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Autore: yachan    11/07/2003    6 recensioni
Sono passati tre anni...e nulla è più come prima. C'è la faranno i protagonisti del più famoso mondo Pokèmon, ad evitare una nuova catastrofe? Riusciranno a rincontrarsi, prima che il peggio si avveri?
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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VORTICE

 

Cap. 1

 

 

-         C'era una volta un ragazzino particolare, che desiderava come molti altri, diventare maestro di Pokèmon. Questo bambino si chiamava Ash Ketchum. Però lui era diverso da tutti gli altri bambini della sua stessa età, perché in lui c'era una forza capace di sconvolgere e cambiare il corso degli eventi, nonché aveva un cuore puro e amore per i Pokèmon. All'età di dieci anni, decide di intraprendere la strada per realizzare il suo sogno e dopo aver salutato la madre e il suo paese natio, si apprestò ad inoltrarsi nel bosco, insieme con un Pokèmon. Il Pokèmon, un Pikachu per la precisione, era un tipo molto scontroso e poco affidabile, però il ragazzo riuscì a farselo amico. Da lì nacque un'amicizia, che dura ancora oggi. Accanto ad Ash si affiancarono altre persone, altri amici…però chi rimasero con lui per più tempo furono due ragazzi, un maschio e una femmina. Ma come ogni storia, prima o poi c'è il momento della separazione…e così il ragazzo si trovò di nuovo in viaggio con altre persone…

-         Ma il bambino riuscì a vincere alla Lega di Indigo?

-         No, però raggiunge un buon risultato. Questa sua sconfitta lo ha aiutato a crescere in previsione di un futuro difficile.

-         E i suoi amici che fine hanno fatto? Li ha rivisti poi?

-         I suoi amici, che se n'erano andati per realizzare i loro sogni,  non li rivide più. Finché un giorno…

-         Un giorno?

-         Il destino volle che tutti e tre si rincontrarono, ancora una volta…per una missione molto importante.

-         Quale?

-         Quale azione più nobile conoscete voi, che salvare il mondo? Ma non sarà un'avventura come quelle già vissute, no, questo suo nuovo viaggio lo porterà a nuove verità…e tanto altro…

-         E cosa successe poi?

-         Questo non sì sa…la storia comincia da qui…

Una signora si avvicinò al signore.

-         La vuole piantare con questa storia? Quante altre volte ripeterà la solita storiella inventata, per impressionare i bambini, eh?

-         Non è una bugia- si difese.

-         Già, già come no…su bambini, adesso andate e lasciate riposare il signore…non vedete che il signore è stanco?

-         Ma io non…- cercò di contraddirla.

-         Sì, che lo è!- gridò la signora- E a quest'ora le brave persone vanno a dormire!

I bambini, che erano tutti intorno al vecchio anziano, divennero tristi e si alzarono dal grosso tappeto, dirigendosi verso l'uscita.

La signora guardò soddisfatta la sua opera.

-         Se ne rende conto che li ha delusi quei poveri bambini?

-         Non m'interessa. Se lei non la smetterà con queste fandonie, chiederò che si prendano dei provvedimenti- disse la signora, seccata.

Il signore mise il muso e guardando la parete verde accanto a lui, mormorò.

-         Con l'altra ragazza, era tutta un'altra storia.

-         L' ho sentita, sa?- grignò – E sa cosa le dico? Che lei non mi è mai stato simpatico. Né lei, né gli altri vecchietti di quest'ospedale! Se sono qui è solo per guadagnare qualcosa, tutto qui!

-         Non si può affermare, che lei non sia stata più esplicita- disse con ironia.

-         Dica quello che vuole, non mi fa effetto! Non sono come le altre poverette che ha conosciuto! Non capisco poi cosa ci trova di buono in voi, la mia collega! Perché non sparite e rendete un favore al mondo intero?

-         Le ha mai detto nessuno, che ha la lingua più tagliente di una lama?

-         Non si permetta di rispondere, sa?! Sia chiaro che finché non c'è la mia collega, io sono responsabile dei suoi comportamenti e quindi qui, comando io!

-         Vorrei che le dicesse apertamente anche ai suoi superiori, queste cose, signora.

-         Ah, ah. Che spiritoso- fece una smorfia e prese l'aspirapolvere- Ma tu guarda un po' te, quanta sporcizia hanno lasciato quei bambini lì!- accese la macchina e aspirò sul tappeto.

-         Lei vede ciò che non c'è. Non ha mai pensato di fare un controllo oculistico?- disse con ironia, mentre si tappò le orecchie, per il chiasso causato dall'aspirapolvere.

La signora lo ignorò e continuò nel suo operato.

Il vecchietto, che era seduto sulla poltrona, diede uno sguardo alla finestra porta del balcone. Era una bella giornata.

Peccato che ci sia questa a rovinare tutto- pensò con rammarico, poi guardò nella sua mano destra. Stringeva un oggetto, una collanina. Il ciondolo era a forma di goccia azzurra.

Se lo ricordava bene quando l'aveva avuto. Era stato quel giorno in cui aveva dovuto affrontare un'operazione chirurgica alla gamba. Era preoccupato, molto.

Però arrivò lei, quella ragazza appena trasferitasi lì e gli affidò la collana.

"Porta fortuna?"- chiese lui un po' incerto.

"Certo, è un talismano portentoso"- disse lei con un sorriso- "Mi ha aiutato in molte occasioni. Adesso l'affido a voi"

"E perché me la da a me? Non è importante per lei?"

"Si, lo è. Però adesso è lei ad avere bisogno della forza del talismano. Vedrà, la sosterrà mentre dovrà essere operato"- lo mise nella sua mano destra e glielo fece stringere- "Lei lo stringa e vedrà che le porterà fortuna. Si fidi"

Lo strinse più forte. E ricordò il sorriso della ragazza.

Aspetto che torni per ridarglielo- sorrise.

-         E adesso cos' ha da sorridere, lei?- disse con disprezzo la donna.

Lui la guardò e sospirò.

-         Lei non può capire…

 

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Strada di Toto, una macchina sfreccia a tutta velocità sull'asfalto. Si tratta di una macchina appena uscita dal commercio del contrabbando, rossa fiammante.

-         Ah, ah! Questo è stato il colpo più grosso della nostra vita! Guarda un po'…sacchi pieni di soldi e di microcip contenenti importanti segreti militari! Chissà quanto pagheranno al mercato nero, per questi?

-         Molto, direi- rispose quello alla guida. Era concentrato a tenere gli occhi ben in allerta.

-         Sicuro. Amico mio, abbiamo finito con i lavoretti! Si, questa volta diventeremo ricchi, oh se lo diventeremo!- rise di gusto mentre pregustava la sua nuova vita, lontana dalle città caotiche.

Ma una sterzata di ruote dietro di loro, lo fece svegliare dai suoi sogni.

-         Ma che diavolo…- fece quello alla guida cercando di vedere dietro, dallo specchietto retrovisore- Ma chi sono?!

-         Non lo so…- disse confuso il compare.

La macchina dietro di loro, che li seguiva, era un modello recente ed era di colore nero.

-         Accelera amico, ci stanno per raggiungere!

-         Lo sto già facendo!- premette sull'acceleratore.

L'inseguitore non demordeva e li seguiva per le strade di Toto.

-         Presto, presto!- gli intimò l'uomo che gli stava seduto accanto.

-         Ca..o, ci stanno alle costole! Quei figli di p……a! Almeno riesci a vedere la loro faccia? Sono della polizia?

-         Uhm…- si sporse dal finestrino- No…non credo…e poi li avevamo seminato da un sacco di tempo!

-         Forse saranno dei servizi segreti!

-         Questi microcip sono così importanti? Allora, siamo nei guai!

-         Presto, prendi la pistola e comincia a sparare. Chissà che così, non ce li leviamo dalle scatole!

-         Okey- afferrò la sua mitragliatrice posizionata nei sedili posteriori, insieme ai sacchi di denaro. Si affacciò dal finestrino e cominciò la raffica di proiettili.

-         Ci sparano!- disse il guidatore della macchina nera. Cercò di sviare le pallottole, sbandando a destra e sinistra.

-         Me ne sono accorta!- disse la ragazza, accanto al guidatore, abbassandosi per evitare di essere di colpita.

-         E adesso che facciamo? Rispondiamo?- chiese quello che era seduto al sedile posteriore.

-         No, siamo in una strada trafficata! Potremmo colpire qualche innocente!- disse la ragazza.

-         E allora cosa si fa?

-         Ho un idea…- disse la ragazza- Presto Nick, gira qui a destra!- gli gridò al guidatore, indicandogli la stradina che avevano alla loro destra.

L'autista sgommò ed entrò in quella stradina.

-         Ma che intenzioni hai, Mist?! Per poco non ci schiantavamo nel muro!- disse arrabbiato il ragazzo seduto dietro.

-         Fidati- disse sicura- Nick, prosegui per questa via e tieniti pronto, okey?

-         D'accordo- disse l'autista.

Nel frattanto la macchina rossa continuò la sua folle corsa, distruggendo tutto quello che trovava sul suo cammino. 

-         Ah, ah! Li abbiamo seminati! Possiamo stare tranquilli, neanche la polizia riesce più a starci dietro! Siamo troppo forti!

-         Strano che abbiano già demorso…- disse dubbioso il guidatore- E poi chi erano?

-         Oh, non ha importanza, adesso. Preoccupati di raggiungere il porto. Saremmo al sicuro solo dopo esserci imbarcati sulla nave.

Proprio in quell'istante, dall'angolo alla loro destra, spuntò di nuovo la macchina nera. Ciò, li sorprese.

-         Ca…o! Ma che hanno intenzione di fare quegli s….i!- gridò il guidatore, cercando di fare una manovra pericolosa, per evitare la macchina nera.

-         Ormai ci siamo- disse Nick- Li sto affiancando.

-         Bene- disse la ragazza- Jonny, più avanti c'è uno spazio sgombro?

-         Uhm…- pensò il giovane- si, qualche chilometro davanti a noi.

-         Nick, cerca di spingerli lì- disse Mist- Prepara l'arma, Jonny, e tieniti pronto ad ogni imprevisto.

-         Si, ma tu che farai?- chiese Jonny, mentre impugnava l'arma.

-         Vedrai…Nick, sai cosa fare, vero?- la ragazza e Nick si scambiarono uno sguardo d'intesa.

-         Okey, io cercherò di stargli il più attaccato possibile alla loro macchina- disse e spinse la sua macchina contro l'altra, in modo da costringerli a cambiare direzione.

Nel frattempo la ragazza si sporse dal finestrino, si aggrappò con cautela al tetto della macchina e ci salì.

-         Ehi, ma che fai Misty?!- chiese il ragazzo, vedendola ormai sul tetto.

Stai attenta Mist- pensò Nick mentre guidava e si affiancò alla macchina rossa.

-         Ehi, ma che ha intenzione di fare, quella?!- chiese l'autista dell'altra macchina.

-         Sta attento alla guida! Ci penso io a farli andare via- e puntò la mitragliatrice contro la macchina nera.

Okey, Mist, questa è la tua occasione- pensò, mentre tentava di stare in equilibrio sulla macchina- O la va o la spacca!- e si lanciò sul tetto dell'altra macchina, con un balzo felino.

-         Ah! Che è stato?!- chiese il guidatore, preoccupato per il rumore.

-         Qualcuno della macchina nera, deve essersi buttato sulla nostra automobile!

-         Impossibile, siamo alla massima velocità!

-         Adesso lo sistemo io!- disse l'uomo sporgendosi dal finestrino.

Ma di tutta risposta ricevette un calcio in faccia e svenne.

-         Cucù!- fece la ragazza, spingendosi dentro alla macchina dal finestrino, lasciato aperto.

L'autista prese velocemente la pistola, appoggiata vicino a lui e la puntò contro la ragazza, ma non fece in tempo a sparare, che con un balzò la ragazza gli assestò un calcio sul muso, facendogli venire un emorragia al naso.

Mist prese in mano il volante e cercò di manovrarlo verso lo spazio dei cantieri in corso, davanti a lei. Non si accorse però, che l'altro uomo si era già svegliato e che gli stava puntando alla tempia, la pistola dell'autista.

-         Okey, adesso hai smesso di giocare ragazzina! Se non vuoi morire, dì ai tuoi amici di arrendersi! Ormai siete nelle mie mani!

-         Tu credi? Non ci conosci abbastanza allora- disse sicura, tenendo lo sguardo sulla strada.

-         Piantala di scherzare o ti faccio saltare le cervella!

-         Fa pure!- disse.

-         Ti accontento subito!- girò la manopola e premette il grilletto.

Troppo tardi. Una pallottola fu più veloce di lui e lo colpì alla mano, facendo volare in aria la pistola e il proiettile.

Mist guardò la macchina accanto. Nick aveva una mano sul volante e con l'altra impugnava una pistola. Si sorrisero.

Grazie Nick. Adesso me cavo da sola- pensò Mist.

L'uomo non si arrese e con l'altra mano gli tirò un pugno, che lei parò al volo.

Ritentò di nuovo e ancora lei lo parò.

L'uomo cominciò ad imbestialirsi. Tutti suoi progetti si stavano distruggendo per colpa di quelli della macchina nera e quella ragazza. Che poi non sapeva da dove erano spuntatati, né che cosa volevano da loro. Si lanciò addosso alla ragazza che si difese tirandogli una ginocchiata nella pancia. Mist tenne la mano destra sul volante e con l'altra prese la mano dell'uomo e cominciò a girargliela, stritolandogli il braccio.

-         Ahhh!- urlò.

-         Stai calmo adesso, che siamo giunti a destinazione- gli intimò la ragazza tenendo fisso lo sguardo sulla strada.

Le due macchine frenarono di colpo, una volta raggiunto il luogo deserto.

Nick scese di volo dalla macchina e corse in aiuto della sua compagna.

L'autista della macchina rossa, approfittò della distrazione della ragazza per scendere dalla macchina e svignarsela. Non fece che qualche passo, che Nick lo fece cadere per terra con uno sgambetto.

-         Ottimo lavoro- disse Nick alla ragazza e con il piede teneva costretto per terra l'autista.

-         Anche tu- disse scendendo dalla macchina rossa con in mano l'uomo, che cercava di vincolarsi.

-         Ma chi c…o siete voi?!- grignò l'uomo imbestialito.

-         Persone moooolto pericolose- scherzò Nick.

Proprio in quel momento, si sentì una serie di sirene che si avvicinano a gran velocità.

-         Finalmente arrivano- disse Jonny uscendo dalla macchina.

-         Presto Jonny, prendi i microcip che c'interessano, dai sacchi.

-         Okey…- frugò-…fatto! Possiamo andare?

-         Yes- dissero all'unisono Nick e Mist, tirando un pugno ben assestato alla capoccia dei due delinquenti, per impedirgli di scappare.

 

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CITTA' DI JUNTA- Palazzo centrale del ministero della difesa.

Un uomo con il berretto distinto e la giacchetta piena di medaglie, sbatté il pugno sulla sua scrivania.

-         Ancora una volta avete combinato un macello in città!- gridò.

-         Ehi, ci poteva andare peggio, sai?- rispose Mist a tono- Quei due potevano andarsene via tranquillamente, senza che la polizia li potesse acciuffare!

-         Ma c'era bisogno di gettare la cittadinanza nel caos?

-         Il caos, l' hanno creata i due malviventi, quando hanno cominciato a sparare- rispose Nick, senza scomporsi.

-         Si, si. Però va sempre a finire così! Sapete quanti danni ha causato, questa vostra corsa folle? Molti cittadini, chiedono risarcimento delle loro macchine distrutte, soprattutto quelli della polizia.

-         Non è colpa nostra, se la polizia non sa fare il suo lavoro! Non riesce neanche a stare dietro a due pesci lessi!- rispose Mist.

Nick la guardò e le fece intendere di starsene zitta.

Mist mise il broncio e roteò gli occhi.

L'uomo li guardò attentamente e sospirò.

-         In ogni modo, avete portato a termine la missione che vi avevamo commissionato, senza vittime.

-         Si, signore. L'agente Jonny ha preso in tempo i microcip top secret, che erano stati rubati al dipartimento della difesa- rispose Nick- Li abbiamo già affidati ai vostri tecnici.

-         Bene. Sarebbe stato un guaio se fosse capitato nelle mani di quei delinquenti o della polizia. Raccolgono degli importanti segreti del Consiglio OPU.

-         Abbiamo fatto quello che ci avevate ordinato. Adesso abbiamo finito il nostro compito e, con il vostro permesso, noi c'è n'andiamo- disse Nick.

-         Potete andare…ma non ho ancora finito con voi! Anche per questa volta chiuderò un occhio per i danni, dato che ci avete reso un favore, ma che sia l'ultima volta, chiaro?!- disse il signore con espressione seria e incavolata.

-         Okey…

Nick e Mist furono accompagnati fuori dall'ufficio del Generale Fonz.

Dietro di loro si chiuse la porta. Mist si voltò di scatto, sulla porta dell'ufficio del Generale Fonz e fece una linguaccia.

-         Bleaa! Stupito generale!

-         Mist!- la rimproverò Nick.

-         Ma se lo merita! Bella faccia che si ritrova! Dopo il favore che gli abbiamo fatto! Chi c'è l' ha fatto fare di accettare?

-         Il nostro superiore.

-         Ah- si zittì.

-         Però in fondo hai ragione- disse, mentre cominciavano ad avviarsi nei corridoi della sede del dipartimento della difesa- La fatica l'abbiamo fatta noi e non loro, che se ne sono stati tranquillamente seduti nelle loro poltrone del potere.

-         Giusto! Quella carogna! Che nervi!

Giunti alla fine del corridoio tutto bianco, un ragazzo gli aspettava all'uscita.

Appena li vide, andò incontrò a loro.

-         Allora ragazzi? Che vi ha detto? Vi ha rimproverati come al solito? Eh? Eh?- chiese ansioso.

-         Più o meno- disse Nick, mentre si avviava alla loro macchina nera.

-         Quella carogna di Fonz aveva paura che la polizia scoprisse qualche segreto imbarazzante, per questo ha mandato noi- disse Mist ancora arrabbiata.

-         Su, andiamo adesso- Nick si mise al volante della macchina- Appena torniamo in sede, devo far dare delle aggiustatine alla macchina. Durante la corsa, si è rovinata tutta la vernice da un lato.

-         Oh, poverino- Mist lo prese in giro- Quanto deve aver sofferto la tua macchinina.

-         Scherzi, eh? Però questa, se non lo sai, è una macchina favolosa, la più agile, la più innovativa…

-         La più preistorica- lo fermò Mist.

-         Spiritosa…vero Jonny che la mia macchina è portentosa, eh?- guardò il giovane dallo specchietto retrovisore.

-         Eh? Ah, dunque…- il ragazzo si trovò nel panico.

Tutti sapevano, che Nick aveva un'adorazione per quella macchina e che chiunque aveva da ridire su di essa, faceva una brutta fine- Io…io trovo che sia fantastica- mentì, con il sorriso sulle labbra.

-         Oh, vedi Mist la voce della verità? Noto con piacere, che Jonny ha buon gusto in fatto di macchine- disse fiero e felice.

-         Io sento come lo hai terrorizzato, tu- disse Mist- Se non fosse per la tua fama di bruto, tutti ti direbbero ciò che ti dico io.

-         Invidiosi- sbuffò Nick.

Mist ridacchiò di nascosto.

-         Che hai da ridere?!

-         Niente, niente…e adesso muoviamoci, non vedo l'ora di tornare a casa…sono a pezzi.

-         Ma Mist, perché ti sei buttata nella loro macchina? Hai rischiato grosso- chiese Jonny- Potevi farti molto male. E se ti avessero sparato?

-         Oh, bhe, sono abituata ad azioni del genere…e poi sapevo che una certa persona, accorre sempre al mio aiuto, vero?- sghignazzò, guardando Nick.

-         Un poveretto, aggiungerei io- disse, guidando.

La macchina continuò il suo percorso nelle strade di Toto…

 

 

CONTINUA…

::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::Ho finito il primo capitolo, allegria! (^-^)

Ancora non si capisce bene la storia…spero che nei prossimi capitoli, capirete meglio…

Inizio al più presto il seguito (sperando di arrivare alla fine). (-_-)'

Alcune città, o vie, o personaggi della fiction, non esistono nell'anime, ma li ho inventati io, quindi non state a scervellarvi su.

Per questa fiction ho preso spuntò da vari film, tra cui Matrix (mi sono lasciata contagiare dall'azione) (^.^)'

Se qualcosa non vi è chiaro, o avete da fare un commento, scrivetemi pure, okey? (Non si accettano minacce, però!)

 

Pokèmon e i loro personaggi non mi appartengono.

 

By Ya-chan

   
 
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