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Autore: TakeUsHome    18/02/2013    0 recensioni
Due migliori amiche, un concorso per realizzare il loro sogno più grande... e cinque dolcissime carote che verranno travolte dall'incredibile magia dell'amicizia e dell'amore. Anche se non sempre la realtà è come sembra...
Ma, prima di tutto, prima di qualsiasi altra cosa, amavo alla follia il tuo nome: Louis. Louis, Louis, Louis. Avrei potuto ripeterlo in eterno, non mi sarei mai stancata. Louis, Louis, Louis, Louis, Louis... Oh, Louis, come potevi non accorgerti che il tuo nome era musica?!
Scritta a quattro mani da Sshnillz e SkysKeeper_LFMD C= se vi abbiamo incuriosite, venite a leggere!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 1

DON'T STOP DREAMING!

23 GIORNI PRIMA



Erano solo pochi minuti che passeggiavamo sulla spiaggia, ma volevo che durassero per sempre. Tutto era perfetto: la sabbia, quella leggera brezza che ci accarezzava e mi disordinava i capelli, il nostro silenzio che non aveva bisogno di essere riempito... era una notte di novilunio, il cielo era velato da un sottile manto di stelle che rischiaravano delicatamente la spiaggia rendendola quasi bianca.
E poi c'eravamo noi, a qualche centimetro l'uno dall'altra, mano nella mano, quel contatto così innocente che mi faceva impazzire il cuore, sparato in una frenetica corsa verso uno stomaco già di suo totalmente in subbuglio. Non ero in grado di trattenerlo, non ero in grado di fermarlo, quando ero con te il mondo intero si fermava mentre io implodevo in uno scoppio di fuochi d'artificio e miliardi di cioccolatini a forma di cuore... era tutto molto, molto,
molto più forte di me. Ma non volevo resistergli. Non avrei mai voluto. Era la cosa più bella che mi fosse mai capitata.

Non riuscivo a dirtelo, non riuscivo ad aprirmi, non riuscivo a dichiararmi, eppure nella mia testa era tutto così semplice! Perché ti amavo, dannazione, amavo ogni minima parte di te, la tua dolcezza, i tuoi sorrisi mozzafiato, la tua leggera tendenza ad essere troppo protettivo e geloso, a volermi soltanto per te, come se io avessi mai provato anche solo una volta il desiderio di stare così, nella stessa situazione in cui ci trovavamo noi, con qualcun altro... amavo i tuoi abbracci, così caldi e delicati, amavo la tua risata, uno sprazzo di luce nei miei giorni bui e tempestosi.
Ma, prima di tutto, prima di qualsiasi altra cosa, amavo alla follia il tuo nome: Louis.
Louis, Louis, Louis. Avrei potuto ripeterlo in eterno, non mi sarei mai stancata. Louis, Louis, Louis, Louis, Louis... Oh, Louis, come potevi non accorgerti che il tuo nome era musica?! Tu più di chiunque altro avresti dovuto capirlo, tu che avevi la musica nel cuore, con la quale condividevo il mio angolo di paradiso, tu avresti dovuto capire che il tuo nome sarebbe stato la perfetta colonna sonora della mia esistenza. Non mi serviva altro.
Ma come riuscire a dirti tutto questo, come riuscire a dirti tutto questo e tutto ciò che non ero nemmeno in grado di concretizzare, se quando ti guardavo l'Universo intero svaniva?

« Hannah. »
Pronunciasti il mio nome con il lento sciabordare delle onde. Mi fermai accanto a te, sorpresa, il sorriso che aveva già contagiato tutto il mio viso. Avevi pronunciato il mio nome. Volevo vivere in quell'istante per sempre.
I nostri sguardi erano fusi l'uno nell'altro, ma nel tuo c'era qualcosa di strano. Qualcosa che sì, c'era sempre stato, ma che non era mai stato così intenso.

« C'è una cosa... » parevi tormentato; smisi di respirare « C'è una cosa che avrei voluto dirti da tanto, tanto, tanto, tantissimo tempo. »
Non sapevo cosa dire. Sentivo le gambe cedere. Era l'inizio della fine.
Il mio silenzio ti indusse a proseguire.
« Beh, credo ormai tu sappia, credo che tu l'abbia capito da secoli, ormai, che mi piaci. » Annuii impercettibilmente. Non potevo, non
volevo credere a ciò che mi stavi per dire. Perché ero certa che non lo avrei sopportato. « Però... »
Mi allontanai di scatto, gli occhi già velati di lacrime. Non poteva essere... non poteva essere... non poteva essere! Non dopo tutto quello che avevamo fatto, non dopo tutto quello che era stato, non dopo tutto quello che mi avevi fatto provare. Non dopo tutto quello che avevo abbandonato per te.
Non ero una ragazza che piangeva facilmente, lo sapevi fin troppo bene: ero io quella dura, quella fredda, calcolatrice, quella che non mostrava mai i propri limiti, che tirava su di morale gli animi tristi e regalava sorrisi a non finire... nemmeno da piccola, nemmeno quando ero troppo giovane per capire di esistere e di esistere come donna, avevo sfogato le mie sensazioni con il pianto. Semplicemente, non era parte di me.
Eppure, con te era cambiata ogni cosa. Avevi stravolto la mia vita, ne eravamo entrambi consapevoli, ma tu mi avevi presa così nel profondo da non riconoscermi più allo specchio. Con te avevo pianto, con te avevo riso, con te avevo condiviso le gioie più grandi e i dolori più acuti come mai prima di allora, come non avevo mai fatto con nessun'altra persona.
Ed ora, questo. Avevi giocato con il mio cuore per capriccio, per toglierti lo sfizio... come potevi sorprenderti che piangessi?!
« Aspetta! Hannah! »
« “Aspetta”?
Aspetta”?! » avevo ritrovato la forza di parlare, ma i singhiozzi me lo impedivano.
« Io non posso più dire che mi piaci. » iniziai a correre, avrei voluto tapparmi le orecchie, non volevo ascoltare « Perché... Hannah, vuoi tornare qui?! » iniziasti a correre a tua volta, e presto mi superasti, bloccandomi i polsi con le mani, contro il tuo petto.
« Vai via... non voglio ascoltarti... »
« Io invece devo parlare. » alzai lo sguardo con difficoltà « Non posso più dire che mi piaci perché non è abbastanza. »
Mi paralizzasti con le tue parole; mollasti la presa, ed io abbassai lo sguardo a terra, confusa. Sia fuori che dentro.
« Cosa? »
« Io ti amo, Hannah. Molto probabilmente ti ho amata dal primo istante che ti ho vista. »

Impossibile... assolutamente impossibile... eppure era tutto dannatamente vero!

Tu mi amavi. E io ti amavo. Tutto era perfetto.

Poi tu alzasti il mio viso con la punta delle dita, costringendomi a fondermi nuovamente con il tuo sguardo, che adesso ardeva più intensamente che mai... sorrisi, felice come non lo ero mai stata, e tu mi asciugasti con una carezza una lacrima che mi scivolava lungo la guancia... e sorridesti... poi ogni distanza si annullò e...


CRAZY CRAZY CRAZY TILL WE SEE THE SUN I KNOW WE ONLY MET BUT LET'S PRETEND IT'S LOVE AND NEVER NEVER NEVER STOP FOR ANYONE TONIGHT LET'S GET SOME...
AND LIVE WHILE WE'RE YOUNG!!


«Oh mio dio che diavolo sta succedendo?!»
Saltai dalla sedia urlando, andando a sbattere contro l'anta della dispensa aperta poco dietro di me. Che dolore! Ma mai paragonabile a quello alle orecchie.
«Hannah!! Come hai potuto addormentarti in due minuti! Sono le due di notte e dobbiamo finire questa storia! Adesso non posso nemmeno andare a soffiarmi il naso, che tu te ne approfitti e ti addormenti!»
La mia migliore amica mi aveva appena resa sorda. In mano teneva ancora il cellulare, la canzone stava andando per i fatti suoi. Ma dopo la sua sfuriata non sarei riuscita a sentire nemmeno una mandria di elefanti al galoppo.
«Oh, cavolo, Sylvia, Louis mi stava per baciare!»
A quella notizia ammutolì, sgranò gli occhi, spalancò la bocca, e divenne una statua di marmo. Sì, era scioccata.
Fui costretta a raccontarle quel... quel sogno. Era stato un sogno. SOLO un sogno. Uno stramaledettissimo sogno. Ma perché, allora, sentivo ancora le onde rimbombarmi dentro?
Ah, giusto, quella che credevo essere la mia migliore amica mi aveva appena sparato una canzone al massimo volume nella testa.
Purtroppo le ci volle poco per riprendersi.
«Avanti, Hannah,» perché il mio nome pronunciato da lei mi sembrava così... così... inutile? «continua a scrivere. Pensa che se vinciamo questo concorso quel sogno potrebbe diventare realtà... una giornata intera con loro... le nostre cinque dolcissime meravigliosissime carote... il mio Zayn... non respiro...»
E dopo aver vagato ancora un po' nei suoi sogni -sì, a
lei era concesso- si accasciò sulla sua sedia, e non staccò gli occhi dallo schermo del computer finché non constatò che, se non mi fossi fermata, non mi sarei più trovata le dita.
Oh, Louis... dove sei finito?



SS's sweet and crazy corner:

buona sera a tutti! E buon 18 Febbraio! Questa è la fanfic scritta con le nostre quattro splendide manine C=
Iniziamo con il mettere in chiaro una cosa: non siamo la polizia tedesca, ma, più semplicemente, Sshnillz e SkysKeeper_LFMD ovvero SS! ^.^
Bene, che ve ne pare dell'inizio? È stato meraviglioso scrivere del sogno con Louis, ci siamo ritrovate a sospirare con gli occhi verso il cielo e un'espressione beatamente beata sul volto :-) ma non pensate siano tutte rose e fiori! Fidatevi ci sarà da divertirsi con queste due giovani directioner =P
Recensite, ragazze, sono importantissime le vostre opinioni per sapere se continuare o meno questa storia!!
Peace, Love and Having Fun <3


TakeUsHome
  
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