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Autore: SciokkyFania    20/02/2013    4 recensioni
"Spero di trovarti ad aspettarmi alla fine di tutta questa faccenda ti tenderò la mano sperando che tu me la stringa forte,non troppo altrimenti mi blocchi la circolazione, rinizieremo da lì insieme
Always"
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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All my world
 

Le aveva lasciato con un biglietto, era rincorso dietro al suo destino lasciandola in un angolo impotente. Non si trovava ormai da una settimana e quel tempo, giorno dopo giorno, era diventato un'agonia. Era scomparso in perfetto stile Derrik Storm e nessuno era riuscito a trovarlo.
Dopo il rapimento della figlia ha avuto modo di conoscere l'altra facciata di Castle quella del padre, quella dell'uomo disposto a sacrificare se stesso per la persona che ama e questo sacrificio includeva anche lei e la loro relazione. Era scappato alla ricerca della figlia da solo, senza protezione. Lo aveva cercato per mari e per monti ma di lui nessuna traccia. Si sentiva persa come se stesse girando attorno a qualcosa senza un vero senso ed ora si trovava li, sopra quel letto che era diventato il loro nascondiglio per un numero di notti e giornate infinite, culla di tante risate e passione, luogo dove si era sentita protetta dell'amore e dal calore ed ora il freddo di quella stanza così vuota, la faceva tremare. Stringeva ancora in mano quel foglietto, troppo stropicciato e bagnato dalle lacrime, per essere ancora compreso. Il foglietto con il quale l'aveva lasciata, dove lui le chiedeva di perdonarlo, le chiedeva di cercare di capirlo e di non giudicare questo gesto così incosciente, dal quale non ne sarebbe uscito vivo. La amava e non poteva metterla nuovamente in pericolo per una causa solo sua, era una partita che avrebbe giocato da solo per il bene della sua bambina. Una promessa ed una speranza alla fine del biglietto le facevano mancare il respiro:


"..Spero di trovarti ad aspettarmi alla fine di tutta questa faccenda, ti tenderò la mano sperando che tu me la stringa forte, non troppo altrimenti mi blocchi la circolazione, rinizieremo da lì insieme.
Always 
Rick"

Le lacrime erano riprese a scendere, non si dava pace e una piccola parte di lei lo odiava. Odiava essere stata messa da parte, odiava questo senso di protezione che lui aveva per lei, facendola sentire come una bambina indifesa. Lo odiava ma non poteva fare a meno di comprenderlo. Incoerentemente lo appoggiava, lo avrebbe appoggiato in qualsiasi caso.
Passò un tempo infinito, un tempo dove i suoi pensieri e le sue emozioni si amalgamavano, creando una miscela esplosiva che era pronta a scoppiare. Iniziò a tirare cuscini come se quello fosse l'unico modo per liberarsi da quell'oppressione che le stingeva il cuore. Le lacrime correvano oramai senza sosta lungo le sua pelle:
"maledizione" sussurrò tra i denti, stringendo con forza le coperte in un pugno. Si accasciò al letto mantenendo la stretta alle coperte. Coperte che inspiegabilmente profumavano ancora di lui.
"Castle" sospirò esasperata, priva di forze, rassegnata, lo voleva li con lei, voleva sentire le sue braccia stringerla forte, voleva poter guardare avanti a lei e trovarselo di fronte con il suo meraviglioso sorriso, specchiarsi nel blu dei suoi occhi ancora per una volta ma tutto quello che si trovava davanti era la sua immagine riflessa in uno specchio che rappresentava una parte di lei che stentava a riconoscere, rivide per un istante se stessa quel maledetto giorno di Gennaio. Si asciugò con la mano le lacrime e determinata guardò quello specchio stringendo i denti, non ci sarebbe ricaduta, non si sarebbe arresa, lo doveva a lui ma sopratutto a se stessa. Non ora, lo rivoleva e lo avrebbe trovato... Si alzò dal letto prese tutti i rapporti, riascoltò tutti i messaggi, analizzò qualsiasi cosa la potesse condurre a lui… Era talmente immersa nella lettura, che a stento sentì il cellulare squillare ininterrottamente. Sollevò la testa da quegli scritti e rispose senza guardare
"Beckett"
"vieni al distretto ci sono novità" la voce ferma e impassibile del collega le bloccarono il respiro.
"Arrivo" detto questo recuperò al volo il giacchetto, prese la moto e si precipitò al distretto.
Fece le scale di corsa, non poteva aspettare l'ascensore. Arrivò al 4° piano con il fiatone, si precipitò alla sua scrivania quando la voce di Gates la chiamò nel suo ufficio. Entrò in ufficio con tutti gli occhi puntati addosso.
"Cosa?" chiese timorosa, guardando con fare interrogativo i suoi amici e Gates che avevano un'impressione incomprensibile. Pensò al peggio, quel silenzio e quegli occhi puntati su di lei, la iniziavano ad irritare.
"..Beckett.." iniziò Esposito, avanzando verso di lei, tendendole i braccio diretto alla sua spalla. Si scostò da lui, voleva sapere
"qualcuno mi vuole spiegare cosa diavolo succede????"
"detective si calmi e si sieda per favore..."
"non mi siedo affatto e ora per favore vorrei sapere quali sono queste novità!!"
"Abbiamo trovato Alexis e..."
"..e??..dannazione Javier vuoi parlare???"

"...è viva ma le squadre di soccorso l'hanno trovata priva di conoscenza ed ora è al Cauntry General in terapia intensiva... la prognosi rimane riservata..."
"e C-Castle?"
chiese quasi senza fiato.
Ryan si schiarì la voce ed iniziò a spiegare:
"..Beckett...sul luogo del ritrovamento accanto al corpo di Alexis, sono state trovate delle macchie di sangue. La scientifica credeva fossero di Alexis ma.." deglutì lasciando a metà la frase che concluse Gates: "erano del sign. Castle, detective". Quelle ultime parole risuonavano nella sua testa, ripetendosi come un disco rotto. Le gambe iniziarono a tremare, allungò la mano alla ricerca di una sedia che avvicinò per sedervici. Gates la guardava comprensiva.
"Hanno perlustrato l'intera zona ma non hanno trovato nulla, le tracce ad un certo punto si interrompono, pensiamo che sia stato portato su un furgone, stiamo aspettando l'esame sulle tracce lasciate dai pneumatici, dobbiamo solo aspettare.”
"ASPETTARE?...aspettare cosa? che trovino il cadavere di Castle?! Maledizione!!"
sbottò furiosa alzandosi dalla sedia.
"Reagire così, detective non servirà a nulla. Dovrebbe consolarla sapere che sia ancora vivo!"
"è ferito signore!! che cosa mi dovrebbe consolare?! che probabilmente ora che scopriamo tutti i dettagli del mezzo, lui potrebbe essere morto?!"
La Gates non fece in tempo a rispondere che una voce da fuori l'ufficio li fece paralizzare
"forse non c'è bisogno di aspettare i risultati della scientifica, forse quel furgone, che per la cronaca è un Hummer H3T mi ha salvato semplicemente la vita...”
I quattro rimasero paralizzati, quando un sorriso si faceva largo sui loro visi... Lui era lì, davanti a loro, un po’ ammaccato ma vivo.
Gli si avvicinarono e gli strinsero la mano. Lei, Kate, era rimasta infondo, in un angolo, ad assistere alla scena. Gli occhi stavano trattenendo quelle lacrime che prepotentemente volevano uscire, strinse i pugni e a testa chinata sussurrò
"sei un idiota!!!!"
Le feste erano finite, lo sguardo di Castle si posò sulla detective e i tre ufficiali si voltarono verso di lei facendo scomparire dalle loro labbra quel sorriso che si era acceso, una volta avuta la consapevolezza che lui fosse vivo e di essere usciti dall'incubo.
"..come hai potuto essere così incosciente eh Castle?!" alzò lo sguardo ed incrociò il suo. Quegli occhi, quanto le erano mancati e questo non fece che incrementare la sua ira. Si avvicinò a lui a passo svelto
"hai una vaga idea del pericolo che hai corso?!… come hai potuto sparire senza dire nulla?!… spiegamelo come??!" senza accorgersene stava prendendo a pugni il suo petto, sul quale vi ci appoggiò la fronte, lasciando scendere quelle lacrime che troppo a lungo aveva trattenuto. Rimasero tutti sorpresi da quella reazione così eccessiva da parte di Beckett. Gates guardò Ryan ed Esposito e gli fece segno con la testa di uscire dall'ufficio e così si chiusero la porta alle spalle, lasciandoli soli.
"Kate ascolta.."
"no Castle ascoltami tu!!!..un biglietto.. te ne sei andato lasciandomi un dannato biglietto!!..che cosa ti aspettavi che ti sarei saltata al collo come se nulla fosse??! noi stiamo insieme!!!come ha potuto agire così incoscientemente"
"Io...avevo paura"
disse innocentemente, con gli occhi lucidi... “volevo solo ritrovare Alexis"
"Lo avremmo fatto assieme!!!!"
"non capisci Kate, non era solo un rapimento, questa storia e più intricata di quanto pensi… temevo di aver perso lei, non potevo rischiare di farti correre rischi, di perdere anche te, per una mia battaglia.."

Lo capiva, anche lei aveva sempre agito così, ora comprendeva come lui si fosse sentito in tutti quegli anni in cui lei lo teneva a distanza per non fargli correre rischi, amava quell'uomo, lo amava davvero, ora più che mai. Alzò lo sguardo per incontrare i suoi occhi
"spero che tu mi possa perdonare" le disse arretrando di un passo, tendendole la mano. La fissò per alcune secondi, forse troppi perché lui stava per ritrarla. Afferrò la mano dell'uomo e la strinse pochi istanti per poi attirarlo a se per un abbraccio... di quelli abbracci caldi e forti.
“Non sai da quanto desiderassi questo abbraccio, questa sensazione è stata l'unica cosa che mi ha dato la forza per non mollare, il solo pensiero di non poterti più stringere così mi bloccava il respiro.."
Le sussurrò tutto in un orecchio. Il suo respiro sulla sua pelle le provocò un brivido... quanto le era mancato!
"ti amo Castle!" lo sentì irrigidirsi al suono di quelle parole che uscirono senza esitazione, quasi fosse la cosa più spontanea da dire.

"se ti azzardi a fare ancora una sciocchezza come questa, sappi che se ne uscirai vivo, non ti scomodare a tornare perché ti sparerei io!! ci siamo intesi?!" gli chiese perdendosi nei suoi occhi."Sei eccezionale Katherine Beckett" e baciò la sua fronte tenendola stretta a lui.
"Allora 007, mi spieghi che diavolo ha combinato tutti questi giorni?!" gli chiese staccandosi da lui, incrociando le braccia al petto, in attesa di risposte..
"Allora devi sapere che.." ad un tratto, sembrò che le parole sfumassero, scomparve tutto. Lo guardava sorridendo, persa, attirata da quel suo modo teatrale ad avvincente che aveva nel raccontare gli avvenimenti vissuti, lo guardava e tutto il mondo scomparve, perché tutto il suo mondo era lui.




L'angolo di Sciokky:

Piccolissima Shot creata un freddo pomeriggio in attesa della 5X15 che ho assolutamente ADORATO!!
Un abbraccio alla mia Sory che mi ha dato qualche dritta tecnica :) e alle mie bellissime girls O.M.D.!!
Grazie a chi la leggerà e spero che piaccia! ;)
Baci Baci
Sciokky
 

  
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