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Autore: Strange__    15/02/2013    8 recensioni
"Un applauso e un sorriso e Angie sparì dal palco.
"Se tu, se tu le avessi chiesto di rimanere, lei sarebbe rimasta."
"Non è vero."
"Non lo saprai mai.
Ciao Niall."
'Non sono proprio sicura del modo in cui mi sento a riguardo
C'è qualcosa nel modo in cui ti muovi
Mi fa sentire come se non potessi vivere senza di te
Mi prende completamente
Voglio che tu rimanga, rimanga
Voglio che tu rimanga, ohhh'
"Ma Niall Horan e Angie Allen erano la prova vivente che l’incontro di due personalità è come il contatto di due sostanze chimiche: se c’è una reazione, entrambi si trasformano."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                          The manager of my life.                
                                                                                  A Camilla, che mi     
                                                                                                    supporta in ogni
                                                                                                        modo che può.



Quel frenetico mercoledì mattina Niall era nell'ufficio della sony music insieme ai suoi quattro compagni di band.
Continuava a girare con quella sedia annoiato come tutti in quella stanza.
Era un ufficio bianco e spoglio se non fosse stato per una scrivania moderna completamente di ventro con sopra qualche scartoffia e un porta penne, una poltrona nera di pelle da un lato e altre cinque sedie su cui i one direction erano comodamente seduti.
Quel noioso silenzio fu interrotto dall'arrivo di una donna sui ventitre anni circa, o almeno quella era l'età che Niall le aveva dato, stretta in tailleur nero che le fasciava il corpo, con delle decoltè nere improponibilmente alte anche se nonostante quei tacchi vertiginosi non era particolarmente alta e i capelli color cioccolato, lisci, erano legati in una stretta e precisa coda di cavallo da cui usciva unicamente un ciuffo che era meticolasemente messo dietro l'orecchio.
"Oh signorina Allen è arrivata finalmente." l'accolse Simon con un sorriso bonario "Sì, signor Cowell scusi per il ritardo ma anche lei conosce il fastidioso traffico londinese" Rispose la donna con una voce inaspettatamente squillante e allegra.
"Non è un problema, l'importante è che è arrivata.
Ragazzi-disse alzandosi dalla sedia e andando verso la ragazza- lei è Angie Allen, il nuovo acquisto del vostro management, Angie, loro sono i one direction.
Vi lascio soli in modo tale che possiate conoscervi." Disse Simon uscendo definitivamente dall'ufficio.
Angie si affrettò a poggiare la borsa e a scrutare quei cinque ragazzi.
"Io sono Z..-cercò di dire Zayn che venne interrotto bruscamente- Zayn Malik, cantante dei one direction, nato a Bradford il 12 gennaio 1993, so tutto di voi, non servono presentazioni." Disse Angie poggiando il proprio peso sulla scrivania.
"Ma noi non sappiamo niente di te." Convenne Harry saggiamente.
"La prego di darmi del lei, signor Styles, e comunque la cosa deve rimanere così."
"La sento piuttosto ostile nei nostri confronti." Disse Louis guardandola.
"Non sente male signor Tomlinson, me l'avevano detto che era un ottimo ascoltatore.
Sono stata costretta a prendere questo incarico ma la verità è che non sopporto nessuno di voi cinque." Disse Angie.
"Bhe perché non ci sopporta?" Se ne uscì Niall.
"Il primo che non sopporto è proprio lei signor Horan.
Siete cinque spocchiosi ragazzi che pensano di avere il mondo nelle mani e che fanno di ogni singola donna un oggetto ma la cosa che di lei non sopporto è che fa la parte dell'agnellino indifeso mentre che il signor Malik, per esempio, sia fatto della stessa pasta è palese come la sua tinta bionda e non lo nasconde.
Cerca la principessa della sua vita signor Horan? Allora la smetta di farsi il reame." Sbraitò lei.
"Sa che le dico? Ha pienamente ragione." Disse Niall.
"So di avere ragione, non ho bisogno che me lo venga a dire uno stupido irlandese canterino."
Rispose lei.
"E si può sapere per quale diavolo di motivo le hanno assegnato proprio noi?" Sbottò Zayn.
"Moderi il linguaggio Zayn, prima di tutto, secondo perché dicono che per tenere a bada cinque montati come voi ci vuole un carattere duro, come il mio ad esempio, e terzo per mettervi a vostro agio con una persona coetanea." Spiegò la donna.
"Aspetti, ha detto che i nostri manager pensano che siamo dei montati?" Chiese Liam pensieroso.
"Bhe in realtà vi hanno definito 'donnette isteriche' ma sì, il succo è quello."
"E scusi se mi permetto, ma lei, quanti anni ha?" Chiese sempre Liam.
"Ne ho venti."Rispose Angie con una scrollata di spalle.
"Ma se hai solo vent'anni come fai ad essere già un manager di uno dei management più importanti d'Inghilterra?!" Sbottò Zayn.
"Si chiama lavoro duro, ma voi di certo non lo conoscete care donnette isteriche." Disse Angie mandando un occhiolino a tutti.
"Ci vediamo domani." Disse per poi uscire dalla stanza.
E tutti e cinque rimasero allibiti da tutta quella schiettezza che mai nessuno aveva usato con loro.
Sarebbe stato difficile e lo sapevano ma nel profondo erano contenti, forse sarebbero tornati i ragazzi genuini di una volta.
E Niall era rimasto sbigottito dai commenti di quella ragazza.





Ormai era passato un po' di tempo da quando Angie Allen aveva fatto il suo ingresso nell'ufficio della Sony Music e si era presentata come la più scontrosa delle manager e i ragazzi mano a mano si stavano abituando alla sua -anche se rara- presenza anche se l'avrebbero soppressa senza il benchè minimo problema.
Con loro cercava di passare meno tempo poteva e a loro andava bene.
Ma da quando le era arrivata la notizia di dover partire in tour con loro aveva i nervi a fior di pelle, era scontrosa con tutti -più del solito- e aveva picchiato il suo vicino di casa.
E ora stava per prendere un dannato aereo, con dei dannati cantanti che facevano della dannata musica che lei odiava.
Intanto i one direction erano al gate aspettando che la loro manager che fece il suo come sempre il suo ingresso elega... indossava dei jeans?
E una semplice camicetta bianca semi trasparente con una canottierina sotto?
E una sciarpa?
E delle converse?!
Quel giorno era da segnare sul calendario con un segnetto rosso.
"Signorina Allen, finalmente." Disse Paul "Scusa Paul, ma non mi è suonata la sveglia." Disse la ragazza alzando gli grandi occhiali da sole dal volto e portandoli sui capelli che erano legati in un tuppo disordinato.
"Sembri quasi umana Angie." Disse Zayn "Sembri quasi intellig..no non è vero, scherzavo." Disse Angie scrollando le spalle.
"Ragazzi ci hanno chiamato, muovete le chiappe." Disse Paul.



"Io me ne torno A CASA MIA, CON LA MIA ROBA E SENZA STUPIDI CANTANTI INTORNO." Urlò ancora una volta Angie.
"Signorina Allen, la prego, non ancora." Disse Paul alzando gli occhi al cielo "Voi volete uccidermi branco di pazzi! Mi volete morta!" Continuò ad urlare. "No signorina Allen, nessuno la vuole morta, la vogliamo portare solo in Giappone." Continuò paul pacato "In Giappone ci porti tua mamma IO NON CI VENGO, NON CON QUELLI."






"Signorina Allen, tutto bene?" Chiese per l'ennesima volta Paul.
"Non parlarmi, Higgins." Rispose Angie.
"Buon Dio, Angie! Siamo in Giappone non nelle miniere!" esclamò Paul.
"E' tutta colpa tua e di quel testone di Simon se mi trovo in questa situazione!" Gridò Angie.
"C'è qualche problema qui?" Chiese Liam avvicinandosi.
"Oh sì che ci sono e il primo siete voi! Se quell'idiota di Niall o di Zayn non se ne facesse una al giorno io non sarei qui ma a vivere la mia vita a Londra e non in Giappone! Se Louis la smettesse di sentirsi come il padrone del mondo io ora sarei a Londra! Se quel deficiente di Styles si comportasse come una persona civile io ora sarei a Londra! Odio tutti voi!" Gridò Angie superandoli ed entrando in un taxi.
"Ma che problemi ha?!" Disse Niall.
"Dalle tempo Horan, dalle tempo." Rispose Paul sconsolato.





"Bene, ragazzi andate in scena tra 25 minuti, vi voglio sul palco per le riprese di 'one way or another'." Disse Angie leggendo la cartellina che aveva in mano.
Quel giorno Niall la trovava particolarmente carina.
Da quando erano in Giappone non era vestita con il solito tailleur, si lasciava andare molto di più e Niall la preferiva centomila volte.
Indossava dei Jeans, semplici e aderenti, una t-shirt bianca e un golfino grigio.
Ai piedi delle converse e un berretto invernale nero era appoggiato su dei folti capelli ricci.
Perché Angie Allen era riccia.
Niall stentava ancora a crederci.
E ora andava in giro con un auricolare e una cartellina per tutte le quinte organizzando il tutto.
Ero incredibile.
"Ei Niall, pss." Disse Zayn.
"Che c'è Zayn?" Rispose Niall.
"Questo iPod verde è tuo?"
"Zayn, da quando ho un iPod verde? Insomma quel modello è da femminuccia."
"Bhe senti le canzoni che ci sono allora." Disse Zayn passandogli una cuffietta.
Niall la prese e la portò all'orecchio e la voce di Serj Tankian gli invase le orecchie.
"Di chi può essere questo iPod?" Disse Niall.
"Questa 'A' fatta con lo sbianchino mi porta ad un'unica persona."
"Angie." Disse Niall prendendo l'iPod e avvicinandosi alla ragazza.
"Angie, questo iPod è tuo?" Disse indicandogli il lettore che aveva tra le sue mani.
"Oddio Horan, mi hai salvato la vita, grazie, l'avevo perso." Disse Angie prendendo l'iPod e infilandolo nella tasca dei Jeans.
"Mh, comunque bei gusti." Disse Niall alludendo alla musica nel suo iPod.
"Bhe, grazie." Disse Angie visibilmente sorpresa.
"Non ti credevo il tipo da certa musica."
"Ho vent'anni Niall, non quaranta."
"Lo so, lo so bene.
Ed è per questo che mi chiedo come fai a fare questo lavoro."
"Simon. Mi ha preso sotto la sua ala protettiva ed eccomi qui.
Ho studiato e fatto il culo e lui mi ha procurato questo lavoro, fine della storia."
"Non credo che da bambina il tuo sogno fosse quello di fare il manager."
"Non lo era infatti, volevo fare la cantante." Disse lasciandosi sfuggire un sorriso malinconico.
"E poi?"
"E poi niente, non potevo basare la mia vita sul 'uno su mille ce la fa' perché sta sicuro che quell'uno non sarei stata io.
Ho sempre amato il campo della musica in ogni sua sfaccettatura e sono felice del lavoro che faccio.
Mi piace."
"Perché non partecipi al video con noi? Insomma, sarebbe divertente."
"Faccio il manager, non devo divertirmi."
"Oh, andiamo! L'hai detto anche tu che hai vent'anni!"
"E sentiamo mister so tutto io, cosa dovrei fare?"
"Sai com'è stato organizzato il video, balla e divertiti e fai quello che ti pare."
"Non è così facile Niall, perderei la mia professionalità."
"Sempre meglio di perdere la propria giovinezza.
Sei giovane, diveriti!"
"Va bene, va bene, lo faccio, basta che non rompi più le scatole.
Ora vai sul palco, forza!"







"Muovete i sederi branco di scimmie, che si torna in Inghilterra." Disse Angie trascindando il suo trolley per l'aereoporto Giapponese e andando avanti a tutti.
"Credi che si stia sciogliendo un po'?" Chiese Niall a Paul avvicinandosi.
"Siamo sulla buona strada.
E Niall, bravo, l'idea del video è stata ottima."
"Grazie." Disse Niall con un sorriso vittorioso.







"Te lo giuro! E' stato fantastico." Esclamò Angie continuando a camminare per le stradi londinesi "Sei stata in Giappone, oddio.
Voglio andarci anche io, non è giusto." Disse Camille sbattendo un piede a terra.
"Dai al prossimo viaggio che faccio prometto che ti porterò con me." Disse Angie prendendo a braccetto l'amica.
"E i one direction? Come sono?" Chiese Camille.
"Mh, dei ragazzini.
Sono viziati e stupidi ma... Pensavo peggio." Ammise Angie.
"Ammettilo che ti sono simpatici e che ti sei divertita dai."
"Okay, sì sono simpatici e mi sono divertita ora -disse prima di andare a sbattere contro una persona e cadendo quasi a terra- Oh merda!" Imprecò.
Solo poi riconobbe la persona che la teneva tra le braccia per non farla cadere.
"Ciao Angie!" Esclamò Niall con un sorrisone.
"Ciao Horan -disse Angie- puoi lasciarmi ora." Continuò e Niall non esito a rimetterla in piedi.
Angie si sistemò la maglia e quando guardò l'amica la vide che muoveva la testa verso il ragazzo.
"Oh! Niall, ti presento Camille la mia migliore amica. Camille, ti presento Niall il mio... amico." Disse Angie visibilemente imbarazzata.
Niall irradiò Camille con un sorriso e le strinse la mano.
"Piacere di conoscerti Camille."
"Piacere mio, Niall." Disse Camille.
"Ehm, Angie io devo proprio andare, si è fatto, oh! è tardissimo. Ci vediamo domani, ciao Niall, felice di averti conosciuto." Disse Camille prima di dileguarsi dietro l'angolo della strada.
"Ti va di prendere un gelato?" Chiese Niall.
"Mh, va bene." Rispose Angie digitando velocemente un messaggio.

"-Questa me la paghi brutta stronza, Angie xx."

"-Un giorno mi ringrazierai. Mmuà, Camille xx.-"










"Cosa? Ommiodio HAHAH deve essere stato super imbarazzante." Disse Angie ridendo.
"Lo è stato, davvero.
Il momento più imbarazzante della mia vita." Disse Niall ridacchiando.
Un gelato dopo l'altro e Niall ed Angie si ritrovavano ad uscire quasi tutti i giorni.
Ed erano quasi tre settimane che andava avanti così.
E ora erano su quel muretto che affacciava sul fiume a ridere e scherzare come due ragazzini.
"Angie, se io ti chiedessi di uscire con me, tu accetteresti?" Chiese Niall.
"Niall, noi usciamo praticamente tutti i giorni." Rispose Angie.
"Dico un'uscita più... uscita.
Cioè come una coppia."
"Un cosa?" Disse Angie sorpresa.
"Una coppia, io e te." Disse Niall grattandosi la testa.
"No." Disse Angie.
"No cosa?"
"No non uscirò con te."
"Perché?"
"Ti ho detto il perché il giorno in cui ci siamo conosciuti."
"Da quando usciamo non stato con una sola ragazza."
"Non cambia niente."
"Invece cambia! Quando ci hai detto quelle cose io, io insomma ci ho pensato tanto.
Io voglio essere ricordato come Niall Horan, l'Irlandese simpatico e socievole non come Niall Horan il cantante spocchioso e montato.
E da quando sei con noi, io sto tornando ad essere la persona che ero un tempo." Disse Niall tutto d'un fiato.
"E' così anche per gli altri ragazzi?" Chiese Angie.
"Sì. Stiamo tornando gli one direction di una volta.
E solo grazie a te."
"Allora il mio lavoro è finito.
Ciao Niall, ci vediamo in giro." Disse Angie scendendo dal muretto e allontanandosi.
E Niall rimase lì, senza parole.
E lui ne aveva sempre da dire.
Non solo era stato rifiutato ma anche abbandonato.







La porta dell'ufficio si aprì, ancora e Niall alzò lo sguardo, ancora ma ancora una volta non vide la persona che desiderava vedere.
"Non tornerà, non è così?" Chiese Niall a Paul.
"Non credo." Rispose semplicemente.
Era un mese, un mese preciso che Angie l'aveva abbandonato su quel muretto.
Un mese preciso che non si faceva vedere in ufficio nè da nessun'altra parte.
Un mese pieno di 'se' e 'ma'.
E Niall stava su quella sedia a girare annoiato.
"Niall ripigliati dai, è passato un mese, non è mica un dramma." Disse Zayn.
"Non capisci, va via Zayn." Disse Niall.
"No Niall sei tu che non capisci.
Per lei era un lavoro, solo un lavoro.
Ha fatto quello per cui era stata mandata e appena ha finito è sparita. Fine." Sbottò Zayn per poi sbattersi la porta alle spalle.
E Niall rimase lì a boccheggiare e poi si alzò sbattendo nuovamente la porta.
Perché Zayn aveva ragione.









Niall camminava per le strade londinesi ancora, ancora e ancora.
Era giorni che usciva di casa e camminava e poi si fermava in un locale, prendeva qualcosa e poi camminava fino a casa.
Ancora, ancora e ancora.
Quella sera, quella sera non l'avrebbe dimenticata mai.
Era entrato in un locale, apparentemente normale.
Poi vide Camille che applaudiva al palco e girò la testa.
C'era lei.
Lei che cantava.
Era lì e cantava sulle note di 'One way or another' mentre era seduta su una sedia.
Era esattamente come l'aveva vista l'ultima volta.
I capelli lisci piastrati che cadevano lunghi sulle spalle, gli occhi marroni allegri illuminati da una luce folle, il sorriso contagioso, il ciuffo ribelle che proprio non voleva stare dietro l'orecchio.
E Niall rimaneva lì ad ascoltare la sua voce, incantato.
Poi si avvicinò a Camille, da dietro.
"Come sta?"
Camille riconobbe la voce e abbassò lo sguardo.
"Sta."
"Non mi ha mai detto che cantava in un locale."
"Lo so solo io, infatti."
"Ero solo un lavoro per lei? E' così?"
Camille si girò sorpresa "Come puoi solo pensarlo?!"
"Appena ha saputo di aver finito il suo lavoro mi ha abbandonato! Ti rendi conto?!"
Camille si rigirò verso il palco dove la sua migliore amica si era alzata in piedi.
"Adesso, come ogni sera vorrei dedicare una canzone ad una persona speciale." E le note di 'Stay' di Rihanna invasero l'aria.
"Ti dedica una canzone ogni santa sera che Dio ci ha dato"


http://www.youtube.com/watch?v=JF8BRvqGCNs



'E’ stata una continua febbre
Un raffreddore con forti mal di testa
Ho portate le mani in aria e ho detto di mostrarmi qualcosa
Lui ha risposto, se hai coraggio vieni un po' più vicino

In tondo e intorno e intorno e intorno andiamo
Ohhh ora dimmi ora dimmi ora dimmi ora che lo sai

Non sono proprio sicura del modo in cui mi sento a riguardo
C'è qualcosa nel modo in cui ti muovi
Mi fa sentire come se non potessi vivere senza di te
Mi prende completamente
Voglio che tu rimanga

Non è una gran vita quella che stai vivendo
Non è solo qualcosa che si prende, è dato
In tondo e intorno e intorno e intorno andiamo
Ohhh ora dimmi ora dimmi ora dimmi ora che lo sai

Non sono proprio sicura del modo in cui mi sento a riguardo
C'è qualcosa nel modo in cui ti muovi
Mi fa sentire come se non potessi vivere senza di te
Mi prende completamente
Voglio che tu rimanga

Ohhh la ragione per cui resisto
Ohhh perché ho bisogno che questo buco vada via
Divertente, tutti i cuori spezzati, ma io sono l'unica che ha bisogno di essere salvata
Perché quando non vedi mai la luce è difficile sapere chi di noi va in profondità

Non sono proprio sicura del modo in cui mi sento a riguardo
C'è qualcosa nel modo in cui ti muovi
Mi fa sentire come se non potessi vivere senza di te
Mi prende completamente
Voglio che tu rimanga, rimanga
Voglio che tu rimanga, ohhh'




Un applauso e un sorriso e Angie sparì dal palco.
"Se tu, se tu le avessi chiesto di rimanere, lei sarebbe rimasta."
"Non è vero."
"Non lo saprai mai.
Ciao Niall."







Angie era su quel grattacelo, come tutte le sere ad ammirare il paesaggio.
Non vedeva Niall da due lunghi mesi e sapeva che non era tornato più quello di prima perché quelli della sony non l'avevano più richiamata.
E non sapeva se esserne felice o triste.
"Divertente, tutti i cuori spezzati, ma io sono l'unica che ha bisogno di essere salvata
Perché quando non vedi mai la luce è difficile sapere chi di noi va in profondità
" Canticchiò nell'aria.
"Non sono proprio sicura del modo in cui mi sento a riguardo
C'è qualcosa nel modo in cui ti muovi
Mi fa sentire come se non potessi vivere senza di te
Mi prende completamente
Voglio che tu rimanga, rimanga
Voglio che tu rimanga, ohhh
" Continuò una voce maschile.
"Niall.." Disse senza girarsi.
"Angie." Disse Niall avvicinandosi ancora un po'.
"Cosa ci fai qui?"
"Potrei farti la stessa identica domanda."
"Allora riprovo, come conosci quella canzone?"
"Oh mi ero dimenticato di dirti che mi piace molto il locale dove canti."
"Tu cosa?" Disse Angie girandosi e vide Niall, dopo due mesi, seduto su una panchina di fianco a lei.
Gli stessi capelli, gli stessi occhi puntati verso Londra e non verso di lei, lo stesso viso e solo in quel momento si rese conto di quanto gli fosse mancato.
"Mi sei mancata. Tanto." Disse con un sospiro Niall.
"Anche tu."
"Perché mi hai detto di no e te ne sei andata allora?"
"Tu mi hai chiesto di uscire come coppia e secondo me esistono rapporti inclassificabili. Non sono amore nè amicizia, sta a noi inventare una definizione. E io li chiamo tossici."
Niall ridacchiò.
"Sei incredibile."
"Grazie."
"E se ti chiedessi di rimanere? Andresti via un'altra volta?"
Angie si morse un labbro.
"Puoi provare, io non assicuro niente."
"Angie Allen, vuoi tu uscire con me come coppia e rimanere con me?"
"Niall Horan, perché dopo due mesi io dovrei accettare?"
"Perché ti amo e due mesi fa ho dimenticato di dirtelo."
"E sei io non ricambiassi?"
"Se tu non ricambiassi te ne saresti andata cinque minuti fa, non mi avresti cantato una canzone ogni sera e mi avresti dimenticato."
"Chi ti dice che non ci abbia provato?"
"La stessa persona che ha appena ammesso di non esserci riuscita."
Angie si alzò e andò verso la ringhiera.
L'aria di Londra le mosse i capelli che le andarono davanti al volto e che lei prontamente scostò.
"Chiedimelo di nuovo." Disse lei girandosi verso di lui.
Niall si alzò e andòò verso di lei.
"Angie Allen, vuoi tu uscire con me come coppia e rimanere con me?"
"Se ti rispondo di sì, sarò una delle tante?"
"Non sei mai stata una delle tante e mai lo sarai."
"Se ti rispondo di sì, come andrà a finire?"
"Non lo so ma puoi provare, io non assicuro niente."
Angie sorrise.
"Chiedimelo ancora."
"Angie Allen, vuoi tu uscire con me come coppia e rimanere con me?"
"Niall Horan, sei pronto a sopportarmi? Perché io non ti lascio."
"Ti sto chidendo di rimanere perché voglio che tu rimanga."
"Chiedimelo un'ultima volta."
"Angie Allen, vuoi tu uscire con me come coppia e rimanere con me?"
"Baciami."
E le loro labbra non tardarono a toccarsi.
Ed era esattamente come loro l'avevano immaginato, bello da star male.
"Sei la direttrice della mia vita." Disse Niall sorridendo e facendo rincontrare nuovamente le loro labbra.
Non l'avrebbero mai immaginato, mai.
Neanche nelle loro fantasie più remote.
Ma Niall Horan e Angie Allen erano la prova vivente che l’incontro di due personalità è come il contatto di due sostanze chimiche: se c’è una reazione, entrambi si trasformano.













"-Il giorno è arrivato, grazie Cam, ti voglio bene;).Angie xx.-"











 

   
 
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