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Autore: AverySwan    19/02/2013    6 recensioni
Questa One Shot è ambientata a Storybrooke.
I protagonisti sono Emma Swan e Killian Jones.
Eventi e fatti narrati sono tutti frutto della mia fantasia,sollecitata da un sogno della mia migliore amica.
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano stati mesi terribili!

Anzi, era stata una vita, terribile,quella di Killian Jones, ma quegli ultimi mesi, a Storybrooke, erano sembrati anche peggiori.
C’era qualcos’altro che poteva andare storto? Ne dubitava.
Non era riuscito ancora ad ammazzare Rumpelstiltskine quello di per se era un dramma, nella vita del pirata, ma come da copione, nella sua vita, si erano aggiunti un sacco di altri piccoli tormenti, tanti che ormai non li contava più.

Quegli ultimi due giorni, tuttavia, avevano battuto tutti i record piantandosi nella Top 3 dei suoi giorni più terribili di sempre.
Cora aveva assorbito parte della magia dell’Oscuro, aveva preso controllo della città e, ultimo ma non meno importante, aveva scagliato una maledizione sulla Salvatrice.
Non era sicuro da che parte fosse, lui, in quella guerra.
Non era Team Cattivi, di questo ne era certo, non lo era dato che Cora e Regina lo volevano fuori dai piedi, a quel punto della storia.
Non era neanche Team Buoni, però, anche quella era una sorta di certezza radicata.
Era probabilmente Team Emma Swan, anche se nessuno dei due lo avrebbe mai ammesso.
Ma era palese, supponeva : negli ultimi mesi si erano salvati la vita tante di quelle volte da non poter tenerne il conto … eppure anche quello non sarebbe stata una cosa che qualcuno dei due avrebbe ammesso, di fronte all’altro.
Ed ora che Emma era bloccata nel suo corpo, inerme, in un letto di ospedale, non  faceva parte neanche più di quel Team, si rese conto.
Non avevano ancora capito, di che genere di maledizione si trattasse.
La prima ipotesi fu la più ovvia, quella più naturale ; una maledizione di quelle comuni, quelle che si possono spezzare con un bacio del vero amore.
Si,avevano tutti creduto in quello e Neal –chi altri se non lui?, aveva fatto la sua parte, fallendo però nel tentativo.
Neal … il vero amore di Emma Swan, su quello non ci pioveva nonostante tutto.
Non stavano insieme, non propriamente almeno, ma avevano un figlio e passavano parecchio tempo insieme, e almeno agli occhi di tutti erano una coppia di fatto, anche a quelli del pirata.
Che poi non lo fossero in senso stretto, quello era da appurare, e per la cronaca appurare la cosa non era nelle prerogative di vita di Jones.
E quindi? Quindi si era scartata l’opzione “true love” ed ora si brancolava tutti nel buio, non sapendo a chi appellarsi per spezzare quell’inferno e riportare Emma indietro.
Quella sera  Killian Jones era anche più nervoso del solito.
Voleva vedere Emma, voleva assicurarsi che stesse bene, o almeno che se la cavasse, per quanto possibile, ma in quei due lunghi giorni mai una volta si era avvicinato all’ospedale.
Non gli andava di mostrare agli altri la sua debolezza, o quel che diavolo era, per la bionda.
Si era semplicemente tenuto a distanza, ed aveva funzionato, fino a quella sera…
Si cambiò di abiti, mettendo i primi indumenti moderni che gli capitarono a tiro, annotò mentalmente il suo odio quasi naturale per i jeans, cosa a cui non avrebbe probabilmente mai fatto l’abitudine, e uscì dalla sua nave,che era ancora attraccata nello stesso punto in cui l’aveva fermata ormai mesi prima.
Percorse le strade vuote, ormai sempre chiuse nelle tenebre, e silenziose a testa bassa e arrivò all’ospedale prima di quanto credesse.
Anche quest’ultimo era vuoto ma ormai non c’era più vita in niente e nessuno, non da quando Cora aveva preso il comando, e l’unica che poteva riportare la luce era bloccata in un’oscurità ancora più grande.
Sapeva dove si trovava la stanza di Emma, o almeno dalle poche notizie che aveva ascoltato in giro era sicuro di riuscire a trovarla da solo, senza bisogno di chiedere, e cosi fu.
Si chiuse la porta alle spalle repentinamente e per la prima volta vide il corpo immobile di Emma.
Aveva sentito che la maledizione del sonno facesse sembrare addormentati ma lei sembrava morta…
Poi ricordò che quella non era una maledizione del sonno, perché altrimenti il tentativo di Neal avrebbe funzionato, no?
Dio, quanto odiava quell’idiota . . . cos’è che gli faceva credere di avere un  primato sul cuore di Emma, eh?
Gli faceva rabbia, tanta rabbia, tanta quasi quella che gliene faceva suo padre, quel Rumpelstiltskin di cui probabilmente non sarebbe mai riuscito a liberarsi.

Andò a sedersi vicino al letto della donna,attraversando la stanza piano,poi si sedette sul bordo, stringendole una mano, sperando invano che da un momento all’altro Emma avrebbe ricambiato quella stretta, aprendo gli occhi.
Ma era un illuso, vero? Lo era, lo era sempre stato, probabilmente sarebbe morto da tale.

-“Apri gli occhi,Swan,dai. Apri gli occhi,amore mio,ti prego.”-

Il pirata pronunciò le parole senza neanche pensarci, quasi non accorgendosi dell’appellativo con cui si era a lei rivolto.
Anzi, probabilmente se ne era anche accorto, semplicemente, forse, aveva ignorato la cosa, per non far si che facesse male più del dovuto.
Avrebbe dovuto smetterla di innamorarsi delle donne degli altri, avrebbe dovuto smetterla di star male, avrebbe dovuto smetterla e basta.
Cosa avrebbe pensato, Milah, di lui, vedendolo in quel momento? Mentre soffriva per un’altra?
Probabilmente non ne sarebbe stata contenta, o forse . . . forse era quello che voleva, che lui voltasse pagina, che lui amasse di nuovo, lasciandosi tutto quell’odio e quel rancore alle spalle, ma . . . non era quello il modo giusto di voltare pagina, non con Emma, non cosi…
Si rese conto di essere stato uno stupido, ad andare lì, uno stupido anche solo ad aver pensato che sentendo la sua voce, o il suo tocco, Emma avrebbe riaperto gli occhi ; perché era quello il motivo per cui era andato lì,no?

“Stupido,Jones,sei uno stupido!”

Ecco lì, glielo ripeteva anche il suo stesso inconscio e quindi perché non dargli ascolto? Chi era lui per mettersi addirittura a discutere con se stesso?
Nessuno.
Non era più nessuno da molto tempo, lui, e in quel momento era ancora più poco di nessuno.
Impotente.
Era di nuovo impotente  a salvare la donna di cui era innamorato, ecco cos’era, nient’altro.
Si alzò dal letto e ripercorse la stessa strada di poco prima, fermandosi sotto la porta, e lì tentennò.
Forse se l’avesse baciata …
Dio, si sentì per un momento ancora più stupido, poi una nuova forza si impadronì di lui, una forza potente, devastante ; la speranza.
Ma chi è che aveva deciso che l’unico possibile vero amore di Emma fosse Neal?
Fottuto Neal, probabilmente non sapeva neanche lui quello che diceva!
E se non si fosse svegliata neanche col suo,di bacio,beh… quello era da vedere.
Cosa aveva da perdere?
La speranza.
Si, probabilmente l’avrebbe persa tra qualche secondo, ma aveva vissuto gran parte della sua vita senza, sarebbe sopravvissuto anche quella volta, supponeva.

-“Al diavolo!!”

Pronunciò, tutto di un tratto, arginando il fiume di pensieri e di contraddizioni che gli riempivano la mente a andando verso il letto a passo svelto.
Non si fermò, non si fermò neanche un attimo, neanche a riflettere.
Fu un secondo, un battito di cuore, e le sue labbra furono su quelle delle ragazza.
Da quel momento in poi qualcosa cambiò.
Fu pura energia,totale,cosi forte da sentirla addosso, nelle vene, sotto pelle … poi si staccò da lei e li vide,ci piombò dentro, anzi, quasi ad annegare ; gli occhi di Emma Swan lo stavano fissando quasi increduli.
Fece un passo indietro, poi un altro, poi si fermò a occhi sbarrati, confuso, fissandola, lei si mise seduta, si guardò intorno, poi guardò lui

-“Che cosa diavolo è appena successo?”

Bella domanda quella,davvero.
Si fissò a guardare fuori della finestra, poi, e dopo un attimo voltò la testa anche Killian,per vedere ciò che stava vedendo lei e . . . LUCE!
La maledizione . . . aveva davvero spezzato la maledizione?
Ritornò a guardarla, rispondendo solo in quel momento alla sua domanda di poco prima
-“Il bacio di nessun principe sembrava quello giusto, quindi ho pensato che quello di un pirata potesse funzionare meglio e . . .”
Stava cercando di scusarsi,o cose simili? Probabilmente.
Ma lei sorrise, e per gesto naturale si ritrovò ad imitare quel gesto anche lui.
Era forse il primo sorriso sincero, il primo vero sorriso che si scambiavano? Forse si.

-“Mi hai salvata…”

Disse lei, soltanto . . .

-“Ci siamo salvati a vicenda,Swan, è quello che facciamo,no? Ci mettiamo nei guai e ognuno tira fuori l’altro,a modo suo…”

Lei annuì e lui tornò a sedersi sul letto, accanto a lei.
Le accarezzò appena i capelli, quasi assorto, poi lei appoggiò la sua mano su quella di lui, che si fermò e di nuovo i loro occhi si incrociarono, questa volta sostenendosi a lungo,poi lei parlò

-“Riprendiamoci la città, riportiamo le cose al loro ordine naturale, e. . .”

Lui la interruppe

-“Insieme?”

Era più di una semplice domanda,più di una semplice parolina

-“Insieme!”

Ed anche in quel caso fu più di una semplice affermazione.
Probabilmente da quel giorno in poi Emma Swan e Killian Jones non avrebbero più semplicemente incrociato i loro cammini . . . probabilmente da quel giorno, fino alla fine,avrebbero avuto un solo cammino condiviso.
Per sempre.

  
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