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Autore: drunk0fbullshit    19/02/2013    9 recensioni
Credete davvero che qualcuno possa salvarvi?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm strong, now.

Sesta ora: biologia.
''Salvatemi, vi imploro'' pensai.
Mhm...mancavano solo quattro minuti.
Guardai l'orologio, la lancetta più lunga si posizionò su quel 'dodici' enorme.
Una luce. Un suono. La salvezza. 
La campanella era suonata, un sollievo salì dentro me. 
 
Mi alzai, afferrai la borsa e me la misi in spalla, stavo per solcare la porta della classe quando qualcuno mi afferrò il braccio, era la professoressa McKinley. 
''Sì prof?'' chiesi incuriosita.
''Non gli dar retta bella'' sussurrò.
 
Non gli dar retta a cosa?
Cosa si è fumata oggi? 

''A cosa prof?'' richiesi incredula.
''A loro...tu sei una brava ragazza'' disse sorridendo.
A loro chi? Non la capivo davvero.
''Prof davvero non la capisco...'' dissi perplessa.
''Oh tranquilla, ora vai e fa conto di quello che ti ho detto'' disse sorridendo, come sempre.
Aveva un bel sorriso, illuminava. 
Ma i suoi occhi cerulei erano spenti, come un fuoco che ha appena smesso di ardere.

Uscii da scuola e il club di troiette era lì appartato in un angolo a gridare come ochette e a fumarsi qualche sigaretta.
Le guardai. Con odio. Con disprezzo, e in quel momento mi ricordai tutti i momenti brutti che mi fecero passare.
Le prese in giro. Gli sgambetti. Le risate e gli sguardi di disgusto. Per me. Solo perchè ero io.

Christine la sfigata.
Christine capelli merda.
Christine l'asociale.
Christine la bambina.
Christine la decelebrata.
Christine l'inutile.
Christine la diversa. 
Christine.
Sì io, una ragazza stufa del giudizio degli altri e di tutto quello che ha attorno. 

Mi voltai e continuai a camminare. 

''Ehy Chris!'' gridò Madeline, la troia numero uno.
''Sì, Madeline, cosa vuoi?'' dissi fermandomi ma non voltandomi.
''Buona giornata'' urlò e sentii i suo passi allontanarsi.
''Ma di cosa si è fatta oggi? Buona giornata a me. Christine? Ma sta poco bene quella ragazza'' pensai, ignara che era solo una delle ennesime  prese per il culo.

Tornai a casa e pranzai al volo. 
Salii in camera mia, chiusi la porta a chiave e mi spogliai. 
Mi tolsi la felpa...le fasce ricoprivano il mio completo braccio. 
Pian piano me le tolsi ''altrimenti mi faranno infezione'' pensai.

I tagli... i tagli che rigavano il mio braccio erano tanti. 
Forse troppi. 
Troppo il dolore. Troppa la solitudine. Troppa la debolezza.
Troppa la voglia di farla finita.

E troppo poca la forza di andare avanti...

''Avevo una migliore amica, fino a che non le dissi del mio segreto.
Eravamo legate. Unite. Indivisibili.
Fino a sei mesi fa.
Quando lei mi abbandonò per questa mia 'malattia'. 
Per questo mio difetto. 
Per questa diversità.
Fino a sei mesi fa lo facevo per il mio aspetto fisico.
Sono brutta, e sempre lo rimarrò.
Poi lei se ne è andata.
E il vuoto dentro me, era sempre di più. 
Incolmabile.
Piena di vuoto.
Ecco, proprio così.''
 
L'avrei fatto la sera. Non il quel momento.
In quel momento dovevo studiare. Ma non prima di entrare su twitter e su facebook a dare un'occhiata.
Su twitter, zero novità. Su facebook, tutti link con commenti di risate, da parte dei miei compagni di scuola.
Poi scorsi con il mouse e notai il mio nome.
 
Una pagina.
Con il mio nome.
E un aggettivo accanto.
Il cuore divampò.
Non era possibile.
Le lacrime scesero sul mio viso.

''Christine la sfigata''

Non avrebbero dovuto farlo. 
Non. Avrebbero. Dovuto. Farlo.
Aprii il mio comodino e presi la lametta: stavo per rifarlo. Questa volta non avrei avuto limiti.
Qualcuno bussò rumorosamente alla porta. Era lui.
Il mio fratellastro.

''Christy aprimi!'' lui non sapeva niente.

Era la persona più importante della mia vita, in quel momento.
E
 no, non volevo che mi abbandonasse come aveva fatto Ellen.

''Eccomi..'' sussurrai asciugandomi gli zigomi rigati dalle lacrime.
''Mi dispiace tanto'' disse.
Subito dopo mi abbracciò.
Aveva visto la pagina, bene. 
''Anche a me, ma non posso farci niente, faccio schifo, devo accettarlo...me lo merito'' dissi lasciando andare le lacrime.
Con lui, ero al sicuro...almeno in quel momento.
''Ci sarò sempre Christy lo sai'' sussurrò.
''Grazie di tutto Lou...''
''Ora devo andare a lavoro..mi raccomando sii forte, stay strong'' mi disse sorridendo e uscì dalla porta facendomi un occhiolino.

Stay strong.
Stay. Strong.
s t a y s t r o n g

No.
Non potevo essere forte.
Non ero forte.
Non sono forte.

Lui non ci era riuscito.
Lui non poteva riuscirci. 
Lui non sapeva nulla.
Lui non mi ha salvato.

Io ero debole.
Io sono in cielo.
Ora e per sempre.

Forte.
  
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