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Autore: telesette    18/02/2013    0 recensioni
[Verso Ovest!]
Mentre ci apprestavamo a lasciare Antigua con i rifornimenti, in quel tardo pomeriggio brumoso dell'anno 1588, la nostra vedetta avvistò improvvisamente l'avvicinarsi di un galeone da guerra. Ci eravamo appena allontanati dalla costa e, uscendo dall'insenatura caraibica ove era nascosta, noialtri ebbimo appena il tempo di renderci conto che quella nave stava puntando dritta contro di noi per tagliarci la rotta verso il mare aperto. Ma la cosa ancora più grave, come osservammo meglio le insegne poste sull'albero maestro, era che la loro vela batteva inconfutabilmente bandiera spagnola...
Genere: Avventura, Generale, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nota Introduttiva:

FotoFotoVerso Ovest! ( Westward Ho! ) è indubbiamente un capolavoro classico sul genere dei romanzi di avventura. Scritto nel 1855, dall'inglese Charles Kingsley, è considerato da molti un eccellente riferimento tra sfondo storico e quello avventuroso. La critica lo ha definito forse l'opera migliore dello stesso Kingsley, autore peraltro di una bibliografia di tutto rispetto: Fermento ( 1848 ), Alton Locke ( 1850 ), Ipazia ( 1835 ), e molte altre opere di argomento politico e religioso... Purtroppo il libro originale ha avuto la sfortuna di cadere nel "dimenticatoio", per colpa di alcune più recenti scelte editoriali molto discutibili, risultando attualmente introvabile nell'edizione italiana integrale.
Esistono invece varie versioni basate sull'opera originale, anche se fortemente ridotte e/o modificate sotto vari aspetti.
In particolare nel 1991, la DeAgostini S.p.A. inserì anche quest'opera nella collana per ragazzi de: "I GRANDI RACCONTI D'AVVENTURA".
Non molto a che vedere logicamente col romanzo vero e proprio di Kingsley, in quanto l'adattamento narrativo e il relativo cortometraggio di animazione allegato sono comunque indirizzati ad un pubblico infantile. A cominciare dal protagonista Henry Lay ( Amyas Leigh, nel romanzo originale ), rude ed eroico inglese imbarcatosi  all'origine con la ciurma del celebre "pirata gentiluomo" Sir Francis Drake, votato a soccorrere la bella Rose Soltern dalle grinfie dello spagnolo Don Gusmàn. La storia narra del viaggio per mare e delle avventure di Henry, risultando una versione molto più leggera e romantica dell'originale, condita con quella dose accattivante di ironìa e comicità. Rispetto al finale tragico dell'opera originale, molto più incisiva e profonda nel trattare gli aspetti storici e politici che ruotano attorno alla vicenda, quello della DeAgostini è comunque un soggetto simpatico e divertente. Un racconto senza troppe pretese, in grado di cogliere l'essenza e lo spirito dell'avventura, capace di suscitare nel lettore emozioni e nostalgie varie.

Antigua di Fuoco e Don Gusmàn

Mentre ci apprestavamo a lasciare Antigua con i rifornimenti, in quel tardo pomeriggio brumoso dell'anno 1587, la nostra vedetta avvistò improvvisamente l'avvicinarsi di un galeone da guerra. Ci eravamo appena allontanati dalla costa e, uscendo dall'insenatura caraibica ove era nascosta, noialtri ebbimo appena il tempo di renderci conto che quella nave stava puntando dritta contro di noi per tagliarci la rotta verso il mare aperto. Ma la cosa ancora più grave, come osservammo meglio le insegne poste sull'albero maestro, era che la loro vela batteva inconfutabilmente bandiera spagnola...

- Don Gusmàn - mormorò Lay a denti stretti. - Cane rognoso... Ha atteso il momento di uscire allo scoperto, solo per prenderci in trappola!
- E' un galeone bello grosso, capitano - osservò preoccupato il buon vecchio Nerone Liberatore, tendendo al massimo il sartiàme di prua, nel tentativo di raccogliere tutto il vento possibile. - Se non fossi un "povero nero", probabilmente scapperei bianco dalla paura... Ma con quel bestione di nave, ci saranno addosso in pochi palmi d'acqua!
- Niente fuga, Nerone - dichiarò fiero Henry, sguainando la spada e accostandosi alla balaustra. - Non sia mai detto che un equipaggio inglese se la sia data a gambe, specie dinanzi a quel branco di donnole baciapreti e infingarde!

La logica di Lay non faceva una piega.
Gli inglesi andavano fieri del loro coraggio in battaglia, troppo orgogliosi per ritirarsi davanti ai "cani" di Re Filippo Secondo di Spagna. Per nessun motivo al mondo, una nave affidata a Henry Lay sarebbe fuggita di fronte al nemico, sia pure grande e possente come la colossale fregata al comando di Don Gusmàn.
Lo spagnolo intanto, abituato a vedere interi equipaggi squagliarsi alla sua sola vista, non riusciva a concepire la reazione degli inglesi. Invece di darsi alla fuga, tanto disperata quanto inutile, la nave degli avversari stava infatti facendo manovra per schierare la linea dei cannoni posti lungo la propria fiancata.

- Ma cosa credono di fare, los maledettos ingléses - imprecò Gusmàn, stringendo il cannocchiale tra le mani, con una smorfia di collera dipinta sul volto. - Non avran de vera entenzione de misurarsi col sottoscritto ?!?
- Beh, capitano Gusmàn - fece timidamente il fido Fernandez. - Sembrerebbe proprio che costoro facciano sul serio...
- Chiùdete el becco, idiota - ruggì l'altro, assestandogli un violento pugno sulla nuca. - Se credon veramenta de giuocar col sottoscritto, li calerò a picco prima del sol... Fernandez, vira de buerdo e prepara le cariche, muèvete cabròn!

Senza minimamente discutere gli ordini del suo superiore, Fernandez ordinò al timoniere di affiancarsi agli inglesi proprio sulla linea di tiro. Quanto a cannoni gli spagnoli erano in vantaggio ma, considerato il tempo per manovrare una nave tanto più grande, gli inglesi avevano guadagnato un tempo notevole per dar fuoco alle polveri prima del nemico.

- Mostriamo a quell'unto damerino di che pasta siamo fatti - urlò Lay, aiutando a posizionare uno dei cannoni e accendendo egli stesso la miccia. - Con gli omaggi della Regina... Buon appetito, Gusmàn!

La prima raffica di colpi investì in pieno la fregata spagnola, senza purtroppo arrecare danni considerevoli, ottenendo solo di accrescere ulteriormente l'irritazione di Don Gusmàn. Costui infatti si era messo a sbraitare contro Fernandez, sollevandolo di peso e scaraventandolo lungo disteso a lucidare il ponte con la faccia; e quando finalmente il galeone fu in posizione di tiro, ordinò ai suoi uomini di rispondere all'impudenza degli inglesi.

- FUEGO - gridò. - Fuego! Muerte agli ingléses... FUEGO !!! FUEGO !!!

La battaglia infuriò durissima.
Il rombo dei cannoni riecheggiò assordante sul pelo dell'acqua, trasformando la piccola baia di Antigua in un inferno, ma nessuno era in grado di stabilire quale dei due contendenti l'avrebbe spuntata sull'altro.
Il coraggio e la determinazione di Henry Lay?
Oppure la spavalderìa e l'arroganza di Don Gusmàn?

FINE ?!?

   
 
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