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Autore: Wherethestarsborn    20/02/2013    2 recensioni
Salve a tutti.
Spero che questa storia vi piaccia. Parla dell'amore incondizionato di una ragazzina per sua sorella, nonostante la morte di nostra madre siamo rimaste unite. Andremo in Scozia, dalla persona più spregevole del mondo: mio padre.
E anche se dovessi morire nell'intento di salvare mia sorella, lo farò perchè la amo...
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Direi che una presentazione devo farla, prima di narrarvi la mia storia. Mi chiamo Rosaline, ho quindici anni e sono Canadese. Fino a qualche giorno fa vi avrei detto che la mia vita è noiosa, brutta e monotonamente uguale. Si trattava di andare a scuola, fare la brava sorella, essere una santarellina, studiare e annoiarmi. Ma tre giorni fa è cambiato tutto. Mia madre è morta e ha lasciato me e mia sorella Liz da sole a combattere contro il mondo. Liz ha due anni, è una bambina solare e simpatica, ma è anche una peste dispettosa e birichina. E ora l'unica persona che può occuparsi di lei sono io, sua sorella maggiore, come se a quindici anni mi dovessi preoccupare anche della sua vita oltre che della mia. Dovrei uscire con le amiche, passare il tempo con dei ragazzi e fare esperienze nuove, mentre adesso mi tocca maturare prima del tempo. Ma ovviamente per Liz lo farò. Le voglio un bene dell'anima, e farei qualunque cosa per lei. A differenza di tutte le mie amiche che odiano i propri fratelli minori io, la adoro, ma adesso ... Ieri mattina ero certa che non l’avrei fatto, che non mi sarei alzata più dal letto e non avrei mai portato via la sensazione di lutto che aleggiava su me e mia sorella. Sarei rimasta a fissare il muro, con le lacrime agli occhi, nel susseguirsi delle ore, dando ogni tanto un'occhiata carica di invidia a Liz che dormiva. Quella povera bambina che confidava in me con tutta se stessa, certa che non avrei mai tradito la sua fiducia. E aveva ragione: avrei fatto qualunque cosa pur di renderla felice. Avrei riportato indietro nostra madre, se solo avessi potuto. Io che sapevo una cosa che gli altri neppure immaginavano. Nostra madre si era suicidata e solo io ne avevo la prova. Tre giorni prima, dopo la sua sezione quotidiana di jogging, Kate aveva preso l'auto e mi aveva lasciato un foglietto sulla scrivania, certa che lo avrei letto più tardi. Poi, secondo gli avvenimenti che erano accaduti, aveva avuto un incidente bruttissimo e la sua macchina era sbandata, precipitando da un ponte. Quando ero tornata a casa da scuola in compagnia della mia migliore amica (nonché vicina) Callie, ero andata a recuperare mia sorella a casa sua, ma poi... Tornando in camera mia ho letto il biglietto e la mia faccia è diventata bianca cadaverica. Ho capito, così, che si era suicidata, ma non riuscivo a comprenderne il motivo. Kate ci voleva bene, e aveva fatto tutto per noi, nonostante i problemi finanziari, e nonostante ci avesse tirate su da sola. Allora perché si è suicidata? Allora perché mi ha lasciato sola ad affrontare problemi più grandi di me? Non lo sapevo, ma ho promesso a me stessa che avrei fatto qualunque sacrificio per proteggere Liz. Così quando ieri mattina è arrivata la lettera chiusa con un sigillo di ceralacca rossa, sono rimasta a fissarla un bel po' di tempo prima di decidermi ad aprirla. Era da parte di mio padre, lo stesso uomo che aveva fatto soffrire Kate, lo stesso uomo che mi ha abbandonato quando avevo tre anni, e che da allora non si era mai più fatto vivo con noi, neanche una volta in tredici anni. Presi veramente in considerazione l'idea di stracciare la lettera, ma che possibilità avremmo avuto io e Liz? Alla fine l'aprii. Ci invitava entrambe a vivere nel suo castello in Scozia, su un monte dal nome improbabile. Era una scelta difficile per me. Dovevo decidere sulla vita di mia sorella, una bambina così innocente e pura con quei riccioli biondi e quel sorriso sempre sulle labbra. Se non avessi accettato la proposta di quell'uomo (che proprio non riesco a chiamare padre), saremmo finite in un Orfanotrofio, sole e tristi, per il resto della vita. Così, nonostante la mia amica Callie mi avesse invitato a vivere in casa sua, presi in braccio mia sorella e preparai i bagagli. Sarebbe stato un lungo viaggio per arrivare in Scozia e la paura si impossessò di me. Come avremmo pagato? Fortunatamente quando rilessi una seconda volta la lettera, vi trovai dentro due biglietti aerei per il giorno seguente. Andammo all'aeroporto con i nostri pochi bagagli. Mi concessi di piangere una sola lacrima, come saluto a Ottawa, la città dove ero cresciuta. Dovevo essere forte dato che tutto sarebbe cambiato e non proprio in meglio ... Dedico questo racconto a te Liz, perché ti guidi nella vita e che tu possa sempre fare le scelte giuste. Ti voglio bene. Lo dedico anche a tutti i posteri che lo leggeranno. Vi ringrazio di esserci rimasti accanto.
  
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