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Autore: JB4ever    15/02/2013    2 recensioni
Il tutto sarebbe potuto risultare normale ma la scena, al ricciolino della band, pareva comica per svariati motivi: forse era la maglietta infilata per metà o magari i boxer rosa che indossava, frutto di una lavatrice andata male, oppure, ancora, il biscotto che questo teneva tra le labbra mentre inciampava in una gamba dei pantaloni e cadeva rovinosamente a terra scompigliandosi ulteriormente i capelli. Sta di fatto che non ce l’ aveva fatta a trattenersi ed era scoppiato in una fragorosa risata.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                          STRESSATO

Stressato. Ecco qual’ era il termine giusto per definirlo! Eccessivamente e costantemente stressato. Joe Jonas era in uno di quei momenti della vita delle teen star in cui  queste avvertono il troppo e gravoso peso degli impegni di due vite parallele che vengono a stento conciliati. Per sintetizzare, potremmo semplicemente dire che il nostro Joe, senza nemmeno accorgersene, si era lasciando sfuggire di mano la situazione, non riuscendo più a far convivere nella sua persona il personaggio famoso, idolo di milioni di ragazzine, e l’ adolescente occhialuto che sfoggiava pantaloni della tuta e faticava sui libri. All’ inizio della sua carriera era stato facile ma ora si trovava ad essere completamente sopraffatto dai mille eventi giornalieri, senza possibilità di trovare un attimo di sano e meritato riposo. Si era ridotto proprio male. Questo era quello che pensava Nick, suo fratello minore, guardandolo mentre il diretto interessato, appena svegliatosi e in completo ritardo per l’ appuntamento fissato con i produttori del suo inedito album solista, saltellava su un piede cercando di indossare il più velocemente possibile un paio di pantaloni neri a sigaretta. Il tutto sarebbe potuto risultare normale ma la scena, al ricciolino della band, pareva comica per svariati motivi: forse era la maglietta infilata per metà  o magari i boxer rosa che indossava, frutto di una lavatrice andata male, oppure, ancora,   il biscotto che questo teneva tra le labbra mentre inciampava in una gamba dei pantaloni e cadeva rovinosamente a terra scompigliandosi ulteriormente i capelli. Sta di fatto che non ce l’ aveva fatta a trattenersi ed era scoppiato in una fragorosa risata.

- Assomigli ad un tacchino sgraziato- aveva proferito poi.

Joe, rialzatosi da terra e terminato di vestirsi, ingurgitando l’ ultimo pezzo di quel biscotto alla cannella  gli aveva rivolto uno sguardo truce, reso ancor più spaventoso dalle marcate occhiaie violacee che si stendevano sotto i suoi occhi: - Beh, non è colpa mia se Qualcuno non mi ha svegliato in tempo! –

- Forse è successo perché il fratello scemo del suddetto Qualcuno ieri sera lo ha minacciato di fargli ingoiare i suoi mocassini se lo avesse svegliato- si era difeso l’ accusato.

- Era un momento di debolezza, il sonno è per gli imbecilli scansafatiche! Io posso fare tutto senza bisogno di dormi- ma non aveva terminato la frase, colto alla sprovvista da uno sbadiglio.

- Dicevi mister-non-dormo-mai?-

- Pft, non era uno sbadiglio! Era, era…era  uno starnuto! C’è chi starnutendo fa la doccia a chiunque si trovi in un raggio di dieci miglia e chi invece ha classe come me! E detto questo , ti saluto fratello- e così dicendo era uscito, per ricomparire quasi un secondo dopo dalla porta e guardare il fratello minore porgergli un paio di converse nere.

- Le avevo volutamente dimenticate, sia chiaro! Volevo testare se l’ impianto di irrigazione funzionava e l’ erba era bagnata!-

- Certo- Nick amava aver ragione e una punta di sarcasmo e un’ alzata di sopracciglia non guastavano mai.  Tuttavia, non era cattivo. Non a tal punto, almeno.

-Joe a proposito dell’ impianto di irrigazione, mamma mi ha detto di dirti che- non aveva nemmeno finito la frase che il mezzano, non avendolo ascoltato, si era ritrovato nel bel mezzo del vialetto della loro casa mentre veniva innaffiato come una primula e si inzuppava per bene gridando come un forsennato contro il povero postino che si era appena avvicinato al giardino lasciandosi scappare un risolino, come il ragazzo che stava osservandolo dalla finestra.

 

Tre ore più tardi, un Joe alquanto infreddolito dagli abiti che gli si erano asciugati addosso, era uscito dal bar in cui aveva discusso del suo futuro progetto solista con alcuni produttori che, vedendolo arrivare con i capelli gonfi , i vestiti bagnati e senza scarpe, avevano pensato che delle volte le stelle di Holliwood tendevano a fare cose eccessive, oggi giorno, per essere originali. E quel look, lo era decisamente.

A quel punto il mezzano si era concesso un paio di panini ad un fastfood mentre leggeva con disattenzione qualche pagina del libro che lo accompagnava da parecchi mesi e la cui copertina recitava “ Scuola guida”. Possibile che ancora non fosse riuscito a prendere la patente come tutti i suoi coetanei?! Era imbarazzante! E in proposito, gli era venuto in mente un ricordo piuttosto agghiacciante.

 

- Sei bellissima- aveva sussurrato con voce sensuale all’ orecchio della ragazza che aveva conosciuto  in quello stesso locale, qualche ora prima, e che stava sbaciucchiando da circa un’ oretta.

- E tu hai dei muscoli davvero molto, molto scolpiti-  la bella brunetta aveva accompagnato quest’ espressione con un sorriso parecchio malizioso che aveva portato il castano a baciarla nuovamente e con maggior trasporto di prima.

Insomma, tutto stava andando a meraviglia finché …beh, finchè non era arrivata quella proposta.

- Perché non ci spostiamo nella tua macchina? Così saremo più comodi!- D’ accordo, forse era colpa sua se la ragazza aveva avanzato una domanda del genere: d’ altronde lui le aveva detto di possedere tre macchine super costose, di cui una parcheggiata poco distante dal locale e che in realtà apparteneva a suo fratello Kevin. Ecco cosa succede quando si è maledettamente bravi a recitare e così estremamente attraenti, si era detto,  non peccando certo di modestia. Che poteva fare, in fin dei conti?!  Dirle la verità? Ci aveva pensato, per un momento, ma  sarebbe stato umiliante dirle che in realtà lui non possedeva nemmeno la patente, aveva parecchi anni in meno di quello che aveva detto , lavorava a Disney Channel ed era stato accompagnato lì dal suo fratellone.

Così, aveva optato per continuare a mentirle..

-Ehm, certo! Mi sembra una grande idea!-

-Forte!- aveva sorriso la bruna – Dove l’ hai parcheggiata?!

Bella domanda, se lo stava giusto chiedendo anche lui.

- Di qua, no, aspetta..forse, forse laggiù. No. Dammi un  minuto!- detto questo si era messo alla ricerca della “sua” auto e , trovatala dopo circa mezz’ora, i due vi erano saliti.

- Wow, grandiosa! I sedili in pelle sono fantastici! Quest’ auto ha anche il cambio automatico? –

Era rimasto spiazzato. Perché l’ unica ragazza in grado di capire qualcosa di automobili l’ aveva trovata lui!?

- Ehm,non saprei. Diciamo che è talmente nuova che è quasi come se…non fosse mia- e qui aveva riso nervosamente.

-davvero?! –

- Non sai quanto, sul serio, non lo sai-

 

Qualche minuto dopo i due si erano ritrovati avvinghiati a scambiarsi passionali effusioni sul sedile posteriore, con la brunetta a cavalcioni sulle gambe di Joseph e un portachiavi costoso, che lui stesso le aveva detto di volerle regalare, stretto in una mano.

La serata era trascorsa così , fino al catastrofico arrivo di suo fratello maggiore e della sua ragazza Danielle alla macchina. I due avevano aperto le portiere ed erano rimasti imbarazzati dalla scena che gli si era parata davanti. Ma non solo, Kevin era anche piuttosto infuriato.

- Ma che diamine state facendo sulla MIA macchina?!- la sua espressione era disgustata.

Joe , colto dal più totale imbarazzo, aveva sfoderato allora tutte le sue doti di convincimento alla Danger.

- Kevin! Fortuna che sei arrivato! Cioè, dico io, è mai possibile che ci siano ragazze che si abbassino a tanto? Scassinare la tua auto solo per rubare uno stupido portachiavi! – e così dicendo aveva afferrato il polso della ragazza mostrando il contenuto della sua mano.

- Ma…- aveva tentato di giustificarsi la ragazza.

- Nessun ma!- Joe era davvero un ottimo attore. Avrebbero dovuto conferirgli un premio! – Meno male che ero nei paraggi e l’ ho frenata! Ci ho quasi rimesso la faccia  per tentare di impedire il furto!  -

- Okay ora basta! Tu, fuori di qui!  E Joe..datti una sistemata!-

La brunetta di era voltata verso Joseph del tutto infuriata. –Questa è la tua macchina… e tu hai venticinque anni eh?  Ma non farmi ridere ! Ci sono stata solo perché al buio sembravi carino ma, per tua informazione, alla luce perdi fascino e baci come un poppante!- e si era allontanata barcollando sui tacchi e abbassandosi l’ orlo della gonna.

Era caduto un silenzio imbarazzante, con Danielle che faticava a trattenere le risa e suo fratello che lo fissava con furia omicida. In quel momento, gli erano sembrate opportune solo alcune parole.

- Allora, hai intenzione di ringraziarmi per lo sventato furto o..? – aveva lasciato in sospeso la frase fissandosi le punte delle converse e sorridendo con aria colpevole.

 

Quella era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso o , meglio, portato all’ esasperazione il povero Kevin che gli aveva intimato di fare la patente il più presto possibile o non lo avrebbe più scarrozzato in giro per la città. Durante l’ultimo periodo si era impegnato e aveva fatto spesso le ore piccole per riuscire a studiare il più possibile ma il tutto, conciliato con i suoi impegni quotidiani da star, era risultato piuttosto complesso e , come se non bastasse, l’ esame si sarebbe svolto da qui a due giorni . Non superarlo sarebbe stato troppo imbarazzante, nonché tremendamente frustrante!

Terminato velocemente il pranzo si era recato in un rinomato studio fotografico, per posare per alcuni scatti  della copertina del suo nuovo album e , dopo essersi vestito e aver scattato foto per almeno sette volte, si era, sempre più stanco ed indolenzito, buttato nuovamente sul divano della sua casa. Forse, una buona volta, sarebbe riuscito a riposare almeno un po’ prima degli ultimi preparativi per il concerto che avrebbe tenuto la sera stessa insieme ai suoi fratelli e a tutto il cast di camp rock, compresa la sua bellissima migliore amica, nonché ragazza da qualche mese.

Tuttavia questo non era stato possibile perché meno di tre secondi dopo avevano fatto irruzione nel soggiorno Nick e Kevin, piuttosto trafelati .

-Ma guarda che scansafatiche-aveva esclamato il maggiore – noi passiamo la mattina a lavorare allo studio di registrazione e lui la trascorre spaparanzato sul divano.

-Muoviti ad alzarti! Non abbiamo tutto il giorno e dobbiamo andare a provare i costumi per sta sera!- il minore lo aveva tirato per un braccio finchè Joe non aveva spalancato gli occhi e aveva rivolto ai due uno sguardo ben poco rassicurante.

- Su Joe non abbiamo tempo per le tue imitazioni dei cattivi dei film horror, finiscila di fare il pagliaccio! Ti aspettiamo in macchina!-

Joe si era chiesto tante volte perché i suoi avessero deciso di avere tanti figli o , meglio, non comprendeva perché non li avessero rinchiusi tutti in un collegio, a parte lui, ovviamente. Ci stava giusto rimuginando mentre Jacques, il nuovo stilista, misurava l’ orlo dei suoi pantaloni, rivolgendogli di tanto in tanto occhiate disgustate, probabilmente a causa della sua barba incolta.

- Vuole finirla di fissarmi una buona volta o no?! – era decisamente esasperato.

- Scusa caro- aveva iniziato l’ altro con un tono di voce effeminato- ma proprio non ce la faccio a guardarti in quello stato! Sei un orrore! – e aveva scosso le mani da una parte all’ altra per indicare il suo disappunto.

- Oh ti ringrazio! – il commento sarcastico di Joseph non si era fatto attendere.

- Zuccherino, non puoi pretendere di essere al top conciato così!-

- Zucch- aveva iniziato Joseph- aho! Ehi attento con quello spil- ehi ma ti diverti?-

- Si, lo ammetto. Ricorda tesoro, chi bello vuole apparire, molto deve soffrire! Certo io potrei fare miracoli con te!- Jacques si era alzato da terra, avendo terminato il suo lavoro, mentre Joe lo fissava confuso.

- Sei sciatto,si e parecchio anche. Ma rimani comunque un bel maschione! – e detto questo gli aveva infilato con nonchalance un bigliettino ,con il suo numero scritto in bella vista, nella tasca posteriore dei pantaloni.

 

- Capisci?! Mi ha chiamato bel maschione! –

Joe e Nick stavano camminando attraverso le tribune verso il palco che era stato allestito nello stadio in cui avrebbero dovuto esibirsi quella stessa sera.

Nick era scoppiato a ridere – Ohhh, ma certo che lo sei! – e gli aveva strizzato una guancia con fare scherzoso.

- Finiscila!- aveva rimbeccato Joseph, anche lui divertito – Quando l’ ha detto mi sono dileguato alla velocità della luce! –

Nick aveva trascinato nella risata anche il fratello – Non temere avrai tante altre occasioni per stare a tu per tu con lui!-

-Evviva!-  Joe aveva alzato gli occhi al cielo, esasperato.

Kevin, Demi e gli altri componenti del cast li stavano attendendo.

-Eccoci!-  aveva esordito Nick, salutando suo fratello con un cinque, Demi con un bacio sulla guancia e  poi il resto del gruppo.

- Ehi, ehi, ehi ma chi è questo?! –

All’ esclamazione di Roshon Fegan, il Sander Loyer del film , la maggior parte dei presenti si erano voltati verso Joe e lo stavano fissando con aria sospetta.

- Amico- aveva proseguito Roshon- tu non puoi stare qui! Cioè, mi dispiace, ma stiamo lavorando! Senti, se ci lasci tranquilli possiamo chiedere alla sicurezza di condurti in qualche centro per assistenza ai poveri, così avrai da mangiare,delle coperte e-

Joe stava quasi per gettarsi dal palco, commettendo un atto suicida: possibile che lo avessero scambiato per un barbone?!

- Testone! Sono io, Joe! –

- Joe! Per tutti i cavoletti di bruxelles! Non ti avevo riconosciuto-

- Oh, non credo tu fossi l’ unico!-  e qui si era voltato verso la sua ragazza.

- Pff, io sapevo benissimo che eri tu! Stavo solo mettendo alla prova gli altri!- si era difesa Demi.

- Si, certo..almeno me lo dai un bacio? – il suo sussurro era parso più come un lamento alle orecchie di lei.

- Lo farei amore, credimi! Ma rischio di ferirmi con quegli aculei che ti ritrovi in faccia! Insomma, stai cercando di imitare un porcospino?!-

Chi aveva detto quella stupidaggine del “ chi ama non vede i difetti dell’ altro” avrebbe davvero fatto meglio a guardarsi le spalle, d’ ora in poi.

 

- Tre minuti e in scena, ragazzi, tre minuti-

Demi aveva annuito stringendo forte la mano di Joe  ed avvicinandosi per stampargli un dolce bacio a fior di labbra, per poi staccarsi, sorridergli dolcemente e chiedergli – Dimmi i principali cartelli stradali che riguardano i divieti!-

Avevano continuato così le ultime due ore, quel pomeriggio. Joe l’ aveva pregata di interrogarlo sulla teoria di quello che aveva appreso a scuola guida e così, tra una canzone e l’ altra, un cambio di vestiti e un altro, lei lo aveva fatto.

- Demi, al trucco-

- Oh, devo andare Joey- si era alzata e dileguata in meno di un secondo, al ché Joe era corso dalla truccatrice.

- Ehi, Dana, senti non è che ti va di farmi qualche domanda?-

- No Joe, me lo hai già chiesto un’ora fa!-

Poi si era recato da Big Rob, la sua guardia del corpo, intento a tenera a bada Frankie che correva da una parte all’ altra del back stage in compagnia di un amichetto.

- Joseph, ti sembra il momento?! –

In effetti l’ uomo stava al contempo tenendo d’ occhio di due e cercando di non far passare alcune fan impazzite, infiltratesi dal retro.

- No, in effetti no… tu- aveva indicato una fan di circa sette anni- come te la cavi con in motori?!

 

 

Durante il concerto, tutto sommato, non era successo niente di così catastrofico. Non per lui , almeno. Infondo a Nick sarebbe passata, non era colpa sua se gli aveva tirato una bacchetta della batteria sulla mano, no?!

 Inoltre, era decisamente soddisfatto perché aveva visto gli occhi dolci che la sua metà gli aveva rivolto tutto il tempo mentre cantavano insieme. Aveva bisogno di passare del tempo con lei, senza riflettori, amici o stupidissimi libri. Oh, se ne aveva bisogno. Non ricordava neppure l’ ultima volta che erano rimasti sul divano dell’ appartamento di Demi a guardare un film, mangiando pop corn e scambiandosi qualche coccola.

 

Si , gli era decisamente mancata. Ma, poiché evidentemente il cielo gli era parecchio avverso, quella sera non avrebbe potuto stare solo con lei perché i suoi fratelli e gli amici avevano proposto di sfogare l’ adrenalina del concerto andando in un locale per vip a ballare.

Così, tre ore e mezza più tardi, esattamente alle quattro del mattino, era riuscito a rientrare nella camera d’ albergo che lui e Demi condividevano.

 

Si era guardato allo specchio e , nonostante la barba incolta fosse sparita, le occhiaie erano ancora lì, ben più marcate di prima.  Dio mio, assomigliava ad Edward Cullen. Ad una sua versione più stanca e sbattuta, diciamo.

- È stato una forza, il concerto è andato alla grande e tu sei stato perfetto!- non era difficile lasciarsi contagiare  dall’ entusiasmo di Demi, sempre allegra e solare, anche a quell’ ora.

Le aveva sorriso – Si lo so, in effetti la mia performance è stata davvero meravigliosa!-

Lei aveva riso gettandogli le braccia al collo- Oh, senti, senti quanto è vanitoso Joe Jonas!- e lo aveva baciato dolcemente.

- Mm, si e sai di cos’ altro mi vanto ? – aveva sussurrato sulle sue labbra, appoggiandola al muro e premendo il suo corpo contro il suo.

- Di cosa? – Demi si era morsa un labbro fissandolo con sguardo malizioso.

- Di avere una ragazza simpatica e sexy come te- aveva sussurrato al suo orecchio  stringendole i fianchi e passando a baciarle il collo.

Demi si era lasciata sfuggire un lieve gemito dalle labbra.

-Aspetta- gli aveva sorriso- faccio una doccia veloce e poi sono tutta tua-  si era voltata e all’ altezza della porta del bagno aveva lasciato cadere a terra il vestito che indossava, per poi girarsi verso il fidanzato e sorridere con fare sfacciato.

Lui era stato al gioco, ricambiando quel sorriso e guardando sparire la sua Dems dietro la porta del bagno. Poi si era spogliato, rimanendo con indosso un paio di boxer e una canotta bianca e si era infilato al caldo sotto le coperte, aspettando di poter coccolare la sua ragazza.

Sfortunatamente, aveva avuto la malsana idea di attendere il suo arrivo ad occhi chiusi e, così, quando Demi era uscita dal bagno con indosso un completo intimo che faceva risaltare le sue curve, aveva trovato Joe completamente immerso nel mondo dei sogni, mentre russava piuttosto fastidiosamente.

-No, non ci credo! Un’ altra volta!- e aveva alzato gli occhi al cielo indossando una maglietta larga e comoda e  sedendosi dal suo lato del letto matrimoniale, dando buffetti sulla spalla del moro per cercare di svegliarlo.

- Joe? Joe! Joe accidenti! – l’ unico risultato era stato quello di farlo russare più sonoramente.

La ragazza a quel punto, rassegnata, gli si era stesa accanto   sbuffando e lasciando sfumare tutte le idee di una focosa notte trascorsa con il suo Joey. Tuttavia, non era riuscita a rimanere arrabbiata con lui e gli si era subito avvicinata, posandogli un dolce bacio sulla guancia, constatando che un po’ di sonno era quello che gli ci voleva perché in quel periodo, il globo era sembrato volersi accanire contro di lui, facendolo diventare davvero, davvero stressato.

Ecco,si, stressato era il termine giusto. Però , stressato o no, uno scherzetto non avrebbe fatto male a nessuno e, preso un pennarello indelebile, Demi si era messa a disegnare un bel paio di baffi da sparviero sul viso del suo fidanzato, ridacchiando di tanto in tanto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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