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Autore: be_brave    18/02/2013    0 recensioni
28 novembre 2011
Sono passati mesi ormai da quando te ne sei andato. Senza di te questo posto non ha senso. E ogni volta mi illudo che tu possa tornare ma non accadrà mai. Qui tutto sa di te, ci sono ancora molte delle tue cose che avrei dovuto buttare, o almeno allontanare da me per non farmi sentire troppa nostalgia. Una parte di te sarà sempre nel mio cuore e buona parte del mio cuore è andata via con te. Mi sento persa in questa casa che ormai è vuota; Vuota di sorrisi, di lacrime, di risate, di emozioni, di sentimenti… vuota di te. Mi manchi.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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COME BACK, BE HERE.
28 novembre 2011
Sono passati mesi ormai da quando te ne sei andato. Senza di te questo posto non ha senso. E ogni volta mi illudo che tu possa tornare ma non accadrà mai perché adesso tu vivi sulle nuvole e avrai un’altra vita, sicuramente migliore di quella che avevi prima, e non avrai nessuna intenzione a tornare qui. Ma qui tutto sa di te, ci sono ancora molte delle tue cose che avrei dovuto buttare, o almeno allontanare da me per non farmi sentire troppa nostalgia. Una parte di te sarà sempre nel mio cuore e buona parte del mio cuore è andato via con te, adesso è a pezzi, mi sento persa in questa casa che ormai è vuota; Vuota di sorrisi, di lacrime, di risate, di emozioni, di sentimenti… vuota di te. Mi manchi. So che sono passati vari mesi, per essere precisi sei mesi, ma la mia nostalgia si fa sentire sempre di più ed ogni volta penso a quel maledetto giorno di primavera quando quell’auto ti ha travolto sulle strisce pedonali, ed ogni volta mi scappa una lacrima succeduta da tante altre mille lacrime che non cessano mai. Ed è accaduto tutto davanti ai miei occhi, io ero lì, immobile, potevo essere travolta io e invece sono rimasta lì a guardare senza fare nulla. Io che sono sempre stata inutile nella mia vita, non ho mai fatto nulla di buono e non ho mai saputo amare veramente, anche questa volta mi sono rivelata una nullità, un’idiota. Non sai quanto fa male parlare di questo, non immagini quanto. 
In questo momento sto indossando la tua maglietta preferita, quella che mettevi tutti i giorni. Sa di te, posso sentire il tuo profumo e fa male, perché so che tu non sei qui, ma non mi importa perché il tuo profumo mi ha sempre mandato in tilt il cervello, mi fa impazzire. Ti amo e non posso nemmeno sfiorarti. Sto soffrendo giorno dopo giorno e la nostalgia mi sta lentamente divorando l’anima, senza accorgermene. Ma la lascio fare, perché tanto non ho niente da perdere.
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24 dicembre 2011
Eccomi di nuovo qui a scriverti. E’ l’unico modo che ho per parlarti, se ti parlassi guardando la tua foto mi verrebbe solo da piangere e non capiresti niente di quello che dico, quindi ti scrivo solamente per raccontarti quello che sta succedendo, per vivere ancora ogni giorno della mia vita con te, come se fossi qui. No! Non dovevo dirlo. Non dovevo dire quella frase! Mi dispiace, perdonami, non volevo. Io so che sei qui con me. Vedi, ti sto parlando! E in qualche modo sento che mi rispondi, che conversiamo come facevamo tutti i giorni. 
E’ appena scattata la mezzanotte, è Natale. Ed è il primo Natale che passo senza te, senza nessuno.
Già, sono sola nella nostra stanza, non ho preparato niente per Natale, nemmeno l’albero. Ti ricordi quando lo decoravamo insieme? O quando preparavamo i biscotti e intanto scherzavamo tirandoci addosso la farina? Sì, tutto questo non tornerà mai più. Ed è dura dirlo, o solamente pensarlo. 
Mi sento talmente sola, e mi manchi terribilmente. La solitudine mi sta uccidendo. Non ho più amici da quando te ne sei andato. Qualche volta i nostri vecchi amici mi chiamano, ma io rifiuto le chiamate. Certo, so che sbaglio, che faccio solo un torto a me stessa, ma non mi importa. Perché l’unica persona con cui vorrei stare sei tu. E se non ci sei tu non c’è nessun altro.
Ogni domenica la mamma viene a trovarmi portandomi qualche cosa da mangiare, ma non pensa che io non ne abbia voglia. Tutto quello che ingerisco lo rigetto, non ce la faccio a mangiare. Il mio stomaco è pieno di rabbia, tristezza, malinconia. Sono già sazia, non riesco ad aggiungere altro. Ed infatti sto dimagrendo, tantissimo, sono solo pelle e ossa. Ho paura di diventare anoressica. Ma di cosa devo avere paura? Non importa se diventerò anoressica, non ho niente da perdere. Tu eri tutto per me e t’ho perso. Quindi ora non ho più niente. Le mie parole ti fanno male? Lo so, fanno male anche a me. Ma sto dicendo solo la verità, nient’altro che quella, e anche se non voglio la devo accettare.
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14 gennaio 2012
Ciao amore, sono qui per parlare con te. In questi giorni non ho fatto molto, sono rimasta a casa e ho ascoltato la mia musica preferita. E’ passato un altro anno. Perché mi hai lasciato sola? Perché te ne sei andato senza un motivo plausibile? Tutti questi mesi senza te sono stati lunghissimi, e chissà quanto ancora dovrò aspettare. La scorsa settimana è venuta a trovarmi la mia amica Elena. Mi ha portato la pizza e abbiamo chiacchierato tutta la sera. Abbiamo parlato un po’ di tutto, ma non di te. Sapeva che mi avrebbe fatto male parlare di te e quindi non abbiamo toccato quell’argomento. Ha detto che mi ha trovata dimagrita, e so di esserlo dato che non mangio mai. Però quella sera ho mangiato la pizza e l’ho ingoiata senza fatica, forse perché è il mio cibo preferito… era da tanto che non passavo una serata così bella! Dovresti essere contento, perché dopo tanti mesi ho riso di nuovo. Mi dicevi sempre che amavi la mia risata, che amavi farmi ridere. So che non avrei avuto motivo di ridere, ma ho lasciato stare. Quella sera non ho pensato a te, ho pensato alla mia amica e a divertirmi. Scusami, sono una codarda a dirtelo così, scusa. 
Mi sto guardando allo specchio e vedo uno scheletro che si regge per miracolo. Mi vedi? Vedi quanto faccio schifo? Vedi le mie ossa? Sì, certo che le vedi, ormai si vedono solo quelle. Non mangio, non esco, non mi muovo, non parlo. Non faccio più niente. Non ho la forza di agire, perché non ne ho motivo da quando non sei più qui.
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19 aprile 2012
Un anno. E’ passato un anno da quel maledetto giorno. Oggi è un anno. No, basta, non ce la faccio più. Come posso resistere ancora? Esattamente un anno fa te ne sei andato, e da quel giorno non ho avuto più la forza di fare nulla. Niente. Mi odio. Mi detesto. Mi faccio pietà. Com’è possibile che non abbia fatto nulla per un anno intero? Sto lentamente soffocando nel mio dolore. Sono troppo debole.
L’altro giorno sono svenuta. Bé, in realtà sono svenuta parecchie volte in questi due mesi. E’ perché non mangio mai. Mia mamma ora vive a casa nostra e mi controlla costantemente. Specialmente se mangio. A volte è costretta ad imboccarmi perché non riesco a mettermi in bocca del cibo. Solamente a toccarlo con le labbra mi viene voglia di rimettere. Probabilmente non ti interesserà tutto questo, e nemmeno a me. Mi manchi ogni giorno di più, ho bisogno di vederti, di toccarti. Il profumo sulla tua maglietta non si sente più e ho necessità di annusarlo. Voglio raggiungerti, ma ancora non posso.
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2 maggio 2012
Mia mamma se n’è andata. L’ho implorata di andarsene da casa nostra, perché noi abbiamo sempre vissuto da soli, non abbiamo mai amato persone attorno, quindi mi ha lasciata sola. Abbiamo litigato per questo, ed infatti non ricevo più una sua telefonata da un paio di settimane. Meglio così, voglio affogare da sola nel mio dolore, non ho bisogno di nessuno. Avrebbe solo peggiorato la situazione.
Ieri mi sono pesata. Il mio peso è di 40 kg. Sono magrissima, sembro uno scheletro vivente. Anche se a pranzo mangio sempre la zuppa, poi faccio uno spuntino con pane e marmellata e a cena mangio quasi sempre formaggio e insalata. non riesco a mangiare altro. Purtroppo da quando mamma ha traslocato ho smesso di nuovo di mangiare; cioè, mangio solamente un po’ di pane verso le quattro del pomeriggio, poi basta. Non mi importa di svenire, di vomitare, di essere magra, brutta… non mi importa più di niente.
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15 luglio 2012
Mi manchi troppo. Ieri sono andata dal mio dottore e mi ha detto che se continuo così diventerò anoressica. Ha detto di lasciar perdere i problemi e di ricominciare a mangiare, perché la salute è la cosa più importante… cazzate. Tu sei la cosa più importante, non mi interessa se diventerò anoressica, posso pure morire, l’unica cosa che voglio sei tu.
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23 luglio 2012
Sei sempre stato qui, vero? Giura che mi hai sempre ascoltata e che ci sei sempre stato, che hai sempre creduto di rivedermi e che sei sempre stato dalla mia parte.
Mi sento confusa. L’altra notte ho sognato che tu mi insultavi, mi dicevi cose orrende; mi dicevi di smettere di scriverti perché non sarebbe servito a niente, che tu non mi hai mai ascoltato e non ti è mai importato di me perché sei sempre stato innamorato di un’altra. 
Ma cosa ti sto dicendo… so che non è vero, era soltanto un brutto sogno. Mi fido di te.
Sono qui, sul nostro letto. Ci sono sempre le stesse lenzuola azzurre con le nuvole, il posto dove -credo- tu sei adesso. Mi sto per addormentare; questa notte ho dormito poco e niente. Ho pensato sempre a te, a noi due… penso sempre a te. Sei il mio unico pensiero, direi quasi che sei un tormento, ma non lo saresti mai! Amo pensarti, pensare al tuo viso, alla tua voce; mi manca tantissimo sentire la tua voce, tantissimo. Ho bisogno di sentirla ora. Ed ecco che piango di nuovo nel dirti queste cose. Ho versato talmente tante lacrime che credo mi sia rimasta pochissima acqua in corpo. Sono asciutta dentro, il mio cuore si è prosciugato. Ed ora ho sete, sete di te. 
Scusa, credo che andrò a farmi un bagno caldo, nella nostra vasca; penso che mi aiuterà a non pensare.
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19 settembre 2012
Hei, amore! Sono sull’orlo della morte, sono appena svenuta e mi sono svegliata all’improvviso.
In questi due mesi non ho toccato cibo, sono rimasta sempre nella nostra camera, sdraiata sul letto a dormire e a pensare. Ho ricevuto solo due telefonate da mia madre, entrambe rifiutate. Ho dormito di giorno e sono stata sveglia di notte, a pensare e pensare e a fantasticare sul nostro incontro.
Mia mamma si è preoccupata, me l’ha detto nei suoi otto messaggi. Tutti letti e nessuno a cui ho risposto. E’ venuta a casa, continuava a suonare il campanello ma io non le ho aperto. Mi ha chiesto se fossi in casa e se stessi bene, le ho risposto con un filo di voce e dopodiché sono tornata a letto. Non si meritava niente di tutto ciò, ho sbagliato e lo so. Ma volevo solo stare da sola, ho chiesto solo di essere lasciata in pace, tutto qui.
Mi stai ancora ascoltando? Sto per raggiungerti! Mi sento debole, troppo debole. I miei occhi si fanno pesanti, cerco di tenerli aperti ma non ci riesco. 
Amore, sto arrivando da te! Insieme avremo entrambi un futuro migliore, ne sono certa. Con te sarà tutto più facile, sarò molto più felice, la vita mi sorriderà. No, non mi importa delle persone che mi vogliono bene, perché ce ne sono ben poche. Anzi, credo che l’unica persona a cui importa di me è mia madre. E no, non penso nemmeno a lei, a come starà quando io non ci sarò più. Vuoi un risposta? Starà sicuramente molto meglio, non avrà più preoccupazioni e non dovrà sprecare tempo per venire da me. Sento che presto sarò lì con te, sono più debole del solito e mi sento strana; il mio cuore batte velocemente e i miei occhi non riescono a stare aperti, le mie mani tremano e sento un gelo incommensurabile. Amore mio mi senti? Siamo vicini! Siamo talmente vicini che riesco a sentire di nuovo la tua voce che grida il mio nome, il tuo profumo; e riesco a vedere i tuoi occhi.
 
Eccomi, sono qui.
  
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