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Autore: AmyStylesCarrot2    20/02/2013    1 recensioni
"Il tempo ci è stato rubato ora tocca a noi recuperarlo".
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: What if? | Avvertimenti: Incest
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BURBHARRY.


Pioveva, tempaccio orribile classico di Londra. Sembrava un giorno come gli altri, un giorno noioso come gli altri.
Ero appena uscita dal lavoro, mi dirigevo in lavanderia per andare a ritirare il mio nuovo giubbotto burberry, che John gentilmente aveva sporcato con il caffè appena comprato. Come descrivere John? Lui è il classico ragazzo bello, muscoloso e con l'atteggiamento da divo e permaloso. Molti si fanno la stessa domanda, alla quale anche io stessa non sapevo rispondere. "Come fa ad esserci un così bel rapporto tra te e John? Insomma siete così diversi, lui è più permaloso e riservato, mentre tu, sei estroversa e vivace...". Domanda alla quale si può rispondere con la citazione "Al cuor non si comanda".
Mi accorsi di non avere contanti, allora mi diressi in banca che, fortunatamente, si trovava proprio li vicino, a soli due isolati.
Entrai in banca, presi il numero e attesi. Durante l'attesa ripensavo alla giornata trascorsa al lavoro e di tutti gli impegni ancora da fare. Arrivò il mio turno e con mille pensieri mi avvicinai allo sportello: "Si, vorrei ritirare 400 euro" pensai tra me e me, ovviamente il mio doppio lavoro mi era comodo soprattutto per il guadagno. Lavoro come giornalista in un'agenzia e mi esibisco qualche volta nei locali. Mi piace fare entrambe le cose perchè a volte nei week end cantare mi rilassa, e soprattutto fare la cosa che ami che ti fa arrotondare lo stipendio, non è male.
Mentre tirai fuori il borsellino dove tengo le carte, mi cadde la borsa e si rovesciò il portalistini del lavoro "Cazzo che idiota che sono" - borbottai e mentre mi chinavo per raccoglierli, sbattei la testa contro qualcosa.
"Ahi", sentii da una voce maschile. Cazzo che maldestra! Allora in completa vergogna gli chiesi scusa e lui, da gentiluomo, mi aiutò a raccogliere i fogli…
Notai le sue scarpe, nere lucide, laccate e tra l'altro aveva un numero enorme di scarpe! Deve aver avuto un 45.
Alzai lo sguardo e i miei occhi caddero su un braccialetto, un braccialetto bellissimo, di quelli che ci si scambia per amicizia e cosi mentre mi rialzavo tentata per chiedergli come si chiamava, vidi un bellissimo ragazzo, ricciolo, occhi verdi smeraldo e sorriso smalliante…
Subito da perfetta idiota dissi ad alta voce: "Harry!"
...

Mi tappai la bocca a modi "bambino che dice parolacce" e abbassai lo sguardo in completa vergogna. "Che figura di merda" pensai.
Mi sono appena sparata una figura di merda chiamando un ventenne a caso Harry, mi chiedo che cazzo mi passa per la testa? Harry? Era impossibile fosse lui.
Lui allora si instranì, chiedendomi: "Come fai a sapere il mio nome?".
Mi si aprì un mondo di ricordi, l'avevo ritrovato. Solo li io capii che non mi ero sbagliata, non era la stanchezza del lavoro a farmi parlare, e nemmeno quel bicchierino di Brandy che abbiamo bevuto per brindare la promozione del capo al lavoro, ma dei ricordi che tenevo nel cuore. Allora con occhi pieni di gioia, mi alzai la manica della felpa e gli mostrai il polso, mentre lo guardavo negli occhi increduli di tanta bellezza. Avevo anche io un braccialetto, un braccialetto uguale. Solo allora, con occhi pieni di complicità, lo sentii sussurrare qualcosa: "Amy!" - disse con voce profonda. Eh si, aveva capito, non si era dimenticato di me. Accennai un si, muovendo la testa e in quel momento ci abbracciammo forte, mi erano mancati i suoi abbracci.
Era molto più alto di me e la mia testa era appoggiata al suo petto, sentivo il battito del suo cuore! Non ero abituata ad abbracciare quel ragazzo così alto, ma abbracciavo quel bambino alto poco più di me.
Le sue braccia sulla mia schiena e le mie sul suo collo… Era tutto cosi dolce... Ne era passato di tempo.
Lui appena ci staccammo da quell'abbraccio così caloroso mi disse: "Quante cose ci sono da raccontare eh! Ma guardati, sei una donna, una bellissima donna!".
"Hai proprio ragione!" dissi io, " anche tu sei bello in forma! Wow, sembri uscito da una casa di modelli!". Aggiunsi io.
"Quand'è stata l'ultima volta che ci siamo visti? Ne è passato di tempo" Replicò lui, con voce malinconica. "Il campeggio" dissi io.
Intanto ritiravo i soldi dallo sportello, cercando di fare il più velocemente possibile e mentre mettevo i soldi nel portafoglio, ebbi un flash back, ritornai al campeggio e rividi me e Harry da piccoli, avevamo 10 anni ed eravamo carinissimi! Sempre insieme, pronti a sconfiggere il male!
Mi tornò in mente l'ultimo giorno del campeggio.. Sapevamo che non ci saremmo mai più rivisti perchè io abitavo a Londra e lui in una cittadina del Cheshire. Allora ci scambiammo un braccialetto, tutto molto colorato. "Non ti dimenticherò mai Hazzy" gli dissi, si lo chiamavo Hazza perchè quando facevamo il bagno al lago aveva i capelli tipo Tarzan .
"Fin quando entrambi avremo il braccialetto saremo migliori amici" aggiunsi lacrimando. "Sei unica, non potrò mai dimenticarti, sarai sempre nel mio cuore!" disse Harry con voce da bambino.
Sentendo la voce di Harry adesso è strano, perchè è molto più profonda.
Mentre ripensavo a tutto questo, Harry mi chiese di andare a prendere un frullato in centro, per raccontarci della nostra vita. Come non accettare pensai, allora ci dirigemmo verso il centro per mano. Durante il tragitto abbiamo riso e scherzato, proprio come quei due bambini del campeggio. Ci sedemmo al tavolo e ordinai un frappè con Nutella e crema, "lo stesso" disse Harry, "ma mi aggiunga la panna, grazie" ribattè con voce decisa.
Com'era bello.. Ma io ero fidanzata e probabilmente anche lui.
"Allora.. Cosa fai di bello nella vita Hazzy?". "Sono in una band... passo molto tempo con questi quattro ragazzi! Dovresti conoscerli, sono simpatici, ti piacerebbero!" - disse Harry.
Ritornammo a parlare del campeggio e mi disse che aveva ancora tutti i filmini e che uno di questi giorni sarei dovuta andare da lui a vederli.
"Aspetta". "Quando dirò a Anne che ti ho ritrovata le farà proprio piacere!" - disse Harold. Gli chiesi se si ricordava cosa mi avesse detto l'ultimo giorno.. "Certo che me lo ricordo" mi sussurrò prendendomi la mano, "Ero proprio cotto di te, ero innamorato perso, se mi avessi chiesto di venire con te l'avrei fatto, anche se ero solo un bambino" Mentre parlava le sue labbra si avvicinavano sempre di più alle mie e senza rendercene conto ci baciammo, senti le sue labbra carnose, a forma di cuore sulle mie, altrettanto carnose e vogliose di incontrare le sue. Era tutto cosi perfetto, avrei voluto che non finisse mai......
Ma come non detto arrivò la cameriera con i due frappè e ci staccammo da qual bacio perfetto. Iniziammo a bere il frappè e ci guardavamo con occhi pieni di complicità, eravamo fatti l'uno per l'altra e nessuno ci avrebbe divisi. Nessuno. "Non ho mai smesso di cercarti Amy, mai. Dammi una risposta ora, vieni con me." Mi sussurrò all’orecchio con quella voce maledettamente bassa e sexy. Proprio mentre facevo per rispondere mi squillò il telefono. Era John. 

  
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