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Autore: LauraJoe    05/09/2007    2 recensioni
Sequel di "Quando si ruppe la lavatrice"...Gerard Way alle prese con un pomeriggio di shopping e un'irascibile ragazza...sopravviverà?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gerard Way, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SENZA PAROLE

Il dramma del foglio bianco

 

“Che ne dici di Beyond the death? Ti sembra abbastanza spettrale?”

Se potessimo osservare la scena dall’alto vedremmo…una stanza. Un salotto, per la precisione. Con solo due persone ad occuparlo.

Da una parte, Gerard Way, cantante dei My Chemical Romance, comodamente accomodato su una poltrona con un foglio e una penna in mano e l’espressione di chi è seriamente concentrato su qualcosa.

Dall’altra, Carrie Chandler, irascibile 25enne, scompostamente stesa sul divano, intenta a ronfare tranquillamente fregandosene di quello che succedeva intorno a lei.

Gerard alzò gli occhi su di lei, e si trattenne a stento dallo sbuffare.

“E insomma, Carrie! Io ti chiedo un aiuto e tu dormi! Ma che amica sei?”

Carrie aprì lentamente gli occhi e si voltò verso il ragazzo.

“Hai detto qualcosa,per caso?”

“Per caso? No, sul serio! Ti ho fatto una domanda!”

“Quaaale?”gli chiese sbadigliando.

Beyond the death! Che ne dici?”

“Dico che non ho idea di cosa ci sia oltre la morte. Non so neppure se c’è qualcosa oltre la vita, figuriamoci poi oltre la morte. Ma poi scusa, che ti frega?”

Gerard si lasciò sfuggire un sospiro. Era tutto inutile. Da quando aveva conosciuto quella ragazza, quattro mesi prima in un ascensore, aveva capito subito com’era fatta. Eppure passava quasi ogni giorno a casa sua, nonostante tutto le voleva bene. Erano diventati grandi amici.

“Carrie, ti ricordi per caso, vagamente, perché sono qui?”

Carrie si strinse nelle spalle.

“Perché c’è un motivo? Sei a casa mia praticamente tutti i giorni, ormai entri in questa casa più tu che mia madre!”

“Ero venuto per un aiuto”

“Su cosa?”

“Sul titolo per una nuova canzone! Solo che tu invece di aiutarmi, dormi!”

“Non stavo dormendo! Meditavo più profondamente sulla soluzione al tuo problema!” che faccia tosta.

Gerard si mise a ridere, con le mani nei capelli.

“Perché vengo qui, perché?”

“Forse perché ti sono simpatica?”gli chiese Carrie alzandosi per andare in cucina.

“Mah…”

La ragazza lo fulminò con lo sguardo.

“Scherzavo…comunque, beyond the death, come ti sembra?”

“Vuoi saperlo sul serio?”

“Certo che si!”

“Mi fa schifo. È orrendo, come titolo! E poi non pensare subito al titolo, pensa a quello che devi scriverci, in questa maledetta canzone!”

“Ma non mi viene in mente niente!”piagnucolò lui.

Carrie sbuffò. “Piuttosto, invece di stare qui a parlare di cose inutili, perché non mi accompagni a fare un po’ di shopping?”

Il cuore di Gerard perse un battito.

“Noooo…io odio lo shopping!”

“Figuriamoci!”sbuffò Carrie “Lo incontrassi mai, nella vita, uno, dico un solo maledetto essere di sesso maschile che apprezzi lo shopping!”

“Ti prego ,non puoi farmi questo!”

“Avanti, che non faresti male neanche tu se ti comprassi qualcosa di nuovo,sai? Hai un aspetto così triste…”

“Io non ho un aspetto triste! “

“Si, invece! Esci sempre vestito tutto di nero!”

“Il mio look corrisponde alle mie convinzioni personali! E al mio mestiere!”

“Convinzioni personali e mestiere che non approvo e quindi di cui me ne sbatto alla grande! È arrivato il momento di dare una botta di vita a al tuo discutibile carattere!”

Gerard scosse la testa,rassegnato.

“Lasciamo perdere, và! Ti accompagno a fare questo maledetto shopping così taci. Prendo la macchina!”

“Ma quale macchina e macchina! Andiamo a piedi, che un po’ di moto fa sempre bene e mette allegria!”

“Sei matta? Un po’ di moto…ci vorrà un’ora per arrivare in centro, da qui!”

“Naaaa…al massimo tre quarti d’ora”

“Prendo la macchina!”esclamò deciso Gerard prendendo le chiavi e uscendo prima che Carrie potesse fermarlo.

“Uffa!” sbuffò Carrie.

Poi prese borsa e giacca e lo seguì.

 

“Fermo, fermo, fermo quiii!!”

“Ho capito, ho capito, calma!”

Gerard accostò e parcheggiò l’auto.

“Allora, qual è la prima tappa?” chiese il ragazzo a Carrie chiudendo la macchina, già preparandosi psicologicamente a un pomeriggio di shopping.

“Direi che…quel negozio là va benone!”rispose lei indicando un negozio di abbigliamento vicino a loro.

Entrarono, e Carrie schizzò subito verso il reparto uomo, trascinandosi dietro un annoiatissimo Gerard.

 

“Che ne dici di questa?”

Carrie prese dallo scaffale una maglietta rose, che mostrò a Gerard. Lui fece un salto indietro, inorridito.

“Ma sei malata? Ti pare che io potrei mettermi quella roba?”

“Appunto! È arrivato il momento di provare qualcosa di nuovo, nella tua vita!”

“Non ci penso nemmeno! Rosa, poi…”

“Che ha il rosa che non va? È un colore così di moda,quest’anno…”

“Non fa decisamente per me”

“Per forza, ti vesti sempre total black…dai, sbrigati, provati questa maglietta e non fare storie!”

“Ho detto di no!”

“Daaaai! Fallo per me!”

Carrie sapeva benissimo che nessun uomo è in grado di resistere a una ragazza che fa gli occhi dolci. Gerard emise un lungo sospiro prima di prendere la maglietta e rintanarsi nel camerino. Ne uscì qualche minuto dopo, l’espressione leggermente schifata e la maglietta addosso.

“Wooooow! È perfetta! Sai che ti dona?”

“Ma per favore!”

“Sul serio! Sai che sei carino,così?”

“Perché prima non ero carino?”

“Non come ora”

Gerard alzò un sopracciglio,scettico. Carrie lo guardò con la stessa espressione di una madre paziente quando deve rimproverare il figlio cocciuto.

“Mai dare nulla per scontato,caro mio! Solo perché ti chiami Gerard Way e il 90% della popolazione femminile di questo pianeta ti sbava dietro,non vuol dire che tu debba essere sempre perfetto! Per esempio, con quella maglietta stai molto meglio”

“mi stai dicendo che sono più carino con questa cosa addosso?”

“Esattamente”

“Io e te non ci capiremo mai!”

“Non è necessario farlo. In fondo stiamo benissimo così!”

Si scambiarono uno strano sguardo, prima che Gerard tornasse nel camerino e ne uscisse qualche minuto dopo con addosso la vecchia felpa nera e la maglietta in mano.

“Bene, questa la prendi.”decise Carrie per lui. “Poi, vediamo, questi jeans…”

“Carrie frena: io questa roba non me la metterò mai. Odio il rosa. Ok?”

Carrie mise il broncio.

“Ma ti stava bene!”

Gerard scosse la testa.

“Scordatelo”

Carrie sospirò.

“Non finisce qui” gli disse “Ora,però, vieni con me che devo farlo io lo shopping!”

Già dimentica della maglietta, Carrie si diresse eccitata verso il reparto donna. Gerard alzò gli occhi al cielo.

“Donne!” borbottò fra sé prima di seguirla.

 

“Aaaah! Che meraviglia! È fantastica la sensazione che provo dopo aver fatto un po’ di sano shopping!” esclamò allegra Carrie uscendo dall’ennesimo negozio di abbigliamento rimettendo la sua Visa nella borsa.

Gerard la seguì subito dopo. Aveva lo sguardo allucinato e le braccia stracariche di sacchetti di ogni tipo e dimensione.

“Un po’? hai prosciugato il tuo conto in banca, e lo chiami un po’? senza contare che siamo arrivati qui in città che c’era ancora il sole e adesso è sera!”

“Meglio! Avevo giusto un po’ di fame! Andiamo a mangiare qualcosa?”

“Ho bisogno di ben più di qualcosa!”

Carrie sbuffò. “Ma è possibile che non te ne va bene una?”

“Ma è possibile che non ti rendi conto di quanto pesano queste buste? La prossima volta, al posto mio, prenota una gru e due tir, se ti bastano!”

La ragazza lo fulminò con gli occhi.

“Sei odioso!”

“E tu sei insopportabile!”

“Idiota!”

“Capricciosa!”

“Cretino!”

“Bambina!”

“Stupido!”

“Lagnosa!”

“Deficiente!”

“Pazza!”

“St-“

“BASTA!”

Carrie ammutolì, ma non smise di guardarlo storto.

“Per una volta puoi evitare di fare la bambina?” le chiese Gerard paziente.

Carrie sbuffò, poi si voltò e s’incamminò, oltraggiata.

 

“Che cosa vi porto?”

“Una margherita”rispose Gerard leggendo il menu.

“Per me una quattro stagioni, due crocchette di patate e una porzione di patatine con ketchup. Abbondante.”

“Da bere?”

“Due medie”

Dopo che il cameriere li ebbe lasciati soli, Gerard guardò Carrie con una risatina.

“E poi ti lamenti che sei grassa. Con tutto quello che hai ordinato avremmo potuto mettere fine alla fame nel mondo”

Carrie non disse nulla, non lo guardò, non si mosse di un millimetro. Rimase immobile a sbriciolare la fetta di pane che aveva in mano tenendo lo sguardo basso.

“Carrie?”

Nessuna reazione.

“Hey! Terra chiama Carrie! Se ci sei, fai un fischio!”

Alzò gli occhi solo per rivolgergli un’occhiata piena d’astio, poi tornò come prima.

“Carrie…”disse Gerard più piano.

“Cosa c’è?”

“Ti sei offesa per prima?”

Lo guardò dritto negli occhi.

“Si!”esclamò indispettita.

Gerard sospirò.

“Certo che tu sai proprio come trattare le ragazza,eh! Con i tuoi “complimenti” faresti furore a un raduno di camionisti, è da quando ci siamo incontrati che non fai altro che rivolgermi insulti!”

“Ma non è affatto così!”

“Mi sembrava di averti già detto che hai la stessa sensibilità di una lavatrice, ma evidentemente ti faccio lo stesso effetto di un merluzzo surgelato, se continui a trattarmi così!”

“Non è affatto vero!”

“Stronzate! Vorrei sapere perché continui a stare con me ventiquattr’ore su ventiquattro, visto che mi odi tanto!”

“Io non ti odio, Carrie! Ma da dove ti escono tutte le stronzate che stai dicendo?”

Il ritorno del cameriere con le pizze la bloccò dal rispondere.

 

“Sicura che non vuoi andare a bere qualcosa?”

“Sicurissima! Sbrigati che voglio andare a casa!”

“Sicura sicura?”

“Come la morte”

“è la tua ultima risposta?”

“SI!”

“La accendiamo?”

“Per la miseria, Way, ti ho detto di si! Avanti, muovi quel culo e sbrigati a mettere in moto che mi sto congelando!” sbraitò la ragazza.

Gerard si lasciò sfuggire un sospiro.

“Tu sei troppo suscettibile per i miei gusti”

 

“Ecco qua. La principessina è tornata al castello. Ha bisogno di un tappeto rosso e di un principe azzurro per entrare?”

“No grazie” ringhiò Carrie. Poi scese giù dall’auto e andò a recuperare le buste nel bagagliaio.

“Carrie, aspetta!” esclamò lui facendo per seguirla.

“è tardi, devo andare!”

“Almeno lascia che ti aiuti!”

“Ce la faccio benissimo da sola!”

Riuscì ad aprire la porta e spinse dentro casa tutti i sacchetti. Entrò anche lei, subito seguita da Gerard.

“Cosa vuoi ancora?”

“Posso parlarti senza correre il rischio della decapitazione?”

Carrie emise un ringhio che lui intese come un si, mentre la osservava togliersi le scarpe e buttarle nell’ingresso.

“Volevo chiederti scusa”

“Ah si?”

“Mi sono comportato come un cretino, lo so”

“Ma davvero?”

“Il fatto è che quando sono con te mi viene naturale comportarmi così. Sarà per il tuo carattere, ma mi viene spontaneo prenderti in giro. Per vedere come reagisci.”

“Le tue parole mi lusingano”rispose lei sarcastica “è davvero emozionante sapere quanto tieni a me”

”Ma è per il fatto che-“

“Non voglio sentire altro. Se hai finito o no, non ha importanza, quella è la porta”

“Perché ce l’hai tanto con me? Scherzavo, e ti ho anche chiesto scusa!”

“Perché ne ho abbastanza dei tuoi scherzi! Dei tuoi e di quelli della gente! Non ne posso più! Fate tutti così! Mi trovate divertente,ci prendete gusto a farmi incazzare! Bè, stavolta mi sono stancata sul serio! È arrivato il momento di dare una dannata svolta alla mia vita! Quindi gira i tacchi ed esci, hai finito di vivere da parassita in casa mia! Io non sono un passatempo, Gerard, sono un essere umano! Ho anch’io dei sentimenti, e dopo 25 anni è davvero arrivato il momento di dare un senso a questa schifosa vita!”

Gerard lasciò che si fosse sfogata per bene, poi la guardò voltarsi e chiudersi in camera sua, sbattendo violentemente la porta. Si sentì decisamente un cretino.

Trattarla in quel modo, come fosse davvero un giocattolo.

Sospirò, poi si voltò e fece per andarsene. Arrivato a metà strada, però si bloccò di colpo e tornò velocemente sui suoi passi, fermandosi davanti ala porta della camera di Carrie. Esitò qualche istante, poi spinse piano la porta ed entrò.

La luce era spenta, ma alla luce della luna che proveniva dalla finestra poteva vederla chiaramente buttata sul letto di spalle, e sentirne i singhiozzi sommessi.

Si sedette sul bordo del letto, indeciso, poi le sfiorò la spalla con la mano.

“Carrie…”

“Cosa c’è ancora? Ti avevo chiesto di andare via!”

“Senti, mi dispiace, io non…”

Carrie parve riprendersi. Si alzò a sedere e lo guardò negli occhi.

“Non è per te. È…per tutto quanto”

“Tutto quanto cosa?”

“Ma tutto, Gerard! Ho un lavoro che sto per perdere, dato che arrivo puntualmente in ritardo mostruoso, ho un carattere di schifo, la gente mi odia…insomma, la mia vita va a rotoli e io sto qui, seduta sul mio letto a parlare dei miei pallosissimi problemi al cantante dei My Chemical Romance”fece una risata amara “Che non sa neanche cosa vuol dire la parola problema!”

“Non è affatto così. Io…ti capisco”

“No, Gerard. Non puoi capirmi. Tu, il tuo lavoro non lo perderai mai, a meno che non lo decida tu, il tuo carattere mi è sembrato abbastanza normale e ti adorano tutti. Come fai a capirmi?”

“Bè, in effetti detto così…però non è vero. Ognuno ha i suoi problemi e poi, scusa, per quanto riguarda il lavoro basta che ti svegli più presto e ce la fai. Il tuo carattere non si può cambiare ma puoi sempre provare ad addolcirlo un po’. In alternativa puoi fingere di essere una santa.  Per quanto riguarda il terzo problema non è vero che la gente ti odia. Hai la tua amica Megan, tua madre, tutta la tua famiglia…”

Carrie roteò gli occhi.

“…e anche me”

“Perché tu non mi odi?”

“Ti odiassi davvero non passerei tutti i pomeriggi a casa tua e non ti accompagnerei a fare shopping”

Carrie sorrise.

“Parli sul serio?”

“No, per finta…perché devi sempre dubitare di tutto?”

“Perché per natura non mi fido di nessuno. Non posso farci niente se lassù hanno voluto che fossi così”

“Ok, ok, non iniziare a scaldarti…”

Carrie sbuffò.

“Comunque, ti sei calmata,ora?”

Carrie annuì.

“Si, e ti devo ringraziare. Non fosse stato per te sarei ancora qui a compatirmi e a versare lacrime inutili. Restava solo l’armadio a consolarmi”

“Che però non avrebbe potuto muoversi, pieno com’è di tutto quell’esercito di roba inutilizzata”

“Hey, non è vero!”

“Si, invece. Continui a comprare tutta la roba inutile che vedi e ammassarla lì dentro, tanto che ora l’unico vero acquisto ragionevole sarebbe non un altro vestito ma un altro armadio.”

Carrie gli tirò una cuscinata in faccia.

“Hey!”esclamò Gerard scansandosi.

Carrie lo osservò per bene, mentre un sorriso le nasceva lentamente sulle labbra.

“Però…sai che forse forse hai ragione?”

“Forse forse o forse sicuro?”

“Forse può darsi”

Entrambi sorrisero.

“Grazie gli disse lei sinceramente.

Poi si sporse in avanti per dargli un bacio sulla guancia, ma all’ultimo momento Gerard spostò il viso per portare le sue labbra a contatto con quelle della ragazza.

Carrie lo guardò negli occhi, sorpresa.

“Ma cosa…”

“Shhh. Non parlare sempre” sussurrò lui prima di posare nuovamente le sue labbra su quella di Carrie.

Lei era disorientata, ma vista la sua forza di volontà consistente quanto la mozzarella si arrese al bacio di lui, constatando che alla fine non era per niente male…

…anzi…

Gerard si allontanò di poco guardandola negli occhi.

“Sai che quando stai zitta sei ancora più bella?”

Lei gli tirò un’altra cuscinata in faccia e poi sorrise.

“Scemo”lo apostrofò.

Devo baciarti di nuovo per farti stare zitta.

Lei lo guardò maliziosa prima di baciarlo per qualche secondo,infine si staccò, un ghigno stampato in faccia.

“Non ho alcuna intenzione di stare zitta, ora, signor Way, quindi mi dispiace , ma credo che per farmi tacere… dovrà prima prendermi!”

Scattò in piedi brandendo il cuscino in mano come arma spaziale, con lui che la rincorreva per il corridoio.

E in lontananza, fuori dall’appartamento, non si sentiva nulla se non le loro risate.

 

Okay potete tirarmi tutte le pomodorate che volete…

Abbiate pietà di me, questa storia che sfiora il ridicolo non ha nessuno scopo di lucro, o altri fini.

È solo quello che mi è passato per la mente dopo l’ennesima giornata di settembre  passata a scuola guida a maledire mentalmente il mondo intero e in particolare la scuola che il 17 ricomincia….proprio un bel giorno….

Quindi se siete stato tanto coraggiosi da arrivare addirittura fin qui, lasciatemi un commentino….vi prego….baci baci a tutti!!!

  
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