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Autore: iwillcare    17/02/2013    1 recensioni
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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2.Ti ho salvata, di nuovo


-“mi spiace contraddirti ma questo è il bagno dei maschi” rispose Harry indicando il disegno di un’omino con i pantaloni
-“merda” dissi, volevo sotterrarmi.
-“fumi?” chiese poi sbalordito notando la sigaretta che avevo tra le mani
-“ti ho già detto che dovresti farti gli affari tuoi… styles” lo fulminai con lo sguardo. Ma lui, incurante della mia reazione prese la sigaretta e la buttò nel water. Stavo per gridargli contro ma harry si accorse che stava arrivando qualcuno così mi mise una mano sulla bocca e chiuse la porta del bagno. Non riuscivo a respirare, la sua grandissima mano premeva sulle mie labbra, sentivo il suo fiato sul collo. Il suo petto era appiccicato al mio, per essere due ragazzi che si conoscono da un’ora eravamo davvero vicini. Fin troppo vicini.
-“l’abbiamo scampata bella” disse poi lui levando la sua mano dalla mia bocca sentendo quelle voci allontanarsi
-“ma sei impazzito?” sbottai indicandogli la sigaretta spenta che galleggiava nel water
-“se ci tieni tanto riprenditela” cominciò a ridere
-“sei proprio un gran simpaticone
-“merda, ma è suonata! Ora ho educazione fisica e per colpa tua dovrò fare tre giri di campo in più” continuai io tirandogli una pacca sulla spalla e lui mi bloccò tenendomi per un polso
-“tutta questa confidenza?” chiese lui ridendo sotto i baffi e io lo salutai.
 
-“prof mi scusi, è che… in bagno c’era la fila” dissi cercando di aggrapparmi sugli specchi
-“Curtney, è un bagno di un liceo, non un supermercato. Forza, tre giri di campo” urlò, feci un respiro profondo e corsi svogliatamente. Dal vetro della palestra si poteva vedere il corridoio e io vidi Harry che mi faceva il verso mentre correvo  e ricambiai con un bel dito medio accompagnato da un sorriso. Lui mi fece il gesto del cuore con le mani, poi lo vidi scomparire in fondo al corridoio. I miei compagni stavano decidendo le squadre per giocare a basket, non sopportavo quel gioco. non ero mai stata un’amante degli sport da campo, mi muovevo come una sorta di scimmia con problemi di respirazione quindi mi misi a sedere in panchina accanto a Elena
-“mi vuoi spiegare chi è questo Harry?” chiese maliziosamente
-“ti ho già detto che non è nessuno, l’ho conosciuto oggi alla macchinetta. Stop” sbuffai
-“conosco quello sguardo…” insisté lei
-“credo di no, visto che è il mio sguardo di sempre” dissi scocciata, ma sapevo che aveva ragione lei.
-“come dici tu” rispose Elena facendo spallucce. La campanella suonò di nuovo e tornammo in classe come un gregge di pecore.

-“ancora un’ora…” farfugliai in modo angosciato
-“Dai Miriam, tra sessanta minuti sarai nel tuo lettuccio caldo” disse Oliver
-“Se non la smetti anche tu ti ritroverai in un letto… quello dell’ospedale” dissi ridendo. Non facevo queste battute per cattiveria ma perché ero fatta così, e Oliver e Elena lo sapevano.
-“buongiorno ragazzi” il professore di letteratura entrò e tutti noi ci alzammo strusciando le sedie contro il pavimento.
-“Curtney!” disse poi con tono secco, mi venne un colpo. Cosa avevo combinato questa volta?
-“visto che l’ho già interrogata recentemente deve farmi il favore di portare questi libri in biblioteca” proseguì indicando una pila di libri impolverati accanto al registro e io feci un respiro di sollievo. annuii e li presi facendo una smorfia di dolore, pesavano tantissimo. Entrai in biblioteca e li poggiai sulla scrivania con molta, molta delicatezza, si fa per dire. Ne presi uno e lo misi su uno scaffale, mi girai e andai a sbattere contro la schiena di un ragazzo
-“scusa…” dissi timidamente, poi alzai lo sguardo: di nuovo lui.
-“sei una persecuzione!” proseguii
-“sai, potrei dire la stessa cosa di te” continuò fissandomi con quegli occhi che erano capaci di distrarmi dal resto del mondo, poi tornai in me.
-“comunque, cosa ci fa un tipo come te in biblioteca?” ero stupita nel vederlo lì
-“un tipo come me in che senso?” chiese incuriosito dalla mia domanda
-“un tipo che cerca di rimorchiare una ragazza tirando un pugno ad una macchinetta” risposi sarcastica
-“vedo che alla fine il ghiaccio non l’hai messo” disse lui indicando la mia mano sempre più gonfia, senza fare caso alla frecciatina che gli avevo appena fatto.
-“io vedo che sei testardo…” dissi fissandolo negli occhi, dipendevo da quei due smeraldi, da quelle labbra rosee, dai capelli ricci sbarazzini e da quel sorriso che gli illuminava il volto.
-“mai quanto te, Curtney” rispose, non ricordavo di avergli detto il mio cognome…
-“si può sapere come fai a sapere il mio cognome?” domandai stranita
-“eh… io so molte, moltissime cose” disse ridendo
-“Riccio, dimmelo e basta prima che ti rasi a zero la testa” l’intento era di minacciarlo, ma poi mi scappò una risata
-“sai che potrei denunciarti per minaccia?” domandò ridacchiando
-“chi ti ha detto il mio cognome?” ripetei
-“può darsi che sia passatocasualmente accanto alla tua classe e abbia sentito il professore chiamarti” ammise lui, le sue guance si fecero rosse
-“ah, e così saresti tu a denunciare me? Te l’ho detto… mi perseguiti” dissi spingendolo. Lui non si aspettava una spinta e urtò bruscamente lo scaffale facendo cadere tutti i libri a terra.
-“oh cazzo” esclamammo.
-“cos’è stato?!” disse poi una voce, la porta stava per aprirsi, ed Harry mi prese la mano
-“vieni, vieni!” mi incitò portandomi dentro uno stanzino pieno di fogli vecchi. Eravamo entrambi in silenzio, nell’aria c’erano solo i nostri respiri affannati e dalla serratura intravedevamo la faccia incredula della bibliotecaria, cominciai a ridere ed Harry mi mise un dito sulla bocca. Il mio cuore si fermò per un nanosecondo.
-“hai visto la sua faccia?” chiesi una volta che la signora uscì dalla biblioteca
-“ti ho salvato… di nuovo” disse lui sorridendomi.
-“modesto il ragazzo” risposi, ma in effetti aveva ragione. Uscimmo dalla biblioteca prima che qualcun altro potesse accorgersi del disastro che avevamo combinato e mentre ridevamo beatamente ci trovammo di fronte alla bibliotecaria, il mio sguardo si fece serio di colpo.
-“sapete cosa vi aspetta ora?... la detenzione” ci  disse lei fulminandoci con lo sguardo
-“perché ci ha fatto la domanda se si è data la risposta da sola?” mi chiese Harry e non potei fare a meno di ridere ancora
-“non farei molte battutine signorino” disse poi la signora allontanandosi e Harry le fece una smorfia
-“stupido!” gli dissi tirandogli una manata sul collo
-“questo è il ringraziamento per chi ti salva da certe situazioni?” chiese lui sarcastico
-“visto che dobbiamo passare un’ora in detenzione non penso che tu mi abbia salvato più di tanto
-“sempre a criticare” rispose accennando un sorriso.

Entrammo nell’aula per le punizioni, eravamo solo io e lui, gli unici sfigati a combinare un disastro dieci minuti prima dell’uscita.
-“così sembra che dobbiamo rimanere qui un’ora” disse Harry sedendosi su un banco
-“così sembra…” ripetei sbuffando
-“cosa c’è?” mi domandò, aveva notato qualcosa che non andava
-“c’è che avrei preferito stare a casa a dormire” risposi scocciata
-“se vuoi ci sono le mie gambe” mi invitò a poggiare la testa sulle sue cosce e alla sola proposta diventai paonazza
-“n-no tranquillo” dissi. Davvero era riuscito a intimidirmi?
-“bene, allora ne approfitterò io” Harry non si fece molti problemi a posare la sua testa riccioluta sulle mie ginocchia. Abbassai lo sguardo, non avrei dovuto farlo. I suoi occhi mi mozzarono il respiro…per l’ennesima volta.
 

eccomi con il secondo capitolo! innanzitutto volevo ringraziarvi
per le 7 recensioni e le 125 visite in un giorno :')
so che la storia ancora non è intrigante ma molto presto ci saranno degli intrighi
tra Harry e Miriam... non vi anticipo nulla. spero che continuiate a leggere
grazie ancora.

  
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