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Autore: moonlight97    14/02/2013    2 recensioni
[SPOILER 4x12]
Kol e Katherine si sono sempre amati. Sì, dal 1492 per cinquecentoventuno anni hanno continuato ad amarsi nonostante fossero divisi da un'insormontabile distanza. Per ogni giorno della loro vita non hanno mai smesso di pensare l'uno all'altra. Questa è la loro storia.
Inghilterra 1492.
Katherine vagava spaesata per gli ampi corridoi del palazzo di Klaus. Tutto era stranamente deserto.
Possibile che non ci fosse proprio nessuno?
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katherine Pierce, Kol Mikaelson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm still yours
 

Inghilterra 1492.
Katherine vagava spaesata per gli ampi corridoi del palazzo di Klaus. Tutto era stranamente deserto.

Possibile che non ci fosse proprio nessuno? Curiosava per le varie stanze, dando occhiate fugaci qua e là. Ad un tratto sentì un rumore di passi non molto distante da lei, e si avviò in quella direzione. Si arrestò poco prima di una porta e gettò un'occhiata all'interno della stanza: scorse un giovane, di circa venti anni, che si specchiava compiaciuto.
-A quanto pare ci hanno lasciati qua da soli Lady...-
La ragazza si appoggiò alla parete, quasi volesse scomparire all'istante. Le mancava il respiro. Nel giro di pochi secondi Katherine si ritrovò davanti il bel volto del ragazzo che la osservava attento.
-Come se non avesse mai visto una ragazza!- pensò.
-Non credo di aver mai avuto il piacere di conoscervi. Io sono Kol, Kol Mikaelson: il fratellino di Klaus... L'avrete di certo conosciuto: non si fa mai sfuggire una ragazza di rara bellezza come voi.
-I-Io mi chiamo Katerina. Piacere di conoscervi Milord.-
-Quindi, Lady Katerina, dal momento che dovremo passare la giornata insieme, cosa desiderate fare?- domandò con un sorriso malizioso stampato sul volto.



I due passeggiavano nell'enorme giardino che circondava il palazzo: Kol appariva tranquillo e spensierato e si gustava beato quella fresca aria primaverile, mentre Katherine mostrava segni d'imbarazzo alquanto visibili, arrossiva ogni volta che vedeva i suoi occhi posati su di lei e non poteva evitare di ricambiare quel sorriso così calmo. Ad un certo punto il ragazzo si arrestò, si chinò a terra e raccolse un fiore.
-Tenete. Non che eguagli la vostra bellezza ma...- disse ponendo dolcemente il piccolo fiore blu fra i fluenti riccioli di lei- quantomeno vi rispecchia.-
-Siete bravo- esclamò Katherine facendosi coraggio- scommetto che ogni fanciulla di questa contea è ai vostri piedi!-
Il ragazzo rimase lievemente stupito da quell'affermazione così, si potrebbe dire, audace per una donna di quel tempo e scoppiò in una fragorosa risata.



Sedevano ora sotto un grande albero frondoso che faceva ombra tutt'intorno. Kol era appoggiato al tronco, tenendo le braccia sopra il capo mentre Katherine stava in piedi osservando la meravigliosa campagna inglese rischiarata dal sole. La ragazza camminava intorno all'albero guardando il cielo assorta nei suoi pensieri quando improvvisamente scivolò, cadendo letteralmente fra le braccia del bel cavaliere.
-Vi siete fatta male? Dev'essere stata una radice sporgente...-
La ragazza scosse la testa in silenzio guardando persa negli occhi di lui.
-Oh... Avete dell'erba fra i capelli lasciate che ve la tolga.- disse soavemente scostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio. -Fatto...-
Adesso erano vicini, molto vicini.
Kol avvicinò dolcemente a sé la ragazza finché non ebbe portato le sue labbra vicine alle proprie e vi impresse un bacio delicato, ma carico di passione. I due si scambiavano baci, baci e ancora baci senza esserne mai sazi. Katherine poggiò poi il capo sulla spalla del ragazzo e i due stettero là, abbracciati, beandosi della loro felicità, finché il sole non calò all'orizzonte.


Rientrarono a palazzo e, una volta là, si recarono ognuno nelle proprie stanze in attesa che gli altri ritornassero e che fosse servita la cena. Finalmente Klaus, Elijah e il loro seguito tornarono a palazzo e diedero l'ordine di imbandire un sontuoso banchetto: anche quel giorno avrebbero avuto ospiti.
-Allora, fratellino, spero abbiate trascorso una piacevole giornata in compagnia della nostra Katerina.- disse Klaus mentre si serviva del vino. Il fratello rispose con uno dei suoi sorrisi maliziosi senza dire una parola.

-E voi, Milady?- disse voltandosi verso Katherine- Spero che mio fratello non abbia abusato della vostra pazienza.-
-È stato senz'altro un piacere fare la sua conoscenza.- disse Katherine ridendo.

La serata trascorse tranquillamente e gli ospiti se ne andarono ormai a notte fonda; tuttavia Katherine era troppo distratta dalle attenzione dei fratelli maggiori per accorgersi che ogni tanto la fronte del più piccolo di loro si corrugava, mostrando un lieve turbamento.


Finito il banchetto, Katherine andò nella sua stanza, si lasciò cadere sul letto e ripensò felice a quel magico bacio all'ombra dell'albero e si addormentò così, rilassata e con un enorme sorriso dipinto in volto. Nel frattempo Kol camminava verso la stanza di Klaus: doveva sapere quello che i suoi fratelli avevano intenzione di fare, non poteva semplicemente lasciare che Katherine morisse. Si arrestò poco prima della porta. Perché gli importava così tanto di lei? Dopotutto lei era solo una semplice umana, la sua vita non avrebbe dovuto significare niente per lui eppure... Il ricordo della giornata trascorsa con lei riaffiorò vivido nella sua memoria e gli strinse il cuore: i vampiri sentono ogni emozione amplificata e se lui non fosse stato un non-morto probabilmente il suo cuore gli sarebbe scoppiato nel petto. Mentre stava là impalato, udì delle grida provenire dalla stanza: si avvicinò alla porta senza fare il minimo rumore e ascoltò ogni cosa. Temeva di sentire quelle parole e le sue paure si erano avverate; Klaus era senza cuore ma non era sempre stato così... suo fratello.
Doveva fare qualcosa immediatamente. In una manciata di secondi raggiunse la camera di Katherine e bussò.
-Sono io- disse ansante per la foga.

La ragazza ebbe un sobbalzo: non si aspettava certo una visita nel cuore della notte.
-Entrate- disse tremante.

-Ascoltate...-disse Kol afferrando con forza le mani della ragazza- non ho molto tempo e avrei molte cose da dirvi ma per il momento voi...- si interruppe bruscamente. -Voi dovete fidarvi di me: io vi...- si bloccò di nuovo. Avrebbe voluto dire “vi amo e vi proteggerò a qualsiasi costo” ma non ce la fece.

-Chiedete di Trevor, lui vi spiegherà tutto quanto.- concluse.
E come era arrivato sparì.
Katherine rimase per tutto il tempo in piedi ferma e sconvolta; sentiva la paura che c'era nelle parole di Kol e non riusciva nemmeno lontanamente a immaginare ciò che le sarebbe successo dopo.



Adesso sapeva tutto.

Vampiri, esistevano veramente.

Tutte quelle leggende erano reali e lei stessa ne era parte.

Maledizione... Sacrificio... Come poteva essere possibile?

E Kol... Il suo Kol era uno di loro, un mostro assetato di sangue umano.
Avrebbe voluto sbagliarsi, lottava contro se stessa per reprimere quella scioccante verità in un angolo remoto del suo animo, ma inutilmente. Con le lacrime agli occhi iniziò a correre per raggiungere il portone d'ingresso il prima possibile... prima che Klaus la catturasse.

Finalmente, dopo attimi di terrore, arrivò nell'enorme atrio e, prestando attenzione a non fare il minimo rumore, spalancò il portone, avvertendo subito su di sé la lieve brezza primaverile.

-Katerina!-.

La ragazza sentì il sangue gelarsi nelle vene e rimase immobile: era stata scoperta.
Un brivido le corse lungo la schiena al solo pensiero di quello che le sarebbe potuto accadere.
No, non poteva arrendersi così: lei era una Petrova e doveva lottare per se stessa e...
Il volto del più piccolo dei fratelli Mikaelson si impresse nitidamente nella sua mente: si ricordò di quel pomeriggio trascorso insieme e di quei sorrisi ricambiati con timidezza. Allora si fece coraggio e, prendendo un grosso respiro, uscì, lasciandosi quel castello alle spalle per sempre.



Kol la attendeva impaziente in una piccola capanna nel bosco.
Dovrebbe già essere qui, pensò. E se Klaus avesse già scoperto tutto?
No, non poteva crederci. Non voleva crederci.

Camminava su e giù per la stanza, mordendosi il labbro inferiore e lanciando di tanto in tanto occhiate verso la finestra alla sua sinistra. Ad un tratto udì un rumore di passi che si avvicinavano.
Si voltò di scatto, corse verso la porta e l'aprì con mano tremante.

Katherine cadde, esausta per la corsa, fra le forti braccia del vampiro.

-Io... - disse con un sospiro di sollievo -sono... non puoi...-

-Klaus- lo interruppe respirando affannosamente -sa tutto.-

L'espressione contenta del ragazzo si contrasse in una smorfia di dolore. Inarcò le sopracciglia, rimase in silenzio per qualche istante, poi si fece coraggio e disse:

-Devi fuggire.-

A quelle parole Katherine impallidì e tentò di replicare ma Kol le pose un dito sulle labbra e glielo impedì.

-Non lontano da qui si trova un'altra capanna. Ti aiuterà: è un'amica di Trevor, Rose.-

Gli occhi di Katherine si riempirono di lacrime: avrebbe voluto dire qualcosa ma sentiva che un nodo le stringeva la gola e che, se fosse scoppiata a piangere, avrebbe spezzato ancor di più il cuore dell'amato.

-Andiamo, tesoro, non sarai mica spaventata da qualche metro di corsa?- disse sorridendo amaramente. Aveva cercato di essere sarcastico anche in quel momento per dare forza a entrambi ma non era affatto possibile. Anche Katherine abbozzò un sorriso mentre sentiva il volto fra le sue mane e le dita che le sfioravano le guance per asciugarle una lacrima che scorreva timida. I loro occhi si fissarono pieni d'amore; ad un tratto Kol fu scosso da un brivido.

-È qui! Dannazione... Ci serve più tempo. Vai! Corri!- disse allontanandola da sé.

Katherine si voltò e mosse qualche passo verso la porta sul retro. Si arrestò.

-No, ti prego- la supplicò -non voglio che ti succeda qualcosa. Non potrei più vivere.-

La ragazza gli gettò le braccia al collo e lo baciò.

Fu un bacio appassionato, che per loro sembrò fermare il tempo.
Fu un bacio d'addio.
Custodendo gelosamente nel suo cuore l'immagine del volto di Kol, la ragazza corse via in lacrime, sapendo che probabilmente non l'avrebbe mai più rivisto. Il vampiro intanto si apprestava a fronteggiare il temibile fratello.

-Kol, fratellino, non commettere stupidaggini!-

Kol strinse i pugni.
In un baleno si ritrovò Klaus davanti pieno di rabbia.
-Dimmi dov'è la doppelganger.-
-Mai.- rispose in tono sprezzante.

Klaus scaraventò il fratello contro la parete e gridò ancora più forza e rabbia:
-Dimmelo!-

Kol gli balzò addosso e lo colpì con un pugno in piena faccia.

-Scelta sbagliata, fratellino.-
Klaus era chiaramente il più forte fra i due e anche Kol lo sapeva perfettamente, ma doveva resistere. Doveva resistere quel tanto da far raggiungere a Katherine la salvezza.

I due fratelli si fronteggiarono per alcuni minuti ma alla fine Klaus ebbe la meglio e riuscì ad immobilizzare l'avversario.

La amo” furono le ultime parole di Kol, prima che Klaus afferrasse il pugnale intinto di cenere di quercia bianca che teneva nascosto e lo trafiggesse al cuore.
-I sentimenti saranno la tua rovina.- disse mentre si allontanava dal corpo del fratello che giaceva steso a terra.

-Portatelo via.-
Nel bosco intanto Katherine correva disperata quando improvvisamente sentì una fitta in pieno petto. Vacillò, si accostò al tronco di un albero e si lasciò cadere in terra: l'inevitabile era successo, lo sapeva.
Scoppiò a piangere. Restò là immobile nel suo dolore per qualche minuto, poi si fece forza, si asciugò le lacrime e si alzò in piedi.

Kol aveva dato la sua stessa vita per lei e non doveva in alcun modo vanificare quel sacrificio. Strinse i pugni, rivolse uno sguardo deciso verso il cielo e cominciò a correre.



And still I dream he'll come to me
That we will live the years together
But there are dreams that cannot be 

 

SPAZIO AUTORE!
Salve gente! 
Mi sembrano passati anni dall'ultima volta in cui ho pubblicato!
Ed in effetti è così... (che battuta triste!)
Allora, è da Natale che medito questa fanfiction e finalmente 
sono riuscito a pubblicare! #Proud
Sì, Kol (Oh KOOOL perché?! T-T) e Katherine! 
Per me sono perfetti insieme e così la mia mente 
contorta ha prodotto questa cosa, che... spero vi piaccia
o almeno non vi spinga a gettarvi di sotto dal Wickery Bridge LOL
E sì, dovevo infilare una citazione da LesMis perché ADORO quel musical! (*piange*)
Bene, vi ho annoiato abbastanza!
Buona lettura, darlings!
{moonlight97

   
 
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