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Autore: Matarrais    15/02/2013    4 recensioni
-Ma il matrimonio? Non ci pensi a tutto quello che abbiamo fatto per organizzarlo?- la interruppe Brian cercando di far cambiare idea alla ragazza
-Il matrimonio è rimandato a...a quando...a quando avrai capito-
Una one shot piena di emozioni, in una situazione non del tutto facile per il nostro Brian. è strano se ripenso a come mi sia venuta in mente questa storia, e proprio a questo proposito gradirei sapere cosa ne pensate :D
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-E dai Christie-
-No basta hai rotto tu e i tuoi modi di fare! Sembri una prima donna neanche una star di Hollywood ha tante pretese quante ne hai tu!-  mise tutta se stessa in quelle parole e si sentí come un palloncino sgonfiato quando finì di urlargli contro. Era in quel salotto a litigare più o meno da quando si erano svegliati. Il solito buongiorno da coppia romantica innamorata, e fin qui tutto bene. Ma subito Brian aveva iniziato ad andare oltre le coccole mattutine e con la sua abilità da casanova aveva stretto i fianchi della ragazza avvicinandola al suo petto e facendole strofinare contro il seno. Di primo mattino Christie non era dell'umore adatto, avrebbe gradito di più delle semplici carezze tra i capelli e qualche dolce bacio tra il collo e le guance. Ma Brian no, doveva sempre esagerare per dimostrare che lui è un vero uomo, che decide lui cosa fare e quando farlo, ma non considerava quasi mai il fatto che si trovasse in una relazione con Christie, una ragazza, e non con il suo ego. Ed era strano che a volte si comportava così, conosceva Christie da anni e facevano coppia fissa da quando avevano deciso di sposarsi. Brian era sempre pieno di attenzioni per lei, stravedeva per Christie e la stimava così come lei stimava lui. Sapeva esattamente cose le piaceva, conosceva i suoi gusti musicali, culinari, di moda e tutti i suoi modi di fare. Ma c'erano momenti in cui Brian partiva per la tangente e si dimenticava di tutto, c'erano solo lui e la sua cocciutaggine che aveva bisogno di essere saziata. Christie conosceva questo lato di Brian ma era sempre stata capace di frenarlo, a fargli rendere conto che stava esagerando e ne avevano parlato più volte in tutta tranquillità e in effetti Brian si era sempre reso conto di aver esagerato.
Quella mattina però qualcosa non funzionava in Brian. Dopo averle stretto i fianchi era arrivato più in basso con le mani cercando di sfilare via l'intimo di Christie. Lei si era scansata cercando di calmare Brian come aveva sempre fatto, ma continuava ad insistere avvicinandosi sempre di più a lei. Christie fu costretta a strattonarlo per farlo calmare lasciandolo poi nel letto da solo fra le lenzuola. E da quel momento non fecero altro che discutere di ciò che era successo fino ad arrivare a litigare nel salotto di casa dove erano ora.
-Christie per favore ascoltami. Sono stanco di litigare non hai idea di quanto mi faccia male farti soffrire-  disse sconsolato il ragazzo
-Si magari dopo ci stai male, ma non ti fai nessuno scrupolo prima. Prima agisci e poi pensi. Neanche un bambino di cinque anni ragiona così-  rispose Christie ancora più innervosita
-Dai calmati per favore. Mi dispiace davvero! Scusami!-  continuò Brian allargando le braccia in segno di sconfitta. A quel gesto però Christie non fece altro che stizzirsi di più. Glielo aveva visto fare già troppe volte, per lei era come se le stesse dando un contentino per farla stare buona, ma lei ormai non ne poteva più.
-Ti dispiace? Davvero?- continuò poi portando le braccia ai fianchi -mh bene. Allora ti dovrebbe dispiacere anche per tutte le presunzioni che hai, tutte le stronzate che tu fai diventare problemi irrisolvibili neanche fossero affari di stato. Ho sempre avuto tutte le migliori attenzioni per te, ho sempre cercato di venire in contro a tutte le tue seghe mentali da adolescente sfigato, ma tu? Che attenzioni hai avuto per me?-  concluse il suo discorso fronteggiandolo a muso duro. Brian non potè fare altro che guardarla fissa negli occhi con uno sguardo a dir poco triste. Christie aveva ragione, sapeva che non le piaceva quando iniziava a esagerare allungando troppo le mani ma lui non lo faceva apposta, non se ne rendeva neanche conto lo faceva e basta e il peggio è che non sapeva come rimediare a questi suoi istinti primordiali. Scosse la testa sconfitto deciso ad arrendersi al volere della ragazza, della sua ragazza, e con un filo di voce disse  -Christie scusami ti prego...io non so cos'altro dire, davvero. Sono desolato anzi no sono uno stupido! Ma non voglio perderti per una cazzata che ho fatto non me lo perdonerei mai, non riuscirei neppure ad andare aventi sarei perso senza di te-. I suoi occhi si riempirono di lacrime ma il suo orgoglio non gli avrebbe mai permesso di farsi vedere dalla sua ragazza mentre piangeva e abbassò la testa strozzando un sospiro di disperazione. Per quanto Christie potesse credere che Brian fosse davvero dispiaciuto, non riuscì a perdonarlo un ennesima volta e con voce ferma, fredda e atona disse  -no io non ce la faccio, scusa ma non ce la faccio, anzi no senza scusa. Non posso perdonarti un'altra volta a vuoto sapendo che rifarai lo stesso errore, lo dai sempre-
-Christie io...-
-No Brian. Io me ne vado. Se mai un giorno riuscirai a capire come sistemare questo tuo "problema" allora fammi un fischio ma per adesso non posso continuare ad andare avanti cos.-
Brian non poteva credere a quello che aveva appena sentito. Dov'era la sua dolce Christie quella disposta a dare una seconda chance a tutto e a tutti? Che fine aveva fatto la sua amata Christie? Mentre nella testa si poneva queste domande, si rese conto che probabilmente aveva davvero esagerato e cercò di fermarla mentre era intenta a prepararsi per andarsene di casa e lasciarlo solo per chissà quanto tempo. Brian la prese per un braccio e cercò di supplicarla di non andarsene  -no Christie no ti prego non puoi andartene! Io non ce la faccio senza di te lo capisci?-
-Lo capirò solo quando mi avrai dimostrato di tenere davvero a noi due come coppia-  rispose secca spezzando il fiato del ragazzo. –Lasciami andare Brian. Quando avrai capito cosa è importante in una coppia ne riparliamo...-
-Ma il matrimonio? Non ci pensi a tutto quello che abbiamo fatto per organizzarlo?-  la interruppe Brian cercando di far cambiare idea alla ragazza
-Il matrimonio è rimandato a...a quando...a quando avrai capito-  disse Christie dirigendosi verso la porta di casa per varcarla e lasciare lì Brian sperando un giorno sarebbe stato in grado di capire che ciò che stava facendo lo faceva, in un certo senso, per il suo bene. Prima di uscire però, Christie si voltò verso il ragazzo e prese il suo viso triste fra le mani dicendogli  -Brian, lo sto facendo per te credimi. Purtroppo mi hai costretto ad usare le maniere forti perchè altrimenti tu non capisci e mi dispiace dirtelo così. Quando avrai capito vedrai che sarai tu a cercarmi se...se davvero mi ami-. Detto questo, Christie uscì di casa salutando Brian con un misero cenno della testa e lo lasciò lì seduto sul divano disperato con la testa fra le mani a pensare e ripensare di quanto era stato stupido e di come non si fosse accorto di come in realtà faceva stare male ogni volta la sua Christie.

 

 

Strano cosa può venir fuori sentendo nominare alla tv il nome "Christie"
Be insomme è una cosuccia che ho scritto oggi pomeriggio in qualche ora l'ho riletta e ho deciso di pubblicarla, anche se non so bene perchè l'ho fatto XD
In ogni caso adesso l'ho pubblicata e mi piacerebbe davvero sapere cose ne pensate di questa cosa quì che è venuta fuori praticamente dal nulla.
Se siete arrivati a leggere fin qui, complimenti avete fegato!
Bene vi saluto e me ne vado ;)
Matarrais!!

 

  
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