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Autore: Bluemask    19/02/2013    4 recensioni
Si morde il labbro inferiore, volta la testa da un lato e mi vede.
Arrossisco, abbassando lo sguardo e prendendo con troppa foga un bicchiere a caso sul balcone. Una brocca piena di liquido fluorescente e ghiaccio viene urtata dai miei movimenti e si rovescia.
- Fa un po’ di attenzione.- mi riprende il ragazzo del bar, sbuffando, pulendo il disastro con uno straccio.
- Scusami.- esclamo imbarazzata, andando di corsa via da lì.
Mi ritrovo a fissare, di nuovo, Harry e le sue labbra perfette che stanno mimando qualcosa.
“Combina guai”.
~
Il ragazzo con gli occhi color cielo sorride divertito, aggiustandosi sulla testa l’aureola d’orata che gli sta per cadere e vola via, borbottando qualcosa che assomiglia a “come è difficile essere l’angelo custode di quella ragazza”.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Troublemaker
 

 
 
 
 

 
My mind keeps saying “run as fast as you can”
I say I’m done but then you pull me back.



 
 Mi porto una ciocca bionda di capelli dietro alle orecchie, guardandomi intorno, insicura.
Lui continua a ballare circondato da ragazze con vestiti decisamente corti e ridicoli, sorridendo ad ognuna di esse e facendo spuntare quelle tenere fossette ai lati della bocca, così diverse dai suoi occhi da gatto randagio.
Si morde il labbro inferiore, volta la testa da un lato e mi vede.
Arrossisco, abbassando lo sguardo e prendendo con troppa foga un bicchiere a caso sul balcone. Una brocca piena di liquido fluorescente e ghiaccio viene urtata dai miei movimenti e si rovescia.
- Fa un po’ di attenzione.- mi riprende il ragazzo del bar, sbuffando, pulendo il disastro con uno straccio.
- Scusami.- esclamo imbarazzata, andando di corsa via da lì.
Mi ritrovo a fissare, di nuovo, Harry e le sue labbra perfette che stanno mimando qualcosa.
“Combina guai”.
Roteo gli occhi, sedendomi su un divano rosso in pelle.
- Vuoi qualcosa da bere?-
Sussulto, ritrovandomi davanti un ragazzo dagli occhi azzurri.
Se non sbaglio è della classe accanto alla mia.
- L’ultima volta che ho provato a bere è successo un casino.- mi stringo nelle spalle, lui ride.
- Io mi chiamo Niall. – si siede accanto a me, porgendomi la mano.
- Anna. – mi presento io, stringendola.
- Sei del quarto anno, giusto?- domanda lui, in un tentativo di fare conversazione.
- Giusto.- confermo, con la voglia di girarmi per vedere cosa sta facendo Harry.
Harry. Harry. Harry. Harry.
Da un anno quel nome mi rimbomba nella testa, da quando lui aveva cambiato scuola per trasferirsi nel liceo dove vado io.
Ci scambiamo delle occhiate sbilenche ogni tanto, ma poi lui ritornava alla massa di ragazzine che gli girano attorno e io alla mia vita noiosa.
So che non è affetto uno stereotipo di bravo ragazzo, che non dovrei pensare a lui, però si è inciso da solo nella mia mente e non vuole più uscire.
Non riesco proprio a capire come faccia a farmi stare così bene coi suoi occhi verdi e, subito dopo, così male.
- Oh, pure io. – fa un sorriso metallizzato dal suo apparecchio argenteo, Niall.
Cosa dovrei fare? Chiedergli qualcosa? Dargli corda?
Non ci riesco, i miei pensieri sono rivolti completamente ad Harry. Come sempre.
- Ti ho visto una volta in biblioteca mentre stavi dando ripetizioni a uno.- esclamo all’improvviso, schioccando le dita e complimentandomi con me stessa per la memoria, allungando una gamba per accavallarla ma bloccandola quando una ragazza ci inciampa sopra.
Accidenti.
- Ehi. - si lamenta quella, stesa sul pavimento.
- Oddio, perdonami.- mi alzo di scatto per aiutarla, finendo addosso al ragazzo con cui era lei e facendoglielo cadere addosso.
- Oddio.- ripeto, battendomi una mano sulla fronte.
Una risata incontrollata mi fa voltare indietro, dove trovo due occhi verdi cattivi e una fila di denti bianchi in bella mostra. Harry si ferma, regalandomi un occhiolino.
- Combina guai. - urla, inumidendosi le labbra con la lingua e tornando a dedicarsi a una ragazza rossa.
Intanto Niall aveva dato una mano ai due sdraiati a terra, scusandosi da parte mia.
- Lascialo perdere, è uno stronzo.- sospira.
- Lo so. - gli do ragione, incrociando le braccia al petto. – Lo conosco.- aggiungo subito dopo.
- Davvero?- inarca un sopracciglio, anche se non sembra troppo sorpreso.
- Era il mio vicino di casa, ho passato praticamente tutta la mia infanzia insieme a lui. Era così diverso, anni fa. - sorrido, persa nei ricordi. – Irriconoscibile rispetto ad ora, ma la morte della madre lo ha cambiato in maniera incredibile.-
- Sua madre è morta?- mi guarda incredulo, eppure c’è qualcosa che non mi convince.
- Lui aveva tredici anni, era un ragazzino fragile, ne è rimasto molto scosso.. Così tanto da cambiare e da trasferirsi in un'altra città col padre. Quando, l’anno scorso, tornò in questo posto credetti di star sognando. Mi era mancato così tanto ma, no, io non ero mancata a lui.- mi gratto la nuca, sentendo un peso nel cuore che quasi mi impedisce di respirare.
- Lui ti piace, vero?- sorride tristemente.
- Immagino di sì. – confesso, storcendo il naso.
- Parlaci.- ordina, indicandolo con la testa.
- Ci ho provato, davvero, è solo che...-
- No, Anna. - mi interrompe. - Parlaci adesso, in questo momento, provaci. Vedrai che andrà tutto bene. – sorride.
- Tanto è inutile.- mi osservo le scarpe per pochi attimi, e quando alzo lo sguardo non c’è più; lo cerco con lo sguardo, ma sembrava svanito nel nulla.
Che tipo strano.
Mi mordo l’interno della guancia, alzandomi, e cammino lentamente verso Harry, con la parte razionale del cervello che mi dice di correre più veloce possibile lontana da lui e le gambe che non la ascoltano.
 - Ciao, combina guai. – mi accoglie lui con un sorriso storto, allontanandosi da quelle ragazze per venire davanti  a me.
- Harry.- lo saluto io, la voce incrinata dall’imbarazzo.
- Come mai sei qui?- aggrotta la fronte.
- Me lo chiedo anche io. – scuoto il capo. – Perché ti comporti in questo modo? Non sei davvero tu. –
- Ancora con questo discorso?- ridacchia ironico. – Io sono come mi pare e piace, decido io come voglio essere.- mi punta un dito al petto, avvicinandosi a me.
Deglutisco, imponendomi di non scappare via.
- Anche tu ti trovi inadeguato in questi vestiti, andiamo, so che non sei felice.-
Fa una smorfia contrariata. – Tu non sai niente di me. -
- Io ti conosco così bene.- replico.
- Non ci giurerei troppo.- ribatte con astio, e sento il suo respiro sulle labbra.
- Stai fuggendo da te stesso.- esclamo, allargando le braccia.
- Sto fuggendo da te. – ringhia, arrabbiato.
Faccio un passo indietro, lui mi segue. – Che vuol dire, da me ?- sbatto le palpebre, confusa.
- Vuol dire che ho paura di soffrire di nuovo.- mi accarezza una guancia con le dita, appoggiando la mano sul mio viso. – E l’amore porta solo sofferenza.- preme la sua bocca contro la mia.
Spalanco gli occhi, stordita dal suo odore e dalle sua labbra, che si muovono dolcemente sulle mie e poi si allontanano.
- Capisci, adesso?- domanda, probabilmente impaurito da un mio rifiuto.
- Capisco solo che ti amo. – lo bacio io, questa volta, e lo sento sorridere.
 
 
 
 

~

 
 
 
 
 
 
 
Anna esce dalla sua classe di corsa, adocchiando Harry appoggiato al muro di fronte con un sorriso enorme e le immancabili fossette.
- La mia combina guai. – esclama lui, infilando le mani dietro al collo della ragazza e avvicinandosi alle sue labbra. Lei ride, appena, prima di essere bloccata dalla sua bocca che sa di caramelle.
- Vuoi?- le sventola il pacchetto sotto il naso, Anna prende una di quelle alla ciliegia.
- Devo andare a ringraziare un ragazzo, mi accompagni?- sorride, lui annuisce prendendola sottobraccio.
- E’ stato lui a convincermi di parlarti una settima fa, e non ho mai avuto il tempo per andare da lui.- spiega lei, per poi bloccare una ragazza castana che stava uscendo dall’aula del biondo.
- Scusami, puoi chiamarmi Niall?- Anna si rigira una ciocca di capelli con un dito, timida, e l’altra assume una faccia perplessa.
- Mi dispiace, ma non c’è nessun "Niall" in questa classe.- alza le spalle, correndo dietro a una sua amica.
- Che combina guai. – Harry prende in giro la sua ragazza, attirandola a sé. - Sbagli perfino il nome della persona che ci ha fatti baciare.- scoppia a ridere, ma finisce per baciarla ancora.
I due vanno vie insieme, verso il giardino della scuola, con lei che gesticola e afferma di essere sicura che si chiamasse in quel modo e lui che la guarda rapito dai suoi movimenti e dai suoi occhi di cui è innamorato.
Il ragazzo con gli occhi color cielo e i capelli d'orati sorride divertito, aggiustandosi sulla testa l’aureola gialla che gli sta per cadere e vola via, borbottando qualcosa che assomiglia a “come’è difficile essere l’angelo custode di quella ragazza”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Diciamo che ne sono soddisfatta, sì.
Angelo custode? Niall? No, non mi sono drogata.
Volevo solo fare un regalo speciale per il non-compleanno di un’amica speciale.
Questa os è dedicata a te, Bee!
Ti voglio bene. <3

 
Ps: ho troppo mal di testa per rileggere, perdonate gli eventuali errori.

  
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