Prologo
Salve a tutti appassionati e assidui lettori e lettrici (alla faccia del maschilismo) di EFP! Con questo racconto mi propongo di compiere un viaggio, palesemente ironico, tra i meandri della nostra bizzarra società, narrando le disavventure di una povera ragazza perennemente alla ricerca del proprio Principe Azzurro.
Tuttavia, prima di fornirvi qualsiasi precisazione riguardo la storia che mi accingo a narrarvi, tengo a sottolineare che qualsiasi individuo, situazione, comportamento, evento…(si accettano suggerimenti) descritto, anche in tono satirico, fra le righe dei miei capitoli, non mira a schernire, accusare o peggio ancora diffamare gli stessi. La mia è soltanto un’innocente provocazione che come unico scopo quello di farvi divertire, fin da quando il mio modesto cervellino, dalle sembianze pistacchiesche, l’ha ideata e, successivamente, elaborata.
In altre parole se dopo una giornata di lavoro/studio l’unico vostro impellente desiderio è quello di spalmarvi a mo’ di sottiletta sul vostro divano (mi raccomando prestate attenzione al micio placidamente acciambellato) dopo aver adagiato, con cura, il cervello sul comodino io sarò lì con voi, sotto forma di carta e inchiostro, a tenervi compagnia con una lettura che rasenta il limite della demenzialità.
Dunque bando agli sproloqui e veniamo a noi: d’estate, la peccaminosa, lussuriosa, afosa (un sacco di “osa”) estate è ormai, in men che non si dica, arrivata agli sgoccioli. Lo so, lo so che la maggior parte di voi si troverà a dover lottare contro un’accanita lacrimuccia che tenta disperatamente di fare il “bungee jumping” dai vostri occhietti lucidi; tuttavia questa è la dura realtà e tutto quello che ci resta da fare è attendere che i palinsesti autunnali invadano le nostre dimore, portando con sé, letterine, schedine, veline e impeditine varie. Fermi lì con quelle lamette, non voglio gesti osceni! Dunque dicevamo..Ah sì la calda stagione ci sta lasciando, regalandoci ancora qualche sprazzo di sole e, lasciandosi alle spalle, lunghe giornate di pigro crogiolamento al sole spalmati d’olio solare mentre, l’impietosa sabbia, si insinua sui corpi, più o meno statuari, facendoli assomigliare terribilmente a cotolette impanate. Questo, a mio parere, è sicuramente da collocarsi nella “hit parade” delle sfighe che possono colpire il genere umano, seconda soltanto, al terrore, dipinto negli occhi, di che ha appena espletato le proprie funzioni vitali scoprendo che ciò che rimane della carta igienica è un misero foglietto rattrappito.
Alt, fermi lì! Facciamo un passo indietro.
Prima di poter parlare di creme solari, bagnasciuga, ombrellone e affini è necessario prestare attenzione e, pertanto rendere onore, alla lunga ed estenuante tortura cui maschietti e femminucce si sottopongono, agli albori della primavera, per non sfigurare alla famigerata prova bikini. Bravi, avete capito! È proprio da qui che vorrei iniziare il nostro tour dunque, armatevi di divano e PC e…Buona lettura!