Un
cuore in una scatola. Che cosa assurda, perché sarebbe
dovuto essere fonte d’ispirazione?
Eppure, Webber sembrava avere ragione: a quanto pareva, la Yang stava
riuscendo
nella sua titanica impresa di finire e perfezionare la lista. Allora,
perché
Lexie sembrava non trarne alcun vantaggio? Era lì, seduta su
un divano, accanto
ad una Cristina palesemente eccitata, e forse anche un po’
fuori di testa, ad
osservare un cuore in una scatola. Un cuore che pulsava, che continuava
a fare
il suo lavoro, come se non si fosse accorto di non essere
più in un corpo
umano. Lexie lo vedeva battere, pompare sangue, ma non pensava quanto
fosse
miracoloso. L’unico pensiero presente nella sua mente
riguardava quanto fosse
fastidioso il rumore che produceva. Quel tum,
tum, tum era dannatamente irritante. In nessun modo quella
cosa avrebbe
risolto i suoi dilemmi. Dilemmi che, se guardati da un’altra
prospettiva
sembravano sciocchezze, ma Lexie non se ne accorgeva. Sì,
Mark ora stava con
Julia, eccome se se n’era accorta. Le aveva lanciato una
palla da baseball
addosso, no? Ma continuava a pensare di potere avere una
possibilità con il
chirurgo plastico. Anche se non smetteva mai di autoconvincersi che
stare con
Avery la rendeva felice. In quel momento, però, sembrava che
niente andasse per
il verso giusto. Webber le aveva consigliato di passare ad osservare il
cuore,
e così aveva fatto. Ma poteva davvero esserle utile?
Lexie
Grey era ancora lì, a fissare in modo ostile il cuore nella
scatola. “Pericardiectomia
totale.” Sibilò la Yang, guardando il cuore nella
scatola con uno sguardo di
sfida. “No, non arriva neanche ad un terzo del livello del
cuore nella scatola!”
Esclamò, con un tono schifato, depennando con decisione
l’intervento dalla
lista, che da lista senza una fine stava diventando una
ragionevolissima lista
di una pagina. La giovane Grey sbuffò, il suo sguardo era
ancora sul cuore. Lo
fissò più intensamente, lo seguì
battito dopo battito e improvvisamente entrò
in sintonia con lui. Abbozzò un sorriso sulle labbra e si
alzò di scatto,
guardò il cuore nella scatola per un’ultima volta
con gratitudine. Esclamò un ‘oh’
strozzato, piegando la testa verso sinistra e facendo formare delle
piccole
rughe d’espressione sulla fronte, come fosse emozionata, ed
uscì dalla stanza,
lasciando Cristina Yang ad intrattenere quella sorta di ostile
conversazione
con il cuore nella scatola.
Flashfic
ispirata all’ottavo episodio
dell’ottava stagione.
Buongiorno,
o buonasera, vedete voi che ore sono. Stanotte non riuscivo a dormire,
cercavo
di trovare una conclusione ad una oneshot e... bum!,
non ho potuto fare a meno di aprire un’altra pagina di Word e
scrivere questa flashfic. È un po’ nonsense,
effettivamente, ma il cuore nella
scatola mi ispirava troppo. Anyway, spero che vi sia piaciuta,
ringrazio sia
chi deciderà di recensire sia i lettori silenziosi (:
Un bacio
e alla prossima,
burrobirra__