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Autore: telesette    17/02/2013    1 recensioni
[Astérix il Gallico]
Povero... Povero vecchio Giulio!
D'altronde, con una squadra latino/maccheronica come la sua, le squadre del Belgio, dell'Elvezia, della Britannia e della Penisola Iberica hanno ragione di farsi le loro grasse risate.
E' dura Giulio, lo so!
Ma che ci vuoi fare?
A Gesù Cristo gli hanno fatto portare la Croce, a te invece è TOCCATA la Croce... una pesantissima Croce Gallica.
Genere: Comico, Generale, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Asterix nasce come serie satirica a fumetti francese nel 1959, dalla mente di René Goscinny e con i disegni realizzati da Albert Uderzo.
Chi ricorda le avventure scoppiettanti e vivaci del piccolo guerriero gallico che, con l'aiuto della Pozione Magica preparata dal saggio druìdo Panoramix, riesce da solo a terrorizzare le boriose legioni romane e a sfidare nientepopodimeno che Giulio Cesare?
Chi ricorda del possente Obelix, fabbricante e portatore di Menhir, sempre pronto a divorare cinghiali e a "pestare" romani in compagnia di Asterix e del minuscolo cagnolino Idefix?
Chi ricorda il piccolo villaggio armoricano che, nel 50 a.c. mentre tutta la Gallia è assoggettata, resiste ancora e sempre all'invasore?
Chi ricorda il colore ( e soprattutto l'odore! ) delle celeberrime risse galliche, spesso scatenate dal collerico fabbro Automatix e dall'anosmico pescivendolo Ordinalfabetix?
Chi ricorda le glorie della battaglia di Gergovia, se non l'arzillo tricentenario Matusalemix?
E come ci si può dimenticare delle controversie sul talento canoro ( si fa per dire! ) del bardo Assurancetourix?
Checché ne dicano gli INFEDELI, con tutte quelle pare mentali su "Arte & Letteratura", il buon vecchio Asterix resta tuttora un'icona intramontabile del mondo a fumetti. La sua audacia e la sua irriverenza, tanto amate all'epoca dal generale De Gaulle, sono state la chiave del successo di questo personaggio: Asterix è una risposta umoristica e scoppiettante a tutte le dittature, partendo dal concetto "storico" e terminando fin troppo spudoratamente sul piano satirico e sociale; il soggetto è una lettura principalmente indirizzata al pubblico dei ragazzi, per l'assurdità inverosimile delle situazioni, mentre molte battute fin troppo serie e con riferimento di sfondo possono essere colte invece con quel minimo di formazione politico/culturale che costituisce le basi dell'opera in sé.
A partire dal 1967, con il film Asterix il Gallico, le avventure di Asterix vengono riproposte per il grande schermo con successo sempre crescente. Nel 1985 poi, con l'arrivo al cinema di Asterix e La Sorpresa di Cesare, la canzone "Asterix est la" è ancora oggi un vero e proprio tormentone per tutti gli appassionati della serie. L'ultimo lungometraggio finora uscito nelle sale è approdato in Italia nel 2007, mentre l'uscita cinematografica di Asterix nel Regno degli Dei ( ispirato ovviamente all'omonimo albo a fumetti ) è prevista per il 2014.

Clicca qui per ascoltare la canzone "Asterix est la":
http://www.youtube.com/watch?v=2Nat0rOEMCA

Foto

Povero... povero vecchio Giulio!

Nel 50 a.c. il grosso sandalo risonante dell'Impero Romano marcia solenne sul territorio della Gallia ( che oggi sarebbe la Francia! ), per apporvi il marchio di trionfo della fiera ed invincibile Aquila che stende maestosa le sue ali su ogni angolo del mondo antico conosciuto.
Sì, nel 50 a.c. la Gallia è tutta mite, tranquilla e obbediente sotto il suo nuovo padrone.

Tutta ?!?
Beh, non proprio!
Diciamo che a "qualcuno" sarebbe costato non poco spiegare ed ammettere in quel monumentale capitolo de IL DE BELLO GALLICO come, nonostante gli aspri combattimenti e le vittorie ivi riportate, un piccolo villaggio di irriducibili nel cuore dell'Armorica ebbe la sfacciataggine di resistere alla civilizzazione Romana... a suon di sberle!
Sì, avete proprio letto bene.
Per l'orgoglio militare del buon vecchio Cesare, era bene non far sapere troppo come intere legioni chiesero l'immediato congedo, dopo aver incassato talmente tante "castagne armoricane" sul grugno da rimetterci forse più denti di quelli che avevano in bocca.
Era noto che le battaglie non fossero roba per signorine.
Ma tra una ferita di spada ed un menhir di minimo sei tonnellate addosso, non era poi così strano che i legionari avessero indetto un referendum per inserire certe "clausole" sul possibile avallamento di nuovi obblighi di guerra ( e di sopravvivenza! )... per esempio la Ritirata Obbligatoria, davanti ai Galli sopra il metro e ai cagnolini sotto i venti centimetri di altezza.
S.P.Q.R.
"Sono Prudenti Questi Romani", non c'è che dire!



Autore, senti 'n po'... niente niente, che me stai a sfotte?

Ehm...
Chiedo venia, O Grande Cesare!
Comunque, dicevamo, è bene non dimenticare il prestigio, la fierezza, il portamento statuario, così come i grandi risultati che contraddistinguono le truppe romane. A dispetto di alcune malignità, non è possibile certo mettere in discussione i meriti ottenuti in ambito sportivo... specialmente nella corsa.
A distanza di più di duemila anni, gli eserciti degli accampamenti trincerati di Acquarium, Laudanum, Babaorum e Petibonum ( altrimenti detto "Piccolo Bonum" ) devono aver POLVERIZZATO innumerevoli volte il record di fuga sui cento metri piani e non.
C'è chi dubita persino che oggi lo stesso Usain Bolt, anche al massimo della forma e della trascorsa giovinezza atletica, potrebbe anche solo tenersi sulla scia di polvere sollevata da un romano in fuga.
Già solo per una simile prodezza, non possiamo fare altro che chinare il capo e rendere a Cesare ciò che è di Cesare: ovvero gli allori della vittoria ( in campo atletico, in questo caso! ).
Se gli storici fossero in grado di approfondire ulteriormente sui metodi di allenamento che vigevano all'Accademia Militare di Roma in quel periodo, in particolare sul come un terzino romano in armatura riuscisse a distanziare un attaccante gallico ultradopàto di Pozione Magica, forse non sarebbe una cattiva idea applicare tali sistemi su certi giocatori contemporanei di serie A... Specie quelli che prendono stipendi da IMPERATORE appunto, per sonnecchiare novanta minuti in campo tutte le domeniche.
Se oggi la ROMA si lamenta per una partita finita male, che cosa dovrebbe dire un ROMANO di allora?

- Semo belli, semo forti, semo romani... Ma li Galli c'hanno fatto er pepe a grani !!!

Foto

STATEVE ZITTI, BRANCO DE PUSILLANIMI
O VE FACCIO SBRANA' VIVI DAI LEONI NER CIRCO !!!

Povero... Povero vecchio Giulio!
D'altronde, con una squadra latino/maccheronica come la sua, le squadre del Belgio, dell'Elvezia, della Britannia e della Penisola Iberica hanno ragione di farsi le loro grasse risate.
Persino Cleopatra non manca mai di rinfacciarglielo.

- Lo so che non sta bene dire "te lo avevo detto" ma... Te lo avevo detto, Giulio, te lo avevo detto!

Cara Regina Cleopatra.
Come fa Giulio a risponderle, con quel bel nasino che si ritrova?
Se avesse ascoltato il suo consiglio.
Se fosse diventato "presidente" invece che "generale".
Se si fosse trovato uno "sponsor", uno qualsiasi, per finanziare e sostenere l'esercito con la pubblicità.
E se quel BRUTTO FIJO DE Bruto non lo avesse "pugnalato alle spalle"... magari una stagione coi Galli riusciva almeno a salvarla.
E' dura Giulio, lo so!
Ma che ci vuoi fare?
A Gesù Cristo gli hanno fatto portare la Croce, a te invece è TOCCATA la Croce... una pesantissima Croce Gallica.



FINE 

   
 
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