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Autore: S_Lion597    17/02/2013    1 recensioni
Affondò il volto nel cuscino tirando su con il naso, aspettando e sperando che quegli infiniti minuti passassero senza spiacevoli incidenti.
Quando James Potter aprì piano la porta della loro camera, attento a non fare rumore, la ragazza tornò a respirare regolarmente, mentre il peso sul suo petto scivolava via e per un momento la mente si svuotava delle preoccupazioni che l'avevano occupata.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Lily si rigirò per l'ennesima volta nel letto matrimoniale portandosi le coperte pesanti fin sopra le orecchie, tentando di prendere sonno.
Chiuse gli occhi e provò a rilassare i muscoli tesi del corpo, sperando che così anche la mente avrebbe finalmente ceduto alla stanchezza che la opprimeva da giorni, e le avrebbe concesso di scivolare nel mondo dei sogni.
Lui però non c'era e questo dettaglio bastava a sapere già in partenza che tutti i suoi tentativi sarebbero stati vani.
Quella notte era fuori per un turno dell'Ordine a Nocturn Alley e il pensiero del pericolo che avrebbe potuto correre proprio in quell'istante, mentre lei se ne stava lì ad aspettarlo, la uccideva, le schiacciava i polmoni impedendole di respirare.
Affondò il volto nel cuscino tirando su con il naso, aspettando e sperando che quegli infiniti minuti passassero senza spiacevoli incidenti.
 

Quando James Potter aprì piano la porta della loro camera, attento a non fare rumore, la ragazza tornò a respirare regolarmente, mentre il peso sul suo petto scivolava via e per un momento la mente si svuotava delle preoccupazioni che l'avevano occupata.
Sentì lui cambiarsi velocemente, indossare il pigiama e infilarsi sotto le coperte al suo fianco. Da quella posizione gli dava le spalle e lui probabilmente, pensando che stesse dormendo non aveva voluto disturbarla, così fu lei a rigirarsi lentamente fra le lenzuola per avvicinarsi di più al corpo caldo che le stava affianco.
Lui stanco, ma del tutto sveglio, se ne stava a pancia in su con le mani dietro la testa, pensieroso, fissando il soffitto.
Non aveva neanche provato ad addormentarsi.
Lily gli mise piano un mano sul petto e appoggiò la testa sulla spalla di lui, affondando il volto nell'incavo del suo collo per respirarne meglio quel profumo che la faceva sentire a casa.
Le sfuggì un sospiro di sollievo quando lui, liberatosi della rigidezza che lo aveva caratterizzato fino a quel momento, le passò un braccio intorno alle spalle, stringendola di più a sé e posandole un dolce bacio sulla fronte.

-Ehi. È tardissimo, pensavo dormissi.- Fu la prima cosa che James le sussurrò all'orecchio.

Era preoccupato.
Lo erano tutti da quando qualche settimana prima, avevano scoperto che Lily aspettava un bambino, ma la ragazza non li capiva. Erano loro quelli che combattevano tutti i giorni. Il massimo che dovesse soffrire lei, erano le nausee a qualsiasi ora del giorno e della notte, mentre loro erano soldati in una guerra che ormai stava distruggendo qualunque cosa.
Strinse forte la maglietta del suo ragazzo avvicinandosi ancora di più.

-Lo sai che non ci riesco.- Gli rispose flebilmente. -Non quando ci siete voi là fuori, contro quei pazzi.-

James rafforzò la presa intorno a lei, passandole l’altro braccio intorno alla vita e tirandosela addosso.
Amava sentirla vicina in momenti solo loro come quelli. Adorava i loro corpi che cercandosi dolcemente, si trasmettevano calore.
Le mise delicatamente una mano sulla guancia, costringendola ad alzare lo sguardo e subito cercò le labbra di lei con le sue.
Quello che all'inizio era solo uno sfiorarsi, piano piano diventò qualcosa di più intenso. Si muovevano con sempre più desiderio, si mordicchiavano le labbra a vicenda, prima di assaporarsi lentamente, godendo del gusto dell'altro sulla propria bocca.
Lily si staccò, sollevandosi dal materasso per togliersi la maglia mentre lui rimaneva a guardarla affascinato. La fermò dai polsi prima che la stoffa le scoprisse il seno e facendola riadagiare sul materasso, incrociò le dita con le sue ai lati del suo volto. Le posò un altro bacio breve ma intenso sulle labbra, poi scese fino a baciarle dolcemente il ventre ancora piatto. Lily sospirò forte mentre la bocca di James le lasciava una scia umida di baci lungo tutta la pancia.
Le mani si lasciarono e, mentre quelle di lei andarono a finire nei capelli del ragazzo, quelle di quest'ultimo raggiunsero il bordo della maglietta lasciata sollevata per metà, continuando infine a toglierla.
Non smise un secondo di baciare e accarezzare la pelle che scopriva piano, con movimenti lenti. Arrivò presto a baciarle lo spazio fra i seni, per poi proseguire e succhiare piano la pelle nel punto in cui le si congiungevano le clavicole. Lei si lasciò sfuggire un gemito soffocato e James iniziò a passarle la bocca lungo tutto il collo, fino ad arrivare a mordicchiarle il lobo destro e a riprendere finalmente possesso delle labbra di Lily.
I baci ricominciarono più passionali dei precedenti.
Le mani di lei scivolarono velocemente sul petto del ragazzo, accarezzandone i pettorali, indugiando qualche secondo di più sugli addominali che sentiva contrarsi sotto il tocco delicato delle sue dita. Afferrò quindi i bordi della maglia, tirandoli verso l'alto finché James intuendo le sue intenzioni, non se la sfilò del tutto lasciandola cadere a piedi del letto come aveva fatto poco prima con quella della ragazza.
Le dita di Lily con tocchi quasi impercettibili, continuavano a disegnare delicati ghirigori su tutto il suo petto e quando con le labbra e leggeri tocchi della lingua, iniziò a scendere lungo il suo collo, il respiro di entrambi si fece più pesante.
Poi Lily gli posò un bacio dolce a labbra socchiuse, all'altezza del cuore e lui accarezzandole lo zigomo con il pollice le asciugò l'unica lacrima che era sfuggita al suo controllo.
Le lasciò poi un bacio sulla fronte.

Entrambi odiavano quella situazione, quella guerra. Crescere un figlio in quel clima non era di certo l'ideale.
Lo volevano, lo avevano desiderato tanto, ma qualche volta non potevano fare a meno di chiedersi se ce l'avrebbero fatta.
Avevano paura, l'uno per l'altra, per i loro amici, per quello che sarebbe stato, ma intanto non potevano far altro che tenersi stretti, coccolandosi come in quel momento, godendosi la pace a cui sicuramente sarebbe seguita la tempesta successiva, quel periodo di dolore, di attacchi, di ferite e di morti che avrebbero superato solo grazie alla consapevolezza che poi avrebbero avuto un altro istante come quello.
 
 

"Mi stancherei, non crederei più a niente,
Ma poi c'è lei, inaspettatamente.
E certe volte non ci credo che è vera,
tanto che non vedo l'ora che arrivi la sera,
quando mi toglie i guantoni e mi cuce le ferite,
sorride ai problemi e dice che finchè stiamo insieme
lei è felice"
(A pugni con il mondo-Articolo 31)
  
 

   
 
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