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Autore: bimbic    16/02/2013    1 recensioni
Dopo la confessione di Piergiorgio di quel primo di gennaio, lui e Tiziana avevano continuato a vedersi.
A scuola, però, nessuno era ancora a conoscenza di questa nuova coppia.
credo sia necessario leggere A che ora è la fine del mondo, per capirci qualcosa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Dopo la confessione di Piergiorgio di quel primo di gennaio, lui e Tiziana avevano continuato a vedersi.
A scuola, però, nessuno era ancora a conoscenza di questa nuova coppia. Non avevano deciso di tenerlo nascosto a tavolino, però il non scambiarsi effusioni veniva loro abbastanza naturale, soprattutto a lei. Poi a quello ci pensavano già abbondantemente Eleonora e il buon Giovanni Giusti.
Avevano, a dire il vero, un accordo non scritto che faceva sì che alla metà della quarta ora si ritrovassero a baciarsi da qualche parte.
Alcune voci cominciavano pure a girare, anche perché era quanto meno sospetto che Piergiorgio non si accoppiasse più in ogni dove con bionde a caso.
Quelle provenienti dal bagno davano quasi per certo che si fosse fidanzato con una ragazza estranea al loro istituto.
Le più fantasiose, parlavano di una svolta gay o di un’astinenza mistico religiosa.
Gli unici a sapere la verità erano ovviamente Eleonora e Giovanni che al contrario esibivano il loro amore senza vergogna e le sisters, che si divertivano ad alimentare le strane voci in circolazione.
Quella a loro parere più divertente vedeva Piergiorgio follemente innamorato di Candy, costretti però a tenere segreta la loro storia a causa della giovane età di lei, dopo che Anna, aveva in più occasioni e con dettagli sempre nuovi e diversi, raccontato la loro notte di sesso sfrenato del trentuno, alla quale ne sarebbero seguite altre.
 
Una quarta ora di del venerdì prima della partenza per la gita, nel bagno del terzo piano Tiziana e Piergiorgio, davano sfogo alla loro passione
-ti voglio qui e adesso- ansimò lui sulle sue labbra dopo un lungo bacio
-frena i bollenti spiriti mio focoso amante, siamo sempre a scuola- cercò di calmarlo Tiziana
-tu non vorresti?- chiese curioso allontanandosi dal suo corpo per guardarla bene negli occhi
-sì, ma riesco a tenere a bada i miei ormoni fino a che non usciamo di qui- lui alzò un sopracciglio -la professoressa mi sta aspettando, e da domani avremo un sacco di notti a disposizione- non avevano, in effetti, più dormito assieme dopo l’ultimo dell’anno
-argomentazione interessante, anche se eliminerei le due del viaggio in treno- commentò lasciandola
-ti facevo più fantasioso- si divertì Tiziana -a tal proposito, quante bionde della tua classe cercheranno di infilarsi nel tuo letto?- lo vide pensarci
-non più di tre- ammise candido
-pensavo peggio! Aggiunte alle quattro in classe mia…fanno una certa cifra! Ce la farai?- chiese ridendo
-a evitarle o a farmele?- Tiziana lo guardò con odio -dovresti conoscere la mia reputazione e soprattutto le mie doti- ammiccò e rischiò l’amputazione di un arto scelto a caso -lo sai che non m’interessano- la baciò nuovamente a sostegno del concetto
-io posso anche saperlo, ma le tue fans, solitamente non sono dotate di neuroni, anche perché da quando non ti vedono più in accoppiamenti selvaggi, secondo me, sono pure più agguerrite- rise salutandolo e tornando in classe
-alla buon ora, avete forse copulato?- chiese Eleonora quando la vide sedersi al suo banco
-c’è mancato poco- a stento trattenne una risata vista l’espressione dell’amica
-non riuscite proprio a stare disgiunti voi due?-
-cosa vuoi che ti dica, una volta provato Pier…macho man…Barbieri, è difficile smettere-
-amica Titti, ti capisco perfettamente- rispose accasciandosi sul banco sospirando
-quando fai così mi spaventi-
 
Finalmente anche l’ultima campanella della giornata suonò e come di prassi si ritrovarono loro quattro ai motorini
-allora, pronti per stasera?- chiese una sovraeccitata Eleonora abbracciando Giovanni
-devo ancora fare la valigia- brontolò Tiziana
-vuoi una mano Titti?- si offrì l’amica ma l’altra cortesemente rifiutò
-Pier…- sentirono urlare nella loro direzione, si voltarono tutti e videro Candy correre verso di loro
-a questo punto, amici, è stato bello finché è durato- disse la mora prima di accendere il motorino e sfrecciare verso casa…si viene e si va comunque ballando…
 
Si era messa a mangiare sul divano guardando The Simpson’s, come faceva quando era sola in casa. Stava affondando l’ennesima cucchiaiata nell’ormai vuoto barattolo di stracciatella quando sentì suonare alla porta, non aspettando visite pensò a scocciatori, così non fece nemmeno la fatica di alzarsi. I disturbatori della sua scorpacciata di gelato però non avevano intenzione di demordere e alla quarta scampanellata, ringhiò al citofono. Si stupì di sentire dall’altra parte la voce di Piergiorgio.
-non volevi aprirmi?- chiese prima di baciarla -ti ho interrotto?-
-in effetti, mi ha fatto perdere il finale dell’episodio- ammise spostandosi in salotto mentre in sottofondo c’era la sigla -cosa ci fai qui? Pensavo fossi impegnato a fare Terence?- lo prese in giro andandosi a sedere sul divano
-volevo aiutarti a fare la valigia- lei lo guardò malissimo -poi…- si avvicinò -dobbiamo finire il discorso di stamattina- la baciò
-cosa stavamo dicendo? Rinfrescami la memoria?- chiese lei sulle sue labbra
-cercavo di farti capire quanto ti desidero- sorrise infilando le mani sotto la sua camicetta
-un mero bisogno fisiologico?- chiese poi cercando di rimanere seria
-fosse solo quello, avrei tanti modi per sfogarmi- stette al suo gioco slacciandole i jeans
-deduco che Candy, non ti abbia soddisfatto…- sorrise mentre gli sfilava maglione e maglietta contemporaneamente -una curiosità, non ti manca saltare da una bionda all’altra?- lo stuzzicò cominciando a slacciargli i bottoni dei pantaloni
-tantissimo- si meritò un morso al labbro per la risposta -ma da quando frequento una moretta, mi pento di non averle prese in considerazione prima- spiegò non smettendo mai di baciarle il collo, seno e labbra.
-frequenti?- domandò lei guardandolo dritto negli occhi
-amo- si corresse subito
-molto meglio-
 
credo al tuo odore e al modo in cui mi fai sentire…
 
Fecero l’amore sul divano poi si spostarono in camera di Tiziana perché era arrivato il momento di preparare i vestiti per il viaggio.
-cosa fai dentro a quel cassetto?- chiese curiosa di sapere perché stesse rovistando tra le sue cose
-scelgo l’intimo- rispose ovvio
-come prego?-
-dovrai pure sedurmi! Con tutte quelle tentazioni bionde che cercheranno con ogni mezzo di attentare alla mia virtù!- rise di gusto, anche se, Tiziana pensò che in fondo era tutto vero
-se manco fai in tempo a vederlo?- brontolò lei
-balconcino di pizzo nero e slip in coordinato- rispose serissimo lasciandola di stucco. La guardava eccome la sua biancheria, e il suo amato Ligabue cominciò ad accordare la chitarra.
-come sempre, mi stupisci- commentò sorridendo…la linea sottile fra dormire e sognare…
-dovere, mia cara- le diede un bacio -ora che il mio lavoro qui è finito, vado a salutare quella gnocca di Masha e tuo fratello che sono appena arrivati- disse quando orami era sulla porta.
 
 
Alla stazione arrivò assieme ad Eleonora che era eccitatissima all’idea di passare tutte quelle notti a dare libero sfogo ai suoi ormoni.
-da quando hai scoperto le gioie del sesso sei incontenibile?- rise Tiziana
-Titti cara, dovrò pur recuperare quello che mi sono persa. Poi, dovresti solo tacere- provò a zittirla
-ma Giovanni ce la farà a starti dietro?- chiese poi sorridendo forse contagiata dall’euforia dell’amica
-finora non si è mai lamentato, ma ho sentito che lo Zabov, lo vendono pure a Parigi-
-non fai in tempo a nominarli che Heidi e Clara fanno il loro ingresso- indicò i due
-guarda che la tua Heidi è già attorniata da ragazze. Non sarà il caso di dichiarare la vostra unione?- chiese facendole notare il gruppetto di sgallettate sovraeccitate che avevano circondato Piergiorgio.
Tiziana non riuscì a rispondere che i due le avevano già raggiunte
-sarà una settimana difficile con tutte quelle bionde a piede libero, con l’ormone a mille e le inibizioni ridotte, e dire che siamo ancora lontani dalla primavera- disse rivolta al suo fidanzato
-non dire così, che sono pure previdenti- la guardò divertito -pensa, sono preoccupate per me…- aspettò l’occhiata interrogativa di entrambe le ragazze -si stanno organizzando, hanno immaginato che Giovanni passerà le notti da
Eleonora e mi credono tutto solo e spaventato in camera- concluse ridendo
-soprattutto spaventato!- sottolineò la mora -di me, non si curano?- domandò poi, voltandosi a guardare il gruppetto di ragazze composta per metà da sue compagne
-per loro non esisti- commentò Giovanni seguendo il suo sguardo
-grazie caro, sempre d’aiuto! Preferivo l’odio all’indifferenza- brontolò
-se vuoi odio, vieni qui e baciami- la invitò Piergiorgio con un sorriso furbo.
 
 
Una volta in treno i professori li divisero per le varie cuccette. Eleonora e Tiziana erano finite con altre quattro ragazze della loro classe. Tutte aspettavano che si facesse tardi per poter uscire senza essere visti dalle loro guardie carcerarie. La mora aveva scelto il posto più in alto e si era sistemata con le cuffie nelle orecchie ad ascoltare musica, di fronte a lei c’era l’amica che giocherellava col cellulare. Dopo una o forse due ore, quando ormai era notte fonda, lo sguardo di Tiziana venne catturato dalla dirimpettaia che le faceva strani gesti. Capì di dover abbassare il volume e origliare. Le quattro ai piani inferiori stavano conversando amabilmente sui ragazzi trombabili di quella gita. Eliminato per ovvi motivi Giovanni Giusti, il più papabile era guarda caso Pier…stragnocco…Barbieri.
Decise a tutto e senza scrupoli le quattro chiesero pure ad Eleonora notizie su un’eventuale fidanzata del bel moro, visto che ultimamente sembrava più casto del solito.
Prima di rispondere alzò gli occhi verso l’amica la quale le fece cenno di negare col capo dopodiché udirono il commento di Silvia, una delle più assatanate
-anche se fosse fidanzato, uno come lui, dubito sia fedele- Tiziana s’innervosì leggermente in più Silvia rincarò la dose -vedrai che se ti intrufoli nuda nel suo letto, non si lascerà sfuggire l’occasione-
A quel punto Tiziana, per non sentire altro, con scatto felino scese dal suo loculo decisa di non ascoltare oltre, il suo cantautore alzò il volume per stordirla…ogni passo è una scelta…
-c’è sempre l’opzione che tu gli faccia schifo- le scappò detto, ignorando l’omino nel suo cervello,  prima di uscire, lasciando le quattro basite
Quelle parole l’avevano colpita più del dovuto. Piergiorgio fino a quel momento si era comportato benissimo o almeno così era convinta. Ma come reagirebbe a delle avances così esplicite? Immersa nei suoi pensieri si ritrovò seduta sul divanetto di quello che doveva essere il vagone ristorante guardando fuori il buio più nero…ti brucerai, piccola stella senza cielo…
 
-Titti, eccoti finalmente!- la voce della sua amica la ridestò -cosa ci fai qui tutta sola?-
-contemplo il paesaggio- rispose indicando il finestrino
-scuro come il tuo umore- constatò -non ascoltarle- cercò di rincuorarla accarezzandole una spalla
-se, invece, avessero ragione? Se Pier…mai stato fedele…Barbieri dovesse cedere alla prima bionda nuda? Non voglio rivivere quello che mi è già capitato con Filippo- spiegò i suoi turbamenti, ormai con Eleonora aveva rotto ogni barriera
-cosa proponi di fare? Troncare la relazione adesso, per paura?- chiese la bionda e alla smorfia dell’amica aggiunse -non ti facevo così fifona-
-so cosa si prova e ho già dato- commentò
-ricordati che Piergiorgio non è Filippo-
-decisamente no!- ed eccolo arrivare -perché mi paragonate a quello?- chiese guardando le due
-fattelo spiegare da lei, io devo andare- disse Eleonora prima di cedere il suo posto al ragazzo
-quindi?- la invitò
-niente di tragico! Solo, non è facile sentire con quanta facilità verrò tradita- ammise
-perché dovrei?- chiese stupito
-le tue groupies sostengono che non resisterai se si faranno trovare nel tuo letto- spiegò Tiziana monotono quasi rassegnata
-ma io sarò con te- disse prima di prenderle il viso e baciarla -con l’unica ragazza che mi interessa- aggiunse rassicurandola
-così forse evito una strage, ho sentito le peggio cose sulle carceri francesi-
 
…fino a che tutte le strade portano a te lascia che piova pure…
 
 
Arrivarono a Parigi il sabato mattina prestissimo e praticamente tutti gli studenti presentavano chiari segni di mancanza di sonno. Ingombranti occhiaie, stanchezza generale e sbadiglio costante. All’uscita della stazione c’era un pullman ad attenderli che li avrebbe portati in albergo. Dopo la divisione delle chiavi delle camere, i ragazzi avevano a disposizione due ore per sistemarsi e scendere nella hall per andare a fare colazione. Eleonora e Tiziana presero la numero 36 e cominciarono a cercare la loro stanza. L’albergo era una specie di labirinto do scale, alle ragazze sembrava quasi di essere in un quadro di Escher.
-di certo faremo ginnastica- commentò Tiziana
-mi ero preparata per un altro tipo- brontolò Eleonora
-mi stai diventando monotematica- commentò poi la mora arrivando finalmente davanti alla loro porta. Una volta entrate si trovarono davanti un letto matrimoniale con un orrendo quadro alla parete, una piccola scrivania e un televisore già acceso. Lo stupore maggiore lo ebbero entrando in bagno per la presenza della vasca
-taci!- le ordinò Tiziana vedendo lo sguardo dell’amica -non lo voglio sapere! Sono a pezzi- disse lanciandosi a peso morto sul letto
-e siamo solo all’inizio- l’incoraggio l’amica -ora vado in quel bellissimo bagno a lavarmi che puzzo di treno- aggiunse facendole una smorfia
-mi troverai ancora qui nella stessa posizione-
 
L’albergo non era dotato di ristorante così a colazione e a cena dovevano spostarsi nel locale a fianco.
-come primo giorno faremo una bella passeggiata per la città- annunciò la professoressa dell’altra sezione
-ci vuole morti- commentò Tiziana
-così stasera non le daremo problemi- spiegò Piergiorgio che si era seduto con le ragazze
-non avevo la minima intenzione di disturbare nessuno, me ne starò buona buona chiusa in camera col mio Giovanni- lo guardò con aria sognante Eleonora
-se qualcuno dovesse perdersi il mio numero è il seguente- aggiunse la professoressa -comunque il ritrovo rimane sempre alle 21 per cena- la mora guardandosi attorno dubitò seriamente che qualcuno stesse ascoltando la professoressa e che pure si appuntasse il suo numero
-mi sembra una tipa sportiva- notò Tiziana
-dire che in aula è perfida- rise Giovanni
 
La giornata la passarono tutti assieme seguendo il percorso che avevano stabilito le insegnanti capendo che il loro scopo era proprio quello di stancarli. I quattro non si isolarono ma si divertirono con gli altri compagni di classe.
 
Arrivata sera nella camera delle ragazze regnava il silenzio, Tiziana era ricaduta pesantemente sul letto
-ti prego, non ce la faccio a venire a cena, dì che mi hai visto svenuta sul letto e non hai avuto il cuore di svegliarmi. Ci vediamo dopo- Tiziana voleva riposarsi un’oretta per poi andare a passare la serata con gli amici
-bene Titti, io vado- le comunicò Eleonora. Rimasta sola, si chiuse a chiave e si sdraiò nuovamente con l’intenzione di riprendersi per poi andare a lavarsi e uscire.
 
Il continuo bussare alla porta la svegliò e si ritrovò di malumore ad imprecare contro la sua amica
-ti avevo chiesto di lasciarmi in pace per riprendermi- sbraitò aprendo la porta
-buongiorno tesoro- sorrise però alla vista del fidanzato
-toh, Pier…sempre vispo…Barbieri, non riuscivi a stare senza di me?- chiese divertita
-lo sai che non riesco a starti lontano mia amorevole compagna- Tiziana alzò un sopracciglio
-comunque, a titolo di cronaca, sono le otto di mattina e tu hai dormito almeno undici ore- a quelle parole la ragazza cominciò a guardarsi intorno per cercare una qualcosa, un segno che avvalorasse quella teoria. Notò poi la luce provenire dalla finestra
-perché non mi avete svegliato?- domandò turbata, sentendosi quasi in colpa per avere sprecato del tempo utile per stare con lui
-ci abbiamo provato, ma non hai mai risposto al telefono e nemmeno quando siamo venuti a bussare- le spiegò stranamente calmo
-mi spiace- abbasso il capo
-non chiuderti mai più a chiave- le disse abbracciandola cercando di non fare notare quanto in realtà si fosse preoccupato
Tiziana andò poi in bagno e cominciò a vestirsi per scendere a colazione
-prima di andare devi sapere una cosa- un pessimo inizio pensò la mora -per fare stare Giovanna ed Eleonora da soli, ieri sera, sono finito in camera con delle tue compagne- raccontò
-fammi capire, quelle con i maschi non le hai trovate?- chiese curiosa, soprattutto di sapere come mai riuscisse sempre a finire in mezzo a delle donne
-quindi, non ascoltare storie su mie mirabolanti prodezze amatoriali- Tiziana alzò un sopracciglio
-almeno, dimmi, che non c’era una certa Silvia?- supplicò sconfitta sedendosi sul letto, ma dal suo sguardo capì -povera me- disse solo
-ed io? Che ho dovuto subire i peggiori tentativi d’approccio della mia vita?- rise -ora vieni qui e baciami che andiamo a sentire che grande amatore sono- l’attirò a sé.
 
Quando Piergiorgio entrò nella sala della colazione il brusio aumentò notevolmente, Tiziana che era qualche passo dietro se ne accorse e vide chiaramente il sorriso sulle labbra di Silvia aumentare a dismisura, condito da una serie di gomitate ammiccanti da parte delle amiche
-secondo te- chiese rivolta ad Eleonora -funziona anche qui, se entriamo in bagno scopriamo cosa ha raccontato?-
-ne dubito. Anche perché qui, nel dubbio, parlerebbero francese e tu non ne sai una mazza!- poi aggiunse -comunque se sei proprio interessata, ho i miei informatori- le disse accomodandosi a tavola con fare da cospiratrice
-spara- la incitò imburrando la prima fetta di pane
-hanno passato la notte a baciarsi- Tiziana alzò gli occhi verso quelli del fidanzato che stava alzando le spalle
-solo?- chiese stupita
-in effetti, potrei offendermi- aggiunse Piergiorgio guardando verso Silvia
-sarà faticosissimo- sussurrò all’amica
-perché ami complicarti la vita- la riprese
-come abbiamo sentito, anche se sapessero fosse fidanzato, non si farebbero scrupoli- spiegò non convincendo la bionda
 
La mattina la passarono al museo d’Orsay e in alcuni centri commerciali, il pomeriggio lo avevano libero e i quattro su richiesta delle ragazze andarono a visitare il famoso cimitero Père-Lachaise per vedere la tomba di Jim Morrison e di una serie di altri personaggi.
 
 
La sera dopo cena si ritrovarono in molti nella hall dell’albergo per decidere cosa fare. Finì che rimasero lì a chiacchierare e a estrarre a sorte chi avrebbe chiesto alle professoresse di portarli in discoteca. Perché Andrea, un ragazzo in classe col bel duo, aveva sentito parlare di una sotterranea vicino al Louvre.
 
Verso l’una, come stabilito, le ragazze accusarono un attacco di sonno improvviso e si allontanarono verso le scale, dopo la prima rampa, però, Eleonora tagliò dalla parte opposta per andare in camera di Giovanni stringendo tra le mani le chiavi che lui le aveva dato. Visto che non si erano dati un chiaro orario, Tiziana, decise di cominciare a mettersi comoda
-ferma!- una voce ben nota la fece sobbalzare -quello è compito mio- Piergiorgio chiuse a chiave e si avvicinò alla ragazza
-prego si accomodi- gli sorrise invitandolo e lui non se lo fece ripetere e le sfilò la maglietta cominciando a baciarle la spalla.
-hai aperto l’acqua?- chiese sentendo del rumore
-pensavo di farmi un bagno nella tua attesa-
-possiamo farlo insieme- le sussurrò all’orecchio
-Pier…tutto muscoli…Barbieri, ogni tuo desiderio è un ordine- scherzò lei chiedendosi se ci sarebbero mai entrati in due
-hai preso quelli che ho scelto- cambiò argomento indicando l’intimo che indossava
-se devo sedurti…- rispose andando a controllare il livello dell’acqua
La raggiunse con addosso solo un paio di boxer neri, lo trovava stupendo, oltre ad avere un viso bellissimo, era perfetto in tutto, e per il momento era tutto suo
-una banalissima mutanda nera?- lo prese in giro -io non devo essere sedotta? Guarda che ci sono un sacco di bei ragazzotti in gita con noi- stava per aggiungere un’altra cattiveria gratuita quando lui la lasciò senza parole spogliandosi completamente.
Dopo aver recuperato un po’ di sanità mentale ed un’adeguata salivazione lo guardò con malizia
-me lo togli? O devo arrangiarmi?- indicò il completino che aveva ancora addosso.
 
Le tolse gli ultimi indumenti con lentezza, poi si accomodarono nella vasca. La schiena di lei contro il petto di lui. Ogni tanto Tiziana alzava il viso per guardarlo adorante e perdersi in quegli occhi verdi o per lasciargli un piccolo bacio sulle labbra.
-chi era la smandrappata che stasera non ti toglieva gli occhi di dosso?- chiese
-quale delle tante?- scherzò prima di appropriarsi delle sue labbra
-la pseudo barbie coi boccoli e una fascia per capelli al posto della gonna- cercò di descriverla al meglio
-che acuta osservatrice- la prese in giro
-devo conoscere il nemico-
-Eva, è in classe con me ed è forse una delle ragazze più stronze che abbia mai conosciuto- disse con calma
-non te l’ha mai data?-
-non mi interessava in quel periodo, in più mi ha anche trattato malissimo- lo guardò curiosa sperando spiegasse meglio la storia -in prima liceo mi piaceva moltissimo, ma io non ero ancora così- indicò il suo fisico, facendola sorridere -ero mingherlino e lei era già molto bella e volava alto. Non mi ha mai preso in considerazioni, poi col tempo ci siamo ignorati-
-credo che ci abbia ripensato- constatò
-è arrivata lunga- la baciò
Poco dopo uscirono dalla vasca ormai fredda e si spostarono sul letto. Fecero l’amore prima di cadere addormentati l’uno tra le braccia dell’altro.
 
Piergiorgio si svegliò sorridendo travolto dai baci che Tiziana gli stava dando tra viso e petto
-non ho più sonno- lo guardò con una punta di malizia
-vuoi diventare la mia sveglia?- chiese prima di attirarla a sé e baciarla per bene
-e dormire con te tutte le notti?- ci pensò -no…- disse prima di venire travolta dal fidanzato con chiari intenti sessuali.
 
 
A colazione la solita professoressa si alzò e spiegò l’itinerario della giornata, i ragazzi non le prestarono più di tanto attenzione, anche perché l’avrebbero comunque seguita.
-di comune accordo con la collega, a seguito di insistenti richieste- si girò verso un tavolo in particolare -abbiamo deciso che domani sera potrete andare in discoteca- si scatenò l’inferno, ragazzi che si davano pacche sulle mani, grida isteriche di ragazze sovraeccitate, la professoressa non riusciva a stabilire l’ordine finché non arrivò a minacciarli di cancellare la serata.
 
Passarono la mattinata a visitare La Sorbonne, Notre Dame, si persero nel centro Pompidour e vagarono per ore dentro i magazzini La Fayette.
 
La sera, dopocena, le professoresse li sorpresero portandoli alla Tour Eiffel e lasciandoli rientrare in albergo da soli.
I ragazzi assieme a loro compagni decisero di andare a perlustrare la zona di Pigalle e del Moulin Rouge, mentre le ragazze più semplicemente passeggiarono lungo gli Champs Elysees a sbavare sulle vetrine.
-mi comprerei tutto- stabilì Eleonora davanti all’ennesimo negozio
-io invece mi mangerei un elefante, ci prendiamo una crepes?- supplicò la mora vedendo un chiosco poco distante
Dopo aver ordinato si misero ad addentarle cercando di non sporcarsi
-ti si appoggerà tutta sui fianchi- sentì una voce alle sue spalle e voltando leggermente il capo capì che era Eva e decise di abbozzare un sorriso e non rispondere -sei l’amica di Piergiorgio?- chiese quasi schifata
-diciamo di sì-
-dove lo posso trovare?- s’informò
-amica, non badante- si stava spazientendo anche per il tono usato dalla ragazza, che vide sbuffare
-va bè, io sono Eva, se lo vedi, puoi dirgli che lo sto cercando?-
-certamente- poi rivolta ad Eleonora -visto che carriera veloce, da amica a badante a segretaria in neanche dieci minuti- la ragazza la squadrò schifata dall’alto al basso
-beh sei fortunata, di solito se le scopano le segretarie- spiegò Eleonora facendo allontanare Eva -chi sarebbe quel simpatico esempio di genere femminile?- chiese l’amica una volta che l’altra si era distanziata da non poterle sentire
-direi una rivale, così a occhio e croce- commentò la mora
-fortunata- disse solo, cercando di non peggiorare la situazione vedendo l’amica pensierosa
-ora, cosa facciamo? E no, basta vetrine- chiese Tiziana
-so come scassinare il bar dell’albergo- la guardò con complicità
-ottimo-
 
 
Eleonora sapeva veramente come recuperare delle bottiglie. Erano sedute sui divanetti nella specie di hall con in mano una bottiglia di rum la mora e una di tequila la bionda, bevevano allegramente a collo, l’hotel era stranamente silenzioso e non c’era traccia dei loro compagni
-cambio?- propose Tiziana allungando la bottiglia all’amica -mi piace questa roba- ammise sorridendo
-non esagerare che sta arrivando gente- le indicò alcuni ragazzi di rientro -e potresti dire cose di cui poi pentirti- le fece l’occhiolino
-cosa fate qui, tutte sole?- chiese Andrea andando a sedersi vicino loro
-non siamo sole- rispose Tiziana alzando la bottiglia
-è già tornato?- chiese Eva spostando Andrea
-se ti riferisci a Pier…bronzo di Riace…Barbieri, direi di no, ma come detto prima non sono né la sua badante, né la sua segretaria…- pensò di fermarsi lì, nel frattempo altre ragazze le avevano raggiunte e si erano appropriate di bottiglie
-posso farti una domanda- le chiese una certa Alessia avvicinandosi facendo tremare Eleonora
-certo- rispose bonaria, complice il rum
-tu che lo frequenti sempre, non ti viene mai voglia di baciarlo?- Tiziana sgranò gli occhi e li fissò sulla sua amica che stava ormai ridendo sguaiatamente
-oh- sospirò -l’ha fatto lui una volta…ma non è un gran chè- aggiunse guardano prima Eva poi Silvia che si era appena unita loro
-nei tuoi sogni- le ringhiò contro Silvia prima che un’altra le desse una gomitata ricordandole della festa in cui lui l’aveva baciata davanti a tutti -forse sei tu a non essere molto brava- aggiunse
-sicuramente- aggiunse -ma, possiamo chiederlo al diretto interessato se vuoi?- indicò Piergiorgio che stava rientrando assieme a Giovanni ed altri ragazzi
-buonasera, che fate?- chiese sorridendo
-niente di che- rispose Silvia
-la ragazza, sostiene che non sono brava a baciare- disse non facendogli capire nulla, e fortunatamente s’intromise Eleonora a spiegare il simpatico siparietto
-se la cava- guardò la bionda negli occhi -forse anche meglio di te- ammiccò
-vieni in camera con me?- chiese sfacciatamente Eva davanti a tutti
-meglio che porti la mia amica ubriaca a letto- prese per un braccio la fidanzata
-preferisci vedere vomitare quella, che venire con me?- chiese arrabbiata indicando con disgusto Tiziana
-non vomito- ringhiò la mora prima di essere trascinata via
 
-quindi…non sono bravo a baciare?- chiese Piergiorgio una volta soli in camera avvicinandosi al suo viso
-bravino- sorrise lei
-dovrò applicarmi- la baciò -fare molta pratica- la stese sul letto posizionandosi sopra
-vediamo se migliori- gli sorrise sulle labbra
 
Il giorno dopo, tutti i ragazzi, fremevano per la promessa serata in discoteca, e per non incappare in punizioni erano tutti particolarmente silenziosi e composti. Era prevista una visita a Veirsalles, che nonostante la fila per l’ingresso proseguì senza nessun intoppo.
 
La sera verso le dieci e mezza si ritrovarono tutti nell’atrio dell’albergo pronti per andare a ballare.
-poteva anche presentarsi nuda-  Eleonora commentò, indicandola, l’abbigliamento di Eva
-fa quel che può- rispose la mora
-ti ho aspettato ieri sera- si avvicinò loro per parlare con Piergiorgio
-spero ti fossi messa comoda- la prese in giro
-certo, ero sdraiata sul letto- evidentemente non aveva capito la battuta -ci rifaremo stasera- ammiccò prima di allontanarsi.
 
 
La discoteca era molto grande, ed era veramente sottoterra. Molto cupa e stracolma di persone. Loro si erano sistemati in una parte, vicino ad uno dei tre bar presenti.
Dopo aver ballato per un pò, cosa che Tiziana non amava, venne trascinata dall’amica a rinfrescarsi
-non hai paura a lasciare Giovanni solo in mezzo a quelle galline urlanti?- chiese all’amica
-non ho intenzione di passare il resto della serata qui- le rispose asciugandosi le mani
-peccato, in fondo non sono male i bagni- commentò la mora -e i miei piedi hanno bisogno di un po’ di riposo- si lamentò prima di essere trascinata fuori -vai tu da Bianca e Berine, io mi fermo a bere qualcosa- cercò di raggiungere il bar, ma c’era troppa fila allora si fermò appoggiandosi ad una sorta di corrimano che separava la pista da una zona con divanetti. Da lì riusciva a vedere i suoi amici e contemporaneamente a riposare le gambe.
Come aveva previsto attorno a Piergiorgio si era già formato il gruppo di spasimanti, le più smaliziate erano sicuramente Eva, aiutata da un nude look e Silvia, che ballava in maniera sensuale tanto da rasentare il ridicolo. Lui la vide e la salutò con un cenno del capo, lei di contro gli sorrise. Il volume troppo alto aveva anche inibito il suo odiato Ligabue personale, che se ne stava zitto in un angolo.
Mentre era persa nei suoi pensieri le si avvicinò Andrea
-non ti diverti?- le chiese
-non amo le discoteche, e sono molto stanca- spiegò -poi, volevo bere qualcosa ma la ressa mi ha fermato-
-stai qui, che ci penso io- disse prima di sparire in direzione del bar, poco dopo si presentò con due bicchieri
-grazie- prese il suo e cominciò a bere notando che fosse decisamente alcolico
Si misero a chiacchierare dei presenti senza toccare argomenti spinosi, finito il primo bicchiere Andrea si premurò di andarne a prendere un altro. La testa di Tiziana cominciava ad essere più leggera e non si rese conto che il ragazzo per parlarle le si avvicinava sempre di più al viso.
-sediamoci qui- le propose facendole vedere due poltroncine vuote, lei acconsentì perché non ne poteva più di stare in piedi. Era stanca, l’alcol cominciava a darle fastidio, aveva sonno e sarebbe volentieri andata a casa. Non voleva però rovinare la serata ai suoi amici quindi decise di aspettare e sopportare ancora un po’.
Quando scoprì che erano ormai le cinque del mattino le venne ancora più sonno, provò ad alzarsi per controllare che fine avessero fatto Piergiorgio e company ma quasi cascò di nuovo seduta.
Mentre era piegata con Andrea che le diceva qualcosa nell’orecchio sentì un colpo di tosse, alzò gli occhi e s’imbatté in quelli verdi del suo fidanzato, tutt’altro che allegri
-interrotto?- chiese serio
-sì- rispose Andrea lasciando sbigottita la ragazza
-pensate di stare ancora molto, perché io sono a pezzi- spiegò Tiziana al suo ragazzo
-sì- era decisamente incazzato ma la mora non ne capiva il motivo
-ti accompagno io- si propose l’altro facendole sgranare gli occhi, non voleva tornare con lui, ma aveva un terribile male ai piedi e il suo fidanzato non disse nulla, quindi accettò e si alzo sorretta da Andrea.
Arrivarono all’albergo con un taxi e il ragazzo volle a tutti i costi accompagnarla davanti la camera, fortunatamente lì riuscì a liquidarlo. Si sistemò per dormire quel poco che rimaneva sperando che Piergiorgio la raggiungesse il prima possibile.
 
Si svegliò al suono della sveglia ancora intontita e completamente sola. Si vestì chiedendosi che cosa era capitato agli altri la notte precedente quando Eleonora bussò alla porta, entrò con le mani davanti agli occhi
-rivestitevi vi prego non voglio vedere-
-sono sola- le disse la mora
-è già uscito? Strano, non l’ho incontrato- commentò andando in bagno
-veramente non è mai stato qui- a quell’affermazione la bionda fece sbucare la testa e guardò perplessa l’amica
-dove ha dormito?- chiese dando voce anche ai pensieri di Tiziana
-lo scopriremo presto-
 
Scesero nella sala della colazione e videro Piergiorgio a tavola con dei suoi compagni di classe, loro presero da mangiare e cercarono un tavolo libero. Mentre passava vicino a quello di Eva, questa la fermò e con cattiveria le disse
-comunque…bacia divinamente- gli occhi di Tiziana saettarono subito verso il tavolo del fidanzato che chiacchierava allegramente con il vicino
-bisogna vedere se pensa lo stesso di te- rispose prima di andarsi a sedere
-non le crederai?- chiese Eleonora preoccupata ma non ottenne risposta, poco dopo si sedette con loro Giovanni
-cazzo ha combinato il tuo amico stanotte?- lo aggredì Eleonora e lui guardò prima lei poi Tiziana non capendo
-la vostra dolce ed ingenua compagna di classe mi ha fatto capire che si sono dati da fare- spiegò la mora allontanando il piatto che aveva preso incapace di ingurgitare qualsiasi cosa -sti francesi non sono neanche in grado di fare un caffè- brontolò poi alzandosi ed uscendo dalla sala, non riusciva a rimanere in quel posto un secondo di più.
 
…quando il cuore senza un pezzo il suo ritmo perdrerà…
 
Erano tutti particolarmente rincoglioniti e le professoresse li graziarono programmando una giornata poco impegnativa.
-mangia qualcosa, non hai toccato cibo- Eleonora la cercava di convincere, le era stata addosso tutto il giorno, lasciando Giovanni andare dall’amico a cercare di capirci qualcosa, con scarsi risultati. Piergiorgio risultava arrabbiato e poco propenso al dialogo.
La sera, Tiziana saltò la cena ed era decisa a passarla a letto, l’amica aveva però altri piani.
-è l’ultima sera, siamo a Parigi, non ti chiuderai in camera da sola!- tuonò trascinandola fuori -ora ci andiamo a fare un giretto io e te-
-Giovanni?- chiese
-riuscirà a sopravvivere qualche ora da solo- cercò di distrarla facendo del suo meglio, ma l’argomento alla fine era sempre quello
-quindi, secondo la tua mente perversa, da nota conoscitrice del genere maschile…-
-dovuta ad anni ed anni di boyswatching- l’interruppe la bionda
-la nostra prima donna, avrebbe convinto Andrea a starmi addosso tutta sera per avere campo libero col mio fidanzato?- chiese Tiziana -non ti sembra un po’ eccessivo, visto che secondo lei siamo solo amici?-
-poi, perché Pier…Otello…Barbieri mi avrebbe ignorata tutt’oggi se non avesse niente da nascondere?-
-non sono brava con le tragedie. Perché non vai da lui e glielo chiedi?- la spronò la bionda
-torniamo all’ovile che mi sto congelando- cambiò argomento, sperava fosse lui a fare il primo passo.
 
Rientrate trovarono un folto gruppetto nella sala col bar, tra i quali spiccavano Giovanni e Piergiorgio. Una volta arrivate Eleonora dovette trattenere l’amica per una mano perché Tiziana stava tentando la fuga. I ragazzi intanto stavano decidendo come passare la serata
-il gioco della bottiglia- propose uno e venne accolto da un’ovazione. Stavano già tutti sistemandosi, Tiziana li guardava perplessa e soprattutto cercava di capire le intenzioni del fidanzato che continuava ad ignorarla
-non fa troppo tredicenni brufolosi?- chiese
-non sei obbligata- le rispose con affetto Eva ma quando vide il suo fidanzato sedersi con gli altri in cerchio ci si mise pure lei. Il suo amato cantante accese immediatamente l’amplificatore…cosa ci fai in mezzo a tutta questa gente…
 
Eleonora si era allontanata andando a prendere posto in disparte con Giovanni
-prevedo cataclismi- disse seria -hai scoperto altro?- chiese poi sperando di capirci
-no, so solo che non ha combinato niente con quella- spiegò indicando la bionda con addosso la sua solita micro gonna.
I primi giri partirono in sordina poi cominciarono a fioccare baci con lingua come se piovesse. Tiziana fu costretta a vedere Piergiorgio baciare Eva, il sorrisetto odioso di lei dopo e gli occhi verdi di lui che la fissavano come a leggerle dentro.
Se ne fosse stato capace avrebbe trovato un groviglio di budella e il suo cantautore preferito sconvolto, accasciato su una poltrona con gli occhiali da sole ed un plettro in mano che mesto canticchiava…ho perso le parole eppure ce le avevo qui un attimo fa…
Qualche turno dopo, tocco a lei la stessa sorte con Andrea, le aveva fatto schifo ma non lo diede a vedere, guardò la sua amica che era ancora a bocca aperta sconvolta poi annunciò che avrebbe fatto due giri prima di ritirarsi in camera.
Il primo non colpì nessuno di loro, ma visto il karma, il cosmo e quant’altro all’ultimo dovette baciare Piergiorgio.
Si avvicinò a lui titubante e poggiò le sue labbra sulle sue, fu invasa da una piacevolissima sensazione che svanì immediatamente quando riaprì gli occhi e si rese conto di dov’era.
Salutò tutti e si alzò per andarsene quando la bloccò Eleonora
-tutto bene?- le chiese
-divinamente- le diede un bacio sulla guancia, dimostrazione di affetto che stupì l’amica e sparì.
Arrivata nella sua stanza,  andò subito verso la vasca per aprire l’acqua per provare a rilassarsi, si spogliò e s’infilò l’accappatoio che l’albergo aveva dato loro e tornò in camera a cercare l’ipod per cercare di zittire Ligabue che si stava lamentando con canzoni strappalacrime.
Con sommo stupore trovò sdraiato nel suo letto con le mani dietro la testa come in un enorme deja vu, Andrea
-che ci fai tu qui?- chiese alzando leggermente la voce un po’ per lo stupore un po’ perché non lo voleva, poco dopo sempre per colpa del karma avverso la porta si spalancò di nuovo e a fare il suo trionfale ingresso fu Piergiorgio che guardò prima lei mezza nuda poi lui sul letto
-che ci fa lui qui?- chiese rivolto a Tiziana
-ottima domanda- rispose guardandolo, e notò il fidanzato agitarsi così decise di prendere in mano la situazione
-tu- indicò quello sdraiato -fuori di qui, subito- disse con tono che non ammetteva repliche -tu- rivolta a Piergiorgio -dentro-
Una volta ristabilito l’ordine andò a chiudere l’acqua in bagno e si ripresentò davanti al fidanzato aspettando che dicesse qualcosa
-facciamo l’amore?- le chiese, e tutto si sarebbe aspettata tranne quella richiesta
-no, dobbiamo parlare- rispose risoluta
-lo faremo dopo. Ho bisogno di sentire che sei mia- la supplicò quasi
-sono tua- lo baciò -prima però ho bisogno di sapere-
-non è successo nulla con Eva- disse rassegnato -scusa, non sono bravo a fare il fidanzato, è una cosa nuova per me. Quando ti ho visto così vicino ad Andrea il mio cervello si è chiuso e sì, come avevi sospettato, sono molto geloso-
-ci lavoreremo su- rispose
-come fai a non dare di matto con tutte quelle che mi ronzano intorno?- chiese poi lui
-hai detto che mi ami e ti credo- a quel punto la conversazione scemò, lui le aprì l’accappatoio e passarono la notte ad amarsi.
 
Il mattino seguente erano tutti intenti a fare colazione quando Piergiorgio si alzò e picchiettò la tazza col cucchiaino
-scusate, ho un annuncio da fare- ottenne il silenzio, Tiziana guardò la sua amica per cercare di capire se ne sapesse qualcosa ma questa alzò le spalle -onde evitare ulteriori e spiacevoli inconvenienti, vorrei confessare che io e la signorina Tiziana Terzi- e la indicò, facendole tornare alla mente il suo piano di aprire una piadineria in Nuova Zelanda -stiamo insieme da un po’, quindi tutto quello che avete sentito in questi giorni e frutto della fervida fantasia di alcune ragazze- la maggior parte dei presenti guardò il tavolo con Eva poi quello di Silvia poi cominciarono ad urlare -bacio, bacio-
Per ristabilire l’ordine si alzò la professoressa di Piergiorgio -siamo tutti molto lieti che lei finalmente abbia messo la testa a posto e sono convinta che la signorina Terzi saprà tenerla a bada, ora per cortesia le dia questo benedetto bacio così possiamo andare oltre- lui si avvicinò alla fidanzata che era ormai color pomodoro maturo, le prese il viso tra le mani e la baciò davanti a tutti.
 
...a che ora è la fine del mondo…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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