Ho visto un cieco lui ha udito i miei passi sull'umida ghiaia misurato è il mio incedere eppur m'ode. La gelida ombra si spalma sui tetti risucchia entrambi nel monocromatico aere notturno scende la notte uguagliando i nostri occhi. Vitreo bagliore si sprigiona dai suoi quando il suo respiro lambisce il mio e per un attimo par che la luna dalle sue ciglia sia stata rapita. Mi fissa terribile ipnotico enigma forse mi parla o è il vento che sibila e falsa ogni suono. Mi fissa; poi passa oltre e mi lascia così attonito sterile vuoto: chi lo guida per l'oscura via e del percorso cosciente lo rende? La necessaria e serena rinuncia al nauseante accordo dei sensi.