Juliet si alzò in punta di piedi, si avvicinò alla camera del suo migliore amico e bussò alla porta, prima con un po' di timore, ma poi il picchiettare della mano divvenne sempre più insistente. 
Dalla stanza uscì un rumore, poi la serraturà girò e la porta si aprì. 
''Juliet, ciao, che vuoi a quest'ora?''
La ragazza lo guardò un'attimo, poi sorrise e mostrò al giovane il telefono con sopra un messaggio. 
 

''Ehi, senti, so che sono stato un brutto idiota, e so che forse non mi parlerai per un po' ma io ti amo, e anche tu, non negarlo, quindi non accetto scuse, domani passo a prenderti alle 9, fatti trovare pronta, andiamo a stare un po' insieme, 
z.''
 '

''' E tu mi hai svegliato alle 7 di mattina per questo? Ma è domenica! Io voglio dormire!''

''Harry ti prego! Non capisci?! Devo prepararmi, e poi devo ancora decidere se andare o no! E poi non so cosa mettermi, e devo studiare e..''
Il ragazzo le tappò la bocca con la mano, la portò in camera la fece sedere sulla poltrona e poi le disse con calma:

''Adesso respira, fai lunghi respiri profondi e dimmi dove andate, ti aiuto io, ok?''
''Non so dove mi porta! E sai che odio non sapere dove si va!'' 

Beh, diciamo che a Juliet non piaceva il ''non sapere'' e basta.
Era un problema che aveva fin da piccola, era spaventata da tutto quello che non conosceva o che non poteva comprendere.
Come la morte, come l'eternità, come il sovrannaturale, come lei stessa.

''Mmh, devo prepararmi al peggio? O farai la brava bimba?'' le chiese lui con un fare malizioso! 
''Harry sta zitto! Non sei mio padre!'' A dire il vero, nessuno lo era, neanche il padre stesso. O almeno lei la vedeva così. 
''che c'è non posso preoccuparmi per la mia amata amica?'' rispose lui con un sorriso enorme.

Lei sorrise di conseguenza. Si conoscevano da dieci anni, e vivevano insieme da due. 
Lui era come il fratello che non aveva mai avuto, o meglio, che aveva avuto ma che non era servito a nulla, non sentiva legami con Jack, mentre poteva dire esattamente cosa pensasse Harry prima che lui lo dicesse. 
''No, fatti i cazzi tuoi! E adesso dimmi che devo fare!''

''Mi sembra che tu abbia gia avuto dei ragazzi, perchè con Zayn è diverso?''
''Perchè ha un fare misterioso e mi da fastidio, mi manca nel panico'' 
''Rilassati, è uno come gli altri, un maschio. Quindi fa quello che fai sempre e mostra il davanzale'' continuò lui
''cretino''

''ti voglio bene anch'io! Ah metti questo!'' le disse lui tirandole un vestitino color rosa pesca con una piccola cinta in pelle sulla vita. era smanicato e abbastanza corto. 
''Grazie Hazza, ah, vieni a fare colazione?''
''Si, ma offri tu''

''Quindi lo hai perdonato?''
''No, ma sono troppo nel panico per potermi preoccupare di altro''
''Ma lui ti ha dato buca...''
''troverò il modo di fargliela pagare, in qualche modo, e tu mi aiuterai, vero?''
''certo! Del resto è anche il mio migliore amico, non vedo l'ora di farlo incazzare''
''smettila di fare il sarcastico e aiutami a tirare su la zip!''
''ma come siamo sexy''
''vaffanculo Harry, o mi aiuti in silenzio o me ne vado!''
''Mi scusi, mia regina, vedrò di stare in silenzio.''
''ti piace questo trucco?''
''ma perchè hai la mania di truccarti sempre? comunque si, mi piace. Però July, ho un certo languorino, scendiamo al bar?''
''si, dai andiamo'' disse lei stampandogli un bacio sulla guancia e lasciando un leggero segno di rossetto.