Chapter Twelve

Salve cari amici. Ci siamo ripresi ciò che era nostro e così voi ora potrete vivere la vostra vita in santa pace. Però sappiate che se vi intromettete un'altra volta negli affari nostri non ve la caverete affatto bene. 

Mamma stava per avere un collasso, ne ero sicura, e continuava a fissare il biglietto con gli occhi sbarrati, terrorizzati. Non spiccicava parola, borbottava solo lettere o parole senza senso, che però unite formavano una parola: sangue. Mio dio quello sembrava davvero sangue, anche l’odore era lo stesso, ed ero terrorizzata, così come lo erano tutti in quel momento.

Per fortuna Hermione si precipitò vicino a noi e prese ad esaminare il bigliettino. Poco dopo ci fu la sente: quello non era sangue, ma una sostanza rossa fatta con succo di pomodori che i babbani usano sulle patate fritte. L’odore era quello di sangue animale, probabilmente avevano da poco bevuto ed avevano conservato un po’ di sangue per farci lo scherzetto di terribile gusto.

***

E così ora tutto era finito: tutto si era risolto con i vampiri, Lily era salva, e tutto era tornato come prima. Tutto tranne Draco. 

Con tutto ciò che era successo con i vampiri io avevo completamente tralasciato Draco, ma ora era venuto il momento di pensare, di riflettere.

Perché in fondo ora non avevo più scuse per rimandare quella riflessione interiore che da tempo mi tormentava. E allora iniziai a pensare. pensai a tutti i momenti passati con lui, le coccole, i baci, gli abbracci. Ripensai a mio marito, al fatto che io non l’amavo, e per questo mi sentivo un mostro. Quando lo sposai ero convinta che fosse l’uomo perfetto, il sogno di ogni donna, e l’amavo come non avevo mai amato nessuno. Ora invece non provavo più nulla per lui, se non il bene che si vuole ad un familiare. Solo bene, non più amore. Gli volevo bene perché mi aveva regalato le tre creature più belle dell’universo, i maghi più speciali di tutto il mondo magico. Ma non altro, non provavo altro che bene. Così, non avendo più nulla da perdere, decisi di chiudere definitivamente con Harry, e gli andai a parlare.

“Ciao Harry, sei libero, perché dovrei parlarti.”

“sì dimmi tutto Ginny”

Poi silenzio. Presi tutto il coraggio che era in me (non che ce ne fosse molto, comunque) e iniziai a parlare.

“Ascolta, ciò che ho da darti è difficile, e perciò non voglio essere interrotta” annuì, e così io continuai: “Mi dispiace Harry, ma io non ti amo più. Provo per te una profonda stima, ma nient’altro. Ti voglio bene, molto bene, ma non ti amo più.” Feci una piccola pausa, con l’intento di cogliere qualche cambiamento in lui, ma non notai nulla di strano, nulla che lo avesse turbato. E allora continuai: “Dal primo giorno in cui ti ho visto, quel 1° settembre del tuo primo anno, sono rimasta colpita da te. Io ero convinta tu fossi la massima aspirazione di ogni ragazza. Ho sempre creduto che fossi il sogno di ogni donna, l’uomo perfetto, e per tutto il tempo che siamo stati insieme me lo hai dimostrato. Poi qualcosa è cambiato in me, ed ho iniziato a rendermi conto che non stavamo più bene, che tra noi non poteva esserci più nulla, e allora è tutto finito.” Feci un'altra pausa per riprendere fiato, feci un lungo respiro, e continuai: “Ora io la penso come la pensavo quando abbiamo chiuso, però voglio che continuiamo a salutarci, a sorriderci, a vivere le nostre vite separate, ma allo stesso unite. Non ti abbandonerò, e non ti lascerò da solo con i ragazzi; anzi, sarò presente ogni volta che tu ne avrai bisogno, perché è questo che fa una donna, è questo che fa un’amica.” Ora mi sentivo bene, gli avevo detto tutto, e mi sentivo bene. Lui non si era mai mosso, era rimasto tutto il tempo con gli occhi lucidi, il volto basso, e non aveva proferito parola.

“Hai finito?” furono le uniche parole che pronunciò. Io annuii, e allora lui si girò, e sempre col volto basso sparì dalla mia vista.

Ero di nuovo sola, e continuai a pensare. pensai a Draco questa volta. Ero innamorata di lui, ne ero consapevole, ma provavo per lui uno strano odio dopo l’ultima lettera. Durante il malinteso con i vampiri si era fatto vivo più volte per quella lettera, affermando ogni volta che era stato suo figlio Scorpius a scriverla, e non cambiando mai la versione dei fatti. Alla fine era anche riuscito a convincermi, anche se, per orgoglio, non avevo mai avuto il coraggio di dirglielo, ma ora era venuto il momento. Dovevo farmi coraggio, mettere da parte l’orgoglio che per tutto quel tempo mi aveva bloccato e confessargli tutto. Lo dovevo cercare, ma non sapevo più dov’era, così decisi si scrivergli una mail.

Caro Draco, 

ti scrivo per chiederti scusa. È da un po’ che volevo dirtelo, ma non ho mai avuto il coraggio, non ho voluto mettere da parte l’orgoglio per te, ed ora è giunto il momento di farlo. 

Io ti amo Draco, ti amo come ho amato una sola persona nella vita, forse anche di più, e non voglio perderti come ho perso quella persona, voglio che tu sia mio. Per sempre. Non voglio più perderti. Sappi che io ti credo. Ho riflettuto, ho riletto tutte le tue mail, e mi sono resa conto che l’ultima ha una forma diversa, come scritta da un bambino che si finge adulto, e solo allora ho collegato Scorpius. Io ti amo Draco, e non voglio più perderti.

Tua Ginny

N’d.A

Mi sento soddisfatta di questo capitolo. Mi piace moltissimo come capitolo finale (si, avete capito bene, finale, ora manca solo l’epilogo), e per questo vorrei dedicarlo a DreamNini. Mi sarebbe piaciuto dedicarle la storia, ma è già “promessa” ad un'altra persona, quindi dovrà accontentarsi di questo capitolo.

A presto

Ily