Un anno.
Erano riusciti a starsi lontano per così tanto tempo.
Ognuno aveva seguito la propria strada: Taemin a Seoul, Jonghyun a New York. Due strade apparentemente opposte, ma che si sarebbero ricongiunte … dopo un anno.
Il matrimonio del loro manager fu l’occasione giusta per rivedersi. Riscoprirsi. Amarsi di nuovo.

Jonghyun atterrò a Seoul alle prime luci del mattino, dopo un lungo e stancante viaggio. Sapeva che in aeroporto avrebbe trovato qualcuno ad aspettarlo.
Taemin era lì, impaziente di vederlo, nel suo smoking nero. I capelli scompigliati gli donavano quell’aria di innocenza, che aveva sempre fatto impazzire il più grande.
Jonghyun si fermò davanti a lui con la valigia. Lasciò il manico, facendola cadere, e senza dire una parola abbracciò il ballerino. Con un braccio strinse il suo corpo esile, l’altra mano si insinuò fra i suoi capelli.
Taemin nascose il viso nell’incavo del collo di Jonghyun, e ne assaporò il profumo come se lo avesse sentito per la prima volta.
“Ciao..” sussurrò Jonghyun nel suo orecchio.
“Ciao…”
“E’ passato un anno e mi accogli così. La prossima volta, dovrò stare via più tempo” disse ridendo il più grande.
“Non ti conviene … “ rispose serio l’altro.
“Taemin-ah …  sto scherzando!”

Un leggero buffetto sulla testa di Taemin, divise i due ragazzi.
“Dovremmo sbrigarci … non voglio arrivare tardi per colpa tua” disse Taemin, respingendolo.
“YAH. Va bene!”
“Ho la macchina … e guido io!”
“Come vuoi yeobo..”
“E non mi chiamare così!” concluse il più piccolo entrando in macchina. Jonghyun lo seguì, sorridendo maliziosamente.

Non una parola lungo tutto il tragitto.
Jonghyun continuava a sorridere, suscitando la curiosità di Taemin.
“Che hai da ridere?”
“Niente … pensa a guidare.”
“Sei appena tornato, e già non ti sopporto più.”
“Avrai modo di cambiare idea …”

Arrivati nel luogo in cui si sarebbe svolto il matrimonio, Taemin fermò la macchina ed aprì la portiera.
“Dove vai!” disse serio il più grande.
“Kim Jonghyun! Dovremmo scendere da questa macchina ed entrare in quella chiesa …”
“Non adesso.”
“Ma …”
Taemin non ebbe il tempo di rispondere. Jonghyun gli tirò la cravatta, trascinandolo su di sé.
“Jonghyun … non mi sembra né il momento, né il luogo adat…”

Il più grande gli impedì di parlare, lasciandogli caldi baci sul collo.
Taemin fu scosso da un brivido lungo tutto la schiena. Si lasciò andare e si avventò sulle labbra carnose di Jonghyun.
“Mi erano mancate…” sussurrò tra un morso e l’altro.
“Anche tu mi eri mancato..”
 
Jonghyun gli sollevò la camicia, accarezzandogli la pelle morbida e candida.
Taemin allentò la cravatta del più grande e gli sbottonò la camicia, lasciando una scia di baci sul suo petto caldo. Quel gesto provocò uno strano fastidio all’altezza del cavallo di Jonghyun.
Il ballerino se ne accorse e fece scendere una mano proprio lì, cominciando a massaggiare con movimenti decisi l’erezione del più grande.
Jonghyun afferrò con forza i suoi capelli, lo baciò con violenza cercando di soffocare gemiti di piacere.
Le loro labbra si muovevano con foga in una travolgente danza di passione.

Rimanere così lontani per un anno, aveva costituito una vera e propria prova di resistenza per entrambi.
A Seoul e a New York avevano raggiunto i loro obiettivi … ma mancava qualcosa.
Mancava il tassello che avrebbe completato un puzzle costruito insieme anni prima.
Mancava una persona da rendere orgogliosa.
Mancava il desiderio di mettere i loro due corpi in contatto.
Mancavano il profumo, i gesti, le piccole abitudini, le parole, i sorrisi …

“YAH! USCITE IMMEDIATAMENTE DA QUELLA MACCHINA”
I ragazzi vennero interrotti da urla e pugni violenti sul vetro della macchina.
Taemin aprì la porta ed entrambi rimasero storditi dal volume della voce della ragazza lì fuori.

“E’ tardissimo! Ma come vi è venuto in mente! Uscite!”
“Sooyoung …” sospirò Jonghyun, roteando gli occhi.

Taemin uscì dalla parte opposta della macchina, sistemandosi la camicia nei pantaloni. Immediatamente i due ragazzi si ritrovarono al fianco di Sooyoung, pendendola sotto braccio.
“Forse non vi rendete conto di quanto siate blasfemi in questo momento …” disse la ragazza stizzita, ma non riuscendo a nascondere un sorriso.

“Oh andiamo … tutti si baciano prima di un matrimonio.” Rise il più grande insieme a Taemin.
“Sì … baciano … non vi voglio più sentire! E accompagnatemi in chiesa … la damigella non può arrivare in ritardo.”







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Breve brevissima! 
Ma proprio breve.
E altamente idiota alla fine, I'm sorry.
Mi sono ispirata alla 4x14 di Glee. Yess.
Per i non Gleeks ... ecco il video che vi farà capire :D 
http://www.youtube.com/watch?v=mnAzwBVIS2w