Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: AlexisEmi    19/02/2013    0 recensioni
Giappone, Tokyo, siamo alla Scuola Hona.
Il protagonista principale della nostra storia è l'amore. L'amore che a volte può arrivare ad essere violento ed assumere svariate forme. L'amore di un padre troppo possessivo o di una madre troppo assente porteranno notevoli sconvolgimenti nella vita delle nostre protagoniste che si ritroveranno a dover affrontare gli ostacoli più disparati: la distanza, la gelosia, la passione, saranno solo alcuni dei sentimenti che proveranno Alexis ed Emi.
Avvertiamo i lettori che, con il proseguire della storia ci saranno scene di sesso un po' spinte. Detto questo, vi auguriamo buona lettura e se ne avete voglia, lasciate un commentino!
Genere: Comico, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico, Universitario
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Thaila era seduta su una delle sedie in sala di attesa.
Koko arrivo trafelata: anf... anf... dov'è...?
Thaila: Kokoro-chan! Meno male sei venuta! andò ad abbracciarla disperata: aveva la febbre molto alta e faticava a respirare, adesso è dentro con i dottori.
Koko: si può entrare?
Thaila: ancora no purtroppo...dobbiamo aspettare che escano a dirci qualcosa...
Koko: capisco... mio padre non sa che sono qui... mi sta aspettando a casa per portarmi via ma... io non ci andrò
Thaila: se vuoi puoi venire a vivere con me e Aine, sei come una della famiglia Kokoro-chan... le sorrise per quel che poteva
Koko: io non ho problemi a vivere da sola... è che mio padre non vuole capirlo.
Thaila: andrò io a parlare con lui, mi terrà occupata, tu resta qui ad aspettare il dottore, per favore...disse andandosene. Koko annuì ringraziando.
 
Poco dopo uscì il dottor Taishi.
Koko si alzò andandogli incontro: come sta Aine?!
Dottor Taishi: la febbre è ancora abbstanza alta, le abbiamo messo l’ossigeno per respirare meglio...disse togliendosi i guanti.
Koko: capisco... sussurrò abbassando il volto.
Taishi: se vuoi puoi entrare...le disse vedendola un po’ abbattuta. Koko non se lo fece ripetere due volte ed entrò
Aine sembrava dormire: Aine... sussurrò il suo nome, avvicinandosi. La ragazza smosse appena la mano e Koko le si sedette vicino... sembrava stare davvero male.
Il dottore entrò poco dopo: il problema di Aine è la sua costituzione debole...disse leggendo la cartellina.
Koko: e non si può fare niente?
Taishi: no purtroppo, ognuno di noi ha una costituzione diversa più o meno resistente e probabilmente Aine è così perchè sua madre ha avuto qualche problema quando era incinta. Koko sospirò, poi il dottore continuò a parlare: adesso io vado, per stanotte è meglio se resta qui in osservazione...disse uscendo.
Koko: si certamente...
...: K...Kokoro...Aine aprì lentamente gli occhi.
Koko: Aine! come ti senti?
Aine: mi gira un po' la testa...sussurrò.
Koko: capisco... beh adesso devi riposarti...
Aine: n...non sei partita...sorrise appena.
Koko: no... non potevo. Aine le andò a prendere la mano: mi spiace...
Aine: per...cosa?
Koko: f... forse è colpa mia...
Aine: che c'entri tu...sussurrò: non pensarlo nemmeno per scherzo...
Koko sospirò: mi staranno cercando...
Aine: torna a casa, stai tranquilla! sorrise
Koko: no... non voglio tornare...
Aine: vai a casa mia, allora...per stanotte io devo restare qui ma tu puoi dormire nel mio letto...disse calma.
Koko: voglio rimanere qui... rispose seriamente.
Aine: vai a casa e riposa...io sto bene davvero...
Koko: no... ho detto ch resto... si sdraiò sul letto vicino a lei, chiaramente avrebbe fatto di testa sua.
Aine: e va bene...accennò un sorriso lasciandola fare.
 
Il pomeriggio successivo Aine ebbe una visita che la lasciò di stucco. Homura entrò nella stanza, seguito dal padre, con indosso un camice: Kokoro-chan... salutò la ragazzina.
Sig. Taishi: come ti senti Aine?
Aine: meglio la ringrazio... disse all'uomo poi guardò Homura, che ci faceva lui col camice addosso?!
Taishi: su Homura... tocca a te adesso... controlla la sua cartella clinica...
Homura: si padre...
Aine lo guardò un po' storto... questa poi, gli doveva far da cavia proprio lei?
Homura si avvicinò alla ragazza ed iniziò la visita, superficialmente, come gli era concesso per il suo tirocinio.
Aine non disse niente durante tutto il controllo si limitò a non ostacolarlo: sta decisamente meglio sig. Ayashi
Aine: detto da te mi fa sembrare quasi vecchia...disse tranquilla togliendosi la sua mano dal braccio.
Taishi: è così che deve parlare coi pazienti! Gli diede una pacca sulla spalla, orgoglioso.
Aine si coprì le braccia col lenzuolo: allora vada a parlare con qualche altro paziente... guardò altrove. Homura sorrise appena guardandola: era gelosa? La ragazza invece non capiva il sorrisetto di Homura dal momento che lei non ci trovava niente da ridere: dottor Taishi, posso tornare a casa per stanotte? Chiese.
Taishi: no, anche per stanotte sarebbe meglio se tu restasse qui.
Aine: capisco...rispose rassegnata, sdraiandosi per bene, poi prese il cellulare... chissà cosa faceva Alam.
Homura: ah-ah... questo lo prendo io.
Aine: ehi ridammelo!
Homura: non aiuta la tua guarigione... accampò come scusa.
Iniziava davvero a darle ai nervi e non c'era nessuno che la rendesse più irritabile di lui.
Taishi: su, adesso andiamo. In quel frangente il telefono di Aine squillò.
Koko lo prese al posto della ragazza: ... pronto?
Alam: passami Aine...disse dall'altro lato del telefono.
Koko: scordatelo! Fu la sua secca risposta.
Alam: passamela, o vengo lì di persona.
Aine prese il telefono dalle mani di Kokoro: Alam...
Alam: Aine...
Aine: p...perchè mi hai chiamata? sperava che lo avesse fatto perchè aveva saputo di quello che era successo ed era preoccupato per lei.
Alam: avevo voglia di farlo... e mi sei venuta in mente tu... tutto qui.
Aine: sei a casa...?
Alam: no... sono fuori.
Aine: io sono...in ospedale...
Alam: mh? come mai?? Domandò senza scomporsi più di tanto.
Aine abbasso la testa: mi sono sentita male di nuovo...disse semplicemente.
Alam: capisco.
Aine: b...beh allora ti lascio stare...non voglio rovinarti la serata.
Alam: già, troverò qualcun'altra, non preoccuparti... ciao, rimettiti presto...
Aine: s...si, c...ciao... disse riagganciando.
Koko: credo sarebbe stato meglio se tu non gli avessi parlato.
Aine strinse il telefono fra le mani portando le gambe al petto e buttando la testa tra esse.
Homura: adesso devi riposare... si avvicinò, facendola sdraiare.
Aine si scostò: lo farò...ma voi uscite per favore. Homura guardò il padre.
Taishi: si, andiamo... e nuovamente le lasciarono sole.
Aine: Kokoro-chan...secondo te Alam non mi vuole più perchè sono...così? sussurrò.
Koko: no... Alam è soltanto uno stronzo... Aine lui... non ti ha mai amata.
Aine sorrise appena: penso che se mi facessi suora sarebbe la cosa migliore.
Koko: Alex sei  davvero ingenua quando ti ci metti...
Aine: che vuoi dire? chiese guardandola.
Koko: ma non ti sei accorta di come ti guarda Homura...? E di come tu, ti comporti con lui?
Aine: non dire stupidaggini...mi comporto con lui come con tutti gli altri... disse sdraiandosi.
Koko: beh... se lo dici tu...
Aine: e poi tu parla per te...io non esco con Homura, ma tu con Zenon si...
Koko: ti ricordo che non ci sono ancora uscita.
Aine: si, si va bene... smosse la mano e le diede la schiena.
Koko: dai, adesso dormi.
 
-Il giorno dopo.
Zenon era fuori dall'ospedale. Aveva mandato un messaggio a Kokoro dicendole che l'avrebbe portata a scuola.
Koko: Aine... sei sveglia? La smosse un po’.
Aine: si, buongiorno...si grattò la testa.
Koko: rimango con te anche oggi... anche se... prima devo passare da casa.
Aine: no, stai tranquilla, il dottore ha desso che posso alzarmi ora... quindi tu andrai a scuola ed io andrò a casa... inziò a spogliarsi per infilarsi la divisa.
Koko: ne sei proprio sicura...?
Aine: si... si infilò per prima cosa la maglia a maniche lunghe.
 
Poco dopo le due uscirono dall’ospedale: a quanto pare stamattina vado a scuola da sola... spinse Koko verso Zenon e se ne andò: ci vediamo più tardi! la salutò.
Poco lontano da lei, Homura stava salendo in macchina. Aine lo guardò...davvero si comportava diversamente con lui?! e davvero Homura la guardava in modo particolare?! Ovviamente, dato che era di spalle, lui non si accorse minimamente del fatto che lei lo stava guardando. Lei lo guardò ancora per qualche secondo e poi si girò dandogli la schiena e iniziando ad andare verso casa. Anche il ragazzo mise in moto e dopo qualche secondo, partì a sua volta.
Aine si era fermata davanti a una vetrina a guardare un vestito...era molto carino, però era sbracciato e quindi, con i lividi che aveva, se lo poteva scordare...non che le interessassero i vestiti, però non poteva dire che non le piacessero.
...: vuoi un passaggio Aine?? disse una voce dietro di lei.
Aine: mh? La ragazza si voltò e vide Homura. Non rispose, si avvicinò e salì in macchina: grazie...
Homura: come ti senti?
Aine: guarda che non sto mica per morire...solo perchè mi sento male una volta non vuol dire che poi debba stare sempre male...disse guardando fuori dal finestrino mentre il vento le faceva leggermente svolazzare i capelli biondi.
Homura: siamo acide di prima mattina... alzò un sopracciglio tornando a guardare la strada davanti a sé
Aine: io non sono acida... lo guardò con la coda dell'occhio. Lui sorrise sarcastico, senza però risponderle. Era davvero incorreggibile quel ragazzo...inoltre le parole di Koko le ronzavano ancora in testa.
 
Qualche minuto dopo furono davanti casa della ragazza e lui parcheggiò.
Aine guardò la cravatta di Homura: ti sei preparato per domani sera? Lo sai che dovrai dire addio alla tua cravatta vero? Infatti la sera successiva sarebbe sytato il White Day, giorno in cui, secondo la tradizione giapponese e quella particolare del loro istituto scolastico, i ragazzi dovevano regalara la propria cravatta alla donna amata. Era quindi di norma andare in centro a Tokyo per festeggiare questo avvenimento, indossando abiti tradizionali.
Homura: ah si? e sarai per caso tu a prenderla?! sorrise beffardamente voltandosi verso di lei per guardarla.
Aine: io? rise divertita: no grazie, io parlavo della ragazza a cui la darai. Sai sono proprio curiosa di sapere chi sarà...disse uscendo dalla macchina.: Ci vediamo domani sera dottor Taishi...lo salutò entrando in casa.
Homura: la ragazza a cui la darò eh... fa anche la spiritosa... scosse lentamente la testa con un sorriso stampato in viso.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: AlexisEmi