Questione
di bacchetta...
-Oh! Chi non
muore si rivede!- Esclamò madama Rosmeta quando vide entrare nel suo locale un cliente
tutt’altro che abituale -Qual buon vento, Mr Olivander?- chiese la donna ed il vecchio, emettendo un
sonoro grugnito, montò su uno degli sgabelli davanti al bancone,
faticando non poco per sedersi, dato che non era propriamente una stanga.
-Allora, cosa
le servo, Mr Olivander?-
domandò la donna, e quello sorrise mostrandogli i denti ingialliti.
-io
un’idea ce l’avrei...- disse fissando
l’abbondante seno della barista magica, che senza troppi complimenti gli
mollò un buffetto sulla testa.
-Vuol dire che mi accontenterò di un firewhisky...doppio...-
la donna lo servì come richiesto ed il vecchio svuotò il
bicchierino tutto d’un fiato, per poi allungarlo di nuovo verso la donna
perché lo riempisse per la seconda volta.
-Giornataccia,
eh?- il vecchio svuotò il bicchierino per la seconda volta con la stessa
velocità di prima per poi fissare la donna poco più in giù
che in faccia.
-Colpa di quei
dannati ragazzi che faranno il primo anno...tutti in cerca di una bacchetta...-
e mando giù un altro bicchierino di whisky incendiario.
-Ma lei non ha mai avuto problemi a
scegliere le bacchette per i ragazzi che devono andare ad Hogwarts...-
disse la donna meravigliata.-
-Non fino ad
oggi, almeno...- aggiunse l’artigiano magico, sorprendendola non poco -un
ragazzino che deve fare il primo anno, un certo Edward Ross
è venuto oggi al mio negozio assieme a sua madre per avere una
bacchetta...-
-Non ci vedo
niente di strano...- osservò la donna, ma il
suo cliente scosse veemente il capo, già sotto l’effetto
dell’alcool che madama Rosmeta gli aveva
elargito al posto delle sue grazie.
-Ho fatto un
paio di domande al ragazzo, le solite domande che faccio sempre a tutti per
capire che tipo di bacchetta gli si addica di più...- spiegò alla
donna che riempì per l’ennesima volta il bicchierino che il
vecchio gli aveva avvicinato -lui ha risposto alle domande e io ho tirato fuori
una bacchetta e poi l’ha presa...- madama Rosmeta
alzò un sopracciglio interrogativa.
-E che
c’è di assurdo? Mi sembra tutto
normale...- non potè finire la frase che il vecchietto ormai
completamente ubriaco la interruppe.
-Si, ma poi ci
si è messa in mezzo la madre! E sa che ha
cominciato a farneticare quella stupida? Ha detto che
quella bacchetta non era adatta a suo figlio, che era troppo flessibile per
lui, anzi troppo moscia!- urlò indignato alzandosi in piedi e rimanendo
in precario equilibrio sul piolo dello sgabello -La mia bacchetta non è
moscia, nessuna delle mie bacchetta lo è! Capito!?-
aggiunse poi puntando un dito accusatorio contro la barista magica che non
aveva alcuna colpa dell’accaduto.
-Allora gliene
ho data un’altra e sa cosa mi ha detto quella pazza? Mi ha detto che era troppo dura e che la lunghezza non andava
bene! Io allora le ho detto che doveva accontentarsi
di quindici centimetri, ma lei ha cominciato a dire che le misure contano e che
comunque ora vanno di moda le bacchette in legno di banano e peli di criceto!-
Banane e peli di criceto!- ripeté l’uomo alzando sempre di
più la voce -Come diavolo si può cavare fuori una bacchetta da un
banano?! Come?!- madama Rosmeta
scoppiò a ridere divertita mentre un lieve rossore si impadroniva del
suo volto.
-A quel punto
gli ho detto che il banano se lo poteva mettere dove
più preferiva ed allora quella cretina ha cominciato ad urlare come
un’oca, perché la mia bacchetta non l’aveva soddisfatta per
niente, che non era né flessibile, né dura al punto giusto, che
era troppo corta e che per quello la magia sarebbe stata insoddisfacente e che
i professori non avrebbero apprezzato una bacchetta floscia!- gli sguardi di
tutti i presenti erano ormai puntati sul vecchietto che aveva completamente
dato di matto.
-Allora le ho
chiesto se voleva provare qualche altra bacchetta e
lei mi ha detto di sì, come se fosse stata la cosa più normale
del mondo! Non aveva mai visto una donna così...così...-
-Infaticabile?-
suggerì la donna, ma l’uomo scosse il capo.
-Così
insaziabile!- terminò il vecchio, chiudendo quello che era diventato il
suo monologo. Madama Rosmeta lo vide smontare dallo
sgabello barcollando per poi finire dritto a terra.
-La mia
bacchetta non è floscia! Non è floscia!- continuò ad
urlare il vecchio, mentre due persone lo trascinavano di peso fuori dal locale.
-Lo sappiamo
bene Mr Olivander, lo
sappiamo bene...tutti conoscono la tua bacchetta!-
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Che dire...questa
storia scema è nata da una scommessa...lo so
che è assurda e scontata, ma sarei molto felice se la
commentaste...almeno per le critiche...spero che vi abbia fatto ridere almeno
un po’...ciao...Isi.