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Autore: Nonpuoiconoscereilbuio    17/02/2013    1 recensioni
Non è facile. Queste sono le parole chiave di questa ff.
Chiedo scusa per eventuali errori, è la prima che scrivo.
Comunque sia, questa storia narra dei ragionamenti di una ragazza, un'adolescente, nei confronti della migliore amica.
Prova per lei un sentimento che non sa definire.
A volte giurerebbe di amarla, a volte di odiarla, a volte la sente unicamente come una sorella.
Non sa. Non sa e non si capisce.
Ama, forse?
Ai posteri l'ardua sentenza.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Non è facile.
Lei ti considera un’amica.
E forse anche tu.
Però in questo momento…
Lei dorme davanti a te nel sottile divano-letto che hai aperto perché poteste giacere insieme.  Naturalmente prima vi siete messe a parlare, a chiacchierare e infine, come lei adora, a raccontare favole.
Lei si è girata di schiena a un certo punto e tu ne vedi i capelli bruni, lisci. Ne vedi il collo e la schiena.
Ha cominciato a raccontarti di Biancaneve per la centesima volta. Tu hai adorato la sua voce.
Hai cominciato a intrecciarle i capelli, perché l’hai fatto? Non lo sai.
E in un attimo tutto è diventato magico.
La sua voce che, in un sussurro appena udibile, racconta come solo lei sa fare. I suoi capelli setosi fra le tue dita. La penombra.
Poi la storia è finita.
Nessuno a parlato, nella stanza.
Hai continuato ad intrecciarle i capelli e ora lei si è addormentata.
Non à facile.
Non è facile capire te stessa. Tu, che in quei momenti credi di amare. Tu, che in altri momenti credi di odiare. Tu, insicura. Tu, che non ti conosci abbastanza. Tu, che hai paura.
Tu, la ami?
E’ questo, dunque, l’amore?
Cosa vuol dire amare una persona?
Cosa vuol dire amare un’altra ragazza?
Perché è così difficile?
Lo sarebbe anche se quella ragazza fosse un ragazzo?

E poi. E poi non puoi rovinare tutto.
Quei momenti magici che ti fanno credere di amare profondamente sono gli stessi che ti frenano.
Momenti che ami e che odi. E Catullo accompagna le tue notti ripetendo:

Odi et amo. Quaere id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Ti odio e ti amo. Ti chiederai come faccia. Non lo so, ma avviene ed è la mia tortura.

Se solo tu potessi capire, sapere. Se è giusto o no.
Al di la del fatto che è una ragazza.
Non dicevi di considerarla tua sorella?
Forse la consideri tua sorella. Forse quello che provi è affetto.
Ma quei momenti, quando chiacchierate, vicine sotto medesima coperta,  e ne guardi gli occhi, gli zigomi, le labbra… in quei momenti vorresti baciarla. Ti fa paura. Ti piace. La ami. Non la ami. La odi.
Ma cosa sei?

Perché dovresti baciarla? Lei ti rifiuterebbe. È così, è la verità, lo sai.
E la vostra amicizia cadrebbe.
E tu cadresti.
Non riusciresti ad andare avanti sapendo di aver distrutto una così grande amicizia.

Allora eccoti in una situazione di stallo.
Eccoti, che ti perdi nelle sfumature dei suoi capelli. Eccoti, che pensi che quel momento dovrebbe poter durare per sempre. Eccoti, che temi di svegliarla. Eccoti, che vorresti smetterla di intrecciarle i capelli. Eccoti, che non potresti mai interrompere quell’effimero contatto.
Eccoti.

Ma  perché sei così confusa? Perché sei così oscura?

Qualcuno accende la luce? No. Buio totale.

Ma chi sei?

Sei una ragazza, sei lesbica, sei eterosessuale, sei, sei, sei…
Devi essere, giusto? Se no non esisteresti.
Allora, cosa sei?
Una ragazza.
Chi ti piace?
Non lo so.
Come non lo sai?
Non. Lo. So.
Possibile?
Possibile.
Ma ti piace lei?
NON. LO. SO.

Non è facile.
Come farai a capire? Come farai a risolvere questa situazione?
Non lo sai. Per il momento sai solo che è bello stare li, in quel momento. con il suo respiro regolare nelle orecchie e i suoi capelli così incredibilmente morbidi fra le mani.
Li intrecci, ma dopo pochi secondi sono di nuovo lisci e liberi.
Come i tuoi pensieri. Tenti di arrivare a una conclusione, tenti di capire, ma appena ti sembra di essere giunta a qualcosa, tornano a liberarsi i tuoi dubbi.

Goditi questa notte, perché domani i suoi capelli e il suo respiro, saranno di nuovo lontani.

Non c’è conclusione, certo.

Cosa ti aspettavi?

  
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