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Autore: Dancyon    18/02/2013    2 recensioni
Le parole semplicemente sembrano non voler uscire.
La tua mente sa cosa vuol dire, ma la tua mano non è d’accordo.
Non scrive.
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Perchè, si sa, si vorrebbe sempre avere ragione, e quando si accetta che non è sempre così, chiedere scusa è praticamente la cosa più difficile del mondo, anche se lo fai per lettera.
LA MIA SECONDA ORIGINALE!
Manta
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Lettera


A chiunque sappia quanto è difficile chiedre perdono.
E anche a chi non lo sa, perchè ha il dono di capire quando è il momento buono per farlo!







L’inchiostro scuro scivola sulla punta della penna lentamente, sospeso per qualche attimo in aria.
Cade.
La macchia sul foglio si allarga, riempiendo la superficie bianca e intoccata, ironica nella quasi inesistente luce di mettanotte.
Un’altra macchia di inchiostro cade.
Una terza.
Stavolta provoca degli schizzi che raggiungono i bordi del foglio e il tavolo.
Le parole semplicemente sembrano non voler uscire.
La tua mente sa cosa vuol dire, ma la tua mano non è d’accordo.
Non scrive.
Trema, scarabocchia sui bordi del foglio macchiato, stringe la penna spasmodicamente.
Non scrive.
Guardi la tua mano come fosse colpa sua la tua mancanza di coraggio.
Accartocci il foglio e lo butti verso il cestino.
Cade fuori, come gli ultimi dieci tentativi.
Non ti alzi nemmeno. Prendi un altro foglio.
Intingi la punta della penna nell’inchiostro, poi ci ripensi e cambi penna.
Apri un’altra bottiglietta d’inchiostro, blu stavolta.
La mano si sposta sul foglio, come ha fatto inutilmente nelle ultime due ore.
Provi lo strano e codardo desiderio di alzarti ancora e controllare la tua biblioteca alla ricerca di un libro su come chiedere scusa. E’ impensabile che la tua fedele biblioteca ti abbia tradito desso che ne hai più bisogno. Hai praticamente vissuto la tua vita là dentro. I libri sono l’unica cosa reale a cui ti attacchi con le unghie e i denti. La tua ancora. La tua colonna.
E per la prima volta ti hanno tradito.
Pensi che vale la pena di farlo, anche se sai bene che non troverai niente, come non hai trovato niente tutte le volte che hai cercato oggi: dieci minuti fa; venti minuti fa; quaranta minuti fa ...
Eppure vuoi farlo. Solo per alzarti da quella sedia che ti ha incarcerato fino ad adesso.
Non era mai successo che la tua scrivania si trasformasse in un incubo. O la tua penna se è per questo.
Sbuffi e posi la punta della penna sul foglio, lasciandovi una notevole macchia d’inchiostro.
Pensi che se lo lascia un altro po’ ci sarà un buco invece del colore.
Non togli la mano.
Tre ore di fronte ad un foglio bianco riescono a portare alla disperazione e all’arresa.
Allora capisci che l’arresa non era veramente quello di cui avevi più paura.
Era il tuo orgoglio a fremere.
Non hai mai chiesto scusa a nessuno. Non è da te.
Non lo faresti mai, se potessi evitarlo.
Al momento, però, del tuo orgoglio non t’importa più di tanto.
La disperazione, ancora una volta.
Forse una delle armi più potenti dell’uomo.
Riduci qualcuno alla disperazione e bacerà la terra su cui cammini quando gli darai una mano per uscirne.
La disperazione non uccide, ma distrugge.
Forse è peggio della morte.
La tua mano alla fine si è mossa.
Ha scritto una sola parola, nella tua fluente scrittura elegante. Sotto, il tuo nome.
Perdonami,
Samanta.
Incarti la busta con l’indirizzo già scritto velocemente, prima di avere il tempo di cambiare idea e gettare il foglio nel cestino, insieme ai suoi compagni ( O per terra, se è per questo).
Ti avvii verso la posta, che per uno strano scherzo del destino è a due passi da casa tua, come a dirti di andare avanti, di non voltarti.
Indietro non si torna.
E poi, puoi sempre dare la colpa alla disperazione e alla tua mano se qualcosa va storto.







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Eccomi con la mia seconda originale!
Sul serio, questa storia potete vederla un po' da qualsiasi prospettiva preferite.
La protagonista e il destinatario possono essere amici, amanti, nemici, eh sì, anche nemici, perchè persino loro meritano le tue scuse, quando è necessario, anche se forse è preferibile essere soffocati nel sonno o bere pece bollente, a volte.
Insomma, prendetelo un po' come volete, è piuttosto libera come storia.
Manta

  
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