Spider Man, 'Here comes the Spiderman' di emmevic su EFP Fanfiction

here comes the spiderman

Here comes the Spiderman

Peter Benjamin Parker era un bravo ragazzo, uno di quelli che si offrono di portare le borse troppo pesanti alle vecchine e aiutano queste ultime ad attraversare la strada.
Peter Benjamin Parker era un bravo ragazzo ed era stato decisamente e malauguratamente beffato dal karma, e aveva imparato a sue spese quanto per una persona che, come lui, non desiderava avere problemi o ostacoli di sorta fosse più conveniente transitare dalla parte dei buoni e spalleggiare la giustizia a rischio della propria vita, invece di parteggiare per quelli che il senso comune denominava cattivi.
Perché Peter Benjamin Parker era un bravo ragazzo e aveva imparato a sue spese quanto il karma fosse bastardo, ed era convenuto che fosse meglio per tutti fare del bene piuttosto che fare del male; dal momento che per prima cosa, agendo con e per il bene, non solo non avrebbe avuto fastidiosi sensi di colpa, ma la gente gli sarebbe stata addirittura riconoscente e grata, e per seconda cosa, difendendo i più deboli, gli oppressi e i cittadini, non avrebbe dovuto preoccuparsi di schivare le pallottole della polizia newyorkese, nè avrebbe dovuto guardarsi le spalle dagli agenti federali, perché l'FBI non avrebbe di certo inseguito e catturato chi aiutava la popolazione e la città. Per terza cosa, infine, comportandosi da eroe e non da pazzo criminale, avrebbe di certo evitato ulteriori scherzetti gentilmente impartiti dal karma, perché quello, il karma, gliel'aveva già data una bella lezione e lui, dopo aver fatto orecchie da mercante, aveva colto l'antifona e aveva intrapreso la carriera del paladino.
Perché solamente il karma avrebbe potuto spiegare come fra otto milioni di cittadini newyorkesi Dennis Corradine avesse sparato proprio a suo zio Ben e l'avesse anche ucciso. E Peter aveva pensato che di norma una persona relativamente fortunata sarebbe anche sopravvissuta a una pallottola, dal momento che c'era addirittura chi se ne andava in giro con delle schegge di ferro nel cuore, ma no, no, zio Ben era morto, morto e sepolto, e non era stata che una delle molteplici vittime del karma; così come Harry.
Anche lui, Harry, l'erede della Oscorp e il figlio di Norman, era stato fregato, beffato, perché quando si era finalmente deciso a voltare pagina al Green Goblin che aveva in sè e aveva finalmente intrapreso la retta via, le lame affilate del suo aliante avevano concordato di bersagliare il suo petto per fare di lui un bel cadavere, neanche fosse un puntaspilli.
E Peter si era chiesto, quando il suo migliore amico, agonizzante, gli aveva detto addio, se non fosse lui a portare una tremenda sfiga a tutti o fosse il karma a essere un esempio di straordinaria ed immane malvagità. Ma se Harry Osborn meritava anche solo lontanamente di venire infilzato, Ben Parker di colpe non ne aveva, nemmeno una, nessuna, tranne forse l'aver pitturato di un verde osceno la cucina, ma quello, quello non c'entrava.
Perché suo zio, quella dannatissima volta, non aveva avuto proprio niente a che fare, davvero; e lui se lo sarebbe chiesto in eterno perché il karma avesse colpito proprio il caro Ben, il buon vecchio zio. Perché il karma si sarebbe potuto dilettare a far cadere di faccia quel pallone gonfiato di Flash o a far divenire improvvisamente muto Jameson, il Daily Bungle ne avrebbe sicuramente gioito. E invece no, aveva ammazzato suo zio e perché? Per una macchina neanche troppo bella e perché lui, Peter Benjamin Parker, ore prima non aveva bloccato la strada a quel ladro da strapazzo.
E sì, Peter se lo sarebbe ripetuto all'infinito, il karma avrebbe sempre gabbato tutti, anche gli eroi e anche i bravi ragazzi che occasionalmente facevano i cattivi. E Peter Benjamin Parker probabilmente solo per quello aveva deciso di indossare calzamaglia e maschera, perché certi ossi fin troppo duri era meglio non sfidarli, perché in fondo lo sapeva che il karma altrimenti avrebbe beffato tutti, infischiandosene dei buoni, dei cattivi e anche degli eroi.
E Peter Benjamin Parker era un bravo ragazzo, ligio ai propri doveri e tutto il resto, ma del karma, quella cosa incontrollabile, aveva un vero terrore.

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Puntualizzazioni inerenti il testo: Dennis Corradine ] è il ladro che sparò a zio Ben; chi... con schegge nel cuore ] non tanto velata allusione a Tony Stark; Flash ] è Flash Thompson, quello del vassoio in faccia (nel primo film di Spider man); Jameson ] J. Jonah Jameson, il direttore del Daily Bungle, nonchè datore di lavoro di Peter.
Credits: i personaggi non mi appartengono obviously e il titolo è ripreso dalla canzone che si sente nel secondo film, quella in chiave Jazz cantata da Michael Bublè.
Non so cosa sia, perché mi sia infine decisa a pubblicarlo (dimostrando in tal modo la mia latente vena di follia, ma forse la colpa è solo della febbre) e perché non l'abbia cestinato dopo una prima lettura. Me lo domando ancora. Ma è qualcosa e forse per questo non l'ho davvero cancellato. Perché io adoro Spiderman e ci tenevo tantotanto a pubblicare qualcosa nella sezione. Ma questo a voi non fregherà nulla, presumibilmente, quindi vi saluto. E... Se volete muovere critiche, muovetele pure. Di certo non mi offenderò e ogni consiglio sarà tenuto in considerazione.
Buona giornata, cari!