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Autore: araas    08/09/2007    1 recensioni
Per cominciare inserisco una storia che ho scritto un paio di anni fa, così per farvi sapere qualcosa di me... parla della scoperta di sé stessi... e dei falsi amici... parla della fiducia in sé... ma soprattutto parla d'amore...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come sempre, era una delle solite giornate pallose. Mi sentivo triste, una nullità; mi sentivo sola. Sentivo il bisogno di qualcuno da amare, qualcuno che mi facesse sentire importante... con tutti i ragazzi con cui ero stata era sempre finita male, mi stancavo e li lasciavo nel giro di poche settimane. Non li amavo, non riuscivo ad innamorarmene, non provavo assolutamente niente per loro. Con l'ultimo era durato un mese e mezzo, Justin; era molto carino e dolce, ma non aveva funzionato. Non lo amavo. E poi la mia vita e il mio cuore sono stati scossi da qualcosa di nuovo... ma andiamo per ordine.
Come dicevo, era una delle solite serate vuote e prive di senso. Stavo girando per la città, con la mia amica Lory, e come al solito stavo andando con lei a salutare i ragazzi della sua comitiva. Quanto odiavo stare là, in piedi, con le braccia incrociate, ad aspettare che lei salutasse tutti i suoi amici... figuriamoci, una banda di gabber che si sparavano hard core a tutto volume! Roba da neuro! Insomma ero lì, a sbuffare, quando la mia attenzione fu catturata da degli occhi color ghiaccio, fissi su di me. Appartenevano a una bella ragazza, che a quanto sembrava si stava annoiando quanto me, se non di più. Aveva una gonna nerissima, ondulata, lunga dietro e più corta davanti, scarpe a punta nere con le fibbie, un top nero molto simile a quello che indossavo io, e tanti braccialetti d'argento; un caschetto nero ribelle con riflessi blu mosso dal vento, un viso dolce, e quegli occhi di ghiaccio circondati dalla matita nera che si spostavano velocemente appena incontravano i miei. Rimasi lì a guardarla, lei era seduta in modo scomposto su una motocicletta blu fiammante, e sbuffava di tanto in tanto, torturandosi nervosamente le mani, con le unghie corte laccate di nero.
Mentre ero ancora lì, fissa su quella ragazza dall'aria così cupa, mi sentii tirare con forza da Lory, che a quanto capii dopo mi stava chiamando circa da 20 minuti. Io e Lory ci allontanammo dal gruppo di gabber, e ci dirigemmo verso la pizzeria.
-Ti eri incantata? Lo so che ti annoi quando ti trascino dai miei amici, ma potresti anche venire a salutare!- mi disse lei, con la sua solita aria da saputella, addentando un pezzo di pizza.
-Chi era quella ragazza vestita di nero?- le chiesi, fingendo di non averla ascoltata.
-E' la sorella minore di James, ogni tanto lui la porta nel nostro gruppo perché non ha nessuno con cui uscire; a dire il vero è un po' asociale! Si chiama Amber e suona in un gruppo rock. Perché lo vuoi sapere?- rispose Lory.
-No, niente, è solo che mi fissava insistentemente e insomma... mi sono sentita un po' in imbarazzo!- a dire la verità ero io che la guardavo, ma non so perché mi era venuta spontaneo mentirle. Lory scoppiò a ridere.
-Ah ah ah ah... beh, vedi di non darle troppa confidenza! Ah ah ah ah!- infastidita, mi girai dall'altra parte fingendo di aver visto qualcuno. Cosa diavolo le era venuto in mente?!

Quegli occhi erano riusciti a paralizzarmi come mai niente aveva fatto. Era come aveva detto Lory, mi ero incantata! La sera dopo la rividi, sempre lì, su quella moto, e Lory ci presentò. Dandomi la mano, non mi guardò neanche in faccia; si limitò a dire -Ciao, sono Amber.- e poi si rimise le cuffie del suo lettore CD. Aveva il volume così alto che riuscivo benissimo a sentire la canzone che stava ascoltando: era "Bring me to life" degli Evanescence. Non riuscii più a parlarle; se ne stava lì, isolata, a due metri dagli altri. La rividi, e la rividi ancora, ed ogni volta rimanevo incantata da quegli occhi azzurri.
Sembravano così vuoti, le dipingevano sul volto un'eterna espressione depressa. Finché una sera, mentre ero seduta sul muretto da sola, mi sentii chiamare.
-Sapphire, hey Sapphire... ti chiami così, vero?- mi disse, sedendosi accanto a me, e guardandomi sempre con quel volto senza espressione.
-Sì, e tu sei Amber, mi pare...- in realtà ricordavo benissimo il suo nome.
-Uff... ero ad annoiarmi con quei noiosi gabber come al solito, meno male che ti ho vista! Così avevo la scusa per andarmene da quel branco di idioti come mio fratello.-
-Perché esci con loro, se non ti va?- le domandai.
-Per lo stesso motivo per cui ci esci tu, e cioè vengo trascinata!- si lamentò, girandosi verso di me e mettendosi a sedere a gambe incrociate.
-Lory mi ha detto che suoni in una band...-
-Si, suono la batteria, facciamo cover di Evanescence, Queen e simili... la nostra cantante è molto brava, ha una voce molto potente!- mentre parlava le brillavano gli occhi, le si leggeva in faccia che la musica era la sua unica ragione di vita... ed era anche la mia.
-Sei molto fortunata a poter suonare in un gruppo, io ho sempre desiderato averne uno, ma purtroppo non so suonare nessuno strumento.-
-Mi sembri l'unica persona intelligente in mezzo a quegli scimmioni, io e te dovremmo smetterla di uscire con loro!-
-Sono d'accordo... qualche volta potremmo uscire insieme, che ne dici?- mi era molto simpatica quella ragazza, e sicuramente ci saremmo trovate molto bene come amiche.
-Per me va bene! Senti, ora devo andare, ti lascio il mio numero, così ci mettiamo d'accordo!- mi diede il suo numero di cellulare e poi saltò sulla moto di suo fratello. Cinque minuti dopo venne a chiamarmi Lory.
-Ma si può sapere perché diavolo ti isoli sempre? E poi ti lamenti che sono la tua unica amica, ma sei tu quella che si rifiuta di socializzare!- polemizzò.
-Non sei più la mia unica amica. E non capisco perché vuoi costringermi a fare cose che non mi piacciono.-
-Non ti costringo a fare niente, e comunque chi sarebbe l'altra famosa tua amica?-
-Amber. Domani sera esco con lei.-
Non avevo nessuna voglia di litigare, ma sapevo che sarebbe successo se avessimo continuato a discutere, così le voltai le spalle e me ne andai. Per la strada, inviai un SMS ad Amber chiedendole di uscire l'indomani.

Andammo avanti così per un mese. Uscivo una sera con Amber e una con Lory, la quale era triste e gelosa, ma non ci potevo fare niente... che colpa ne avevo se mi trovavo meglio in compagnia di una invece che dell'altra? Io e Amber eravamo diventate molto amiche, passavamo ore a chiacchierare, sedute su una panchina del parco, e passeggiavamo mano nella mano, cosa che con Lory non avevo mai voluto fare. Mi piaceva guardare i suoi capelli lisci e corti, di quel nero così intenso, e mi sentivo come se i suoi occhi fossero capaci di leggermi nell'anima.

-Sei triste?- mi chiese un giorno che eravamo a casa sua. Ci pensai un po'.
-Mi preoccupo per Lory... dice che non ho più tempo per lei, ma non è così... io le voglio bene come sempre, solo che ne voglio anche a te... è gelosa perché io e lei siamo amiche fin dalle elementari, ed io ho sempre avuto solo lei...- una lacrima mi scese lungo la guancia. Mi dispiaceva davvero di ferire Lory, ma non volevo e non potevo smettere di vedermi con Amber; nonostante io e Lory ci conoscessimo da tanto tempo, non avevamo mai avuto l'intesa che c'era tra me e Amber, anzi, negli ultimi tempi non facevamo che litigare, e io ci stavo davvero malissimo...
Amber mi asciugò la lacrima e mi guardò negli occhi. -Non piangere... vedrai che col tempo si aggiusterà tutto tra voi. Se davvero la vostra amicizia è così forte, non dovresti nemmeno preoccuparti di queste piccolezze...- mi accarezzò la guancia. Non era la stessa cosa... non erano uguali i sentimenti che provavo per Lory e per Amber, di questo ero sicura: per Lory era un bene come tra sorelle, mentre per Amber era diverso, condividevamo qualcosa di intimo, anche se ci conoscevamo da molto meno...
Tutto questo lo dissi ad Amber, e lei mi rispose che l'amicizia era una cosa meravigliosa, che non dovevo perdere Lory per una stupida faccenda di gelosia, e che dovevo vedermi di più con lei. Io le confidai che avrei voluto, ma che Lory non voleva più uscire con me...
-Lei vuole che io non ti veda mai più.- pronunciai quelle parole con una tristezza infinita, gli occhi mi bruciavano, stavo di nuovo per piangere. -Ma non lo farò. Perché voglio bene anche a te.-
Amber mi guardò e per la prima volta la vidi sorridere. Il suo viso mi sembrò ancora più dolce e i suoi occhi per la prima volta trasmettevano qualcosa. Sentii la sua mano scendere sulla mia nuca, mi tirò a sé e lentamente, quasi timidamente, ci baciammo. Non capivo, o forse non volevo capire, io e Amber finimmo a fare l'amore sul suo divano. Fu molto dolce, sentivo il suo cuore battere all'impazzata, proprio come il mio, e per la prima volta nella mia vita provavo qualcosa, un sentimento nuovo, che mi riempiva di felicità. Dopo rimanemmo lì a parlare di quello che era successo, mi disse che dovevo parlare con Lory e dirle chiaramente come stavano le cose, prima di perderla per sempre, e che lei mi avrebbe aiutata. Io però non mi sentivo pronta ad ammettere davanti alla mia amica di sempre che effettivamente io e Amber stavamo insieme, avevo paura della sua reazione, paura che rimanesse sconvolta, che non capisse... così Amber disse che le avrebbe parlato lei e che avrebbe sistemato tutto, che tra me e Lory sarebbe tornato tutto come prima, ma io sapevo che non sarebbe stato così. Conoscevo Lory, e la sensazione che non mi avrebbe accettata diventava sempre più forte... così, l'unica soluzione possibile mi parve lasciare che fosse Amber a parlare con lei. Diedi un appuntamento a Lory dicendole che dovevo parlarle di una cosa importante, e ci feci andare Amber.
Più tardi quest'ultima venne da me, mi raccontò che Lory l'aveva insultata e non le credeva, e l'aveva accusata di raccontare frottole solo perché non aveva amici e si era attaccata a me. Non potei fare altro che chiamare Lory e chiederle di venire a casa mia, dove tentai di spiegarle le cose come stavano, ma lei non voleva capire...
-Ammettilo, è solo una scusa per togliermi di mezzo! Ti conosco!- mi urlò, tra le lacrime.
-Appunto perché mi conosci, dovresti saperlo che non lo farei mai! Non voglio perdere la tua amicizia, è per questo che sono onesta con te!- cercai di spiegarle.
-E allora perché non me l'hai detto di persona, invece di mandare lei?-
-Non voleva ferirti,- intervenne Amber -non ne aveva il coraggio. Devi crederci, Lory...-
-Io e Amber ci amiamo. E' così, e devi accettarlo. Tu sei la mia migliore amica, e lei è la mia ragazza.-
-Non posso accettare che la mia migliore amica sia fidanzata con una donna! Non dipende da me, non ci riesco!-
-Non capisco perché lo trovi così assurdo... non sei mai stata innamorata?- disse Amber, esasperata.
-Sì... ma non di una ragazza!-
-E cosa cambia, scusa? Non è la stessa cosa?-
-No! Per me no! E ora me ne vado! Sapphire, cancellati il mio numero di telefono! Non voglio vedervi mai più!- Lory aprì la porta e se ne andò, e io rimasi in ginocchio a terra, a piangere.
-Dai, Sapph... chi si comporta così non è una vera amica, e forse non lo è mai stata...- mi consolò Amber.
-Non puoi capire... io le voglio bene, era la mia unica amica!-
-Certo che posso capire, come credi che io abbia perso tutto i miei amici? Per me, per te, e per tutti, prima o poi, arriva il momento di scoprire se i nostri amici sono veri oppure no... e non sempre finisce bene, ma devi avere il coraggio di guardare avanti! Lory si è dimostrata molto immatura, e anche piena di pregiudizi!- mi spiegò molto sinceramente Amber. Mi abbandonai tra le sue braccia e continuai a piangere.
-Sapphire, tu mi hai dato la felicità che non riuscivo ad avere... è solo grazie a te che ho ricominciato a sorridere... e ora che ci amiamo andrà tutto bene, sempre, finché staremo insieme! Capito? Quindi non deprimerti!-
Amber mi baciò sulla guancia ed io la strinsi forte. Non sapevo cosa sarebbe stata la mia vita se non avessi conosciuto lei. Amber mi aveva dato la forza per andare avanti, in un periodo in cui mi sentivo insensibile a tutto; aveva risvegliato i miei sentimenti assopiti, mi aveva fatto capire il motivo per cui rifiutavo tutti i ragazzi, anche quelli più belli e popolari, il motivo per cui non riuscivo ad innamorarmi, il motivo per cui non notavo i ragazzi che mi guardavano per strada. Grazie a lei avevo scoperto un nuovo modo di vedere la vita, finalmente avevo una persona accanto, e non mi sentivo più sola.
Purtroppo però, tutto ciò mi aveva fatto perdere un'amicizia per me molto importante, ma mi aveva anche fatto capire che le persone, anche quelle che conosciamo meglio, possono dimostrarsi false. Essere piantata in asso dalla proprio unica vera amica quando lei inizia a giudicarti "diversa" è un brutto colpo, ma mi è servito ad imparare che l'apparenza, a volte, inganna.

Non vidi più Lory. O meglio, non si fece più sentire, e quando ci incontravamo per la strada, non mi salutava. Amber mi disse che si era messa con James, ed era comico, dato che a lui era sempre piaciuta, ma Lory non lo degnava di uno sguardo. Comunque io e Amber continuammo a stare insieme, anche se la gente che ci vedeva camminare mano nella mano ci guardava strano, anche se i bambini che ci vedevano baciarci su una panchina ci indicavano e iniziavano a parlottare tra di loro. A me questa situazione faceva ridere, e Amber fingeva di sgridarli e li prendeva in giro! Non si stancava mai di ricordarmi, quando parlavamo di Lory, che i pregiudizi non moriranno mai e siamo noi a doverli affrontare a testa alta. Anche quando Lory andava a casa di James e ci trovava anche me, che ero andata a trovare Amber, fingevamo di non conoscerci. Certo, a me dispiaceva, ma ero comunque convinta che fosse meglio così. E poi, Amber si divertiva un mondo a baciarmi davanti a lei!

E' stato bello capire tutto questo a soli 15 anni. Mi è ancora un po' difficile fidarmi delle persone, ma non importa. Col tempo tornerà tutto come prima, e forse un giorno ci sarà un'Amber anche per tutte quelle persone che non hanno ancora conosciuto l'amore e per questo non amano più nemmeno sé stesse. Forza e coraggio!
THE END!
Araas - Pesaro, 16/17 agosto 2004
  
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