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Autore: Celeste9    19/02/2013    3 recensioni
Non è consigliabile prendere la metropolitana di notte soprattutto se sei completamente ubriaco e se ti chiami Louis Tomlinson.
Credits: il titolo e le strofe inserite nel testo sono di "Subway Song" di The Cure.
Genere: Song-fic, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'autrice: questa OS è nata come songfic, anche se poi la narrazione ha avuto la meglio sulla canzone. Se vi va potete ascoltarla mentre leggete, tanto dura pochissimo, sono certa che riuscirete a sopportarla :) si tratta di Subway Song dei Cure.

Ultima cosa: Louis bevi responsabilmente!

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SUBWAY SONG

Louis uscì barcollando dal locale. Aveva sperato che l’aria fresca gli avrebbe restituito un po’ di lucidità, ma la sua vista era ancora appannata e si sentiva la testa pesante. Si chiedeva dove diavolo fosse la sua macchina: guardò la distesa di veicoli nel parcheggio, ma gli sembrarono tutti uguali. Si sentiva come quella volta di qualche anno prima, quando, troppo ubriaco per trovare l’auto, aveva dormito all’aeroporto con i suoi amici. Si ricordò che forse era andato al locale con Harry e si mise d’impegno per cercare la lucente berlina dell’amico, poi, però ricordò che Harry andava sempre da solo per essere libero di portarsi a casa le ragazze.

Probabilmente aveva accettato un passaggio da Niall. Sicuro! Doveva essere andata proprio così: l’amico aveva da poco preso la patente e amava mettersi in mostra anche se guidava ancora maluccio. In quel momento, però, quel gigantesco mostro su quattro ruote color bandiera irlandese non si vedeva da nessuna parte. Gli faceva male la testa. Fu tentato di chiamare un taxi, ma non voleva correre il rischio di ritrovarsi sui giornali accompagnato da titoli come “Louis Tomlinson ancora ubriaco”, non voleva che sua madre stesse in pena per lui. A un tratto lo sferragliare di un convoglio gli ricordò che si trovava a Londra, che era ancora relativamente presto e che se si fosse sbrigato avrebbe potuto prendere l’ultimo treno verso casa. Mise a fuoco il circolino rosso della metro e non senza difficoltà, lesse “Green Park”, tirò un sospiro di sollievo: avrebbe preso direttamente la linea grigia e sarebbe sceso a ST John Wood senza dover cambiare.

Midnight in the subway
He's on his way home

Era mezzanotte quando entrò nella stazione. Era deserta, il silenzio irreale era rotto solo dal rumore di qualche lattina che rotolava spinta dal vento. Scese le scale lentamente, non riusciva a distinguere gli scalini che gli sembravano un lungo scivolo grigio: fece molta fatica. La stazione era deserta, nessuna biglietteria aperta, nessun addetto delle pulizie, nessuno. Così ubriaco era impensabile che sarebbe riuscito ad infilare le monetine nella gettoniera automatica e decise di scavalcare i tornelli e fare a meno del biglietto.

He tries hard not to run
But he feels he's not alone

 Si fermò per cercare l’accesso alla Jubilee Line, ma quando imboccò la direzione giusta si accorse di non essere solo. Sudava, cercò di non mettersi a correre, ma accelerò comunque il passo. Inciampò. Una luce simile ad un lampo lo accecò. Pensò che fossero dei fotografi che lo immortalavano in quella impietosa situazione, ma quando aprì gli occhi si accorse che si era trattato solo di un neon guasto che funzionava ad intermittenza. Si mise nuovamente in piedi e barcollando, si avviò verso il binario, il più velocemente possibile perché sentiva ancora dei passi dietro di sé.

Echoes of footsteps
Follow close behind

Chiunque lo stesse seguendo era sempre più vicino, forse si trattava di alcune fans che l’avevano seguito, forse non c’era bisogno di spaventarsi tanto e se la sarebbe cavata con qualche foto e un paio di bacetti. Smise di camminare per ascoltare meglio i rumori amplificati dai corridoi della metro: no, le voci erano inequivocabilmente maschili e gli parve di sentirne una dall’accento straniero dire:

-Eccolo là!

Non erano fans. Erano probabilmente dei delinquenti che l’avrebbero picchiato, rapinato e forse violentato o sfregiato. Cominciò a correre senza voltarsi indietro, ma sentiva di averne almeno uno alle calcagna, uno dannatamente vicino.

But he dare not turn around…

Turn around…

Aumentò l’andatura, cosa non facile date le sue condizioni,  ma l’altro gli stava sempre dietro. Doveva essere un atleta o qualcosa del genere: quanto diamine andava veloce? Si ritrovò nel lunghissimo corridoio dalle pareti bianche con puntini blu che portava al binario; lo sforzo e l’alcool gli davano l’impressione di essere all’interno del cestello di una lavatrice. Gli girava la testa, si sentiva stanco e confuso, era quasi arrivato alla meta, desiderava vedere quel  maledetto disegno di foglie marroni su sfondo arancione più di ogni altra cosa. Era quasi in salvo. Quasi.

Qualcuno lo afferrò da dietro, bloccandolo per la vita. Era finita! Louis gridò, poi sentì mancare le forze e si accasciò tra le braccia del suo aggressore. Rimase privo di sensi per qualche minuto, poi si svegliò schiaffeggiato dalla mano scura di un tipo tutto tatuato. Ebbe paura: cosa gli avrebbero fatto?

-Louis, ma quanto correvi? Liam quasi non ce la faceva a starti dietro.

Liam? Quella che sentiva non era forse la voce di Niall? E quei tatuaggi non erano quelli di Zayn?

-Quando sei uscito dal locale in quello stato ci siamo preoccupati da morire- il tono di Harry era sincero.

-Potevi finire sotto ad un’auto, come un piccione- lo rimproverò Liam.

Louis si mise seduto: i suoi quattro amici lo circondavano come angeli custodi e in un attimo dimenticò tutta la paura che aveva avuto fino a quel momento.

Zayn e Liam lo aiutarono a rimettersi in piedi e appoggiandosi a loro, si avviò verso l’uscita della metropolitana, con Harry che lo seguiva come un’ombra, evidentemente sollevato dal vedere che stava bene.

Niall sventolò le chiavi della sua Range Rover.

-Adesso ti porto a casa e ti fai un bel sonnellino!

Louis lo fissò spaventato.

-Mi porta Harry!- si affrettò a dire.

Aveva già avuto troppe emozioni per quella sera, non sapeva se avrebbe retto anche la guida a scatti di Niall!




 

  
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