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Autore: Bitchesloveklaine    20/02/2013    1 recensioni
Dal prologo:
Perché è così che funziona, quando sei una ragazza. Vivi la tua vita con spensieratezza fino ai tredici anni, poi inizia l’angoscia fino ai diciotto. Non esci da sola, chiudi la porta a chiave quando dormi e, se ti è possibile, cerchi di stare sempre in compagnia. Dopo i diciotto anni sai che sei fuori pericolo, e ti godi i tuoi ultimi momenti di vita in tranquillità o ti carichi di lavoro, a seconda dei casi. È questa la vita del genere umano femminile da sessanta anni a questa parte.
Nasci, vivi la tua infanzia nell’innocenza e nell’ignoranza, cresci, capisci come gira il mondo, e muori.
- - -
Volevo specificare che sarà principalmente una Klaine, con molta Brittana, un po' di Finchel e accenni alla Quick. Coinvolgerò tutti i personaggi di Glee di cui alcuni saranno OOC.
Fatemi sapere tutto quello che pensate, critiche ben accette.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Blaine Anderson, Brittany Pierce, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6

Quando fuori nevica.



Non credevo che si potesse arrivare a cambiare così tanto. Non credevo che sarebbe arrivato il giorno in cui nella mia routine quotidiana ai tragitti camera-biblioteca e biblioteca-camera si sarebbe aggiunta la pausa nella sala del pianoforte.

Non credevo che avrei rivolto di mia spontanea volontà la parola a qualcuno. Eppure certe cose accadono, accadono e basta.
Accade che ti svegli e pensi a cosa è successo negli ultimi tempi. Ti sembra che sia passato un giorno, ma la neve che ricopre tutto il panorama visibile dalle finestre ti fa segno che no, non sono passate ventiquattr’ore, bensì ventiquattro giorni.


Il senso di novità, la curiosità di affrontare un giorno nuovo, il ricordo di cosa è successo durante la giornata al termine di essa. Forse è questo che intendono tutti quelli che pensano che io debba godermi la vita.
Forse sono queste cose che dicono mi facciano vivere. Forse è questo che mi manca dalla morte di mia madre.
Dall’età di cinque anni ho smesso di credere nei valori della vita, ho smesso di giocare e ho iniziato a leggere.

I libri sono sempre stati il mio unico modo per evadere, per non pensare al mondo moderno ma a quello antico. Mi hanno fatto vivere mille e altre vite, mi hanno fatto scoprire le emozioni.
Sono stato felice dove il protagonista era felice, sono stato disperato dove il fratello della protagonista moriva, sono stato in ansia dove un coltello era appoggiato alla gola di un ragazzo che si ostinava a non voler fare la spia. Ho imparato che la vendetta non aiuta, che il rimorso ti logora per tutta la vita e che agire d’istinto non porta sempre a un lieto fine.

L’unica cosa che non ho capito in tutte le storie che ho letto, e ne ho lette abbastanza, è come il protagonista, cavaliere, uomo di mondo, ragazzo pronto a lanciarsi nella propria carriera con prospettive di successo, possa essere bloccato da dei sentimenti per una ragazza.
Non che siano le ragazze il problema, per carità, ma ogni santissima volta arriva la timida ragazza incontrata per sbaglio che mette tutto in discussione. Che fa nascere dubbi, indecisioni, che fa cambiare progetti e che spesso blocca le ali.
Scrivevano di amore, coloro che avevano speranza di futuro. Scrivevano di colpi di fulmine, odio che si trasformava in amore, amicizie che si approfondivano o  tradimenti inevitabili che mettevano in rischio la vita di uno dei due amanti o entrambi.

Non metto in dubbio il fatto che siano storie coinvolgenti, ma semplicemente non riesco a comprenderle a fondo.

Valorizzano l’amore come un sentimento profondo, duraturo che infonde forza e coraggio. È questo l’unico lato che mi sfugge nei libri, questo è l’unico sentimento che non comprendo appieno.


Sto imparando nuove cose per esperienza personale, e non attraverso quella di qualcuno che poi pubblica le sue vicende su internet.
Credo sia tutto iniziato con le lezioni di pianoforte. Sono tre settimane che ogni giorno, dopo pranzo, io e Blaine passiamo un’ora nella sala del pianoforte.
Non c’è un orario preciso, lui sta lì a suonare finché non lo interrompo, poi iniziamo.

Le prime volte non sembrava molto sicuro di quello che diceva ed ero tentato dal fargli notare che non è così che si comporta un insegnante, ma a che scopo poi? Dopo tutto io l’ho trascinato in questa cosa e lui non ha potuto fare a meno di accettare, se criticassi anche il suo lavoro entrerebbe ancora di più nel panico. Abbiamo entrambi capito che non ho un grande talento nel suonare. Semplicemente non riesco a posizionare bene le dita, scivolano, spingo un fa e un sol contemporaneamente al posto di un la. Negli esercizi di tecnica non mantengo il ritmo e le due mani non sono ancora completamente indipendenti l’una dall’altra. Blaine, quasi più dispiaciuto di me, mi ripete più volte che è colpa sua, dei libri di tecnica scritti male e del fatto che non si ricorda chi gli ha insegnato a suonare.
Per quanto mi riguarda, saper premere in ordine quei tasti bianchi e neri non è una priorità, ma un passatempo.


È passata un’ora dal pranzo, abbastanza tempo per poter iniziare le prove. Chiudo il libro che non stavo leggendo mi alzo e lo poggio sulla scrivania. Lancio un’ultima occhiata fuori dalla finestra: neve. Sono tre giorni che nevica ininterrottamente, e siamo solo agli inizi di dicembre.


Esco e chiudo la porta della biblioteca, facendo attenzione a non produrre alcun rumore. Sento le note del pianoforte, oggi Blaine sta suonando la solita melodia, quella che ha suonato la prima volta che l’ho sentito. Dice che la suona grazie all’istinto, non ha mai letto lo spartito. Gli ho consigliato di cercarlo, onde evitare che un giorno se la dimentichi, ma ha detto che comunque non riuscirebbe a cancellarla.
Dice che quando la suona è come se si immergesse in un immenso flash-back.
A volte penso che quel ragazzo sia strano, ma chi sono io per poterlo dire?

Mi affaccio alla porta della stanza e, come al solito, lui è talmente immerso nella sua attività che non si accorge della mia presenza.
Forse dovrei sentirmi offeso per questo, ma ho dei vantaggi anch’io. Quando crede di esser solo, la passione e la bellezza che crea con la musica è qualcosa di indescrivibile.

L’espressione concentrata, i muscoli delle guancie un po’ tirati, gli occhi puntati sulla tastiera, la gamba destra che si alza e abbassa per controllare il pedale, le braccia che finiscono dietro lo strumento. Dalla porta non riesco a vederle, ma so per certo che le mani stanno scorrendo libere sui tasti come se fossero state create solo a quello scopo.

Con i pochi raggi solari della giornata che entrano dalla finestra e gli illuminano il lato sinistro del corpo, posso dire che sotto questo punto di vista Blaine è un’opera d’arte. Ho pensato spesso di fotografarlo, ma il flash avrebbe sicuramente rovinato tutto.

La mia contemplazione non è esagerata, il fatto che io sia sempre stato chiuso e fuori dal resto del mondo non significa che non so riconoscere qualcosa di bello quando lo vedo. E Blaine lo è, niente da fare a riguardo.

Oggi mi sembra di sentire qualcosa in più. Come se stesse suonando un altro strumento in alcuni punti.
Si ferma, e ricomincia facendo sentire il secondo strumento più forte. Credo che stia anche cantando, non lo so, raramente ho sentito qualcuno cantare. Noto che la bocca è leggermente più aperta del solito e il petto si alza e abbassa più del necessario.

Sì, penso stia cantando, anche se non sento le parole ma solo un suono melodico appena accennato.
“Ehi” Ogni volta interromperlo è una sofferenza, ma preferisco farlo io piuttosto che lui si accorga da solo di essere osservato. Non voglio che pensi che mi piace guardarlo.

“Oh, ciao Kurt! Ho finalmente cercato lo spartito come mi avevi consigliato tu, e ho trovato delle cose interessanti, vorresti sentire?”
In altri casi sarei stato infastidito dalla quantità di parole uscite dalla sua bocca in neanche 5 secondi, ma stiamo parlando di musica, giusto? Il mio unico modo per evadere che non comprende libri. Quindi sì, sono interessato a sentirlo.

“Certo, dimmi tutto.” Pare sorpreso di vedermi così, ma mi porge subito una copia dei fogli che stava seguendo prima e ritorna a sedersi su uno sgabello.

“Se ricordo bene è una canzone del primo decennio del duemila, cantata solitamente da una donna e.. bo, le parole mi hanno un po’ sorpreso.”
“Fammi sentire” Sinceramente poco mi interessa della sua storia, ora che ho scoperto che è una canzone. Voglio sentire le sue parole, voglio sentire cosa racconda.

Blaine si risistema sullo sgabello e raddrizza gli spartiti.
Accarezza i primi accordi, e mi sale un po’ d’ansia. È come seconoscere cosa racconta questa canzone sia di fondamentale importanza.

‘You think I’m pretty, without any make up on, you think i’m funny when I tell the punchline wrong

Oh, e quindi sarebbero queste le tanto attese parole?

Before you met me I was alright, but things were kind of heavy. You brought me to life, now every February you’ll be my Valentine, Valentine

Cosa significa esattamente essere il Valentino di qualcuno? Cambiare nome per tutto febbraio?

‘Let’s go all the way tonight....’

La stima per questa canzone sta calandando sempre di più.

‘... no regrets, just love. We can dance until we die, you and I will be young forever’

E certo che rimarremo per sempre giovani, moriremo giovani. Okay, posso capire che quando è stata scritta le cose non erano esattamente come oggi, ma una canzone con ‘Let’s go all the way tonight’ non mi sembra il massimo.

‘... the way you turn me on.

Ecco, appunto. Perché Blaine conosce questa canzone?

Eppure si sta impegnando mentre canta e suona contemporaneamente, e devo ammettere che è proprio bravo. Voglio dire, io non riesco a coordinare indice destro e indice sinistro, lui come fa a coordinare due strumenti diversi? Quel che ne risulta inizia a farmi uno strano effetto.
Sì, insomma, sono come incantato dal sentirlo cantare, non mi importa più neanche tanto quello che sta dicendo.
Quindi, questa è una bella voce? È questo quello che provano i protagonisti dei libri più romantici quando sentono la propria amata cantare? Certo, Blaine non è il mio amato ma... il senos dovrebbe essere lo stesso. Fa così strano provare qualcosa che provavano anche quelli di prima, che mi viene voglia di farlo ogni giorno.
Ho voglia di provare queste sensazioni ogni giorno, quindi o chiederò un favore alla voce di Blaine o vedrò se esiste qualche altro modo.

‘Let to put your hands on my, in my skin.tight jeans, be your teenage dream tonight.

Oh, non mi ero accorto che la canzone è volta al termine. Be’, è carina, ma che posso dire? Sono alquanto perplesso. Blaine mi guarda, in attesa di un parere. Non so che dire.

“Carin-”
“Be’, sì, non è nata come un pezzo per pianoforte, ma grazie lo stesso per aver apprezzato.” Mi sputa addosso, quasi come se fosse offeso.

Un secondo, è offeso?
Che abbia interpretato male il mio sopracciglio ancora alzato?
Che abbia pensato che non mi è piaciuto come ha cantato piuttosto del testo della canzone?
Oh, be’, problema suo. Io non ho detto niente.

“Comunque sia, è meglio ora che hai lo spartito, no?” E okay, forse un complimento potevo anche dirlo, ma che ci posso fare?
Non ho la più pallida di come esprimere il mio gradimento su qualcosa ad alta voce.

“Già. Bene vuoi, uhm, siediti e iniziamo a provare” Sento il suo tono solitamente pacato e gentile un po’ turbato, ma mi siedo lo stesso. Se crede di intimorirmi comportandosi in questo modo, si sbaglia di grosso.
Inizio con le scale di Do e Sol. Le faccio a un ritmo relativamente sostenuto, ma Blaine picchietta sul legno del pianoforte incitandomi ad andare più veloce.
Alla fine dice che non vede nessun miglioramento.

Oh, be’, scusa Mr. SoSuonareCanzoniSugliOrmoniAdolescienziali - da quant’è che sono così ironico?- se non sono nato col dono di saper spingere tasti a caso di uno strumento facendolo suonare.

“Be’, scusa se non sono nato con questo dono” Dire tutto il pensiero che avevo formato sarebbe stato troppo impegnativo.
Mi guarda con un’espressione stupita e posso vedergli passare tremila parole da un lato della mente all’altro, ma non dice niente. A dir la verità lui non mi parla poi molto, si limita a spiegarmi come fare gli esercizi. Come se neanche volesse passare del tempo con me.
Che poi probabilmente è così, non mi sono comportato benissimo con lui.

“Devi articolare meglio le dita”









* * *


 


“Usciamo?”
No, insomma, non che non mi piaccia l’idea di uscire con lei, ma sul serio? Uscire? Dopo giorni di neve?

Brittany mi è sempre apparsa come una ragazza un po’ ingenua, il tempo passato con lei non ha fatto altro che confermare la mia tesi. Sembra che stia vivendo tutto per la prima volta.
Ride, scherza, fa domande come se scoprisse il mondo passo per passo. Posso dire di aver trovato qualcuno che mi bilanci, la mia parte mancante. Essere adulti fin da bambini è qualcosa che ti lascia irrisolta all’interno, e forse lei è l’eterna bambina di cui ho bisogno.
Forse grazie a lei potrei riuscire finalmente a godermi gli ultimim momenti di questa vita di dubbia utilità. Non so, potrei iniziare a credere ai doni scesi dal cielo.

Ma, chiunque lei sia e qualunque sia il motivo che l’ha portata qui, io non le ho ancora risposto. E come potrei? Mi ha chiesto di uscire con tutto quel freddo di fuori.
“Britt, sul serio? Non arriviamo neanche a 0 gradi di fuori.”
“È questo il bello”.

Okay, ammetto di trovare le sue risposte intriganti, ma tutto ha un limite. Insomma, io sto in calzoncini e camicetta a maniche corte e lei pretende che io esca?
Hanno inventato il riscaldamento proprio affinché io potessi rilassarmi anche quando il cielo decide di attirare un po’ la nostra attenzione.
“Per uscire dovremmo coprirci”
“E allora copriamoci”

Non so cos’è che mi fa cadere nelle sue proposte ogni volta. Ieri abbiamo girato tutta la casa senza parlare solo per vedere se riuscivamo a non parlarci. Alla fine abbiamo perso, entrambe, contemporaneamente quando abbiamo girato il corridoio e prima di entrare nella mia camera abbiamo sospirato ‘finalmente’.

Sono arrivata a pensare che forse, o sicuramente, è la sua semplicità che mi influenza. Altrimenti ora non starei cercando un paio di pantaloni pesanti adatti al clima esterno.

“Tu intanto vai a cambiarti, ci vediamo tra un quarto d’ora” Le consiglio, e le sorrido per farle capire che non l’abbandonerò all’ingresso della casa. Lei mi sembra un po’ titubante a riguardo, come se a queste condizioni volesse cambiare idea.
“Ehi, qualcosa non va?” Le chiedo, lasciando perdere la quantità di pantaloni che ho nel guardaroba.

Lei si guarda un po’ le mani, indecisa se parlare o no.
“Be’, ecco vedi, veramente io dovrei... non avevo pensato che subito dopo la colazione devo svolgere gli altri compiti e... devo andare ora, ciao.”

Detto questo scappa letteralmente via da me.

“Ci vediamo a pranzo!” Le ricordo, ma sono sicura che non avremo grandi conversazioni. Peccato, mi stava piacendo l’idea di uscire nella neve.





* * *





Stupida Brittany, stupida.
Stavi davvero per far uscire Santana con te? Chi credi di essere? E per quale motivo ti sei cambiata con un paio di jeans più lunghi solo per portarle il pranzo? Quest’ala della casa è riscaldata come il resto.

Tu non puoi fermarti a chiacchierare con lei, le devi solo portare i pasti e aiutarla nel caso lei ti chieda qualche consiglio. Questo è il tuo unico compito, niente di più, come ti ha detto Kitty.
E al diavolo il consiglio di Mercedes di stringerci amicizia, che te ne fai dell’amicizia?

Stupida Brittany.

Devi smetterla di pensare a lei, quando avrai lasciato il vassoio nella sua camera lei magicamente scomparirà dai tuoi pensieri, intese?
Ti hanno ripetuto più volte che pensare a una persona in modo così ossessionato non è mai un buon segno, e non lo è neanche il fatto che perdi così spesso il filo della ragione quando sei in compagnia con lei.
Devi semplicemente smetterla, Brittany, o le cose si metteranno male per te.

Bussa alla porta, fa quello che devi fare e vattene.

“Oh Brittany, ti senti meglio ora?”
“S-sì, sì, sto bene grazie”

Più sicura, Britt.
Cioò, Brittany, non Britt.

“Che fai, non resti un po’? Non ho fame, lo sai, se vuoi possiamo dividere.”
“Ho già mangiato.”
Brava Britt..any, continua così.

“Mi puoi spiegare questo tuo cambiamento di umore? Un secondo prima eri tutta entusiasta della nostra uscita e un secondo dopo te ne sei andata. Ora neanche vuoi parlare con me. Ti ho fatto qualcosa? Io, davvero, mi spiace nel caso ti abbia ferita o chissà che altro, ma mi sto impegnando ad essere una buona persona con te. Davvero. quindi non vedo perché devo meritarmi questo trattamento senza spiegazione e...”

Oh dannazione, è vicina, troppo vicina.
Vattene Santana, allontanati prima che le tue labbra occupino la maggior parte del mio campo visivo.
Anche tu Brittany, girati e vattene. Ha ferito il tuo orgoglio, no? No, ma qualcosa deve pur aver fatto, giusto? Certo, ci sta provando con te nonostante è sposata.

Ma davvero ci sta provando con me?  Solitamente sono io che mi illudo. E questa volta è più pericoloso, perché lei è sposata. Con lui, per la precisione.

Diamine, è in piedi di fronte a me. Vedo una sua mano muoversi e... dove sta andando? Che sta facendo? Perché non la smette?
Perché sto ancora qui?

Sento il lieve tocco delle sue dita su una coscia, non si è mai avvicinata a me così tanto.

Non devo, non posso pensare a che effetto mi abbia fatto questo contatto.

Non ne ho le facoltà mentali per farlo.

“..e noto che hai messo i pantaloni invernali. Vuoi ancora uscire?”

Stupida Britt, non hai fatto in tempo ad evitare tutto questo. Ormai è tardi.
"Sì"
"Allora dai, usciamo"
Stupida Brittany.













L’angolo di Pervinca:

Cerco di sbrigarmi perché non vedo l’ora di pubblicare. Ho tante cose da dire, partiamo dai klaine. Abbiamo Teenage Dream che non è esattamente fluff come ci aspettavamo, ma loro hanno bisogno del loro tempo per crescere. Le Brittana invece sono già un passo avanti, forse il pensiero è ancora bloccato nell'inconscio, ma hanno capito che c’è chimica tra loro. Mi spiace per il lungo monologo di Kurt iniziale, ma ci voleva. Ultimamente non l’ho mai fatto parlare.  Scusate per il ritardo, spero di fare un doppio aggiornamento prima o poi per farmi perdonare e... ora non ho nient’altro da dire. Vi ricordo che non ho una beta, e rileggere è noioso, quindi perdonate i vari errori che mi scapperanno. Siete liberissimi di farmeli notare, così correggo.
Grazie per aver letto.

   
 
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