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Autore: demeetriaa    14/02/2013    2 recensioni
"mamma, raccontami di come hai conosciuto papà."
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“voglio una storia vera, tipo…come hai conosciuto papà?”



“Mamma, non riesco a dormire.” Mi disse la mia piccola Autilia. Mi alzai dal letto, la presi in braccio e la scortai nella sua cameretta.
Pareti rosa, bambole ovunque, un bel lettuccio, il viso dolce della mia bambina.
“Mamma, raccontami una bella storia.” Disse pregandomi, quasi. “Uhm, certo tesoro. prendo un libro di…”
“No!” urlò quasi “voglio una storia vera, tipo…come hai conosciuto papà?” a quelle parole mi si riempì il cuore di gioia e mi sentii ritornare dodicenne, sentendo volare milioni di farfalle per il mio stomaco.
“E’ una storia lunga, tesoro.” dissi un po’ rammaricata. “La voglio sentire lo stesso” disse con gli occhi che le luccicavano: era curiosa di sapere.
“Okay tesoro. Ti racconterò tutto.

Allora, avevo dodici anni ed ero con la mia migliore amica. Un giorno iniziò a parlarmi di questo ragazzo, un cantate, talentuoso, con una voce capace di toccarti il cuore. Il suo nome era Justin Bieber. La prima emozione che mi fece provare, fu meravigliosa, e successe mentre ascoltavo ‘pray’. Iniziai ad innamorarmi di quest’angelo canadese con la voce pura, come l’acqua. Andando avanti, mi immersi completamente nella sua musica, iniziai ad amarlo, anche se lui non sapeva la mia esistenza: era una sorta di amore platonico.” Autilia mi stava fissando con interesse incondizionato e sul suo bel faccino, aveva un sorriso perfetto che la rendeva perfetta, proprio come suo padre. Continuai a raccontarle.
Avevo già perso due occasioni per vederlo, rimanendo a casa a piangere, ma nel 2012 successe una cosa stupenda. Era passato un anno da quando ero diventata una belieber: era il 4 luglio, me lo ricordo come se fosse ieri; mi ero svegliata alle 7:30 solo per riuscire ad essere piazzata davanti al computer il prima possibile per poter prendere due biglietti per il 23.03.2013. lui sarebbe andato a fare un concerto a Bologna, ed io avevo convinto il nonno Joseph e la nonna Annabelle, a portarmi a vederlo. Riuscii a prendere quei due biglietti, feci partire ‘believe’ ed iniziai a piangere, a dirotto, non riuscivo a fermarmi, perché non ci credevo che lo avrei visto, ero esterrefatta, incredula e tremavo come una foglia che viene cullata dal dolce vento primaverile: mi sentivo bene. Iniziai a contare i giorni che mancavano per poterlo vedere: l’attesa sembrava infinita. Ma finalmente, arrivò quel 23 marzo…” sospirai e sentii un brivido corrermi veloce lungo la schiena, per quello che stavo per raccontarle. “Hai sicuramente notato il ritratto in salotto, dove sono rappresentati una ragazza che ha una corona di fiori in testa ed un ragazzo che la bacia sulle labbra, vero?” dissi d’un fiato. La mia bambina annuì.
Siamo io e tuo padre, quel ventitré marzo. Io sono stata la sua one less lonely girl. E non mi capacito tutt’ora di ciò.” Dissi sorridendo ed iniziando a piangere di gioia. Abbracciai la mia piccolina, e lei disse “non piangere, mammina. Racconta cosa accadde precisamente…” mi staccai da lei, le accarezzai lievemente quella sua guancia paffutella e spostai le mani su quei suoi capelli neri: proprio come i miei, fissandola negli occhi color nocciola: proprio come quelli del padre.
Come avevo fatto a diventare la one less lonely girl? Beh, perché sono impulsiva. Ero con il mascara che colava, abbracciata a tuo nonno Joseph, che piangevo per averlo sentito e visto cantare, quando vidi Allison e le corsi contro. Lei non mi fermò, ed io mi gettai tra le sue braccia dicendole: fammi diventare la ollg, ne ho bisogno. Scoppiai a piangere e lei mi porto con sé e mi disse: sarai la one less lonely girl, piccola. Iniziai a piangere più forte.” “Piangi troppo, mamma. ma è stato comprensibile, deve essere stato troppo bello.” Disse Autilia con voce angelica. “Lo è stato. Una volta arrivata nel backstage, mi ritrovai tuo padre lì, piazzato: gli corsi incontro ed urlai ‘ti amo più della mia stessa vita’. Lui mi strinse forte e disse ‘anche io, sai?’ lui non mi conosceva, ma mi amava. Ero una belieber, una delle cose più preziose che avesse. Fu una cosa inusuale, perché mi accompagnò lui stesso sul palco, mi fece sedere e mise la corona di fiori intorno alla mia testa. Iniziò a cantare, e quando si sedette vicino a me, io gli dissi ‘ho sempre voluto dare a te il mio primo bacio, non deludermi’ era una frase innocente. Lui mi baciò. Il mio cuore iniziò a galoppare e le beliebers urlarono forte. Mi sentii morire, mi sentii in paradiso, lì con lui. Pensavo di sognare, ma era tutto vero ed io ero la ragazza più felice del mondo. Dopo questo, gli consegnai la mia lettera, dove avevo messo anche il mio numero di telefono. Passarono giorni e lui mi chiamò, e per un periodo io convinsi i tuoi dolci nonnini a mandarmi a stare dai miei parenti canadesi, solo per stare più vicino a tuo padre. Sbocciò l’amore tra di noi, e ci ritroviamo qui, oggi. Io sono con la cosa più bella che abbiamo mai fatto insieme e sono felice di aver iniziato ad amare quel ragazzo quand’ero una dodicenne. Ho solo creduto in quel: mai dire mai. Ci ho creduto davvero.

Giada, hai fatto bene a crederci. Sono felice di averti baciata quel giorno. Ti amo.

Justin era apparso dietro di me, e mi stava cingendo la vita con le sue braccia, mi sentii ringiovanire. 
Autilia, sai, credi sempre nei tuoi sogni, credici a fondo e si realizzeranno.” Disse sussurrando Justin.
“Va bene papà. Lo farò.”




hi people.
mi è venuta l'idea di scrivere questa os.
a me piace, suvvia.
recensite.
(non siate cattive lol)

  
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