- the 'end' of your sadness
[Capitolo uno]
Sono le undici e mezza di sera, l'ora in cui il party di Sthepanie, la ragazza popolare della scuola, avrebbe dovuto avere inizio.
'Mamma..' chiamò Sophie.
'Dimmi Soph' Soph, era il diminutivo con cui la madre chiamava 'Sophie'.
'Io esco!' le disse la ragazza.
'Aspetta tuo fratello, almeno!' le urlò contro la madre.
'Quello sfigato deve proprio venire al party di Sthep?' chiese Sophie scocciata.
'Dai Soph, è la prima volta che una ragazza lo invita..' le disse dolcemente, senza urlare, questa volta.
'E mi sorprende che esista una prima volta' bofonchiò Sophie tra sè e sè.
'Joe, muoviti, santo cielo!' urlò la ragazza al fratello
'Sto arrivando..' disse lui.
 Joe scese le scale, indossava uno smoking nero e delle scarpe di pelle, sempre nere.
'Guardalo il frocietto AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHA' ridacchiò la sorella.
'Sophie, smettila!' urlò Jasmine, la madre.
Sophie la guardò annoiata.
'Lo sappiamo bene che si è messo tutto in tiro per la sua Sthepanie, quindi smettila di chiamarlo così' disse la madre credendo di 'difendere', in un certo senso, il figlio
Soph, rise ancora più forte.
'Bastaa!' urlò Joe.
'Oh, ma che avete tutti da urlare?' chiese James, il padre, entrando di casa
'Niente pà' rispose Sophie, uscendo di casa e tirando per un braccio il fratello
'Stai attenta, è nuova questa giaccaa!' la sgridò Joe.
'Rieccolo..' borbottò 'Vabè, io vado in macchina da Steph..'
'E..e io?' chiese sorpreso il ragazzo
'Hai le gambe..' disse piano Soph 'USAAAALE!' urlò poi.
Sophie fece partire la macchina ed arrivò da Sthepanie.
Nello stesso momento scese dalla macchina Harold, il ragazzo dell'ultimo anno, quello della 5C, in realtà lui, l'ultimo anno lo stava ripetendo..Aveva già ventuno, quasi ventidue, anni.
'Oi' disse Harold
'Ciao' rispose sorridendo Sophie
'Emh..il campanello..' le indicò il ragazzo
Sophie lo fissò per mezzo minuto..
'Eh?' chiese dopo un pò
'Devi suonare il campanello' rispose Harold
'Ahh..si certo' annuii lei.
'Emh..allora suona' disse
'Ah già' ripetè nuovamente l'adolescente, citofonando.
Dopo una decina di secondi, Sthepanie, l'organizzatrice del party aprì la porta dicendo 'Entrate, benvenuti al mio party'
I due ragazzi, Sophie ed Harold, sorrisero.
'Accomodatevi' sorrise Sthep
'Emh..potrei usare il bagno?' chiese Harold
'Sì, certo, ti accompagno..' rispose sorridendo la 'padrona di casa'
'Tu accomadati pure sul divano, Soph, ah se suonano, apri tu, la seconda chiave!' le raccomandò Sthepanie.
'Oh, ok' esordì sorridendo, la ragazza.
Passarono dieci minuti, nessuno dei due ragazzi tornava dal bagno.
Sophie aveva già aperto la porta a cinque o sei ragazzi, la sala cominciava a riempirsi, era arrivato pure il fattorino con la pizza, ma nè Harold nè Sthepanie tornavano.
Soph, decise di dirigeresi verso il bagno, sentiva delle risatine, e vedeva una lucina, subitò capì che i due ragazzi sarebbero potuti essere, anzi sicuramente sarebbero stati, lì dentro.
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Continua nel capitolo due.
ps: scusate per i vari errori di battitura, l'ho scritto di fretta #js
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