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Autore: almanoera    15/02/2013    3 recensioni
Sesshomaru/Rin | Conteggio: ~1.1k
Rin ama godersi la sua giovinezza e spensieratezza, ogni volta che ciò accade i suoi occhi sono fissi alla luna. Sesshomaru ama godersi quel che è di Rin, ama godersi Rin, ogni volta che ciò accade i suoi occhi sono fissi nei suoi.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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And with words unspoken, a silent devotion,
I know you know what I mean, and the end is unknown.
But I think I’m ready as long as you’re with me.

)
 



Danzava leggiadra. Il suo snello corpo oscillava sinuoso, sfiorando con i suoi nivei e fanciulleschi piedini, i fili d'erba smeraldi. Questi ultimi accarezzavano la sua pelle, lei sorrideva ogni qualvolta che questi strofinavano e le procuravano un piacevole solletico.

 
Look at the stars.

Lui, rintanato nel suo gelido essere che la studiava, si godeva quei tranquilli e rilassanti suoni che la natura regalava al suo udito. Era uno dei suoi rari momenti di tranquillità, stava godendoselo o almeno cercava di farlo nel migliore dei modi. La sua schiena che adagiava comoda contro una ruvida corteccia di un albero di roseo ed ondeggiante ciliegio, qualche petalo ricadeva lungo il suo volto spigoloso. Lasciava che questi ultimi scivolassero lungo le curve dure del suo viso, non li scacciava, avvertiva e godeva di quelle accennate carezze che la natura gli regalava. Intanto una fresca scia di vento notturno sfiorava la sua frangia albina.

 
Look how they shine for you.

Lei che leggera si avviava lenta verso la sua dolce preda. Un passo, un altro ancora, ed eccola che volteggiava attorno al corpo di lui, che immobile scrutava ogni suo gentile tratto. Lui non si muoveva, solo i suoi occhi percorrevano quella figura femminile e leggiadra armata di sola innocenza. Forse un sorriso s’increspò sulle sue labbra quando quei piccoli ed infantili piedi camuffarono una lieve storta. Rin non si lamentò, forse non s’accorse nemmeno di quello spicciolo dolore all’altezza delle caviglie. Ed ecco ancora quei petali rosei che si impigliavano, accarezzavano dolci i capelli di lei, che volteggiavano attorno al suo corpo danzante, che aleggiavano attorno a quello scenario perfetto. Il rosa ed il blu della notte dipingevano quel palco dove solamente loro erano protagonisti.

 
And everything you do.


 
Le pozze color oro del demone si muovevano come impazzite lungo il corpo bambinesco della fanciulla mora, che leggiadra lasciava danzare le sue gambe pallide sotto l'avvolgente luce che la luna emanava. La sua veste s’intrecciava tra i suoi polpacci asciutti, i suoi occhi s’alzavano verso la luna. Ballava per essa, Rin, era come se la scrutasse anch’ella imperterrita così come il suo signore. Forse riusciva a sentirsi ammirata sotto due sguardi tali e talmente brucianti.

Your skin.


 
Una storta, un’altra forse di una lunga serie. Il dolore alla caviglia lasciò che l'esile fanciulla perdesse l'equilibrio. Questa volta la forza di gravità ebbe la meglio su quei movimenti talmente leggeri, che addirittura quella caduta parve parte della danza. I suoi capelli scuri e morbidi oscillavano verso l'alto per poi ricascar sulle sue spalle, contro il suo viso contorto in un'espressione di dolore e dispiacere per aver deluso le aspettative dell’albino. Tentava di celare quel dolore all'imponente demone che la guardava dall’alto. Quest’ultimo non mosse un passo, rimase immobile.

 
Your skin and bones.

Era cascata, ma era cascata sulle gambe di Sesshomaru. Il suo snello e paffuto viso si era ritrovato adagiato contro le ginocchia di lui, mentre le esili gambe stese a peso morto sul terreno. Il dorso dei suoi minuti piedi ormai sporco di terriccio, non le importava. Le ginocchia strofinanti contro la scura terra, anch’esse ormai ridotte nel peggiore dei modi. Fece per alzarsi, ed immediatamente si mise in ginocchio, pur con la caviglia tremendamente dolorante. Chinò il capo tremante, mentre le affusolate manine stringevano due lembi fini del suo kimono a quadri arancioni. Quest’ultimo coprì nuovamente i suoi polpacci, giunse fino alle caviglie.
“Sono spiacente, signor Sesshomaru. Mi creda, non volevo.” La sua voce era flebile ed infantile. Sottile come quella di una fanciulla, nonché ciò ch’era davvero.

 
Turn into something beautiful.


 
Le iridi immense dell'uomo la scrutavano. Il corpo di lui si avvicinò a quello indifeso della fanciulla, così, da sé. Una sua mano snella, quasi anemica si andò a posare su una morbida guancia della piccola e debole Rin. Le sue unghie affilate, quasi minacciose a prima vista, sfioravano quella delicata pelle e l’ultima cosa che avrebbe voluto infliggerle era dolore. La trattavano con premura, quelle mani. Era calda, lui freddo. Quella differenza fece rabbrividire dentro il centenario demone, che si accorse della loro evidente diversità, troppo chiara per essere evitata psicologicamente. Sospirò, le scosto qualche ciocca corvina dalla fronte. Alcune di esse rimasero impigliate tra le sue esageratamente lunghe ciglia.

 
I jumped across for you.

“Senti dolore? Ti sei fatta male?”
Una soffiata. I loro visi che avvicinandosi, tentavano di annullare quelle fastidiose distanze le quali vietavano d’essere annullate. Il respiro di lui che sfiorava la punta del nasino all'insù della bambina, quest’ultima che lo fissava incantata. Quegli occhi che lottavano tra loro, si scontravano, si rincorrevano, si adoravano. Ogni parte e fibra di Sesshomaru bramava Rin, difendeva Rin. Quelli della piccola veneravano quelli del potente uomo dinnanzi a lei. Quella potenza che di fronte a lei si annullava.
 
 
I drew a line.

“Signor Sesshomaru!”
Le magre braccia di Rin si allacciarono al collo dell'uomo, mentre il suo viso affondava tra quella cascata di fili sottili ed albini. Stava preoccupandosi per lei, e ciò ogni volta le scaldava il cuore dimenticandosi di rispondere alle sue numerose e retoriche domande. Ne inspirava l'odore, quel profumo inebriante che le annebbiava la mente, annebbiava il suo essere. Le sue mani salirono, attraversarono quella che era la sua nuca ed affondarono anch’esse tra quelle ciocche che irrimediabilmente vennero strette dalle sue dita affusolate cercando appiglio.
 
I drew a line for you.


 
Le possenti braccia del demone cinsero la vita della bambina, che stringendola al suo petto, l'avvicinò ancor di più al suo freddo corpo. Quel corpo, per Rin, era la dimora più calda ed accogliente. Chinò il volto, il suo mento pressò appena contro il capo di lei. Socchiuse gli occhi, mentre si beava di quel dolce calore di cui s'accorse esser ormai dipendente. La bambina rilasciò un sospiro contro la pelle gelida del demone, la riscaldò. Sesshomaru, durante una delle sue tante prime volte con lei, tremò. Lui non tremava, non tremava per nessuno, per nessun mortale, non gli era concesso.

 
For you I'd bleed myself dry.

Solo in quel momento riuscì a capire quanto Rin potesse significare per lui. Solo in quel momento, ed ancora una volta sempre. Solo in quel momento si accorse che Rin era capace di calmare qualunque suo negativo umore, qualunque suo fastidio, qualunque suo timore. Sesshomaru temeva, era un professionista nel nascondere quel che più era capace di turbarlo. Solo in quel momento si accorse di quanto Rin fosse fondamentale. Solo in quel momento si accorse di quanto bene potesse volere a quella bambina. Allungò una mano verso di lei, casualmente le sfiorò una guancia piena. Ancora casualmente quest’ultima finì tra i suoi capelli corvini. Casualmente anche le sue labbra fini affondarono tra essi.
“Sono qui, Rin. Sempre qui.” Un sordo bacio, ed i suoi occhi si chiusero sereni assieme a quelli di Rin.

 
You know i love you so.
  
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