Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: Mokkappuccino    21/02/2013    0 recensioni
N sarà anche partito con un semplice "addio" ma Touko non lascerà che finisca così.
Infatti, partirà per un viaggio nelle altre regioni per cercarlo, anzi, per trovarlo.
È presente un riassunto del gameplay per chi non avesse giocato a Pokémon Bianco/Nero :3
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Unima. Regione isolata dal resto del mondo, accessibile solo per via aerea o marina.
È qui che io, Touko, ho cominciato la mia avventura.

Mia madre non ha mai posto resistenza al lasciarmi partire. Lei stessa da giovane aveva intrapreso un viaggio che, come dice lei, l'ha aiutata a crescere e le ha insegnato a vivere.
Così, sono partita anch'io, in compagnia dei miei amici Komor e Belle. Quel giorno la professoressa Aralia ci lasciò un pacco contenente tre Pokémon, uno per ognuno.
Ci trovammo tutti a casa mia, cosa che mi conferì il potere di scegliere per prima. Per non andare completamente alla cieca decidemmo di far uscire i tre Pokémon così da vederli e conoscerli almeno un po'.

Quello che uscì dalla Pokéball che presi io fu Oshawott, a Belle toccò Tepig e a Komor Snivy. Non ci fu bisogno di altre presentazioni, il destino aveva fatto la scelta migliore. Tepig aveva deciso che la gonna di Belle fosse un nascondiglio perfetto, sebbene la sua idea di nascondersi stesse nel coprirsi il viso lasciando fuori il resto.
Snivy e Komor si guardavano con diffidenza, ma era palese che si fossero già affezionati l'un l'altro. E Oshawott... quel piccolo Pokémon aveva degli occhi enormi, era calmo, docile, mi osservava e faceva quello che poi ho imparato a riconoscere come sorriso. Era bellissimo, morbido e dopo poco lo presi in braccio, devastata da tanta tenerezza. Il suo calore si mischiò al mio e sentii le zampette cingermi il collo. Il mio cuore batteva forte come il suo. Mi ero innamorata del Pokémon che mi avrebbe accompagnata per tutta la vita.

Dopo averli fatti lottare (e avermi distrutto la camera!) andammo da Aralia, che ci aveva convocati nel suo laboratorio per consegnarci ciò che ci sarebbe servito durante il viaggio e insegnarci come catturare i Pokémon selvatici.

Subito fuori da Soffiolieve, Komor e Belle vollero fare una gara a chi catturava più pokémon. Io annuii, ma mi sarei poi astenuta dal catturarli solo per ottenere una vittoria. Quindi improvvisai una scusa e persi la sfida. Pronta a superare Quattroventi, fui bloccata da una folla di gente radunata ad ascoltare una persona che non riuscivo a vedere. Komor mi  trascinò in prima fila, così che anch'io potessi vedere un uomo sulla cinquantina vestito di un mantello assurdo e circondato da una fila di persone tutte vestite in modo identico.

Si presentò come Ghecis Harmonia Gropius e tenne un discorso sulla liberazione dei Pokémon parlando in modo da far sembrare le Pokéball delle prigioni e le battaglie degli abomini. Quell'uomo ci sapeva fare. Sembrava che raccontasse una favola a decine di bambini che pendevano dalle sue labbra, camminava con l'eleganza acquisita dalla maturità, la voce calda e potente faceva credere ad ogni parola da lui pronunciata.
Quando se ne andò, le persone cominciarono a mormorare tra loro, subito convinte di dover liberare quei poveri schiavi obbligati a ferirsi a vicenda che erano stati con loro per gran parte delle loro vite.

Vidi alcuni di loro estrarre le Pokéball e spiegare ai loro amici che non dovevano più combattere e starsene rinchiusi in quelle sfere. Vidi Pokémon andarsene in preda alla rabbia ed altri restare, forse piangendo. Gli allenatori non erano sicuri di cosa stessero facendo ma ormai era troppo tardi.

Chi vuole resta, gli altri sono padroni del loro destino.
Così come gli umani, i Pokémon furono liberi di scegliere.

Quando la folla si disperse, chi tra le lacrime e chi sorridente, restò un ragazzo a fissare il punto in cui Ghecis aveva appena finito il suo discorso.
Aveva lunghi capelli verdi legati in una coda, un cappello nascondeva i suoi occhi. Era alto, molto più di Komor e me e, forse sentendosi osservato, si voltò a guardarmi.
Gli occhi verde smeraldo mi perforarono l'anima. Il ragazzo si avvicinò scrutando Komor e poi di nuovo me.

-Ehi tu.- mi chiamò. -Il tuo pokémon mi ha detto...-

Parlava velocemente ma senza mangiarsi una sola parola. Komor lo interruppe chiedendo arrogantemente spiegazioni su cosa intendesse con “i Pokémon dicono”.
Lui gli lanciò un'occhiataccia e lo liquidò in fretta. In seguito si presentò come N.
Komor presentò noi a lui, dichiarandogli anche i nostri obiettivi. Mi chiesi a quale scopo Komor dicesse tutto questo ad un perfetto sconosciuto.
N non parve curarsene, anzi, gesticolando e alzando gli occhi al cielo considerò nei dettagli l'informazione generica fornitagli da Komor.


-Completare il Pokédex, eh? E per completarlo imprigionerete tanti Pokémon nelle vostre Pokéball. Sono anch'io un allenatore, ma non posso fare a meno di chiedermi se è poi vero che i Pokémon siano davvero felici così.-

Tacque per un momento, poi spostò di nuovo lo sguardo su di me

-Scusa, come hai detto di chiamarti? Ah, si, Touko. Sentiamo cosa dice il tuo Pokémon!-

Detto questo estrasse la Pokéball puntandomela al viso, sfidandomi.

Non dissi niente, mi limitai a far uscire Oshawott, pronta a sconfiggerlo. Nonostante fosse stato lui a lanciare la sfida, il suo viso rispecchiava il ribrezzo che provava in queste situazioni. Ad ogni attacco subìto dal suo Purrloin, o persino da Oshawott, N abbozzava una smorfia, costringendosi a contrattaccare. Dopo poco, vinsi. N prese Purrloin tra le braccia ed accarezzandolo mormorando elogi che non riuscii a sentire lo fece rientrare nella Pokéball.

Poi, con un movimento fluido si avvicinò ad Oshawott e gli parlò. Non capii cosa il mio Pokémon rispondesse ma N aveva sempre più un'espressione tra lo stupito e lo scettico.

Si alzò, confuso, e dichiarò più a sé stesso che a me e Komor:

-Finché i Pokémon saranno imprigionati nelle Pokéball, non diventeranno mai degli esseri completi. È per loro, per il bene dei miei amici Pokémon, che rivoluzionerò il mondo!-

Si voltò e andò via senza neanche degnarci di un saluto.
Komor commentò quanto quel ragazzo fosse strano e mi disse di trovarci a Levantopoli poco dopo.

Così mi incamminai.

************************************************************************************************

Hello everybody :3 È tipo la prima cosa che scrivo con un po' di serietà. Le recensioni sono mooooolto ben accette e suvvia, non fate le larve, non saltate alla fine dal gameplay, mi sono impegnata un sacco per riassumerlo tutto :3 Detto questo, buona giornata e grazie di leggermi :D

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Mokkappuccino