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Autore: Kagome_    19/02/2013    5 recensioni
“Sakura non picchiarmi per quello che sto per chiederti, ti prego!!”
“Che c’è Naruto?”
“Metti per ipotesi… ribadisco PER IPOTESI, che io ti invitassi alla Festa di Primavera. Tu che risponderesti?”
NaruSaku
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno | Coppie: Naruto/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Una possibilità


Meglio la morte che questa tortura. Vi prego Kami-sama datemi un kunai, una katana, qualcosa di appuntito per porre fine a questo supplizio. Dannata me che mi sono lasciata coinvolgere senza opporre un minimo di resistenza.
Perché i disastri naturali non si manifestano mai quando uno ne ha effettivo bisogno?
-Basta Ino, ti prego! È da due ore che mi stai torturando.- sbuffo sconsolata, cercando di tirare occhiate omicide alla mia migliore amica, ma che con mia grande delusione non raggiungono l’effetto sperato.
-Che esagerata che sei. Tante storie per un filo di trucco e due forcine nei capelli- mi risponde spazientita, alzando teatralmente gli occhi al cielo.
-Sei fin troppo minimale nel descrivere i soprusi che sto subendo- farsi agghindare da Ino è come consegnarsi spontaneamente nelle mani del nemico: morte certa. Tutto questo perché? Per partecipare alla solita Festa di Primavera di Konoha. Evento che si ripete da secoli immani e che celebra lo sbocciare dei fiori e dei loro profumi. Ormai erano anni che non vi partecipavo, troppo emotivamente instabile per affrontare ogni singolo sguardo di coppiette che si scambiavano effusioni in un’atmosfera romantica e gioiosa. Situazioni che il mio infame cervello ricollegava a lui.
Lui.
Due occhi neri ed impassibili.
Lui.
Sasuke Uchiha.
Sarebbe bello se il famoso detto “Il tempo guarisce ogni ferita” fosse vero. Frase nata da illusi che riponevano la propria fiducia e la cessazione di quel dolore in cinque misere parole; che di per sé si presentano come un rifugio lontano da tutti e da tutto che cela mute promesse di quiete e serenità. Io che ho fatto? Al solo pensiero mi viene da ridere: ci sono cascata come una stupida allocca.
Il tempo è una vera fregatura. Non fa dimenticare quello che è successo, ma lo fa diventare parte di te; come un qualcosa di cui ti vuoi liberare, ma che dall’altra parte non puoi farne a meno. Una spina che insistentemente ti trafigge il cuore, ricordandoti, ogni qualvolta tu ti voglia crogiolare nei ricordi, della sua presenza. Ormai ci ho fatto il callo, se così si può dire. Le lacrime, la sensazione di tristezza e di vuoto, il continuo sentirsi una nullità e un peso: sono all’ordine del giorno; devo solo imparare a conviverci senza mostrare agli altri il mio profondo turbamento. E proprio questa festa sarà il mio “palcoscenico” dove in anteprima nazionale debutterò nella parte di “Sakura: una ragazza felice ad allegra”.
Unico appunto: deve essere “buona la prima”.
-Ahi! Ino non potresti essere più delicata?- mi giro furiosamente verso la mia torturatrice, interrompendo il flusso di pensieri che mi stavano trascinando nel solito baratro di desolazione e disperazione.
-Come dico sempre: “Chi bella vuole apparire, un poco deve soffrire”!-
Meglio affogare nel consueto dolore che sentire le perle di saggezza della bionda sciroccata.
-Ino mi spieghi perché mi sto facendo torturare in questo modo?- chiedo sconsolata, affondando nella poltrona su cui ero seduta.
-Ma è ovvio!- strilla alzando la sua voce di qualche ottava.
-L’ovvietà la vedi solo te- sbuffo spazientita.
-Perché non posso nemmeno immaginare i pasticci che avresti fatto, se solo ti fossi truccata da sola-
-Di sicuro mi sarei risparmiata tutto questo dolore!- ribatto acida.
-Susu… ancora qualche piccolo ritocchino e ho finito-
-Mi faranno santa!- sottolineo esasperata dalla troppo esuberanza di Ino.
E pensare che questa sera avrei preferito starmene a casa, rintanata nel mio angolino di desolazione e solitudine. Ma per colpa di quella testa quadra di Naruto eccomi qua a farmi torturare da una pazza scatenata. Già, proprio per quel biondo mi sto facendo martirizzare.
Avevo passato un’intera vita a rifiutare le avance di quel teme, troppo immaturo per me, assillante alla stregua della mie forze, eppure sempre così dolce e disponibile in qualsiasi caso.

“Sakura non picchiarmi per quello che sto per chiederti, ti prego!!”
“Che c’è Naruto?”
“Metti per ipotesi… ribadisco PER IPOTESI, che io ti invitassi alla Festa di Primavera. Tu che risponderesti?”


Avevo già la consueta risposta pronta, una cosa a cui ormai non badavo neanche più: l’abituale NO che gli propinavo ogniqualvolta tentava di portarmi fuori a cena, ma che dico? Se mai portarmi a mangiare al “Chiosco Ichiraku”, l’apoteosi del romanticismo. Ma qualcosa nei suoi occhi, o forse dai tre anni di lontananza che ci avevano separato, mi avevano trattenuto dal rispondergli con una sonora e secca negazione seguita da una serie di insulti.

“Ribadisco ulteriormente che è un’ipotesi!” mi aveva guardato con quella sua espressione così dolce.
“E va bene Naruto, verrò con te alla Festa. Ma bada che non è un vero e proprio appuntamento!”
“Sakura-chan non sai quanto mi stai rendendo felice”

E subito dopo si era dileguato lasciandomi con un’ultima frase:

“Corro a prepararmi”

Tutto ok… tranne per il fatto che erano solo le 10 del mattino!


Qualcosa in lui era cambiato, non era più il moccioso arrogante ed immaturo. Questo lo si intuiva dai piccoli dettagli come: il suo sorriso, i suoi occhi, di un azzurro profondo, e le sue movenze. Mi costa anche ammetterlo, ma è diventato proprio un bel ragazzo, che per mia sfortuna ha sempre vissuto nell’ombra di Sasuke. È per questa ragione che non ho mai preso sul serio ogni sua proposta, accecata dal mio folle amore per una persona che neanche sapeva della mia esistenza.
Ragionando a mente lucida, Naruto c’era sempre stato quando avevo avuto bisogno, c’era nei momenti più difficili o anche solo per provare a rimarginare ferite, nel profondo o meglio nell’anima, inferte dal nostre ex compagno di team. Effettivamente era e soprattutto è il mio unico punto fisso, me ne sto rendendo conto solo adesso, lui è la persona di cui mi fido di più, la persona a cui darei la vita senza pensarci due volte, la persona a cui donerei… il mio cuore.
Questo pensiero, così obbiettivo, attraversa la mia mente, scombussolandola un po’, grazie alla sua intensità. In tutta la mia vita non sono mai giunta ad una tale conclusione; davo per scontato che il mio cuore sarebbe sempre appartenuto a Sasuke, ma sotto sotto anche Naruto aveva occupato un posto importante al suo interno e adesso quel misero angolino che aveva guadagnato gli stava un po' troppo stretto. E con tutte le energie il mio essere stava cercando di fargli spazio, eliminando quella parte nociva che fino a poco prima l’Uchiha possedeva.

E' colpa
del cervello
che non comunica
al cuore
che mai ascolta.

Il mio cuore forse l’ha sempre saputo, ma è così sbagliato provare a dargli una possibilità?

La Festa di Primavera era iniziata. Le strade di Konoha erano invase di gente che rideva e scherzava a più non posso, si respirava un’atmosfera di allegria e di pace. Le bancarelle erano situate su entrambi i lati, e i negozianti urlavano indispettiti contro i bambini che sfrecciavano a destra e a manca, rovesciando gli articoli esposti. Tutto era perfetto. I balconi delle case, i lampioni, ogni singolo centimetro del villaggio era ricoperto di profumati fiori dai colori più brillanti e dai profumi più invitanti. Le consuete lanterne illuminavano le vie, creando un’atmosfera surreale. Tutto era così gioioso e festoso, ma io come una stupida mi sentivo fuori posto, sbagliata; come se tutta questa felicità fosse estranea al mio nuovo modo di essere, come se facesse male, mi corrodesse la pelle. Quell’affollamento mi toglieva il respiro, non riuscivo a godermi l’atmosfera: avevo fatto un grosso sbaglio a venire. Non ero ancora pronta ad affrontare tutto questo. A passo veloce cercai di allontanarmi il più possibile da quel caos.
“Scusami Naruto, ma proprio non ce la faccio”
Il kimono rendeva impacciati i miei movimenti, dannata Ino che mi aveva convinto ad indossarlo!
Con un notevole sforzo riuscii a raggiungere quella terrazza naturale che dominava su tutta Konoha, la vista da li era spettacolare, si scorgeva tutta la città in festa e il chiacchiericcio sembrava solo un suono ovattato che si perdeva nella fresca brezza primaverile. Mi sistemai una ciocca ribelle dietro l’orecchio, il vento scompigliava dispettosamente le fronde degli alberi che mi circondavano, era così rilassante. Riempii i polmoni con una buona dose d’aria e subito espirai, la notte era così bella, il cielo era dominato da uno spicchio di luna che si imponeva con il suo inteso color latteo e le stelle sembravano inchinarsi alla sua bellezza.
-Eccoti!- una voce interruppe quel mio contemplare. Di scatto mi girai.
-Naruto- dissi con voce sorpresa.
Ansimando mi rispose –E da un po’ che ti cerco- si era leggermente chinato in avanti per recuperare il fiato consumato, presumo, dalla lunga corsa.
-Naruto, mi…- cercai di biascicare.
-Tranquilla Sakura, non devi darmi spiegazioni. Come hai detto te il nostro non è un’appuntamento…- ma nei suoi occhi si leggeva la delusione e lo sconforto.
-Io…- non sapevo cosa dire, lasciando la festa così su due piedi senza avvisarlo, lo avevo ferito. Ero davvero un genio, oltre a ferire me stessa ero brava anche a ferire gli altri. Complimenti Sakura.
-Volevo solo darti questo- con passo incerto Naruto si avvicinò. In mano teneva un bellissimo ibisco, che con mano tremante mise nei miei capelli raccolti.
-Naruto… G-grazie- la gola mi si era seccata. Solo Naruto poteva sapere che questo era il mio fiore preferito.
-Bè… i-io me ne vado- nei suoi occhi si leggeva una profonda tristezza. Che avevo fatto?
Quasi involontariamente allungai una mano afferrandogli il polso –F-fermati- riuscii a sbiascicare –Resta qui con me-
Il suo viso si illuminò all’istante, come anche i suoi occhi cristallini. Quel sorriso, quello sguardo pieno d’amore, ecco di cosa avevo bisogno… di te Naruto.
La ricerca della felicità è sempre al primo gradino della scala dei valori di ogni persona e io come una sciocca la mia felicità l’avevo sempre avuta sotto il naso. Per troppo tempo ero stata accecata da un amore malsano, dannoso, finto.

E' chiaro
con la luna
tutto è amore.

L’atmosfera all’improvviso era cambiata, esistevamo solo noi due. Il leggero venticello scompigliava quella chioma bionda già arruffata, donandogli un aspetto così dolce ed indifeso. Con un gesto quasi naturale i nostri occhi si incrociarono, rispecchiandosi l’uno nell’anima dell’altro. Bastò così poco per farmi sentire completa, ora sapevo quello che volevo. Avevo sempre vissuto nei rimpianti e nei ricordi di occasioni perse, ma questa volta non sarebbe andata così. I nostri visi si avvicinarono, in lontananza lo scoppio dei fuochi d’artificio coronava con i suoi colori, un momento perfetto. Un momento che avrebbe segnato per sempre la mia vita. Come attratti da una forza invisibile le nostre labbra s’incontrarono, mi dimenticai di tutto e di tutti, mi dimenticai di cos’era il dolore. Delle consuete sofferenze di quegli ultimi anni. Di Sasuke.
Tutto questo grazie ad un semplice bacio. Il primo di molti.

Il mio cuore ora l'ha capito… la vita con te Naruto è una possibilità che adesso si è fatta certezza.


ANGOLO AUTORE
Eccomi qui con un'altro obbrobrio di one shot... è la seconda che tento di proporvi... spero che non mi rincorriate con mazze chiodate e bombe molotov!!!! DDDDDD:
io ho cercato di dare il mio meglio, spero che apprezzerete almeno questo ç____ç
bè buona lettura come sempre! e commentate senza insultarmi perfavoreeeeee ç_____ç
un bacione Ary

ps. voglio sempre ringraziare la mia adorata parabatai (Donia_) che supporta le mie schifezze letterarie e soprattutto le mie follieee!! <3 <3

   
 
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