ragazza stesa sul letto a faccia in giù
-Vattene, voglio stare da sola- disse la ragazza tra le lacrime
-Io volevo solo sapere perché piangi?- si giustificò lui
-Lorenzo mi ha lasciato per una stupida bambolina bionda, adesso sei contento?- chiese lei alzando la testa dal cuscino
-Mi dispiace- le disse lui cercando di abbracciarla, ma lei lo fermò
-No, Carlo. Lasciami stare, mi stai sempre addosso vattene-urlò lei arrabbiata
-Ti sto sempre addosso- chiese lui incredulo –Davvero? Però quando avevi bisogno chi c’era?- le domandò gridando –Sono io quello che ti ascoltava descrivere Lorenzo come il più bello del mondo, sono io quello che ti portava e ti veniva a prendere a scuola perché ti eri slogata la caviglia, sono io quello che ti sosteneva mentre ballavamo perché tu non ti reggevi in piedi, sono io quello con cui ti sfogavi, sono io quello che ti ha salvato da Basile e sono sempre e sono io e sempre e solamente io il coglione che ci casca ogni volta che ti avvicini e mi sorridi!- urlò Carlo fuori di se
-Vattene!-replicò dopo alcuni secondi Francesca, Carlo uscì dalla stanza e tornò a casa.
Il giorno dopo nel pomeriggio andò a casa di Eugenio, il suo migliore amico, per raccontargli tutto. Quando arrivò, Eugenio sembrava agitato e cercava di portarlo in taverna, ma oramai era troppo tardi
-Ciao- salutò Carlo
-Ciao- salutò  a sua volta Francesca accanto a Virginia, la sorella di Eugenio
-Ciao Carlo!-disse Arianna per stemperare la tensione
-Ciao Arianna, ciao Vanessa- replicò salutando le altre amiche di Francesca
-Andiamo giù?- chiese Eugenio intromettendosi nella conversazione, Carlo lo seguì e quando furono giù gli raccontò tutto, della litigata e anche della cotta per Francesca.
Il giorno dopo Francesca e Carlo si dovettero affrontare in sala prove
-Ciao Carlo! Ciao Francesca! Pronti per ballare?- chiese Chiara
-No!-risposerò i due ragazzi in coro
-Che strano, mi sembra un dejavù- rise Chiara –Be, però stavolta non vi chiedo niente, adesso balliamo che alla gara mancano solo due settimane- continuò Chiara, durante tutta la lezione i due ragazzi non parlarono, le lezioni continuarono così e Chiara non sapeva cosa fare ma i due ragazzi erano testardi e non sarebbe stato facile farli tornare amici.
-Allora, oggi proviamo quella presa che non vi viene mai- spiegò Chiara, i due ragazzi annuirono, Chiara uscì un attimo e Carlo e Francesca la provarono, come al solito caddero per terra uno sopra l’altra, erano a pochi centimetri di distanza, Carlo provò ad avvicinarsi al viso di Francesca
-Spostati- disse Francesca quando Carlo era a tre centimetri dalle sue labbra
-Sc..sc..scusami- replicò lui alzandosi, Chiara rientrò e loro riprovarono il pezzo e dopo un paio di volte gli riuscì bene.
 Alla gara mancava un giorno e la tensione era palpabile, le ragazze ed i ragazzi erano alle prese con i costumi
-Secondo me, non devi lasciarlo andare- sussurrò Virginia all’orecchio di Francesca
-La Virgi ha ragione, prima o poi si stuferà di aspettarti- continuò Vanessa
-A me sta antipatico però per te farei un sacrificio- disse Arianna
-Ragazze, lasciate perdere è tempo perso- dichiarò Francesca incrociando le braccia
-Fai come ti pare, ma poi non dire che non ti avevamo avvertito- concluse Virginia. Il girono dopo era il giorno della tanto attesa gara, per l’occasione  era stato allestito un palco nella piazza dietro la chiesa su cui i ragazzi avrebbero ballato. Carlo era dietro le quinte che aspettava Francesca, nessuno l’aveva vista eppure i prossimi sarebbero stati loro
-Ed ora tocca alla coppia numero 14 Carlo e Francesca- annunciò il presentatore, Carlo trasalì e cercò Chiara, ma era sparita anche lei, passarono alcuni secondi e Carlo decise che sarebbe salito sul palco per annunciare il loro ritiro quando qualcuno lo tirò per il braccio
-Ti sembra questa l’ora di arrivare?- chiese il ragazzo a una Francesca affannata per la corsa
-Ora non c’è tempo, salite sul palco e ballate- s’intromise Chiara senza lasciar parlare Francesca.
-Eccoli qui, Francesca e Carlo- li presentò il conduttore mentre salivano sul palco –Sei agitato Carlo?- chiese il presentatore al ragazzo che fissava immobile il pubblico
-Si, leggermente-rispose lui distogliendo lo sguardo
-Bè, allora vi faccio ballare-disse ai due ragazzi che si andarono a posizionarsi –Allora, loro balleranno una salsa, un cha cha cha e una samba, ma adesso si esibiranno nella salsa con “Volare”- spiegò poi al pubblico. I due ragazzi partirono, Francesca eseguì senza paura quel passo che le aveva procurato la slogatura e Carlo riuscì a non sbagliare gamba e quindi a non Francesca, senza accorgersene il pezzo era giunto al termine; si abbracciarono ma fu un abbraccio senza sentimento, piatto
-Bravi Carlo e Francesca- si congratulò il presentatore -Ora andate a prepararvi per il prossimo pezzo- disse –E adesso lasciamo spazio alla coppia numero 15 Virginia e Giovanni- concluse il conduttore. Francesca si fermò dietro le quinte per vedere Virginia che ballava con Giovanni, lei era felice, aveva trovato il partner giusto
-Che fai?-chiese Chiara alle sue spalle
-Guardo una coppia felice, loro sono felici. Hanno trovato il partner giusto- rifletté Francesca
-Perché? Tu non hai trovato il partner giusto?- le chiese Chiara prima di andarsene; la ragazza cominciò a riflettere, forse Chiara aveva ragione, forse Carlo era quello giusto –Devi andare a cambiarti-le fece notare Chiara distogliendola dai suoi pensieri
-Si, certo. Adesso vado-rispose lei automaticamente, s’incamminò in camerino e si cambiò, poi tornò dietro le quinte per cercare Carlo che trovò poco dopo
-Pronto?-gli chiese lei
-Non tanto, questa è la coreografia dove mi sento meno pronto però…- s’interruppe ricordandosi che aveva litigato con lei
-Però?- chiese lei curiosa
-Però niente- rispose lui seccato
-Ed ora lasciamo spazio a Francesca e Carlo che balleranno un cha cha cha sulle note di Rita Pavone- disse presentando i due ragazzi il conduttore,  Carlo e Francesca presero posto sul palco e appena la musica iniziò Francesca e Carlo vennero trasportati dal ballo e si ritrovarono nella presa finale, fecero l’inchino e abbandonarono il palco.
Dopo circa mezz’ora toccò di nuovo a loro e salirono sul palco per l’ultima volta
-Scusami- disse Francesca mentre Carlo la stringeva –Ho sbagliato a trattarti male, però questa sera mi hanno fatto capire che, anche se non credevo, tu sei la persona giusta per me, forse l’ho sempre saputo, anzi l’abbiamo sempre saputo- continuò ogni volta che si avvicinavano
-Le pensi davvero le cose che hai detto?- chiese lui continuando a ballare
-Certo. Carlo…io…- disse facendo un caschè
-Tu?- chiese Carlo impaziente
-Io ti amo- sussurrò Francesca
-Anch’io  ti amo- ricambiò il moro e sulle ultime note la prese, la strinse a se e la baciò, il pubblico scoppiò in un fragoroso applauso, i due dopo un inchino lasciarono il palcoscenico
-Vi è sembrata una bella idea, quella di cambiare il finale- chiese arrabbiata Chiara, Francesca e Carlo si guardarono –A me è sembrata una bellissima  idea- disse Chiara ridendo.




Francesca ancora non ci credeva, e invece stava percorrendo davvero quella navata con l’abito dei suoi sogni, all’altare l’attendeva quel ragazzo che con il cuore le era sempre stato vicino, lo stesso con cui aveva vinto la gara di ballo, l’unico che le era sempre rimasto fedele. Vanessa era davanti a lei e Virginia e Arianna la guardavano dall’altare pronte a farle da testimoni anche se Carlo non gli andava a genio. Carlo era in piedi vicino a Giovanni ed Eugenio che guardava la sua Francesca avanzare sorridente con il bouquet in mano
-Io Carlo scelgo te Francesca come mia legittima sposa e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti per tutti i giorni della mia vita- disse Carlo guardando Francesca
-Io Francesca scelgo te Carlo come mio legittimo sposo e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti per tutti i giorni della mia vita-disse successivamente Francesca con le lacrime agli occhi
-Il Signore onnipotente e misericordioso confermi il consenso che avete manifestato davanti alla Chiesa e si degni di ricolmarvi della sua benedizione. L’uomo non osi separare, ciò che Dio unisce- disse il prete ai due promessi sposi.
Se Francesca pensava a quando aveva 15 anni, mai avrebbe pensato di sposarsi con il suo migliore amico, mai avrebbe pensato che si sarebbe sposata con Giovanni e avesse un bimbo  e mai avrebbe pensato che dopo dieci anni si sarebbe ritrovata a ballare con il marito come il giorno in cui si erano messi insieme.
 
Angolo dell'autrice

Ciao a tutti!! Sono tornata con una nuova shot. MI scuso per le parolacce, sono poche, e con le bionde(sono bionda anche io e non le reputo affatto stupide)
Grazie mille a chi recensirà e a chi leggerà soltanto
Un bacio e a presto
PrincessEmmy9
  
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