Film > Star Wars
Ricorda la storia  |       
Autore: Aelis    20/02/2013    0 recensioni
Anomalia: dicasi anomalia irregolarità, deviazione dalla norma in vari campi e settori: anomalia verbale, comportamentale, gravitazionale.
Mescolate un'anomalia gravitazionale, che isoli completamente un pianeta su cui ogni tanto precipiti qualche astronave i cui superstiti, a furia di star soli, diventino, per forza...un po' anomali, un po’ sbilenchi; all’imprevisto e fortunoso atterraggio del Jedi meno anomalo dell'Ordine, il più zelante, il più ortodosso. Shakerate con una vecchia contabile riciclata come giudice di pace, un ginecologo molto sagace, un ingegnere tanto gnocca quanto bizzarra e con i modi di un camionista rumeno, aggiungete la più brutta e arrapata geologa della galassia che si occupa di recupero rottami insieme ad un'accozzaglia di femmine altrettanto mostruose. E provate, insieme a quella bella gente, a far ripartire un caccia scassato...
Auguri!
P.S.
Non mi offendo se commentate :)
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Obi-Wan Kenobi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dal diario del medico Jizi Koide

4° giorno del terzo mese anno 453 dell’anomalia

Nelle prime ore del mattino fui chiamato da Cheren per assistere al parto di Aluna, pensai che si sarebbe trattata di un’incombenza rapida poiché la donna aveva già messo al mondo tre figli. Ci misi un po’ a raggiungere la gola di Ckiop, dato che era ancora buio, il terreno scosceso e io non avevo nessuna intenzione di fratturarmi una gamba inciampando sul sentiero. Infatti, quando arrivai alla tenda, erano già cominciate le spinte e, conoscendo la robusta costituzione da fattrice della risoluta compagna di Cheren, ero certo che il mio ritardo non sarebbe stato un gran guaio anzi, a dir il vero pensai che la mia presenza poteva essere considerata un optional, ma lei, quando penetrai le ultime cortine di tela leggera che fungevano da divisorio dal resto della tenda, mi guardò con il tipico sguardo infuriato delle puerpere.

"Te la sei presa comoda, ancora un po’ e me lo facevo da sola questo figlio!!" mi abbaiò contro, mentre il suo corpo si torceva sul giaciglio in preda agli spasmi.

"Be’, ormai che son qua diamo un’occhiata là sotto e vediamo a che punto stiamo…" le risposi tranquillo con un sorriso professionale.

Alla tenue luce della lampada a batteria visitai la donna e annunciai che la faccenda sarebbe durata ancora pochissimo.

"Potevi risparmiarti il disturbo", grugnì, ansimando, la donna con una voce dal tono così rauco e basso che mi diede i brividi.

"Se vuoi me ne vado."

"Fallo, e giuro che ti strozzerò con il cordone ombelicale del bambino!"

"Aluna, ti prego, Jizi è qui per aiutarti, non è colpa sua se abita sul crinale di Kor, abbi pazienza, su…" la implorò con un filo di voce il povero Cheren, che sembrava ancora più piccolo e gracile davanti alla mole enorme e sussultante della compagna, quindi si girò verso di me, dandole le spalle, e sussurrò, torcendosi le manine sudate "perdonala, sta soffrendo parecchio anche se è il quarto…"

Non gli risposi ma gli feci l’occhiolino.

Amico, se sapessi che cosa tocca sorbirmi durante i travagli! Neanche nelle più infami bettole della galassia si sentono certe espressioni da trivio. Tua moglie è ancora beneducata, credi a me…

Fu allora che udimmo lo schianto.

Io, Aluna e Cher ci guardammo per un attimo in silenzio.

"Un altro arrivo nell’anomalia! Be’, se ci sono superstiti si arrangeranno, non farti venire strane idee: da qui tu non ti muovi finché non è nato" sentenziò Aluna, prima che potessi fiatare.

Abbassai il capo e mi concentrai sul mio lavoro.

Le spinte erano sempre più frequenti e ormai era questione di poco.

Mentre estraevo, finalmente, il piccino che cominciò subito a strillare, sentimmo le voci squillanti degli altri bambini della coppia che aspettavano l’arrivo del nuovo fratellino accampati davanti alla tenda.

"Guarda, guarda, è vivo, chi l’avrebbe mai detto!" trillò la vocetta di Bia, la maggiore dei tre.

"Bambina, sarò pure solo un povero medico umano e non un raffinato droide ultimo modello, ma tua madre potrebbe partorire un Rancor senza riportare grossi danni, avevi dubbi che tua sorella nascesse morta?"

"Ehi! Signore! Signore! Sei tutto intero? Ci sono altri con te o sono morti?"Continuò, con il suo tipico cantilenare petulante, la ragazzina.

"Ma con chi sta parlando?" chiesi, mentre recidevo il funicolo della bambina grassoccia e urlante che Aluna reclamava a gran voce, Cheren mi guardò inebetito e io gli feci cenno di uscire per vedere che diamine stava accadendo.

Caracollò fuori, come in trance.

Lo udii parlottare con quella che pareva essere una voce maschile, tra gli schiamazzi dei suoi figli.

Finii di lavare la neonata, l’avvolsi in un panno pulito e l’appoggiai sull’enorme ventre della madre, che se la strinse tra le braccione con sguardo beato

Cheren rientrò pallido e decisamente scosso.

"E’ un superstite, ecco con chi stava parlando Bia, non so…Io, io sono di Dantooine, insomma sono un provinciale, ma…"

"Vieni al sodo, Cher!" borbottai mentre mi asciugavo le mani.

"Anche se lui non me lo ha detto…Credo che sia un Jedi" biascicò l’uomo con sguardo vacuo.

"Embe’? Si schiantano anche loro, che ti credi? L’anomalia non fa mica sconti anche se sei un adepto della Forza: lui e il suo velivolo saranno stati frullati per bene come accade a tutti i comuni mortali con le loro volgari navi stellari….A proposito, dimmi, ti prego, che non ha pure un paio di ossa rotte o qualche brandello di carne da ricucire che proprio non ci ho voglia…" mi informai, sardonico.

"No, no sembra piuttosto in forma, anche se mi pare ansioso di parlare con il capo della comunità…Credo che non abbia ancora ben capito in quale guaio sia precipitato…Forse è meglio che gli parli tu…" balbettò l’ometto.

"Guarda che non ho ancora finito con Aluna, devo aspettare l’espulsione della placenta…" incrociai il suo sguardo implorante "Va be’, due minuti…"

Uscii, nel tenue chiarore del sole che aveva già fatto capolino all’orizzonte, e lo vidi circondato dai ragazzini che lo tempestavano di domande.

Era un umano di circa 35 anni, portava la lunga toga marrone dei Jedi sopra un’insolita corazza bianca piuttosto ammaccata, aveva il viso stanco ma un’espressione amichevole, soprattutto date le circostanze, i suoi occhi azzurri sorrisero prima delle sue labbra quando incrociarono i miei. Si inchinò leggermente, tenendo le braccia conserte sul petto infilate nelle larghe maniche, in segno di saluto e si presentò.

"Il mio nome è Obi-Wan Kenobi, sono qui per chiedere il vostro aiuto…Ho avuto un problema con la mia nave…"

"Sì, sì capisco, è una cosa usuale quaggiù, sa come si dice: mal comune mezzo gaudio" lo interruppi bruscamente "scusi tanto, non vorrei sembrarle scortese, ma sto assistendo ad un parto, e credo che lei, prima di tutto, abbia la necessità di capire dove si trovi E S A T T A M E N T E…Perché dubito che se ne sia reso conto" l’uomo mi ascoltava osservandomi interessato "facciamo così, Bia" mi rivolsi alla ragazzina saltellante che stava morendo dalla voglia di ficcanasare in quella faccenda "accompagna questo signore da Corilla e dille che è appena arrivato, poi torna subito qua così ti presento la tua nuova sorellina".

Il presunto Jedi non replicò, mi ringraziò con un altro piccolo inchino e io rientrai nella tenda.

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: Aelis