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Autore: Antevalde    15/02/2013    0 recensioni
Tutta la storia è nella mia testa e questa è l'unica scena che è voluta uscirne fuori.
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli ultimi raggi di sole della giornata entravano dalla finestra, da quello spiraglio fra le tende rosse e spesse. Anna ed Edoardo erano seduti al tavolino rotondo, uno di fronte all’altra. In mano avevano entrambi un bicchiere con alcune dita di Jack Daniel’s e una sigaretta. Il fumo saliva formando strani disegni. Edoardo lo guardava, perso nella sua stessa mente, perso nei suoi pensieri. Anna fissava suo figlio, lo scrutava, cercava di leggerlo. Tutto taceva. Ma suo figlio non si faceva leggere, a meno che non lo decidesse lui stesso. All’improvviso Edoardo distolse gli occhi grigi dal fumo e li fissò in quelli della madre, così caldi, così diversi.
"Com’è morto mio padre?" le chiese.
"Lo sai… Aveva un tumore al cervello." rispose la donna.
"Non è vero."
"Sì che è vero. Perché pensi che non lo sia?"
"Non lo penso, lo so." disse il ragazzo, tornando a fissare il fumo "Lo so dal modo in cui muovi gli occhi quando me lo dici. Ho sempre saputo riconoscere una bugia dalla verità, mamma. E quello che voglio sapere è la verità. Com’è morto veramente mio padre?"
"Sai, gli assomigli incredibilmente, in un certo senso. Lui era uguale a te. Aveva un dono per certe cose, capiva le persone, sapeva quando gli mentivano, sapeva cosa provavano, sapeva se stavano fingendo o recitando. Avrebbe potuto essere un detective, fare degli interrogatori, non so… Se solo avesse voluto" face un mezzo sorriso malinconico "Purtroppo, venne risucchiato nel tunnel della droga. Mi dispiace, Edoardo, mi dispiace che sia andata così. Avrei voluto che fosse vissuto di più, per poterti vedere crescere, per poter vedere che persona meravigliosa sei. Per dare un esempio a te e tuo fratello." ora Anna piangeva, gli occhi di Edoardo sputavano lacrime mute "Lo conobbi in un locale sempre affollato, molto fumoso, pieno di droga, uno di quei posti in cui non vorrei mai vederti entrare. Io ero una ragazza affamata di rock n’ roll, lui aveva qualcosa che saziava la mia fame. Lo amavo moltissimo ed ero ricambiata. Mai ho amato un uomo così tanto in tutta la mia vita, se escludiamo te e tuo fratello. Ma possiamo farlo, perché per i miei figli l’amore che provo è diverso. Morì di overdose. Ricordo quel giorno come se fosse ieri. Era in preda al delirio, perché stava cercando di disintossicarsi e stava male. Prese la prima cosa che trovò e se la sparò nelle vene. Era troppa. Non ce la fece. Mi dispiace."
Edoardo era rimasto immobile, mentre quelle poche parole scarne e ruvide echeggiavano nelle sue orecchie, continuando a guardare gli occhi di sua madre, offuscati dalle lacrime, dal pianto, dal dolore. Mise la sua mano sopra quella di Anna. Ormai aveva 17 anni, non era più un bambino, poteva contenerla. Ciò che era difficile contenere era il dolore.
"Grazie." mormorò; il fumo saliva.
  
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