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Autore: laverde    04/09/2007    14 recensioni
La fisso incredulo: con che coraggio mi fa l'elogio di Naruto dopo quello che le ho detto? Lei sembra capire i miei pensieri, e sorride. Un sorriso dolcissimo, che mi scioglie il cuore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kiba Inuzuka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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sono un pò emozionata a dire il vero. questa è la prima fic che scrivo dopo quasi 5 anni di inattività più totale...

mi è rivenuta la voglia di scrivere grazie a certe belle fanfic su Naruto che ho letto in questo sito.

quindi grazie mille agli autori a alle autrici che hanno reso possibile ciò! (_ _) *inchino festanzoso*

l'ho scritta in un momento di ispirazione feroce... a me piace, ma non so come possa sembrare ad un occhio esterno: per questo motivo gradirei moltissimo dei commenti (delle "recensioni" :-P) sinceri che mi aiutino a migliorare nel caso venga una seconda vampata di ispirazione... ihihi ^^


buona lettura!


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Dannazione. Dannazione!

Era successo di nuovo... per la milionesima volta. Stesso copione.

Tra compagni chunin novizi, ci si incrocia spesso per strada, specialmente quando si hanno le stesse abitudini (allenamento, bighellonaggio, pisolino, pranzetti all'Ichiraku).

Ed anche quella volta si erano incrociati.

Lei arrossisce fino alla punta delle orecchie, fortunatamente coperte dai suoi lunghi capelli neri. Belli, bellissimi capelli. Neri come la notte. Aah...non è il momento di perdersi in contemplazione: il fatto è odioso e merita un'atmosfera greve.

Lei, rossa come un peperone, prova a spiaccicare qualche parola:

“B-buon g-g-giorno... Na... Na...”

“Oh buongiorno a tutti, ve ne andate ad allenarvi? Fate bene, deboli come siete non riuscirete certo a stare al passo con me, il miglior ninja del Villaggio della Foglia!” e giù di risata spensierata. Dove spensierata vuol dire proveniente da una testa completamente vuota.

“Come siamo spacconi oggi! Quasi più del solito!” sbotto io, che già iniziavo ad irritarmi... e io faccio presto, molto presto ad irritarmi. Che ci posso fare, è la mia natura.

“Bè Kiba, non è pura spacconaggine la mia, ma onestà: sai bene che io dico le cose come stanno, e soprattutto-”

“Si si si...non cambi idea... bla bla... soffocati piattola”

Nel frattempo tengo sotto controllo la mia amica, che sta per raggiungere preoccupanti livelli cromatici ed è visibilmente agitata.

“Na... Na...”

Ma lui continua: “Bene ragazzi, io vado, oggi quel porcello dell'Eremita Porcello forse mi insegnerà una nuova tecnica, non voglio certo mancare... Così poi mostrerò a Sakura-chan quanto sto diventando forte!” e mi strizza l'occhio, della serie 'tra maschietti ci si comprende', e riprende il suo cammino, salutando con la mano ed esclamando “buona giornata a voi!”

“Vai vai... idiota...” sento mormorare Shino quando l'altro si è già allontanato.

“Esatto... per una volta sono d'accordo con te... IDIOTA!” abbaio io, facendo però in modo che quello, nel mio caso, sentisse bene.

Abbasso lo sguardo sulla mia amica, che dal canto suo si trovava ancora a testa china come prima. Infine tirò un lungo, mesto sospiro e sollevò lo sguardo, incrociandolo col mio che non la perdeva un'istante.

“Non cambierò mai... sono la più grossa impedita di questa terra.” e si sfrega l'occhio per trattenere una lacrima

“Non dire così! è QUELLO LA' che è troppo imbecille per apprezzarti!!!” la mia voce è degenerata in puro ringhio.

Non ce la faccio.

Non ce la faccio a controllarmi, e la situazione peggiora ogni giorno che passa!

Naruto Uzumaki... IO TI ODIO!



Finisce anche questa giornata. La maestra Kurenai è la prima ad andare a casa (ha un bambino a cui badare, del resto), e rimaniamo solo io, Shino e Hinata.

Shino si carica subito il suo zaino sulle spalle, dicendo: “Ragazzi mi spiace lasciarvi subito ma devo proprio andare... Ho una cena di famiglia e non posso mancare... Una noia mortale. Ma così sono le regole”

Shino... sempre così quadrato. Dovrebbe imparare ad uscire un po' dagli schemi...

Io invece mi siedo (sarebbe più corretto dire “mi schianto rovinosamente a gambe e braccia aperte”, ma il concetto è più o meno lo stesso) ai piedi di un albero, seguito subito dopo da Akamaru, che mi si lancia sopra, rompendomi un paio di costole e togliendomi il respiro.

“Akamaruuuu...non sei più un cucciolo, pesi un quintaleehh...” esulo io col poco fiato rimasto.

Accanto a noi Hinata, che a sua volta si era accoccolata ai piedi del grande albero ombroso, si concesse una risatina, portandosi una mano davanti alla bocca.

“Cos'è quella risatina?” ghigno io “uh uh uh? Cosa sei un topolino?”

“No!” sorride lei, capendo il mio gioco

“Come no? Secondo me si... un topolino un po' troppo timido!” e sollevo le mani minaccioso...

“No nooo Kiba! Cosa vuoi fare?”

“Far gridare un po' il topolino...”

“Nooooooooo!” ma io mi ero già avventato sopra di lei, facendole il solletico sui fianchi

“Bastabastabastabastabastaaaa ti prego! No! Soffro il solletico! Bastabastabasta!!!”

Ormai la stavo praticamente schiacciando col peso del mio corpo (e non sono certo piccolino) e lei era tutta rossa... ma dalle risate :-)

Com'è come non è, incrociai lo sguardo di Akamaru, che ci osservava con espressione incuriosita.

Mi fermai, e rilassai il corpo. Sentii che lei fece lo stesso.

“Kiba sei tremendo...”

Appoggiai con dolcezza la testa alla sua spalla, mormorando: “Tutto pur di farti sorridere, Hinata...”

Mi rialzai e le permisi di rimettersi seduta e di ricomporsi. Intanto restai incantato ad osservarla.

Bellissima. Meravigliosa. Un fata...

Prigioniera di un incantesimo più grande di lei... maledetto incantesimo che la faceva soffrire... e io non potevo fare granchè per salvarla, a quanto sembrava.

Lei si accorse del mio sguardo immobile sul suo viso; “Perchè mi fissi? Ho il viso sporco? In effetti rotolando per terra ho piantato il naso nel terriccio e non vorrei che-”

“Hinata, Hinata, ti fisso perchè non riesco a fare altro, quando ci sei tu vicino a me.”

Lei arrossì violentemente e sussurrò imbarazzata: “Ma dai Kiba... cosa dici...”

“La verità Hinata. Mi spiace se la cosa di turba ma non posso farci niente. ANCH'IO dico le cose come stanno... e mai e poi mai cambierò idea... Su questo devo dirmi d'accordo con quel coglione di Uzumaki.”

“Non è un coglione...” mormora lei

“Lo è”

“No”

“Lo è!”

“no...”

“Lo è, lo è cazzo, eccome se lo è! Che io morissi in questo momento se non è un coglione!”

“...” lei, zitta

“Non si può definire altro che coglione uno che non si accorge di una ragazza come te, è un coglione chi non sa cogliere una fortuna così grande, che io pagherei col mio sangue per avere!”

“Kiba...”

Dice il mio nome, e così mi fa tornare in me. D'accordo, ho esagerato.

Maledizione.

Mi prendo la testa tra le mani e sto zitto, fissando le mie gambe incrociate.

Per un po', regna un silenzio imbarazzato che nemmeno Akamaru, coi suoi consueti versetti ed uggiolii, ha il coraggio di spezzare.

“Kiba tu sei troppo buono con me... dici parole che non mi merito”

Alzo la testa di scatto: “Cosa non ti meriti?! Scusaa?! Stà zitta. Decido io dove sparpagliare i miei sentimenti.” e, imbronciato, riabbasso il capo.

“Io non voglio rovinare il rapporto che ho con te. Non voglio che tu soffra...”

“Non posso farci niente Hinata. Ti amo. Lo sai benissimo, ormai... e sai anche che non mi stancherò mai di ripetertelo”

Hinata se ne sta zitta per un po'... sembra pensosa.

Non riesco a resistere, e la sbircio con un occhio solo. Sta guardando in alto, con quegli occhi di perla, trasparenti più del cielo che sta fissando. Non so cosa darei per poter andarle vicino e baciarla... Anche solo per un secondo. Ed ogni secondo che sto senza baciarla mi fa più male, sempre più male.

E non l'ho ancora mai baciata...

Il tempo in cui lei non parla sembra interminabile, ma nemmeno parlo. Del resto...che altro potrei dire? Ho già detto abbastanza.

No.

Non riesco a stare zitto tanto a lungo: “Vorrei sprofondare, piuttosto che vederti così afflitta ogni volta che incontri Uzumaki. Vorrei sprofondare. Sparire.”

“Kiba... non dire sciocchezze...” lunga pausa, troppo lunga, anche per Hinata.

Mi insospettisco ed alzo la testa per guardarla bene.

Sta piangendo.

Merda!

“Hinata...!”

“Se tu non ci fossi... io sarei persa... persa... Se tu non ci fossi allora si che io perderei ogni motivo per farmi forza ogni giorno. Sei tu che mi sostieni, mi incoraggi, mi fai imparare dai miei errori, mi fai desiderare di impegnarmi e di diventare una persona migliore, più forte...”

Metto su il broncio: “Credevo che questo fosse il ruolo di Uzumaki”

“No...”

“No?”

“O meglio... si... lo è, in parte... Lui è grande nella sua forza d'animo, nel suo coraggio... è un ottimo ninja e un ottimo ragazzo, e si è fatto grande completamente con le sue mani. Tutti dovremmo prendere esempio da lui in questo.”

La fisso incredulo: con che coraggio mi fa l'elogio di Naruto dopo quello che le ho detto?

Lei sembra capire i miei pensieri, e sorride. Un sorriso dolcissimo, che mi scioglie il cuore.

“C'è dell'altro, Kiba. Tu e Naruto siete completamente diversi.”

“...in cosa?”

“Tu sei reale. Semplice. Mi sei di incoraggiamento in ogni momento, ogni giorno... Tu mi sproni, e lo fai solo per me. Mi rimproveri, e mi spingi a migliorare, e nel dirlo pensi a ME, solo a me, i tuoi pensieri d'incoraggiamento sono solo per me. Naruto no... Lo osservo da quando sono piccola, certo, lo stimo moltissimo, certo, mi imbarazzo a parlare con lui, certo... forse anche perchè con lui non mi sento a mio agio, ci hai mai pensato?”

“...no...”

“Kiba tu per me fai quello che fa Naruto, e molto di più. Tu non sei un'eroe del villaggio.”

“...”

“Tu sei il MIO eroe!”

Dio. Piango. Adesso piango... il cuore non mi regge... sudo freddo... lo stomaco si contorce come nido di serpenti...

“Hinata, ma cosa stai dicendo?”

“Sei tu la persona più importante per me, non te ne sei ancora reso conto?”

“E... e... e la scena di stamattina con Naruto? Cosa mi significa questa svolta improvvisa?”

“Non significa niente... non c'è nessuna svolta...”

“Hinata...”

“Kiba,è con te che passo le mie giornate ed è con te che voglio passare anche tutte quelle che verranno...!”

Non ci posso credere. Adesso si che sto piangendo...

Hinata si fa avanti con una decisione che non le avevo mai visto addosso, e mi abbraccia fortissimo: “Non piangere adesso... sciocco...” e scoppia a ridere.

“O...ok... ma non farlo nemmeno tu!” singhiozzo, accorgendomi di avere il collo tutto bagnato delle sue calde lacrime “Che c'è, dopo avermi fatto questo discorso, che non credevo avrei MAI sentito, nemmeno in punto di morte, sei TU a commuoverti e e piangere?!”

Lei ride, passandosi le mani sugli occhi e tirando un lungo sospiro di serenità.

Quasi di sollievo.

Bellissima. Meravigliosa. Dio come la amo.

Mi sento così fortunato: lei, la ragazza più timida della terra, che parla in questi toni, con questo calore, questa determinazione nella voce e negli occhi. E ha parlato a me... A ME!

Sono io ad aver mosso in lei tutto questo... non Naruto Uzumaki o qualsiasi altro coglione.

Sono IO il ragazzo più fortunato a felice del mondo.

“Vieni qua...”

La stringo per le spalle e la bacio. Con dolcezza. Con passione.

Voglio comunicarle tutto quello che ho dentro, che ho covato dentro per anni e che solo con un bacio posso esprimere appieno. La voglio mia, solo mia. E ora lo è davvero.




  
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