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Autore: xehilarry    17/02/2013    4 recensioni
"Tom, urliamolo al mondo. Siamo pronti per farlo, siamo pronti ad affrontare le critiche e le offese. Se siamo insieme, nulla ci ferirà. Se siamo insieme, saremo invincibili."
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1. 
“Buon San Valentino Harold”
 
Era una fredda giornata di febbraio, ma nonostante questo, Louis e le sue affezionate maniche corte girovagavano ancora per casa. Sembrava abbastanza spaesato, guardava di qua e di là come alla ricerca di un tesoro misterioso, come un corsaro senza meta. Ad un certo punto, si bloccò e tornò in camera sua, non dicendo una parola. Niall guardò perplesso Liam, che gli sorrise amichevolmente. Zayn volse i suoi occhi color mandorla verso di me, e ammiccò. Io non capivo cosa stesse succedendo, ero senonché sconvolto. Mentre nella mia testa aleggiava questo pensiero, i tre si alzarono insieme, e se ne andarono in cucina.
“Harry, vieni subito di sopra!” disse urlando Louis.
Ancora più confuso di prima, cominciai a risalire le scale a chiocciola. Milioni di domande mi frugavano per la testa, ma quando arrivai li, di fronte a Louis, tutti i miei pensieri diventarono cenere. Avevo solo lui, vedevo solo lui. Si mise dietro di me e mi tappò gli occhi con le mani, con le sue mani calde e affusolate. Sentii una porta sbattere e Louis sussurrarmi: “Buon San Valentino Harold.”
Aprii gli occhi piano piano, per riuscire a gustare ogni singolo particolare di ciò che stavo per vedere. Era semplicemente tutto meraviglioso. Il letto era coperto di petali, le lenzuola erano rosso fuoco, e sui comodini e sulle mensole erano posizionati dei.. “Lumini?”, dissi sconvolto.
Non sapevo se scoppiare a ridere per la scelta azzardata della luce o se piangere per la meravigliosa sorpresa. Nel dubbio, mi avvicinai a Louis, senza pensare, e posai le mie labbra sulle sue.
“Grazie”, sussurrai.
Lui ricambiò il bacio. Poi si bloccò, mi prese per le spalle e mi scosse. Sembrava un pazzoide sull’orlo di una crisi di nervi.
“Ti rendi conto che per fare tutto questo Zayn ha quasi rischiato di appiccare fuoco alla casa?”, sbraitò.
La mia reazione fu istantanea, non riuscii a trattenermi. Scoppiai in una risata interminabile. Mi accasciai al letto, tenendomi la pancia con il braccio per il dolore lancinante che provavo: non avrei mai dovuto ridere così tanto. Non riuscivo a smettere, e Louis mi faceva compagnia. Ridevamo entrambi, come ai vecchi tempi, quando tutto era perfetto. Chi mai avrebbe pensato che Harold Edward Styles e Louis William Tomlinson potessero stare insieme? Eravamo due semplici ragazzi che si divertivano insieme. Non potevamo immaginare che quell’amicizia, poi, sarebbe diventata questa meravigliosa storia che stiamo vivendo. Mentre questi pensieri frullavano all’interno della mia testa, Louis si sedette di fianco a me, sorridendomi. Io ero a dir poco imbarazzato, non gli avevo regalato niente. Nessun pensiero, nessuna cosa dolce. Poi mi illuminai. Mi alzai di scatto dal letto e corsi in camera mia, alla ricerca di una cosa che mi ero persino dimenticato di avere, un po’ come Louis qualche minuto prima. Svuotai i cassetti, aprii tutte le ante degli armadi finché, dentro un mio vecchio quaderno di scuola, la trovai. Forse era un po’ troppo stropicciata, e forse anche un po’ troppo macchiata dal sugo di pomodoro della pizza di Niall, ma capii che sarebbe stato il regalo perfetto.
 
Sei mesi prima.
“Malik, ridammi immediatamente quel foglio! Liam, quella penna mi ser.. No, non provare a infilartela su per il naso, Liam!”
Solita routine giornaliera. Liam e Zayn che si divertono a rompermi. Cominciai a rincorrerli per tutta la casa, su e giù per le scale, fuori e dentro dal bagno. Per poco Liam non si ammazzava contro la porta a vetri che da alla veranda. Finalmente si decisero a ridarmi indietro carta e penna.
“Fuffia ragaffi, dafe indiefro la roba a Haffy.”, bofonchiò Niall con la bocca piena di un morso spropositato di pizza.
“Horan, hai fatto la tua entrata, si? Forse ti sei perso qualcosa”, gli feci notare. Si girò verso i ragazzi con gli occhi sbarrati. Poi alzò le spalle e si andò a sedere nella sedia di fianco alla mia. Mi sedetti anche io, e guardai intorno alla mia postazione. Fogli accartocciati ovunque. Per terra, sul tavolo, persino dentro il cartone della pizza di Niall. ‘Poca ispirazione Harold?’, pensai. In effetti era così. Ormai erano due ore che scrivevo e cancellavo, segnavo, strappavo e buttavo. Non avevo ispirazione, non sapevo cosa scrivere. I ragazzi non mi aiutavano, facevano solo un gran chiasso. Soprattutto Zayn che si era riscoperto batterista. Non faceva altro che suonare e ripetersi che era il musicista più bello sulla faccia della terra.
“Io canto, compongo, suono la batteria, sono, sulla terra, il più figo che ci sia”, canticchiava.
“Si, il più figo che non è neanche in grado di ballare la macarena vero?”, lo canzonò Liam. Cominciarono a punzecchiarsi finché, stremati dalle risate, non si accasciarono a terra ansimanti. ‘Che gabbia di matti’ starete pensando, vero? Beh, dovete farci l’abitudine, qua è tutti i giorni così. Tornando a noi, forse un barlume di luce si era fatto spazio tra i miei pensieri, un barlume di luce che fu subito interrotto da un sonoro splash, causato da un pezzo di pomodoro che si era staccato dalla pizza di Niall. Pregai che non fosse successo, ma nel profondo sapevo che era andata così. Guardai la mia lettera, con qualche riga buttata qua e là, farsi una nuotata nel pomodoro.
Bel colpo Nialler”, ammisi.
Mi guardò con uno sguardo supplichevole, e io gli feci cenno con la testa come per dire: tranquillo, non è successo niente. Presi la mia lettera e la accartocciai, buttandola insieme a tutte le altre. Era quella in cui avevo scritto di più, quella in cui ero riuscito a esprimere meglio ciò che provavo. ‘Non importa - pensai - ne scriverò un’altra.’
 
“Possibile che in questa cazzo di casa non ci sia un foglio di carta?”, stavo sbraitando come un forsennato, ma non riuscivo a trovare qualcos’altro su cui scrivere. Non c’era nulla in quella casa. I fogli erano tutti a terra accartocciati, le salviette erano un monopolio di Niall, la carta igienica mi sembrava troppo squallida. Ero in panico. Urlavo e correvo senza meta, fino a quanto Niall non si interpose tra me e la mia sfuriata, prendendomi per mano e portandomi in camera mia.
“Ora siediti e calmati”, mi disse. Ma come potevo stare calmo? Mi sedetti sulla sedia, sprofondando nei braccioli. Respirai profondamente.
“Chiudi gli occhi, e immaginati in un’isola deserta con lui. Cosa provi? Continua a tenere gli occhi chiusi, prendi questo foglio e comincia a scrivere.”
Mi sembrava una cosa assai sciocca, ma seguii il consiglio del mio migliore amico. Sentii che mi alzò il braccio, e mise sotto di esso un foglio di carta. Non era molto liscio e odorava di pomodoro. Sorrisi all’idea che avesse cercato tra tutti i fogli gettati a terra per trovare proprio quello. Una domanda mi sorse spontanea: come faceva a sapere che era quella la lettera meglio riuscita?
“Mi conosci troppo bene Horan”, sussurrai. Lui non rispose, mi prese la mano, e quando la lasciò sentii che mi aveva appoggiato una penna.
“Vado a calmare gli altri. Tu rilassati, e scrivi.” Con queste parole, mi baciò sui ricci e se ne andò. Chiusi gli occhi, mi immaginai io e Louis da soli, lontano da tutti i problemi, lontano dai manager, lontano dalle fans, lontano dai ragazzi, lontano da tutti. E cominciai a scrivere.
 

Caro Louis,
mi fa strano scrivere questa lettera proprio a te. Non so come mai, non so quale schizzo mi è venuto, non so perché, ma mi è semplicemente venuta la voglia di prendere carta e penna e di cominciare a scrivere. In realtà mi sono bloccato più volte, ho quasi raso al suolo un’intera foresta con tutti i fogli che ho utilizzato, ma ora, finalmente, ho trovato l’ispirazione giusta. Forse sarebbe meglio iniziare dal principio. Quel giorno, in quel bagno, ti ricorda niente? Il nostro primo incontro. Potrai ritenerlo impossibile, ma da li ho capito che tu avresti assunto un ruolo fondamentale nella mia vita, e così è stato. Mi ricordo ancora i primi abbracci, i primi sorrisi. E come scordarsi il primo bacio? Te lo ricordi tu, amore mio? Era estate, eravamo tutti in piscina a casa di Liam. Stavamo facendo a gara per chi eseguiva il tuffo più alto. Stavo vincendo. Era il tuffo decisivo, e tu da stronzo mi hai fatto cadere in acqua, facendomi perdere. Appena uscito dalla piscina ho cominciato a rincorrerti, a urlarti dietro che sei un coglione. Ad un tatto di sei fermato ed io, troppo preso dalla foga di fartela pagare, ti sono venuto addosso. Ci siamo afflosciati a terra, come sui cartoni animati. Siamo scoppiati a ridere come due bambini. Ridavamo, e ci guardavamo negli occhi. Già. Gli occhi azzurri incontrarono quelli verde smeraldo. I miei occhi si persero nei tuoi, e senza neanche accorgercene, le nostre labbra si erano avvicinate, tanto quasi da sfiorarsi. Continuavamo ad incrociare lo sguardo, incerti su quello che stavamo per fare. Poi mi hai afferrato i ricci, avvicinandomi a te. Potevo sentire il tuo respiro sulla mia pelle, potevo sentire il tuo profumo, potevo giocare con i tuoi capelli. Un momento che durò un eternità, e poi finalmente le nostre labbra si toccarono, per dare inizio ad un meraviglioso, interminabile bacio.
Da lì tutto ebbe inizio. In principio decidemmo di tenere nascosta la nostra relazione ai ragazzi, poi però la rivelazione fu inevitabile. Ho ancora in mente il viso sconvolto di Zayn, Liam che tra poco non ci sviene davanti e Niall tutto esaltato, quasi peggio di quando incontrò Justin. E iniziarono così i segreti, le bugie, le occhiate. Avevamo rovinato tutto. Per colpa nostra la band si sarebbe potuta sciogliere, per un semplice amore avremmo potuto mandare tutto all’aria. Però siamo ancora qua, a prenderci in giro, a fare gli scatti di gelosia, a baciarci proprio come quel pomeriggio sul prato. Cavolo Lou, sei perfetto per me. Nessuno mi capisce come te, nessuno riesce a consolarmi, nessuno riesce a rendermi felice. Tom, urliamolo al mondo. Siamo pronti per farlo, siamo pronti ad affrontare le critiche e le offese. Se siamo insieme, nulla ci ferirà. Se siamo insieme, saremo invincibili.

Ti amo,
Harold.
 

 
Quelle ultime parole uscirono a stento dall’inchiostro della mia penna. Non riuscivo a scriverle. Non le avevo mai pronunciate. Non ero mai stata innamorato, non avevo mai amato nessuno quanto amassi Louis. Non sapevo cosa fare, scriverle o no?
“Ehii, sono tornato!”
Colto dal panico, presi un vecchio quaderno e vi infilai dentro la lettera, nascosi la penna dentro un cassetto e mi diressi verso la cucina, per accogliere a braccia aperte l’unica persona di cui io sia stato veramente innamorato.

  
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