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Autore: Marie Claire    15/02/2013    3 recensioni
Konradin è un ragazzo come tanti.
vive a Berlino, insieme ai cugini Ludwig e Gilbert Beilschmit, va a scuola, non ha molti amici, e ha una cotta per Margherita, una ragazza che più diversa da lui non potrebbe essere.
Ludwig è un tipo serio, non perde tempo in cose inutili, ma la sua vita regolare e tranquilla verrà scombussolata da Feliciano, aspirante pittore.
Gilbert è convinto di essere il meglio di tutti e che nessuna possa resistergli, quando riceve regolarmente due di picche(e padellate) da Eliza, mangaka in erba.
intorno alle vicende dei tre protagonisti si intrecciano anche quelle degli altri personaggi, in una Berlino sonnacchiosa ma caotica.
mi cimento con Hetalia, accetto critiche e consigli utili!
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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un’impresa impossibile … o no?
 
 
Konradin Beilschmit si trovava ancora a scuola alle cinque del pomeriggio.
I suoi compagni appena suonata la campanella si erano scagliati verso la porta, desiderosi di uscire il prima possibile e di correre all’aperto.
E non avevano tutti i torti. Chi preferisce stare chiuso in una stanza grigia a sentire parlare della legge di Ruffini quando fuori il sole splende e l’aria è fresca e piena del profumo dei bretzel appena sfornati?
Per  davanti a tutto questo.
Tranne per Konradin. Lui l’aveva un’ottima ragione per rimanere a scuola oltre l’orario scolastico.
Il club di arte, come gli altri circoli dell’istituto, rimaneva aperto anche dopo la fine delle lezioni, e gli studenti iscritti spesso si attardavano nelle attività persino fino alle sette di sera.
Sapeva però che a quell’ora soltanto una persona poteva trovarsi ancora lì a dipingere.
Arrivato davanti alla porta, socchiusa come sempre( “perché i nuovi arrivati sono i benvenuti, aru!” Come veniva spesso ripetuto dal presidente Wang Yao), si sporse appena per guardare dentro.
Una ragazza dai corti capelli castano chiaro stava ultimando il suo dipinto, una veduta di Berlino innevata alla luce della luna.
Il ragazzo la osservò bene.
Era magra e non molto alta, oltre ad essere piatta come poche ragazze della sua età, ma questi erano dettagli insignificanti, almeno per lui.
La sua attenzione era del tutto calamitata dagli occhi color miele, brillanti e accesi dall’entusiasmo, e dalla bocca morbida, sempre atteggiata in un sorriso.
Senza accorgersene, si appoggiò alla porta, facendola cigolare.
La ragazza distolse lo sguardo dalla tela.
Il sedicenne si sentì gelare. E se lo avesse visto? Avrebbe pensato che era un maniaco, si sarebbe spaventata e magari lo avrebbe odiato a morte, oppure-
–ciao! Vuoi entrare a far parte del club di arte?
Per poco non si prese un infarto.
Era davanti a lui, sorridente e per niente sorpresa o intimorita.
“ok Konradin, ce la puoi fare, le rispondi e ti presenti, non è difficile.”
Fece un respiro profondo, alzo gli occhi, aprì la bocca e …
 
 
–… e sono scappato, non ce l’ho fatta!
Ludwig alzò gli occhi al cielo. Ormai era un quarto d’ora che si sorbiva il cugino e i suoi lamenti.
–avrà pensato che sono un idiota!
Il diciassettenne si sedette davanti all’altro e gli porse una tazza di tè caldo.
–ehm, io non sono il massimo in queste cose, ma non puoi continuare a scappare e a commiserarti!
Konradin  guardò il cugino negli occhi.
–lo so che hai ragione, non faccio che ripetermelo anch’io, ma mi blocco ogni volta!
–eppure la forza e la volontà ce l’hai, no?
Ludwig e Konradin si somigliavano moltissimo.
Chi non li conosceva avrebbe potuto scambiarli per gemelli.
Erano entrambi alti , biondi e con gli occhi azzurri.
Ludwig era più atletico e alto del cugino, e portava i capelli tirati indietro.
Konradin era smilzo e meno prestante, e una frangetta gli copriva gli occhi.
Anche nel carattere presentavano molti punti in comune, come la diligenza e il rispetto delle regole, oltre che la totale incapacità nelle faccende amorose.
SBAM!
–salve, il magnifico me è a casa!
Un ragazzo sui vent’anni albino e con gli occhi rossi si catapultò nel salotto dell’appartamento, seguiti da i suoi “compagni di avventura”(come li chiamava lui), o “complici di imprese poco chiare”(come li chiamava Ludwig).
–ehi Kon, cos’è questo muso lungo? Non dirmi che una ragazza ti ha dato buca!
Doveva essere un’amichevole presa in giro, ma il biondo riprese a auto commiserarsi sul tavolo.
–eehh?? G-guarda che scherzavo! Dai, di sicuro non hai fatto una figuraccia, perfettino come sei!
Konradin si lamentò più forte.
“Mein Gott” pensò Ludwig, “fai tacere mio fratello!”
Fortunatamente(o sfortunatamente?) una voce maschile si intromise.
–Gilbert, lascia fare a me, questioni delicate come questa sono il mio pane.
Un ragazzo dai capelli biondi mossi e languidi occhi azzurri si avvicinò al sedicenne.
–so come ti senti, l’amour è un percorso arduo e difficile, molto accidentato e pericoloso, ma alla fine si riesce sempre a raggiungere lo scopo!
–davvero?
–oui! Ma dimmi, amico mio, chi è la fanciulla che ti ha rubato il cuore?
–è … si chiama Margherita Vargas.
–Vargas? Ma allora siamo a cavallo! Antonio, tu non conosci il fratello della nostra pulzella?
Disse Francis, portando l’attenzione dei presenti su un ragazzo moro dalla carnagione ambrata e lucenti occhi verdi.
–intendi Lovino? Beh, siamo amici, ma non è che conosca anche il resto della famiglia …
–se la ragazza ha lo stesso carattere di quel simpaticone, Kon è spacciato!-dichiarò Gilbert sghignazzando.
–l’amour vince tutto! È il sentimento più forte del mondo e non viene mai schiacciato da niente e nessuno!-affermò serafico Francis.
–parla quello che esce con una ragazza diversa ogni sera!
–l’amour è imprevedibile!
–dovresti trovarti una ragazza permanente.
–lui una fidanzata?! Più probabile che il magnifico me non abbia più successo con le ragazze!
–ho ottime possibilità allora,mes amis.
–ma che dici?! Cadono tutte ai piedi della mia magnificenza!
–tranne una …
Prima che Gilbert lanciasse il suo pulcino domestico sulla faccia del francese, Antonio esclamò:
–muchachos, donde està el chico rubio?
–è uscito un attimo, vi anche salutati, ma non lo avete sentito.
–visto? Si è stufato di sentire tanti sproloqui sulla amore e robaccia del genere!
–non è robaccia l’amour!
Ludwig si alzò e si diresse in cucina.
Meglio cominciare a preparare la cena, almeno quei tre si sarebbero calmati.
 
 
 
Alla fine avevano fatto tanto chiasso che era dovuto uscire per farsi passare il mal di testa.
Konradin vagava senza meta, tra le stradine tortuose e le bancarelle di dolci e birra.
L’unico consiglio decente era stato quello del cugino.
Doveva prendere il coraggio a due mani e parlarle.
Sarebbe stato difficile, dopo la “brillante” impressione che le aveva fatto.
PAM!
Si scontrò contro qualcuno, davanti a una bancarella di quadri.
–mi scusi, ero sovrappensiero.
–figurati, non è successo niente!
Disse una voce femminile allegra.
Margherita Vargas era lì , infagottata in un cappotto bianco e con una sciarpa verde al collo.
–ah, ma tu sei il tipo di oggi! Fai il corso di letteratura con me, sei …
–Konradin Bielschmit, p-piacere.
No! Non doveva balbettare!
–piacere, io sono Margherita Vargas!
 E gli strinse la mano. Konradin sentì un brivido scorrergli dalla punta delle dita fino alla radice dei capelli.
–fa freddino adesso, eh?
–Margherita, è tardi!
Una ragazza da un ordinato caschetto biondo le faceva cenno di andare.
–mio fratello si starà preoccupando!
–arrivo Lily! Ci vediamo a scuola, Konradin!
E raggiunse l’amica, per poi sparire in una via secondaria.
–sì… a scuola…
Ritornò a casa, con sorriso stampato in faccia.
Non era sto poi così difficile.
 
 
 
Angolo Marie
Salve  a tutti! Qui Marie!
Ecco, questa è la mia prima fic su Hetalia.
Avevo questa idea in testa da un po’, cercherò di renderla al meglio.
Per chi non lo avesse capito, Konradin è Sacro Romano Impero, mentre Margherita è Chibitalia.
Io amo questa coppia, ma amo anche la GerIta, quindi li ho separati!
Spero non sia schifoso come inizio!
Al prossimo capitolo,
Marie Claire
 
  
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