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Autore: araas    08/09/2007    0 recensioni
Anche i personaggi famosi sono alle prese con le delusioni... -non intendo stravolgere il carattere del personaggio, è tutto di mia invenzione-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giuro che d'ora in poi ci penserò due volte prima di innamorarmi di una appena conosciuta. Dopo quello che è successo, come potrei? Era bella. Da Dio. Ma non era mia. Avrei dovuto capirlo subito... ma andiamo per ordine. Avevamo fatto un concertone da paura in una cittò italiana, come si chiamava... Cavoli? Ora chiedo.
"Napoli, deficiente!" dice Aki, mentre io mi volto a guardarlo con aria minacciosa e lui tace immediatamente.
Napoli, comunque. In prima fila, un gruppo di groupie scatenate urlavano a squarciagola il mio nome. Insomma, siamo riusciti ad uscire dal San Paolo solo per miracolo, e ci siamo chiusi in un albergo a festeggiare. Mi ero scolato già quattro Bacardi quando eccola lì.
Una ragazza che non poteva avere più di 20 anni, dai capelli corvini e gli occhi azzurri. Guardava dalla mia parte, e io non potevo distogliere lo sguardo da quei due oceani che mi puntavano. Era appena entrata, e l'avevo notata subito. E sapevo che era già mia. Ero abituato ad avere tutte le ragazze ai miei piedi. Ma chi l'aveva fatta entrare? Era una festa privata. Comunque, non ricordo come, ma un attimo dopo ero lì a chiederle da accendere. Lei, con calma e quasi timidezza, aveva tirato fuori il suo accendino e mi aveva acceso la settima sigaretta della serata. Ci trovammo a parlare delle nostre vite, anzi a dire il vero parlò solo lei... che altro potevo dirle di me che già non sapesse? Mi disse di essere una pianista in cerca di successo, e cose simili che non ascoltai...

Passammo una lunga serata a parlare, e oramai ci era rimasto ben poco da dire... c'era un casino tremendo in quella sal. Eero era già andato a dormire, Aki e Pauli giocavano a poker con un gruppo di bodyguards con una faccia manco gli avesser detto che ridevamo troppo... a dire il vero i miei due amici non avevano l'aria di divertirsi molto! Ma come diavolo mi era venuta l'idea di proporle di andare a parlare "in un posto più tranquillo, qui c'è troppo chiasso"? Le piacevo, e questo era chiaro. Si vedeva da come mi guardava... ancora adesso mi chiedo se l'ha fatto perché le piacevo o solo perché mi chiamo Lauri Ylonen. Baciarmi, intendo. Stavo ancora parlando di cose così... sì, insomma, quelle cose che si dicono a una per apparire brillante... che lei mi dice "Non parlare troppo!", mi spinge contro il muro e mi bacia, affondandomi una mano nei capelli (per quanto possibile, visto che avevo almeno un chilo di cemento... ops, di gel appiccicato sulla testa). Non mi resi subito conto di quello che stava succedendo, ma quando finalmente mi svegliai dal coma le sussurrai con quella voce sexy che le mie fan amano tanto: "Forse è meglio che vada in camera mia a sistemarmi i capelli... perché non vieni ad aiutarmi?". Inutile dire che una volta arrivati nella mia stanza facemmo tutt'altro...

La mattina seguente mi svegliai con un forte mal di testa (il dopo-sbronza...). Lei era sparita, ma mi aveva lasciato un biglietto. "Dimentica tutto quello che è successo e mi raccomando... non parlare troppo!". Non capii subito cosa intendesse con quella frase... mi alzai senza pensarci troppo, mi rivestii e andai a sistemarmi i capelli. Avevo l'aereo per Helsinki meno di un'ora dopo e dovevo muovermi, se non volevo rimanere a Cavoli... o come cavolo si chiama. Molto assonnato, scesi a fare colazione e il manager mi disse che gli altri erano già all'aereoporto. Perfetto, proprio perfetto. Se il buongiorno si vede dal mattino... mi feci accompagnare anche io, senza nemmeno mangiare. Mi chiedevo che cosa avesse voluto dire quella ragazza... accidenti, non sapevo neanche il suo nome! Vabbè, tanto non l'avrei mai più rivista. Ma evidentemente il destino non era dalla mia parte quel giorno. All'aereoporto fui accolto dai miei compagni e... "Ma... lei...?" blaterai, guardando Eero, che le teneva la mano. "E' Marie, la mia ragazza. Viene con noi perché è un'ottima pianista e vorremmo farla suonare nel nostro prossimo pezzo.". Naturalmente mi ero perso tutta la seconda metò di quello che aveva detto... la sua ragazza? Cioè, lei e Eero? "Non ho capito, cioè, lei è... è la tua..." ero dannatamente confuso! Ma d'altra parte potevo mai essere lucido sapendo che la ragazza con cui ero stato a letto poche ore prima era la ragazza del mio migliore amico e non me l'aveva detto? "Non parlare troppo" disse lei, facendomi l'occhiolino mentre Eero era impegnato a discutere con Pauli dell'arrangiamento del nuovo brano, e cose simili...

Sono passate tre settimane e oggi registreremo il singolo che anticiperà il nuovo album. E' una ballata malinconica ma ritmata, e a metà canzone c'è un assolo di piano che suoneremo io e Marie. Da quel giorno non abbiamo più parlato molto, facciamo finta di esserci conosciuti quella mattina all'aereoporto... sull'aerep Eero non aveva fatto altro che raccontare a me, Pauli e Aki come l'aveva conosciuta, come si erano messi insieme e tutto il resto. Mi siedo al piano e lei alla mia destra, e iniziamo a provare. E' una melodia a quattro mani e dovrebbe riuscire abbastanza bene. L'ha scritta lei. La mia mano sfiora la sua e mi torna in mente quella sera, le sue mani che affondano nei miei capelli mentre nella mia testa risuonano queste parole: "Non parlare troppo...". Lei mi piace davvero, non è come le altre ragazze. No, non può piacermi. Lei è di Eero, è sua, e ho sentito dire che hanno intenzione di sposarsi... la canzone finisce e gli altri applaudono. Eero correi subito ad abbracciare Marie e per me è come una coltellata in pieno petto. Lui non sa niente, e non credo che lo verrà a sapere tanto presto. Cresce il mio senso di colpa... una voce che mi chiama mi distoglie dai miei pensieri. "Lauri, vieni un attimo, vorrei dirti due parole.". So già cosa mi dirà. Che ama Eero e che continuerà a stare con lui, e di dimenticare la nostra avventura. Ma mi sorprense dicendomi che sarebbe dovuta partire subito per un viaggio in America. Sorrido falsamente. L'America è lontana e non la vedrò per almeno un mese. Ma forse ciò mi aiuterà a dimenticarla. Anche se prima o poi dovrò dirlo a Eero. Beh, meglio poi che prima. Marie mi da un bacio sulle labbra e poi va via. "Ci vediamo.". E anche se la vedrò molto spesso dopo il matrimonio, capisco che quel bacio rappresenta un addio.
THE END!
Araas 17/04/2004 h21:30-23:00
  
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