Obito’s memories
- I’m late!-
Premetto che questo è un esperimento: visto che
continuo a postare drabble su Obito, Kakashi e Rin, ho deciso di
provare a cimentarmi in una fanfic a capitoli. Avrete
già capito ( mi rivolgo a chi ha già letto qualche mio pazzo esperimento ) che
io adoro in particolar modo Obito Uchiha, ed è per
questo che sarà lui a narrare i fatti e sarà incentrata su lui, Rin e Kakashi… Non so se ci sono fic come quella che ho intenzione
di fare, mi scuso se ce ne sono. Il capitolo è leggero, e a
tratti comico: veloce da leggere, non volevo creare un’atmosfera di
tristezza… Povero Obito, sigh. Ovviamente continuerò
se riceverò commenti ( vi prego^^ )… Buona lettura! Scusate se vi ho annoiato!
P.S: sono molto pigra e ad aggiornare ci metto
molto, troppo direi… quindi, chiedo già prima il vostro perdono, che continui o
no questa storia, sorry!
Un grazie speciale a N@t e Hime-chan che mi hanno
aiutato per la scelta del titolo e un grazie a Kira7 che mi ha convinto a
scrivere una fanfic su di loro.
Io
mi chiedo perché devo essere svegliato in un modo così brusco: stavo così bene
sotto le coperte, una specie di Paradiso, ecco. Ovviamente sono stato delicatamente catapultato dal mondo del
sogno a quello reale da mia madre che mi ha urlato non so cosa, in fondo non
può mica pretendere che capisca qualcosa due secondi dopo che ho aperto gli occhi,
no? Bisognerebbe dire che ho ancora gli occhi chiusi… ma questo è un dettaglio…
Sbadiglio e a fatica apro gli occhi: metto a fuoco i
miei occhiali-visiera appoggiati su una mensola, il mio collirio, il mio coprifronte appena ricevuto: com’è bello essere un genin! E’
l’inizio della mia promettente carriera: verrò notato
dal mio maestro per le mie qualità, i miei compagni di squadra mi adoreranno e…
no no, un attimo… Maledizione, dovrei essere
all’Accademia per conoscere il maestro e i compagni! …
Forse
non dovevo agitarmi così tanto: dalla fretta sono caduto dal letto e ho
sbattuto la faccia a terra. Ora mi sto recando in Accademia con un cerotto sul
naso: che grande inizio di giornata. Non ho neanche il coraggio di alzare lo
sguardo… che figura… Ma gli Uchiha non dovrebbero essere ninja d’elite?
Io sono un cataclisma ambulante, penso che per questa definizione si possa
ringraziare mia madre, solo perché quella volta ho urtato un vaso, tanto era vecchio. Non capisco a cosa le potesse
servire: non ci metteva dentro niente, e poi era orribile… ah, sì: forse era un
cimelio di famiglia. Ora capisco, a distanza di un anno, perché poi mi hanno
messo in castigo. Ma dico, potevo farmi male: potevo
ferirmi e la prima cosa che ha detto, o meglio, gridato è stata “il vaso!”. Tsk, valli a capire te gli adulti.
Mi
fermo un attimo: questo è un inconfondibile profumo di dolci! Io adoro i dolci!
Magari se non fossi nato nel clan Uchiha
avrei potuto anche imparare a cucinarli, ma mio padre me l’ha proibito “gli Uchiha non si abbassano a pasticcieri”. Io, sinceramente,
non ci trovo niente di male, poi sono così buoni!
Accidenti, non posso restare qua impalato… devo
andare! Però questo irresistibile profumo, devo
calmarmi! Mi schiaffeggio le guance, dicendo tra me e me: “Mantieni la calma
Obito, mantieni la calma!”
“
Vuoi assaggiare uno dei miei? Sono troppi per me…”- alzo
gli occhi e la vedo. E’ una ragazza della mia stessa età credo: capelli castani
lunghi fino alle spalle, occhi nocciola e dei strani
segni sulle guance.
“Io…”-
ma che mi succede? Perché non riesco a parlare? Forse
perché mi sorride e… un attimo, non posso bloccarmi davanti ad una ragazza! O no?
“
Dai avanti, ho capito subito che anche tu adori i dolci… forza!”- e sorride
“Ecco…”-
non cedere Obito, non cedere!
Sarà
il sesto dolcetto che mangio, dovrei stare più attento
alla linea, ma mi sento felice. Mi sto incamminando all’Accademia insieme a lei. Nessuno dei due proferisce parola: siamo troppo
impegnati a mangiare. Inavvertitamente, le nostre mani si sfiorano per prendere
l’ultimo dolcetto: il contatto dura solo per pochi secondi e io arrossisco come
un peperone. Lei ride, divertita.
“Sono
un pagliaccio, eh?”
“Macchè! Hai un viso simpatico da quel che sembra, anche se hai
quel maxi-cerotto con i cagnolini che ti copre gran
parte della faccia”.
Aaaah! Accidenti alla brillante idea di mia madre di mettere un cerotto, quel cerotto. Vorrei sprofondare,
che figura… che pessima figura. Addio mondo, Obito Uchiha, perito per un cerotto, con disegnati dei cagnolini,
sul naso.
“Non
mettere il broncio, ora te lo tolgo”- e mi si avvicina: sento il suo profumo,
così delicato, così dolce. Mi sa che stavolta l’ho combinata grossa: sono
cotto. Cotto di una ragazza a cui piacciono i dolci, che ha
un bel sorriso, che ha un buon profumo, che è molto gentile… e di cui non so
neanche il nome.
“Ahi!”-
che strattone! Lei mi fissa preoccupata e io abbozzo un sorriso.
“Grazie…”
“Di
niente, figurati, Magari ci rivedremo ancora, ora devo andare, sono già in
ritardo… ciao!”- e comincia a correre.
No,
no, no! Raccogli il coraggio Obito Uchiha, ora o mai
più: “Non so nemmeno il tuo nome…”- che mi abbia sentito? Con tutto questo
rumore, i negozianti cominciano ad esporre e scaricare la merce, le strade si
riempiono di persone… come?
“Rin!!!... Mi chiamo Rin, piacere di averti conosciuto!”.- si volta. Sorride. Anch’io.
Sono
così felice che saltello felice per le strade di Konoha,
purtroppo ho accidentalmente sbattuto addosso ad alcune casse: il loro
contenuto si è versato sulla strada e il proprietario mi ha obbligato a
raccoglierle. Non ha voluto sentire ragioni: ho tentato di spiegargli che per
me è di vitale importanza recarmi all’Accademia e ho anche detto che dovrebbe
assecondarmi, in fondo i giovani sono il futuro, o no?
Lui mi ha risposto che il suo futuro è nella merce che io ho buttato a terra. Egoista.. bah, per
questa anticaglia poi…
Per
fortuna che in pochi minuti finisco e ora, col fiatone, sono finalmente
arrivato in Accademia e cosa succede? Ovviamente urto qualcuno.
“Stai
più attento!”
“Scusa,
non ho fatto apposta!”- uffa, mi fa perdere tempo!
“
Non sai che un ninja deve stare sempre attento a
quello che gli sta intorno?!”- che permaloso! Mi sto arrabbiando…
“Ti
ho già chiesto scusa, che altro vuoi?!”
“Come
ti permetti di rivolgerti con quel tono a me?”
“Mi
permetto eccome!”- ora lo colpisco, ora lo colpisco…
“Ti
ho solo dato un consiglio”
“Non
so se ti sei accorto del tono che hai usato quando mi hai detto il tuo consiglio…”
“Ah,
vedo che state già facendo amicizia!”- una voce maschile ci interrompe:
un uomo biondo e dagli occhi azzurri si dirige sorridente verso di noi, accanto
di lui c’è…
“Rin!”- esclamo. Lei mi saluta con una mano.
“Bene
bene, vedo che partiamo alla grande! Di cosa stavate
discutendo?”- il biondo ci guarda divertito. Credo che
abbia capito che la nostra non era una chiacchierata tra amici. Sto cercando
una scusa plausibile quando parla di nuovo: “ Lasciamo stare, non dobbiamo
perdere tempo! I vostri nomi?”. Si rivolge a me e al saputello. Evidentemente Rin la conosce già…
“Obito
Uchiha”
“Kakashi Hakate”
Silenzio.
Il tizio biondo continua a sorridere… non riesco a
trattenermi, ho fretta!
“Scusi,
ma dovrei conoscere la mia squadra e…”- mi blocco: sta ridendo divertito, perché?
“Obito…
la tua squadra è qui davanti”
“Coooosa?!”- sono scioccato…
“I
nomi sono stati affissi sulla porta dell’Accademia fin da ieri mattina, se tu
avessi guardato… anche se, da come ho capito, tu guardi da
per tutto, tranne davanti a te”- ma io lo stendo! Già mi sta antipatico!
“Senti
tu…”- ora le prende!
“Su,
non litigate: è il primo giorno!”- Rin si intromette tra noi e io, chissà perché, le do ascolto. Kakashi le rivolge un’occhiata e rimane in silenzio.
“Allora
ragazzi, oggi passeremo tutta la giornata assieme, contenti?”
Tutta
la giornata con Rin a me va benissimo, ma con lui…
con Kakashi nooo!
Ho voluto ritrarre Obito in uno stile simile a Naruto:
simpatico e pasticcione. Mi dispiace di aver reso Kakashi
così, mi piace come personaggio, ma la storia è dal punto di vista do Obito e
non lo vede come un amico…
I capitoli saranno vorrei incentrarli su alcune situazioni, quindi penso che
salterei allenamenti e cose varie, non
sono il mio forte, e mi dedicherei più alle chiacchierate, agli incontri
casuali, a piccoli spazi di tempo.
Spero che vi sia piaciuto questo piccolo prologo!
Alla prossima, se commenterete!
Isa