Un tranquillo rientro a casa

 
Percy Weasley, era abituato a tornare a casa da lavoro e trovare le figlie, in salotto a giocare, ma mai si sarebbe aspettato di vedere una cosa del genere. Le due figlie, una di quattro anni e l’altra di sei, si trovavano l’una di fronte all’altra, con delle bacchette in mano, come se stessero duellando. Attento a non farsi vedere dalle due, rimase fermo nell’ingresso osservando la scena, in un misto tra il divertito e il preoccupato.

“Avada Kedava!” Urlò Molly puntando una bacchetta finta, comprata nel negozio di scherzi dello zio George, contro la sorella minore. La sorella però non cadde, incrociando le braccia e mettendo il broncio.
“Ehi.. perché non muori?” Chiese Molly Jr.
“Perché sono tufa. Perché devo essere sempre io Bellatix!”rispose Lucy.

“Chi delle due si chiama Molly?” Domandò Molly Jr con aria fiera.
“Non è giusto! Anche io voglio essere Molly.” Si lamentò Lucy.

“Va bene allora dopo, potrai giocare con la lana e farmi un bel maglione!” disse la maggiore, con un ghigno divertito sulla faccia. Era chiaro che si stava prendendo gioco della sorella più piccola.
“Davvero? Ed è divetente?” chiese Lucy illuminandosi.
“Oh.. si è uno spasso. Adesso però muori… Ok?”

“Va bene.” Rispose Lucy, con aria già sconfitta.
“Avada Kedava!” Urlò di nuovo Molly e questa volta la bambina, si lasciò cadere a terra chiudendo gli occhi.

“E' tutto il giorno che Molly fa così. Povera Lucy!” disse una voce femminile. Percy sorrise alla moglie comparsa al suo fianco.
“Ma come ha fatto Molly a sapere di Bellatrix?” Chiese Percy a quest'ultima, visto che nessuno dei due ancora le aveva raccontato quella storia.
“E’ stato Ron questa mattina.” Percy scosse la testa contrariato. Quando imparerà Ron a tenere la bocca chiusa? Insegnare una maledizione senza perdono ad una bambina così piccola poi, era imperdonabile! Ah , ma gliel’avrebbe fatta pagare prima o poi.

“Oh… Non te la prendere con tuo fratello.” Disse Audrey, interpretando perfettamente ciò che il marito stava pensando. “Dovevi vedere com’era felice quando l’ha scoperto! E come vedi non riesce nemmeno a pronunciare la maledizione correttamente.”
“E così oggi siete andati a trovare Ron?”
“Si poverino, sapessi com’era contento di potersi finalmente staccare un po’ da Hermione e stare con le sue nipotine.”

Già povero Ron!  Pensò Percy. Tutto sommato una Hermione incinta, all’ultimo mese di gravidanza, era una punizione più che sufficiente per il fratello.
“Quella donna lo sta facendo impazzire!” Aggiunse lei.

“Oh.. non ti credere, anche tu mi facevi impazzire durante la gravidanza.” Disse guardandola e lo vide. Audrey aveva lo stesso broncio, che Percy aveva visto fare poco prima alla figlia Lucy e prima che la moglie potesse replicare qualcosa, la baciò cingendola dolcemente alla vita. “Ma questo non mi ha impedito di sentirmi l’uomo più fortunato e felice del mondo e sono sicuro che anche per Ron è lo stesso.”

“Papà, papà! Sei tornato!” Lucy e Molly gli corsero in contro e Percy, staccandosi dalla moglie, aprì le braccia per accoglierle in un abbraccio collettivo.
“Ciao Piccole! Com’è andata oggi?” Le due bambine iniziarono a raccontare la proprio giornata, parlando l’una sopra l’altra, facendo a gara a chi riusciva a raccontare più cose contemporaneamente.
Quest’ultimo non poté non sorridere divertito. Era ancora l’uomo più fortunato e felice del mondo.