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Autore: J_e    18/02/2013    10 recensioni
Una serata di pioggia battente e due anime tormentate che dolcemente trovano conforto tra loro.
Una piccola sdolcinatezza tra la mia coppia preferita ^^
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Buona sera popolo di Efp, per chi mi segue come autrice troverà molto strana questa mia pubblicazione in toni così dolci, ma tranquilli non sono improvvisamente impazzita. Questa è una storia che ho scritto sotto richiesta della mia migliore amica N_o_e e quindi è anche dedicata a lei <3

In più ringrazio PZZ20 per la sua speciale collaborazione ^^

Spero che vi piaccia e che non troviate Vegeta un po' troppo OOC, nel caso, perdonatemi ma quella pazza della mia migliore amica è malata di romanticismo u.u

Un bacione,

J_e :D

 

Sotto la pioggia

 

 

Nella notte fonda e scura tutte le luci della Capsule Corp erano spente, il buio del cielo, coperto e minaccioso, nulla permetteva di scorgere tutt'intorno mentre quelle nubi cariche di pioggia, senza remore, riversavano le loro lacrime su quella terra martoriata ma salva.

Un guerriero dall'animo oscuro vegliava sotto a quell'acqua, sperando che almeno lei potesse cancellare il tormento che lo affliggeva.

Se da una parte era ancora imbestialito per la sconfitta subita e la dipartita di Kakaroth, compiuta nel peccato ignobile di salvarlo per la seconda volta, dall'altro lato ce l'aveva a morte con sé stesso per tutto il tempo, sottratto agli allenamenti, perso a fantasticare su qualcosa di azzurro e limpido, come il cielo sereno, ma molto più palpabile e forse anche più raggiungibile.

Vegeta diede un pugno al terreno, facendo schizzare l'erba bagnata e sporcando la felpa azzurra che la terrestre gli aveva rifilato.

Maledetta creatura!

Dopo mille ragionamenti era solo così che riusciva, più o meno, a concludere quel divagare interiore che si trovava a dover affrontare, perso in un labirinto di pensieri sciocchi e quanto mai inappropriati, su di lei.

Sperava che quell'acqua, dirompente di furia temporalesca, potesse, in qualche modo, lavare la sua mente, evidentemente divenuta impermeabile a tutto tranne che a lei.

 

Percepì, ancora prima di vedere, che la terrestre si stava muovendo, per quanto fosse piccola e snella riusciva a fare una confusione devastante una volta fuori dalla propria stanza, e lui, con l'udito fine che si ritrovava la sentì perfettamente.

In ogni stanza dalla quale stesse passando, la creatura oggetto del suo rimuginare, accendeva e spegneva una luce ed il tic-tac degli interruttori provocava un rumore pari a quello della pioggia battente.

Vegeta aspettò solo qualche istante e, come si aspettava, si ritrovò la terrestre dietro di sé, con un ombrello in mano e un abbigliamento pressoché ridicolmente inadeguato alla sua debolezza ed al freddo che faceva.

Quella sciocca si era precipitata fuori con indosso solamente una vestaglia, che non arrivava nemmeno alle ginocchia, un maglione di lana sopra, ancora più corto e le pantofole da camera che si stavano inzuppando d'acqua, molto probabilmente, raffreddandole i piedi.

Lei, che era uscita vestita in quel modo e reggeva un precario ombrello sopra la testa, tentando di coprire anche il Saiyan, ora osava perfino fargli la predica.

Come puoi stare sotto alla pioggia in questo modo! Chissà da quanto tempo che sei qui fuori, muoviti a rientrare che rischi di prenderti un raffreddore.”

Vegeta ghignò a quelle parole, lei che era mezza nuda e iniziava a tremare, veniva a dire a lui, che a quelle temperature ci passava le estati sul suo pianeta, di fare attenzione.

Parli troppo, terrestre.”

Bulma soffiò, infreddolita e ormai con i piedi fradici.

Per favore ti decidi ad entrare?”

Vegeta continuava a guardare davanti a se', l'orizzonte interrotto dai palazzi della città.

Se hai freddo torna dentro, nessuno ti ha chiesto di venire qui fuori.”

Non posso mica lasciarti qui sotto alla pioggia.”

Perchè no? Ci sono stato fino adesso.”

Bulma fu sorpresa da quegli scambi improvvisi di battute, di solito lui era molto più rude e rispondeva con insulti e minacce.

Quella notte, invece, sembrava essersi riappacificato con il mondo e le rispondeva come un comune essere umano. Alla ragazza venne voglia di parlare con lui ancora per un po', però la in piedi stava veramente gelando.

Vegeta, posso almeno sapere cosa ci fai alle tre di notte in giardino sotto alla pioggia?”

Il Saiyan si accorse del tremore ormai evidente della terrestre, ma non aveva voglia di rientrare in casa, nemmeno, però, la voleva vedere morire congelata.

 

All'improvviso, in maniera davvero brusca, le afferrò una mano e se la trascinò in braccio incrociando le gambe e accogliendola sotto alla felpa per poi, in un lampo, aprire la zip e circondarla in un abbraccio caldo, mentre lei continuava a tenere l'ombrello aperto, sopra le loro teste.

Sei pazza, sciocca terreste.”

Bulma rimase interdetta da quel gesto pensando che, sotto la sua felpa, a contatto con la pelle nuda si stava proprio al caldo. Commento, che si lasciò sfuggire quasi per sbaglio, in un soffio di alito rovente che andò a solleticare la pelle del collo di Vegeta, facendolo sorridere.

Sei caldo.”

Sono un Saiyan.”

La risposta espressa in tono ovvio e burbero fece sentire la ragazza quasi una stupida ma era certa fosse solo il suo modo di intimidirla, sotto sotto, sapeva che anche lui si stava divertendo.

Non hai risposto alla mia domanda di prima.”

Vegeta abbassò, per la prima volta, lo sguardo su di lei e le regalò un sorriso sbieco, di come Bulma non ne aveva mai visti da lui e la ragazza ne restò abbagliata, fulminata, completamente rapita da quell'angolo di paradiso che quel sorriso le faceva percepire.

Ero venuto qua fuori per allontanarmi da te.”

Con sguardo truce e un po' minaccioso, aveva preso ad avvicinarsi stringendo con maggior forza le braccia attorno a lei.

Il fiato del Saiyan usciva in nuvolette a pochi centimetri da Bulma e lei respirava il suo profumo di maschio, quel profumo eccitante che riusciva a sentire ogni qual volta lui uscisse da una stanza e di cui la Gravity Room era pregna.

Invece, tu, dannata testarda dovevi venire qui fuori.”

Nella sua voce un po' di rabbia, a cui Bulma non diede la minima importanza visto che le loro labbra erano a pochi millimetri di distanza. Si incontrarono a metà respiro, assaporandosi senza remore o paure. La lingua dell'uno su quella dell'altra a cercarsi e desiderarsi con sempre maggior intensità.

Vegeta prese il sopravvento sulla ragazza e la distese a terra, le gambe intrecciate e i vestiti zuppi sull'erba bagnata. L'ombrello, che fino a quel momento li aveva protetti dalla pioggia, ora rotolava a terra senza più alcuno scopo.

Il Saiyan scese con la bocca sul collo della ragazza e iniziò a levarle il maglione di lana, completamente inutile per ciò che lui aveva in mente.

La sua felpa si ritrovò presto con la zip divelta dall'irruenza del gesto e il Saiyan decise quindi di levarsela e adagiarne quel che restava sotto la testa della scienziata, in modo che non si bagnasse troppo.

Si fermò un istante a guardarla con quella sottile camicia da notte che con l'acqua le si era appiccicata addosso lasciando che se ne scorgessero le forme piene e seducenti.

Bulma arrossì quando notò dove era diretto lo sguardo dell'uomo e, perché non si accorgesse del proprio imbarazzo, gli cinse il collo e riprese a baciarlo.

L'uomo iniziò a palparla delicatamente, come Bulma non si sarebbe mai aspettata, con quelle mani da spaventoso guerriero che erano macchiate del sangue di centinaia di razze diverse. Ma quando la toccava riusciva a trasmettergli sicurezza e qualcosa che mai si sarebbe immaginata. Da lui riusciva a percepire una dolcezza e un amore che quasi non gli appartenevano.

Vegeta.”

Bulma ansimava, già eccitata dai tocchi esperti del Saiyan e lui si sentiva in quel cielo, che nei suoi splendidi occhi riusciva a vedere, ed emozionato scivolò in lei facendola gemere ancora di più.

Appoggiò la testa nell'incavo del collo della ragazza e iniziò ad accarezzarla mentre le regalava orgasmi e piacevoli sensazioni.

Bulma aveva affondato le mani nei capelli di Vegeta, che con la pioggia erano ricaduti sulle spalle del guerriero.

Quando il Saiyan alzò il viso per guardarla negli occhi mentre, insieme, culminavano nel massimo piacere, Bulma si accorse di quanto quello scimmione le faceva battere il cuore e di quanto fosse bello e giovane quando era rilassato.

Vegeta.”

Negli ultimi spasmi dell'orgasmo Vegeta le si stese sopra, proteggendola dalla pioggia e tenendola stretta, solo per sé: lei era solo sua e nessuno gliel'avrebbe mai potuta portare via, lui non lo avrebbe permesso, mai.

Sei mia.”

Un sussurro che per Bulma valeva più di mille “ti amo”.

Sempre e solo tua, mio Principe.”

Una risposta che per Vegeta valeva più di mille vittorie.

In una notte buia, in cui la pioggia scendeva dalle nuvole cariche di tensione, due anime si erano incontrate e amate con l'unica testimonianza di quelle stelle che piano piano riemergevano nel cielo blu, mentre la pioggia smetteva di battere e lasciava lo spazio alla luna piena e serena.

  
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